CantaNapoli - Il processo
Canossa sta almeno a 200 km da Torino /1
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- By inunmondoche
E va bene.
Ultime tre giornate di campionato. Di seguito gli arbitri designati per la lotta per la salvezza, in quell'anno di grazia, particolarmente incasinata, includendo un gran numero di squadre.
36a GIORNATA
Bologna-Brescia 1-2 Farina
Fiorentina-Atalanta 0-0 Rodomonti
Inter-Livorno 1-0 Brighi
Juventus-Parma 2-0 Paparesta
Lecce-Milan 2-2 Trefoloni
Messina-Cagliari 2-1 Messina
Palermo-Reggina 1-1 Pieri
Roma-Lazio 0-0 Collina
Siena-Chievo 0-1 Rosetti
37a GIORNATA
Atalanta-Roma 0-1 Bertini
Brescia-Messina 2-1 De Santis
Cagliari-Udinese 1-1 Farina
Chievo-Bologna 1-0 Collina
Lazio-Fiorentina 1-1 Rosetti
Livorno-Juventus 2-2 Messina
Parma-Siena 0-0 Rodomonti
Reggina-Lecce 2-2 Paparesta
38a GIORNATA
Bologna-Sampdoria 0-0 Paparesta
Fiorentina-Brescia 3-0 Collina
Inter-Reggina 0-0 Ayroldi
Lecce-Parma 3-3 De Santis
Palermo-Lazio 3-3 Messina
Roma-Chievo 0-0 Morganti
Siena-Atalanta 2-1 Farina
Udinese-Milan 1-1 Trefoloni*
*Quest'ultima non è una sfida salvezza ma, come vedremo, è direttamente correlata ad essa.
In grassetto abbiamo considerato gli arbitri che vengono considerati associati alla Cupola e integrali all'associazione a delinquere. Ebbene: c'è da salvare la Fiorentina che va a Canossa, ma questi arbitri non vengono quasi mai designati. Quattro di loro (Cassarà, Dattilo, Racalbuto, Gabriele) non arbitrano alcuna partita di rilievo per la lotta salvezza; Pieri viene designato alla terz'ultima per una partita nient'affatto decisiva e che non è uno scontro diretto, essendo il Palermo già salvo; Bertini parimenti arbitra una partita poco significativa: l'Atalanta è l'unica squadra già praticamente condannata alla B e non ha nulla da dire, alla Roma basta poco per salvarsi.
A De Santis, invece, vengono assegnate 2 partite, una decisamente importante, l'altra meno. E chiariamoci subito bene: quella meno importante è quel Lecce-Parma 3-3 per cui viene condannato in sede di giustizia sportiva. Andiamo subito a vedere il perché, ma prima segniamo un paio di punti.
1) Si dice che la Fiorentina vuole salvarsi, che esiste una Cupola guidata da Moggi, cui appartengono i designatori e ben 7 arbitri, che influenza i campionati, e che la Fiorentina si affida alla suddetta Cupola per salvarsi. Bene: i designatori arbitrali della Cupola per le partite cruciali verso la salvezza non designano gli arbitri della Cupola, con un'unica eccezione. Ergo: la presunta Cupola non muove i suoi uomini per salvare la Fiorentina. Forse la Cupola c'è, ma non aveva a cuore la Fiorentina? Non si può dire: Mazzini e Bergamo sperano, è indubbio e documentato, che la Fiorentina si salvi, se non altro per una questione di bacino d'utenza. E' la Cupola che non esiste o che quanto meno non opera. A meno che De Santis non abbia fatto tutto da solo.
2) Non è possibile che, in un campionato in cui a 3 giornate dalla fine le squadre in lotta per la salvezza sono ben 13, e l'esito finale si presta a centinaia di combinazioni diverse, a decidere questo esito in funzione degli interessi della Fiorentina e di una presunta cupola, sia un solo arbitro. Non è in alcun modo realizzabile un'ipotesi del genere. Massimo De Santis è un capro espiatorio, o è innocente come tutti gli altri, che passeremo in rassegna. Narducci sostiene che abbia fatto cose inenarrabili.
Lo sono: se le racconti, non ci crede nessuno. Non ci può credere nessuno.
Massimo De Santis arbitra infatti una partita importantissima alla penultima di campionato. Brescia-Messina è cruciale. I lombardi affronteranno infatti la Fiorentina all'ultima giornata. Alla vigilia della partita con i peloritani, dividono la penultima piazza con i viola a quota 38. Una sconfitta potrebbe essere fatale, significherebbe con molte probabilità la serie B. Arriverebbero così allo scontro finale con i toscani, senza quasi nulla da chiedere. O già nella fossa, o con una possibilità su cento a tenerli a galla.
Insomma diciamocelo: cosa dovrebbe fare un arbitro della Cupola per salvare la Fiorentina? Bastonare il Brescia, per farlo arrivare senza speranze alla partita decisiva, e permettere una passerella ai viola.
Tanto più che il Brescia gioca contro il Messina, quella che è considerata la seconda squadra della cupola, che è alla ricerca di punti per la qualificazione in Coppa Uefa, un risultato storico.
La Cupola sta a cavallo. I giocatori del Messina se la giocheranno alla morte, e, laddove non ci arrivassero, ci sarà De Santis ad aiutarli. Possono dormire sogni tranquilli a Firenze.
La partita finisce 2-1 per il Brescia. Di Biagio e Milanetto per i biancoblù, Amoruso al 95' per i siciliani.
De Santis arbitra bene, non commette nessun errore. Neanche un'ammonizione preventiva: eppure gli poteva fare fuori mezza difesa per lo scontro finale. Il Messina, infine, appare poco motivato, finanche svogliato.
Il risultato finale, per una Fiorentina che viene defraudata della vittoria contro la Lazio da un errore marchiano dell'arbitro Rosetti, è una mazzata. Segniamo un terzo punto.
3) De Santis, designato per una partita chiave nell'ottica della salvezza della Fiorentina, non si adopera affatto per ottenere un esito favorevole ai viola. Non compie alcun atto sfavorevole al Brescia, non ammonisce i difensori in diffida per la successiva gara con la Fiorentina. Una settimana prima di Lecce-Parma, il suo arbitraggio è al di sopra di ogni sospetto.
Veniamo quindi all'ultima giornata. L'accusa sostiene che De Santis da solo abbia compiuto il diabolico disegno, dice il Narducci "una delle imprese illegali più straordinarie della storia del calcio", quella di garantire la permanenza in A della Fiorentina. Straordinaria invero, in quanto impossibile da realizzare da solo.
Diamo una scorsa alla parte destra della classifica alla vigilia dell'atto finale:
Lazio 43, Reggina 43, Lecce 43, Chievo 42, Brescia 41, Parma 41, Bologna 41, Siena 40, Fiorentina 39, Atalanta 35.
Bruttissima situazione per la Fiorentina che si gioca l'ultima contro il Brescia. Almeno i lombardi non avessero vinto contro il Messina! Il Siena sta solo un punto avanti, ma gioca contro l'Atalanta, già matematicamente in B. Il Chievo si può agganciare, ma gioca contro la Roma, che non ha più nulla da chiedere al campionato e non può garantire alcun risultato visto il tremendo girone di ritorno, sotto la guida di Bruno Conti, che l'ha portata a lottare per non retrocedere. A Lecce e Reggina manca un punto. Uno lo hanno già fatto nello scontro diretto della settimana prima, uno squallido pareggio, in cui nel secondo tempo non si è giocato, con conseguenti fischi e Zeman a voltare la testa, in segno di disapprovazione. Lo stesso andazzo di Lazio-Roma, alla terz'ultima, derby della vergogna, in cui non si tenta nemmeno il tiro in porta, tanto è prezioso quel punto per salvarsi. La partita finirà poi nell'indagine genovese sul calcioscommesse. Il laziale Bazzani, intercettato, confida a Flachi che Di Canio, duro e puro dello spogliatoio laziale, sarebbe furioso, in quanto accortosi di una combine organizzata tra le due squadre. Il Secolo XIX, primo a riportare gli sviluppi dell'indagine, domanda alla FIGC se le partite indagate a Genova siano sotto inchiesta anche a livello federale. La risposta sarà: tutte tranne una. Lazio-Roma è già stata archiviata. Dal quotidiano genovese chiedono copia del procedimento di archiviazione. L'ulteriore risposta: è stato deciso di comunicarlo soltanto alle parti.
A fine campionato, è ovvio, le partite non le decidono solo gli arbitri. Ma anche la paura, chiamiamola così.
Effettivamente a considerare le possibilità di salvezza dei viola, qualche opzione deve essere scartata a prescindere. Inutile puntare sulle sconfitte di Chievo e Siena. Bisogna mettere dietro 2 squadre: una è il Brescia, ovvio, da battere a tutti i costi. L'altra può essere il Bologna o il Parma. O tutt'e due.
Il Parma incontra il Lecce di Zeman, cui serve un punticino per avere la sicurezza matematica. Il Bologna, il cui tracollo è stato impressionante, deve giocarsela con la Sampdoria. E la Sampdoria si gioca il quarto posto che vale la Champions League. Un posto per due: i doriani e l'Udinese, che sta davanti, e chiude la stagione contro il Milan. La Samp deve vincere a tutti costi e sperare che i friulani non battano i rossoneri. Per il Bologna non è facile.
Insomma, veniamone a una: quanti arbitri servono per salvare la Fiorentina?
Per essere sicuri sicuri, ce ne vorrebbero 2. Uno che garantisca il sorpasso sul Brescia. E uno che faccia perdere una tra Parma e Bologna.
Oppure, se proprio vuoi strafare, 3. Uno per te, e altri due per farle pareggiare tutt'e due. Che sei scemo, dici? Epperò.
Se vuoi andare in economia - che sei un po' fesso, magari fai l'illecito e finisci lo stesso in B - te ne basta 1: decidi di giocarti la tua partita contando sulle tue forze, e fai perdere una delle due concorrenti.
Questo dice la logica.
I magistrati, sportivi e non, dicono invece che la Fiorentina si sia salvata grazie a un solo arbitro che ha fatto pareggiare il Parma con il Lecce!
Ma è impossibile. Se il Bologna avesse vinto, alla Fiorentina sarebbe toccato lo spareggio. Perchè non farlo perdere il Parma?
Delle due l'una: o anche l'arbitro di Bologna era d'accordo per confezionare un pareggio, o anche le accuse a De Santis fanno acqua da tutte le parti. Per tacere dell'arbitro assegnato alla Fiorentina, che secondo i magistrati non si garantisce in nessun modo per la propria decisiva partita.
Segniamo il punticino.
4) De Santis che facendo pareggiare il Parma, salva da solo la Fiorentina, è una cagata pazzesca!
Vediamo dunque gli arbitri. Per Fiorentina-Brescia l'arbitro designato è l'attuale designatore Collina. Per Bologna-Sampdoria, viene designato Paparesta. Mica 2 arbitri della Cupola! Collina, simbolo del nuovo arbitraggio pulito, che telefonava con Meani. Paparesta che secondo tutti è un nemico di Moggi. Secondo lui stesso, secondo Moggi, secondo la giustizia sportiva e anche secondo i magistrati napoletani che ne hanno stralciato la posizione. Paparesta che, anche lui, col Milan intratteneva rapporti di cortesia, consistenti in segnalazioni di dossier all'attenzione di Letta e di procedure di infrazioni europee alla Presidenza del Consiglio. Un cittadino modello.
Come hanno arbitrato? Fiorentina-Brescia è finita 3-0, i viola sono passati in vantaggio quasi subito su rigore. Corioni ha poi asserito: "Io mi fido di Collina designatore, anche se è lui che ci ha mandati in B". Il rigore invece c'era, fu una pazzia irresponsabile di Wome.
Bologna-Sampdoria finisce 0-0. Paparesta nega un rigore piuttosto netto alla Sampdoria. La cui vittoria è pericolosa per l'Udinese, che è in vantaggio col Milan, ma si fa riprendere. Partita questa che finirà sotto la lente di ingrandimento di Borrelli che nella sua relazione a Palazzi insinuerà parecchi dubbi sugli intrecci con la cessione, già avvenuta, di Jankulovski. Comunque Paparesta nega poi un rigore al Bologna.
E De Santis? Ce ne vuole a combinare un 3-3...cosa avrà fatto? In realtà quello che gli viene addebitato sono cartellini fraudolenti al fine di ottenere la squalifica dei giocatori parmensi per lo spareggio con il Bologna. Ma come diavolo faceva a sapere che ci sarebbe stato uno spareggio? Allora anche le altre 2 partite sono pilotate. E sopratutto... c'è anche chi vuole bene al Bologna (anche se allo spareggio poi la spunteranno i ducali).
Nella lista dei rinviati a giudizio per la fraudolenta salvezza della Fiorentina manca quindi qualche nome. Oppure vanno fatte tante scuse a De Santis. Per non parlare di Moggi e Giraudo, la cui estraneità è già sancita al punto 1.
Chi sono gli arbitri chiamati a dirigere le sfide salvezza, infatti? Paparesta, Collina, di cui abbiamo già detto, Messina (al telefono con Meani), Rodomonti (al telefono con Meani), Farina e Rosetti, i Collina del nuovo corso. Rosetti che fa un errore assurdo, il celeberrimo mani di Zauri che evita il goal, che penalizza la Fiorentina. Ma attenzione: anche la Lazio si doveva salvare. Bergamo è sconvolto, dice, come fanno notare i Pm che era tutto "pilotato" (il designatore è piuttosto grossolano nell'esprimersi, dal contesto non pare desumersi alcuna certezza a riguardo) per garantire il risultato ai viola. Ma se era pilotato, Rosetti in qualche modo sarà stato istruito. E poi chi gli ha fatto cambiare idea?
Appena nominato miglior arbitro del mondo, è stato oggetto della solita giaculatoria di Cannavò che lo ha definito uno che in Calciopoli non ci è entrato nemmeno di striscio.
Per carità, non accusiamo Rosetti. Ma non ci è entrato perchè le indagini, come abbiamo dimostrato, sono andate a senso unico, seguendo un teorema, quello della Cupola, che si sconfessa da solo.
5) Non vogliamo insinuare niente, per carità. Ma le accuse dei magistrati sono palesemente assurde e illogiche: Canossa sta a più di 200 km da Torino, questo è certo.
NOTA DELLA REDAZIONE: Gli articoli delle varie testate nazionali sulla requisitoria del Pm Narducci, come già ai tempi di Calciopoli, erano curiosamente tutti molto simili, quasi uguali per la verità. Come se al processo non ci fosse andato nessuno e avessero letto tutti lo stesso resoconto. Ne parlano tutti, ma il pluralismo d'informazione alla fine esiste, in queste condizioni, senza una minima riflessione e contributo originale? Noi crediamo di no. Il processo di Napoli lo seguiremo direttamente, senza intermediazioni. Per leggere qualcosa di (quanto meno) meditato a riguardo, cliccateci spesso.
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Prima udienza, falsa partenza
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- By Andy54
Quando il giudice Teresa Casoria, con a latere Maria Pia Gualtieri e Francesca Pandolfi, comincia l’appello e chiama Marcello Ambrosino, assistente di gara, si scopre che manca la prima notifica: Ambrosino è fuori dall'aula, ma la cartolina non l’ha ricevuta nel posto giusto. Identica cosa per altri 17 imputati, incluso Luciano Moggi.
Questo vizio procedurale poteva portare alla nullità del processo. La Cassazione ha stabilito che le notifiche sono da consegnare nelle mani di chi all’udienza preliminare (quella di ottobre, ndr) non era presente: il presidente Casoria lo conferma e rinvia subito al 24 marzo. Ci si ritroverà nella stessa auletta, ma con possibilità di spostare i lavori nell’aula bunker di Poggioreale. Sembra che non vorrebbero ammettere le telecamere.
IL COLLEGIO. Il processo avrà un collegio giudicante tutto femminile, con tre magistrati che, a quanto si dice, non sanno nulla di pallone, fuorigioco, griglie per le designazioni arbitrali, ammonizioni. Sembra che solo il presidente Casoria abbia una vicinanza con il calcio, data dal tifo per il Napoli del marito Gerardo Arcese, anche lui magistrato. Molto probabilmente sarà necessario un consulente che spieghi come funziona il mondo del calcio, questo almeno secondo il giudizio di alcuni avvocati presenti in aula. Le difese, infatti, sembrano intenzionate a chiedere l'acquisizione delle riprese filmate delle gare oggetto d'accusa.
Del consiglio giudicante due consiglieri provengono dalla giustizia civile e da quella minorile mentre il presidente Casoria ha una lunga esperienza nel penale e negli anni Ottanta sostenne l'accusa contro Raffaele Cutolo.
Fulvio Bufi, sul Corriere della Sera del 21 gennaio, si chiede "Chissà come reagirà Moggi, che fino a oggi l’unica volta che è stato intervistato da una donna (fu Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche) mostrò segni di insofferenza e pure maleducazione". Per Bufi, evidentemente, la domanda della Bignardi su come facesse Moggi a fare la pipì facendo 400 telefonate al giorno è, invece, educata e esempio di grande giornalismo.
PARTI CIVILI. L'ora di udienza è stata caratterizzata dalle parti offese, con richieste di restituzione degli incassi perduti, di quantificazioni economiche delle salvezze negate da partite truccate, cosa tutta da dimostrare visto che le sentenze sportive le hanno escluse. Roma, Atalanta, Lecce, Bologna, Brescia e la fallita Salernitana si sono costituite parte civile. Chiedono risarcimenti soprattutto alla Juventus (il Brescia, il Bologna e l'Atalanta), alla Fiorentina (il Lecce, l'Atalanta e il Bologna) e alla Lazio (ancora il Brescia). Solo nel caso della Salernitana, gestita allora da Aniello Aliberti, la responsabilità civile viene allargata alla FIGC.
Singolare il caso della FIGC che da una parte ha confermato la sua costituzione di parte civile ma che, contemporaneamente, viene attaccata da Aliberti, con l'ex presidente che avanza richiesta di forte risarcimento per i consigli federali svolti in epoca Carraro, che portarono alla retrocessione e al fallimento della Salernitana. Altra cosa curiosa portata alla luce da alcuni avvocati che hanno lavorato sulle visure camerali: la Figc, fino a dieci giorni fa, era in possesso di 54 azioni della Juventus, per un investimento di 47 euro.
Juventus che è entrata nel processo, tirata in ballo da chi punta ad ottenere dei risarcimenti. Hanno chiesto di essere ammessi come parte civile: il Brescia con una richiesta di 65 milioni, il Bologna per 56 milioni, la curatela del Bologna fallito che chiede 10 milioni. La battaglia sul via libera a queste richieste avverrà il 24 marzo. La Juventus, sembra su consiglio di Grande Stevens, ha conferito mandato all'avvocato Giuseppe Vitiello, celebre avvocato del foro di Napoli che presenterà la sua memoria difensiva e si opporrà con forza alla richiesta di ammissione di tutti quelli che chiedono la responsabilità civile della Juventus. Se il collegio giudicante si esprimerà in senso negativo, la Juventus dovrà percorrere il processo insieme con l’ex DG Moggi.
La stranezza è che le richieste di risarcimento non sono piovute nel rito abbreviato richiesto da Giraudo, anche se questi era il rappresentante legale bianconero, per il quale s’è arrivati, in sede di giustizia sportiva, a sanzionare la Juve con la responsabilità diretta. Quindi, le parti civili non lo ritengono responsabile dei presunti illeciti e delle frodi nelle gare contestate; però, la giustizia sportiva ha avuto bisogno di coinvolgere Giraudo per punire la Juve.
Oltre alle costituzioni di parte civile già accettate dal Gup, se ne sono aggiunte altre in aula. Hanno firmato richieste danni il Ministero delle Finanze (ha la responsabilità per le scommesse) e il Ministero delle Politiche Giovanili, che nel 2006 era guidato da Giovanna Melandri. Poi l'Avvocatura e i Monopoli di Stato. Anche la RAI si è costuituita parte civile, ritrovandosi in una doppia veste, come per la FIGC: da una parte ha Ignazio Scardina chiamato a rispondere per i rapporti con la presunata "cupola" di Luciano Moggi, dall'altra ha Francesca Sanipoli, inviata RAI, che chiede i danni per essere stata dequalificata per volontà dello stesso Moggi, che ne avrebbe imposto l'allontanamento dalle partite che riguardavano la Juventus.
Hanno chiesto di potersi costituire come parti civili anche quattro associazioni dei consumatori che vorrebbero tutelare abbonati allo stadio e telespettatori: Adiconsum, Codacons, Federconsumatori e Casa dei consumatori. Depositate costituzioni di parti civili anche da parte di sette privati (per la maggioranza scommettitori), mentre l'Edigamma Publishing ha chiesto alla Juventus quattro milioni: "Abbiamo creato merchandising attorno allo scudetto della Juve, bicchieri, posaceneri e un milione di figurine stampate. Il processo sportivo e le retrocessione hanno rovinato un'impresa". Non potevano mancare due abbonati Sky che chiedono la restituzione di una stagione di "canone pagato al calcio" e un abbonato romanista di tribuna Monte Mario che rivorrebbe indietro 1.150 euro "per aver visto diverse partite false con risultati alterati". Poi c'è chi richiede il rimborso di nove biglietti di Curva Nord allo stadio Olimpico, adducendo come giustificazioner: "Per nove domeniche sono partito dalla Puglia per andare a vedere gare già decise".
LA PAROLA AGLI AVVOCATI. Paolo Trofino, l’avvocato napoletano di Luciano Moggi, dichiara: "La Juventus non potrà non essere sul nostro versante, la Juve deve difendere posizioni vicine a quelle di Moggi. In ogni caso il processo Gea, che era una costola dell’indagine napoletana ha visto il teorema dell’accusa distrutto a Roma, il riflesso su questo giudizio è evidente. Ma questo deve essere un processo normale, la mediaticità di questi anni non deve influire: nel maggio 2006 si scrivevano 8 pagine su Calciopoli e 2 sull’elezione di Napolitano al Quirinale. Luciano si presenterà in udienza, quando dibatteremo sul merito: l’associazione non c’era". Prioreschi, altro avvocato del pool che difende Moggi, affronta i temi intercettazioni e competenza territoriale: "Chiederemo di sbobinare 31 mila intercettazioni e questo processo non si deve svolgere a Napoli".
Se è vero che le intercettazioni sono solo 31.000, cade un altro pezzo del castello di menzogne ed inesattezze che ci sono state raccontate da certa stampa: hanno sempre detto e scritto a 9 colonne che le telefonate erano 100 mila e che Moggi faceva 400 telefonate al giorno. In un anno di intercettazioni la media di telefonate intercettate al giorno scende, a questo punto, a meno di 100 e non tutte vedevano Moggi come protagonista. Quindi informiamo la Bignardi e tanti suoi colleghi che il tempo per fare la pipì Moggi lo aveva.
PARLANO ANCHE I PM. Intervistati da Dario Del Porto per la redazione napoletana di Repubblica, i pm Beatrice e Narducci fanno sentire, nuovamente, la loro voce: "Dopo questa inchiesta il calcio non è più lo stesso. Qualcosa è cambiato. Forse non quanto ci si sarebbe aspettati all'inizio, ma fare finta che nulla sia accaduto è impossibile, i campionati successivi a quella stagione lo confermano". Chissà su cosa basano le loro impressioni personali, perchè proprio seguendo il campionato appena trascorso si può affermare senza dubbio che gli errori che si sono ripercossi sulla classifica finale sono stati molti di più, più evidenti e più decisivi di quelli dell'anno 2004/05, che loro hanno messo sotto indagine.
Registriamo anche il mutamento di parere del pm Narducci che, in una intervista concessa alla Gazzetta nel novembre 2007, alla domanda "Allora crede che nulla sia cambiato nel calcio?", aveva risposto: "Poco o nulla"; al riguardo sarebbe anche da chiedere al pm Narducci se ha letto i commenti della vedova Sensi circa la regolarità del campionato 2007-08.
UDIENZE. Si parla di un anno di udienze, al ritmo di due a settimana, ma la falsa partenza con il rinvio di due mesi porta il pm Filippo Beatrice a dichiarare: "Sarà lunghissimo, questo processo. Abbiamo messo sotto indagine anni di calcio, sappiamo che anche oltre il fuoco di fila delle eccezioni e delle liste testi che verranno smagrite in dibattimento, si gioca una partita aperta con la prescrizione per il reato di frode sportiva (ricordiamo che è la base dell’accusa, ndr) che è di 7 anni e mezzo: ce la dobbiamo fare entro il 2012, insomma. Dipenderà dal calendario, ma a noi basta lavorare tranquilli e sereni". I sette anni e mezzo per la prescrizione sono da conteggiare a partire dal 2004, quando venne avviata l’indagine.
Il Processo di Napoli. Sommario delle udienze
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- By Redazione
Per chi vuole conoscere i fatti relativi al processo di Napoli, non attraverso le brevi cronache di giornali che pensano di dover "orientare" ma in modo più completo, abbiamo raccolto in questa pagina tutto il nostro lavoro sulle udienze. Ringraziamo Radio Radicale per l'ottima e completa copertura audio di tutte le udienze, ed Emilio Targia per la disponibilità che ha offerto al nostro giornale. Ringraziamo anche due amici che svolgono un lavoro davvero notevole: Francesco (nick Frales) che cura le seguitissime cronache dall'aula ed Antonio (nick Cccp) che cura la trascrizione integrale delle principali deposizioni.
Audio di tutte le udienze: Radio Radicale, processo a Moggi ed altri
Video su alcune udienze: Video sul processo di Napoli
Deposizioni: Trascrizioni integrali in Pdf
Breve analisi sui testimoni dell'accusa:
Farsopoli, i testi d'accusa/1 - Testi chiave senza toppa e parti lese non da Moggi
Farsopoli, i testi d'accusa/2 - Le cupole senza Moggi
Farsopoli, i testi d'accusa/3 - Media e regali: solo fuffa
Farsopoli, i testi d'accusa /4 - Le favole di Lecce-Parma e del ratto di Reggio
Farsopoli, i testi d'accusa/5 - Operazione Offside (non la docufiction)
UDIENZE.
Prima udienza, falsa partenza
Calciopoli: NO alle parti civili
Calciopoli, avv. di Moggi: "Dove sono le telefonate di Moratti?"
Utilizzabilità delle intercettazioni: Prioreschi vs. Beatrice
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Udienza 8 giugno 2010. Non conosco Vannucini (Stagnoli, osservatore De Marchi)
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Udienza 19 ottobre. Gamberini smonta le ammonizioni mirate (Del Piero, Domizzi, D'Addato, Tagliavento, Frey, Di Livio, Ricci, Farneti)
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DOCUMENTI FATTI ACQUISIRE.
Circolare 7 (05-08-2004): regolamentazione ingresso negli spogliatoi
Richiesta di Borrelli sulle dichiarazioni rese da Tavaroli (udienza del 9.11.2010)
Notificazione proroga delle indagini preliminari a De Santis
I 450 che smonteranno Farsopoli
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- By Redazione
14 gennaio 2009 - La presentazione delle liste dei testimoni per il processo di Napoli lascia intravedere uno scenario gennaio processuale molto interessante, non solo perché potrebbe portare a una rivisitazione storica della realtà dei fatti oggetto dello scandalo dell'estate 2006, ma potrebbe costringere la giustizia sportiva a mettere in discussione se stessa.
I pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci ne hanno citati 108: dal Maggiore dei Carabinieri Attilio Auricchio fino ad allenatori come Carlo Ancelotti, Carlo Mazzone e Zdenek Zeman, Roberto Mancini o a massimi dirigenti come Adriano Galliani.
La difesa, composta dal pool Prioreschi, Trofino e D'Onofrio, ha invece presentato una lista di ben 483 prove testimoniali che saranno rese da circa 450 testimoni. Suscita clamore, ovviamente, il nome del Presidente del Consiglio, allora presidente del Milan. Ma in pratica è tutto il calcio delle stagioni dal 2004 al 2006, e non solo, a essere chiamato in aula.
La strategia della difesa è chiara: ricostruire l'ambiente in cui si muovevano gli imputati nella sua completezza, in modo da scardinare il teorema dell'accusa che imputa a Luciano Moggi di essere stato a capo di una "cupola" in grado di controllare illecitamente il sistema calcio.
Gli avvocati dovrebbero ripetere lo schema messo in atto nel processo GEA di Roma. Tanti testimoni a cui verrà chiesto, presumibilmente: "Voi non vi eravate accorti di nulla?". Mentre la convocazione dei presidenti e degli addetti ai lavori delle altre squadre dà l'idea che molti saranno chiamati a rispondere, sotto giuramento, ad un'altra domanda: "Voi chiamavate i designatori o qualche arbitro?".
Si punterà a ricostruire quei due campionati, in particolare le partite e gli episodi sotto giudizio, attraverso le parole di tutti i protagonisti, i loro ricordi e le loro ricostruzioni. E dovranno ricordare davvero, non come ha fatto ieri il Premier, quando ha affermato "Non c'è stata nessuna intersecazione di strade tra me e Moggi e quindi non vedo in cosa potrei essergli utile". Le strade di Moggi e Berlusconi si sono incrociate tante volte, fino all'incontro a Palazzo Grazioli.
Tra le tante novità rispetto alla farsa dell'estate 2006, pare che finalmente sarà possibile esaminare video di partite e discutere una statistica che smonta il teorema delle "ammonizioni a richiesta", quelle che, secondo l'accusa, venivano comminate ai diffidati delle squadre che nel turno successivo avrebbero dovuto affrontare la Juventus. Secondo questo studio, le due squadre che più avrebbero beneficiato delle squalifiche di avversari sono l'Atalanta e la Reggina. La Juve è solo al terzo posto con 25 casi a favore, ma seguita a ruota dall'Inter, quella che si è sempre lamentata, con 21 casi a favore.
Gran parte del processo sarà dedicata al riascolto e all'analisi delle intercettazioni che riguardano Moggi. Gli avvocati insisteranno affinché tali telefonate vengano inquadrate nel giusto contesto, e che venga preso in considerazione anche il tono vocale degli interlocutori, in modo da distinguere le conversazioni scherzose da quella serie. Queste importanti sfumature non si possono cogliere nelle trascrizioni dei tecnici della polizia giudiziaria (le informative) usate dalla Giustizia Sportiva per giudicare Moggi e la Juve nel 2006.
Insomma, lo scopo è dimostare che, come nel caso della GEA, non vi era cupola, e che le telefonate e i rapporti con i designatori arbitrali non erano "esclusiva" del solo Moggi. Riuscendoci, costringerebbero tutti i colpevolisti della prima ora a rivedere un giudizio che, fino ad oggi, si era focalizzato solo sull'ex DG della Juventus.
Il processo inizia il 20 gennaio a Napoli e durerà a lungo, ma almeno non sarà un'esecuzione sommaria come fu quella guidata dall'allora Commissario Straordinario Guido Rossi, tanto è vero che i suoi riflessi potrebbero interessare la FIGC anche prima della sua conclusione.
A questo proposito, Paco D'Onofrio afferma: "Attenzione, perché alcune delle testimonianze rese durante il processo potrebbero costringere la giustizia sportiva a riesaminare Calciopoli prima della fine del processo di Napoli".
Nell'elenco dei testimoni spiccano i nomi di Moratti, Branca, Oriali, Galliani, Braida, Franzo Grande Stevens, del Presidente Silvio Berlusconi, di Mazzone, Ancelotti e Zeman (citati anche dall'accusa), di tutti i vertici federali. Tanti i nomi di arbitri ed assistenti. Tra i giornalisti c'è anche Enrico Varriale.
Diversi i testimoni in qualche modo legati alla Telecom: tra i citati troviamo Tronchetti Provera, Giuliano Tavaroli, Carlo Buora, Fabio Ghioni, Alfredo Melloni, Roberto Preatoni, Masssimo Moratti ed Emanuele Cipriani.
Di seguito l'elenco dei convocati dai CT della difesa (fonte Tuttosport):
Presidenti e/o dirigenti di squadre di calcio stagione sportiva 2004/05:
1.Roberto Benigni, Presidente Ascoli Calcio
2.Ivan Ruggieri, Presidente Atalanta Calcio
3.Massimo Cellino, Presidente Cagliari Calcio
4.Luca Campedelli, Presidente Chievo
5.Fabrizio Corsi, Presidente Empoli
6.Giuseppe Vitale, D.S. Empoli;
7.Massimo Moratti, Presidente Inter
8.Marco Branca, D.T. Inter;
9.Gabriele Oriali, consulente di mercato Inter;
10.Aldo Spinelli, Presidente Livorno
11.Pietro Franza, Presidente Messina
12.Dott. Cav. On. Pres. Silvio Berlusconi, già Presidente del Milan;
13.Adriano Galliani amm.re del. Milan
14.Ariedo Braida, D.G. Milan;
15.Maurizio Zamparini, Presidente Palermo
16.Rino Foschi, già D.S. Palermo;
17.Doriano Tosi, già vice presidente del Modena Calcio;
18.Arrigo Sacchi, già consulente di mercato del Parma;
19.Luca Baraldi, già A.D. Parma;
20.Giorgio Perinetti, già D.S. Siena;
21.Rosella Sensi amm.re della Roma
22.Riccardo Garrone Presidente Sampdoria
23.Giuseppe Marotta, Sampdoria Calcio
24.Urbano Cairo, Presidente Torino
25.Giampaolo Pozzo, Presidente Udinese
26.Oreste Cinquini, già D.S. Udinese;
27.Piero Mancini, Presidente Arezzo
28.Ermanno Pieroni, già presidente Ancona
29.Renato Cipollini, già presidente Bologna Calcio;
30.Luigi Corioni, presidente Brescia Calcio
31.Claudio Fenucci, A.D. Lecce
32.Pantaleo Corvino, già D.S. Lecce;
33.Pierpaolo Marino, già D.G. Udinese
34.Franzo Grande Stevens, già presidente Juventus F.C.;
35.Roberto Bettega, già vice presidente Juventus F.C.;
36.Antonio Giraudo, già amministratore delegato Juventus F.C.;
Procuratori sportivi:
37.Allegrini Giovanni
38.Antonelli Stefano
39.Ascari Eugenio
40.Bega Davide
41.Berti Sergio
42.Bonetto Federico
43.Bonetto Giuseppe
44.Bonetto Marcello
45.Bordonaro Paolo
46.Bozzo Giuseppe
47.Branchini Francesco
48.Branchini Giacomo
49.Branchini Giovanni
50.Calenda Roberto
51.Caravello Simone
52.Carpeggiani Bruno
53.Cavalleri Tiberio
54.Conti Paolo
55.D’Amico Andrea
56.Damiani Oscar Giuseppe
57.De Giorgis Giorgio
58.Faccini Paolo Alberto
59.Fedele Gaetano
60.Gabrieli Ivan
61.Galli Giuseppe
62.Grossi Fabio
63.Landini Ilaria
64.Marino Alessandro
65.Marino Gianluca
66.Marronaro Lorenzo
67.Marrucco Fulvio
68.Bergossi Alberto
69.Pasqualin Claudio
70.Pastorello Andrea
71.Pastorello Federico
72.Petricca Oberto
73.Petrucchi Riccardo
74.Prete Giovanni
75.Rispoli Vincenzo
76.Roggi Moreno
77.Roggi Andrea
78.Sclosa Claudio
79.Tinti Tullio
80.Vagheggi Claudio
81.Vigorelli Claudio
Allenatori delle squadre di serie A stagione 2004/05:
82.Andrea Mandorlini, Atalanta;
83.Carlo Mazzone, Bologna;
84.Giovanni De Biasi, Brescia;
85.Daniele Arrigoni, Cagliari;
86.Mario Beretta, Chievo;
87.Sergio Buso, Fiorentina;
88.Roberto Mancini, Inter;
89.Fabio Capello, Juventus;
90.Domenico Caso, Lazio;
91.Zdenek Zeman, Lecce;
92.Franco Colomba, Livorno;
93.Bortolo Mutti, Messina;
94.Carlo Ancelotti, Milan;
95.Francesco Guidolin, Palermo;
96.Silvio Baldini, Parma;
97.Walter Mazzarri, Reggina;
98.Luigi Del Neri, Roma;
99.Walter Alfredo Novellino, Sampdoria;
100.Luciano Spalletti, Udinese;
Dirigenti federali e del Coni, nell’anno 2004-05:
101.Franco Carraro, già Presidente
102.Giancarlo Abete, già vice presidente vicario
103.Francesco Ghirelli
104.Giancarlo Gentile, segretario
105.Antonello Valentini
106.Gianni Petrucci, Presidente Coni
107.Sergio Pagnozzi, Segretario Generale Coni
108.Carlo Tavecchio, Presidente LND
109.Gabriele Gravina, membro Consiglio Federale
Membri degli organi di giustizia sportiva stagione 2004/05:
110.Pasquale De Lise;
111.Salvatore Catalano;
112.Carlo Malinconico;
113.Mario Sanino;
114.Piero Sandulli,
115.Mario Serio;
116.Silvio Traversa;
117.Mario Valitutti;
118.Cesare Martellino;
119.Vincenzo Barbieri;
120.Adelchi D’Ippolito;
121.Sergio Artico;
122.Sebastiano Ardita;
123.Gaetano Caputi;
124.Francesco Cerini;
125.Giovanni D’Amato;
126.Marco de Cristofaro;
127.Raffaele De Luca Comandini;
128.Antonio Esposito;
129.Giuseppe Fontana;
130.Ignazio Fonzo;
131.Aldo Giubilaro;
132.Umberto Goldoni;
133.Ettore Torri;
134.Gerardo Mastrandrea;
135.Claudio Marchitiello;
136.Domenico Porpora;
137.Federico Scalini;
138.Francesco Sciciot;
139.Sandro Sperandio;
140.Franco Verusio;
141.Mario Zoppellari;
142.Vittorio Martuscello;
143.Vittorio Alvino;
144.Vincenzo Russo;
145.Fabio Di Cagno;
146.Roberto Borgogno;
147.Emidio Frascione;
148.Federico Bagattini;
149.Gianluigi Bracciale;
150.Alfredo Mensitieri;
151.Edilberto Ricciardi;
152.Fausto Taverniti;
153.Italo Pappa;
154.Eugenio De Feo;
155.Maurizio Greco;
156.Gianluca Leonelli;
157.Carlo Loli Piccolomini;
158.Marco Squicchero;
Dirigenti e/o membri organi giustizia di Lega negli anni 2004/05:
159.Adriano Galliani
160.Antonio Matarrese;
161.Enrico Preziosi;
162.Franco Dal Cin;
163.Federico Rigillo;
164.Giorgio Marchetti;
165.Elena Morini;
166.Maurizio Laudi;
167.Gianfranco Valente;
168.Elio Martina;
169.Stefano Azzali;
170.Claudio Franchini;
171.Salvatore Lo Giudice;
172.Emilio Battaglia;
173.Lucio Colantuoni;
174.Giampaolo Tosel;
175.Luigi Granato;
176.Luigi Medugno;
177.Paolo Bergamo;
178.Tullio Lanese;
179.Mario Magalli;
180.Franco Proto;
181.Maurizio Radici;
182.Marinella Conigliaro;
183.Paolo Donati;
184.Giuseppe Quattrocchi;
185.Filippo Conti;
186.Francesco Gratteri;
187.Antonio Griffi;
188.Salvatore Lombardo;
189.Gioacchino Tucci;
190.Gennaro Borriello;
191.Francesco Capraro;
192.Maurizio Mattei;
193.Alfredo Trentalange;
Dirigenti AIA, stagione sportiva 2004/05:
194.Tullio Lanese;
195.Cesare Sagrestani;
196.Pietro Biasizzo;
Arbitri a disposizione della Can stagione 2004/05:
197.Ayroldi Nicola (Molfetta);
198.Baldi Luca (Livorno);
199.Bergonzi Mauro (Genova);
200.Bertini Paolo (Arezzo);
201.Brighi Christian (Cesena);
202.Carlucci Andrea (Molfetta);
203.Cassarà Stefano (Palermo);
204.Castellani Alberto (Verona);
205.Collina Pier Luigi (Viareggio);
206.Cruciali Michele (Pesaro);
207.Dattilo Antonio ( Locri);
208.De Marco Andrea (Chiavari);
209.Farina Stefano (Novi Ligure);
210.Gabriele Marco (Frosinone);
211.Giannoccaro Antonio (Lecce);
212.Girardi Oscar (San Donà di Piave);
213.Mazzoleni Mario (Bergamo);
214.Mazzoleni Paolo Silvio ( Bergamo);
215.Messina Domenico (Bergamo);
216.Moranti Emidio (Ascoli Piceno);
217.Nucini Danilo (Bergamo);
218.Palanca Luca ( Roma);
219.Pantani Oberdan ( Macerata);
220.Paparesta Gian Luca (Bari);
221.Pieri Tiziano (Lucca);
222.Preschen Diego (Mestre);
223.Racalbuto Salvatore (Gallarate);
224.Rizzoli Nicola (Bologna);
225.Rocchi Gianluca (Firenze);
226.Rodomonti Pasquale (Roma);
227.Romeo Andrea (Verona);
228.Rosetti Roberto (Torino);
229.Saccani Massimiliano (Mantova);
230.Squillace Francesco (Catanzaro);
231.Stefanini Nicola (Prato);
232.Tagliavento Paolo (Terni);
233.Tombolini Daniele (Ancona);
234.Trefoloni Marco Simone (Siena);
Assistenti di gara:
235.Biasutto Massimo;
236.Faverani Massimo;
237.Griselli Alessandro;
238.Calcagno Paolo;
239.Copelli Cristiano;
240.Lion Alessandro;
241.Pirondini Simone;
242.Alessandroni Marco;
243.Rossomando Sandro;
244.Maggiani Luca;
245.Ayroldi Stefano;
246.Stagnoli Alessandro;
247.Milardi Francesco;
248.Stefani Andrea;
249.Lanciano Flaviano;
250.Papi Stefano;
251.Niccolai Giorgio;
252.Grilli Massimo;
253.Carretta Angelo;
254.Foschetti Giuseppe;
255.D’Agostini Fabrizio;
256.Carrer Roberto;
257.De Santis Giuseppe;
258.Nicoletti Nicola Andrea;
259.Comito Fabio;
260.Toscano Maurizio;
Giornalisti:
261.Ciro Venerato;
262.Franco Melli;
263.Lamberto Sposini;
264.Gianni Di Marzio;
265.Tony Damascelli;
266.Mauro Sandreani ;
267.Andrea Giubilo;
268.Fabrizio Maffei;
269.Eugenio De Paoli;
270.Carlo Paris;
271.Aldo Biscardi;
272.Enrico Varriale;
I dirigenti delle forze dell’ordine:
273.Prefetto Gianni De Gennaro;
274.Gen. Roberto Speciale, G.di F.;
275.Comandante Generale Arma Carabinieri in carica anni 2004/05 (previa identificazione);
I Magistrati:
276.Dott. Domenico Marabotto, Procuratore della Repubblica di Pinerolo;
277.Dott. Roberto Cucchiari, Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma;
278.Marcello Lippi, allenatore della nazionale Italiana anni 2004/05;
279.Marco Tronchetti Provera;
280.Massimo Moratti;
281.Giuliano Tavaroli;
282.Emanuele Cipriani;
283.Carlo Buora;
284.Fabio Ghioni,
285.Alfredo Melloni;
286.Roberto Preatoni;
287.Massimo Moratti;
288.Romeo Paparesta;
289.Gianluca Paparesta;
290.Pierluigi Collina;
291.Cristiano Coppelli;
292.Gabriele Contini;
293.avv. Piero D’Amelio;
294.Stefano Antonelli ;
295.Franco Baldini
296.Maggiore Attilio Auricchio e M.llo Sergio Zino, reparto operativo C.C. Roma;
297.Paolo Conti;
298.Avv. Claudio Honorati;
299.Avv. Piero D’Amelio;
300.Avv. Enzo Proietti;
302.ing. Roberto Porta:
303.Ercole Renzi:
304.Mario Mazzoleni;
305.M.O. Achille Abbamonti;
306.Manfredi Martino;
307.Pepe Gugliemo;
308.Sciascia Piero;
309.Paolo Ricci;
310.Palanca Luca;
311.Morganti Emidio;
312.Mercadante Giuseppe;
313.D’Addato Pasquale;
314.Ledesma Cristian;
315.Papi Stefano;
316.Cardone Giuseppe Nicola;
317.Vignaroli Fabio;
318.Zeman Zdenek;
319.Mitro Vincenzo;
320.Rossomando Sandro;
321.Luci Luciano;
322.Aliberti Aniello;
323.Aubry Armando;
324.Antonelli Mirella;
325.Bonsignore Mario;
326.Bovis Stefano ;
327.Brunelli Marco;
328.Benedetti Vittorio;
329.Bertotto Valerio;
330.Blasi Manuele;
331.Carbone Armando;
332.Botrè Francesco;
333.Calleri Flaminia;
334.Carmignani Piero;
335.Castagnini Renzo;
336.Chiappero Luigi;
337.Canci Giuseppe;
338.Couto Fernando;
339.Cuttred Gianmario;
340.Canovi Dario;
341.Ceglia Alessia;
342.Caliguri Eugenio;
343.Cavasin Alberto;
344.Capobianco Maurizio;
345.Chiellini Giorgio;
346.Caliendo Antonio;
347.Cannavaro Fabio;
348.De Nicola Camillo;
349.Di Mauro Aniello;
350.Di Biagio Luigi;
351.Donadoni Roberto;
352.D’Anna Lorenzo;
353.Di Taranto Corrado;
354.Del Duca Barbara;
355.Ferranti Donatella;
356.Ferri Cosimo Maria;
357.Fioretti Vittorio;
358.Franceschini Ivan;
359.Fava Passaro Dino;
360.Foschetti Giuseppe;
361.Frati Luigi;
362.Galati Dario;
363.Gentile Giancarlo;
364.Gigante Sergio;
365.Guillaume Rosa;
366.Gregucci Angelo Adamo;
367.Gaucci Riccardo;
368.Gaucci Alessandro;
369.Geronzi Cesare;
370.Ghirelli Francesco;
371.Leonardi Pietro;
372.Lodà Aleandro Gaetano;
373.Liverani Fabio;
374.Lasco Giuseppe;
375.Manzini Maurizio;
376.Marocchi Giancarlo;
377.Martino Manfredi;
378.Massotti Giovanni;
379.Mititieri Antonio;
380.Mijno Claudia;
381.Moroni Mario;
382.Mosca Morena;
383.Milanetto Omar;
384.Minotti Lorenzo;
385.Moro Fabio;
386.Nassi Claudio;
387.Nicchi Marcello;
388.Nesta Alessandro;
389.Pagliuca Gianluca;
390.Pastore Vittorio;
391.Pirani Giorgino;
392.Pirrone Riccardo;
393.Punghellini William;
394.Esposito Mauro;
395.Piovani Edoardo;
396.Palmieri Mario;
397.Pigozzi Fabio;
398.Remo Giovanni;
399.Rocchi Dimitry;
400.Ronzani Pierluigi;
401.Sanipoli Francesca;
402.Toffolini Lorenzo;
403.Tacconi Gabriel;
404.Trezeguet David;
405.Teccani Gabriele;
406.Viscidi Maurizio;
407.Danilo Nucini
408.Teresa Gastaldo
409.Giancarlo Bertolini;
410.De Cillis Luigi;
411.Francesco Ceravolo;
412.Francesco Squillace, arbitro;
413.Lorenzo Fornasin, assistente;
414.Vincenzo Mitro, assistente;
415.Piergiuseppe Farneti, assistente;
416.Antonio Pascaniello, assistente;
417.Vito Mitro, arbitro;
418.Fabrizio D’Agostini, assistente;
419.Gabriele Gala, assistente;
420.Giancarlo Rubino, assistente;
421.Roland Herberg, arbitro;
422.Luca Marelli, arbitro,
423.Carmine Alvino, assistente;
424.Massimo D’Aguanno, assistente;
425.Salvatore Marano, Commissario CAN
426.Sandro Rossomando, arbitro,
427.Giorgio Niccolai, assistente;
428.Emiliano Gallione, arbitro;
429.Angelo Pesciaroli;
430.Simone Bozzoli;
431.Fulvio Bianchi;
432.Riccardo Bianchi;
433.Sandro Lulli;
434.Antonello Capone;
435.Dr. Antonio Ioli, Roma;
436.Dr. Tommaso Tavassi;
437.Ciro Camerota, assistente;
438.Marco Alessandrini, assistente;
439.Giampiero Pinzi, calciatore;
440.Davide Di Michele, calciatore;
441.Sulley Ali Muntari, calciatore;
442.Marek Jankulovski, calciatore;
443.Giorgio Niccolai, assistente;
444.Saietit, assistente;
445.Stefano Ayroldi, assistente,
446.Giuseppe Foschetti, assistente,
447.Mauro Bergonzi, quarto uomo,
448.Alessandro Griselli, assistente;
449.Carmine Alvino, assistente,
450.Fabio Petruzzi, calciatore,
451.Valentin Nastase, calciatore;
452.Alessandro Gamberini, calciatore;
453.Marco Ivaldi, assistente;
454.Narciso Pisacreta, assistente;
455.Paolo Dondarini, quarto uomo;
456.Andrea Pisanu, calciatore;
457.Matteo Contini, calciatore;
458.Claudio Puglisi, assistente;
459.Andrea Consolo, assistente;
460.Rocchi Gianluca, quarto uomo;
461.Andrea Consolo, assistente;
462.Ciro Camerata, assistente;
463.Pasquale Rodomonti, quarto uomo;
464.Giuseppe De Santis, assistente;
465.Nicola Andrea Nicoletti, assistente;
466.Antonio Dattilo, quarto uomo;
467.Paolo Silvio Mazzoleni, quarto uomo;
468.Alessandro Stagnoli, assistente;
469.Sandro Lulli, assistente;
470.Luca Banti, quarto uomo;
471.Alex Pinardi, calciatore;
472.Erminio Rullo, calciatore;
473.Stefano Papi, assistente;
474.Massimiliano Grilli;
475.Paolo Tagliavento, quarto uomo;
476.Narciso Pisacreta, assistente;
477.Marco Ivaldi, assistente,
478.Marco Gabriele, quarto uomo;
479.Cristiano Copelli, assistente;
480.Luca Baggiani, assistente,
481.Paolo Mazzoleni, quarto uomo;
482.Massimo Biasutto, assistente;
483.Paolo Tagliavento, quarto uomo.
Intercettazioni di Calciopoli: forti dubbi di irregolarità
- Dettagli
- By Redazione
L'appuntamento è questa volta particolarmente succoso: a rispondere alle nostre domande è infatti l'Avvocato Maurilio Prioreschi, difensore di Luciano Moggi nel processo di Napoli e di Franco Zavaglia nel processo GEA. Decano della professione e, senza iperboli, uno dei professionisti più apprezzati e stimati nel panorama giudiziario italiano, ha risposto alle nostre domande, affrontando a 360 gradi gli argomenti dei due processi.
Ne è risultata un'intervista pregna di significato, indispensabile per comprendere a pieno i temi emersi durante questi ultimi due anni. Le affermazioni di Prioreschi gettano luce sul metodo investigativo e sulla sostanza delle accuse rivolte agli imputati in maniera circostanziata e precisa e sono motivo di ottimismo per milioni di juventini che non solo vedono suffragate le tesi sostenute negli ultimi due anni, ma trovano nuovi preziosissimi argomenti a sostegno.
Possiamo dirlo: le dichiarazioni dell'avvocato, esposte con professionalità e rigore, sono andate oltre le nostre più rosee aspettative, nell'individuare crepe e incongruenze dell'impianto accusatorio. Dalle schede svizzere alle accuse di Baldini, dalla natura delle intercettazioni alla loro sostanza, Prioreschi offre un semplice ma ragionato schema di interpretazione dei fatti, raccontandoci novità sui processi e sulle cause in corso ad essi collegate.
Abbiamo voluto questa volta, per il suo carattere di eccezionalità e novità, proporvi in anteprima la lunga, circostanziata e sorprendente risposta che l'Avvocato ci ha dato, rispondendo al nostro quesito riguardo l'inutilizzabilità delle intercettazioni, da lui paventata in fase di udienza preliminare del processo di Napoli.
Di seguito, lasciamo la parola all'Avvocato, dando appuntamento a tutti voi per lunedì, giorno in cui l'intervista sarà pubblicata integralmente e potrete leggere tutte le sorprendenti dichiarazioni rilasciateci.
Ora, parola alla difesa.
Durante l'udienza preliminare, Lei ha sostenuto che "le intercettazioni di queste indagini sono inutilizzabili, non sono state registrate dal server centrale dalla Procura di Roma, ma direttamente dal centro operativo dei carabinieri di Roma". Narducci ha negato. Può chiarire la questione?
PRIORESCHI: La Procura di Napoli aveva disposto che le intercettazioni venissero eseguite presso la sala ascolti della Procura di Roma, con il sistema SITO, preso in affitto dalla società TRS di Roma, autorizzando contestualmente i C.C. al riascolto. La tecnica scelta dalla Procura di Napoli sarebbe stata quella della cosiddetta “remotizzazione”. In sostanza, attraverso il sistema SITO, fornito dalla società TRS di Roma, e la relativa installazione di un server presso la sala ascolti della Procura di Roma, sarebbe avvenuta la registrazione delle telefonate intercettate, che poi, attraverso un collegamento remoto, venivano inviate presso i carabinieri del reparto operativo per il riascolto. Tale sistema è stato ritenuto legittimo dalla Suprema Corte, che da ultimo, con la sentenza delle SS.UU. 26 giugno–23 settembre 2008 n. 36359 (risolvendo un contrasto giurisprudenziale), ha stabilito le condizioni per la utilizzabilità delle intercettazioni con il suddetto sistema della remotizzazione “…condizione necessaria per l’utilizzabilità delle intercettazioni è che la registrazione – che consiste nell’immissione nella memoria informatica centralizzata (server), dei dati captati nella centrale dell’operatore telefonico – sia avvenuto per mezzo degli impianti installati in Procura, anche se le operazioni di ascolto, verbalizzazione e riproduzione dei dati registrati siano eseguite negli uffici di polizia giudiziaria”.
A ben vedere, detta condizione stabilita dalle Sezioni Unite non si rinviene nel nostro caso. Vediamo perché.
A) In data 3 novembre 2004, i carabinieri di Roma hanno chiesto al P.M. di essere autorizzati al noleggio del sistema SITO da installarsi sia presso la sala intercettazione della Procura di Roma e presso il reparto operativo. La richiesta appare singolare e superflua in quanto il P.M. aveva già autorizzato il noleggio ed il riascolto in precedenza, in data 2 novembre 2004. In realtà la richiesta dimostra che i carabinieri dovevano in sostanza eseguire direttamente le intercettazioni presso il reparto operativo. E infatti, in calce alla richiesta del 3 novembre 2004, il P.M. scrive di suo pugno: “V° SI AUTORIZZA L’USO DEL SISTEMA SITO (DELLA TRS DI ROMA) PER L’ESECUZIONE DELLE INTERCETTAZIONI DI CUI AL DECRETO 2614/04 R. (16 UTENZE ). Napoli 4/11/04”. Quindi il P.M., con questo provvedimento, non autorizza il riascolto, che era già stato autorizzato in precedenza, ma autorizza i carabinieri a dotarsi del sistema per eseguire le intercettazioni su sedici utenze.
B) Tanto ciò è vero che, nel decreto esecutivo del 5 novembre 2004 ovvero del 15 giugno 2005 (il decreto reca due date), vi è una correzione a penna con asterisco e si autorizzano i carabinieri ad installare 18 linee con sistema SITO e a noleggiare detto sistema. Se i carabinieri avessero dovuto effettuare solo il riascolto non vi era la necessità di installare 18 linee telefoniche e di noleggiare il sistema SITO che è il server. Ed infatti l’installazione del server presso il reparto operativo sta ad indicare che la registrazione delle telefonate non avveniva per mezzo dell’impianto installato in Procura, che fungeva da mero ripetitore ma, direttamente in quello di cui si erano dotati i carabinieri. E’ noto infatti che per la remotizzazione è necessaria una sola linea e un semplice collegamento remoto a dei personal computer e che su una linea possono transitare oltre 150 numeri telefonici sottoposti ad intercettazione. Scrivono sul punto i Giudici delle SS.UU. nella sentenza citata: “Le operazioni di registrazione che in forza del terzo comma, parte prima, dell’art. 268 c.p.p., debbono essere compiute esclusivamente per mezzo degli impianti installati nella procura della Repubblica, consistono dunque… nella immissione dei dati (captati presso la centrale dell’operatore telefonico e trasmessi agli impianti in Procura), nella memoria informatica centralizzata (cosiddetto server) che si trova nei locali della Procura della Repubblica a ciò destinati. I menzionati apparati permettono altresì di remotizzare agevolmente (attraverso il sistema cosiddetto client-server) l’ascolto – nonché, volendo, anche una registrazione (ovviamente derivata da quella effettuata in Procura, e da non potersi a questa sostituire), deviando anche il flusso in entrata anche verso molteplici punti di ricezione, collocabili in qualsiasi luogo (e dunque anche all’esterno degli uffici di Procura) e collegati con il sistema centrale verso cui l’operatore telefonico ha trasmesso il flusso di dati captati. Spinta più oltre, la tecnica in questione può trasformare l’impianto presente in Procura in una sorta di mero ripetitore, utilizzato esclusivamente per l’instradamento del flusso di dati dall’operatore telefonico a quello di polizia, senza l’inserimento e la registrazione di quei dati nel server (memoria informatica centralizzata) esistente nei locali della Procura; infatti, è sufficiente che presso la Procura venga occupata una linea telefonica verso cui avviene la trasmissione dei dati captati dall’operatore telefonico, immediatamente resi disponibili in remoto: un’intercettazione così effettuata sarebbe certamente illegittima, con sanzione di inutilizzabilità”.
Questo è quanto avvenuto nel caso di specie.
C) Ed infatti, il precedente decreto esecutivo del 6 ottobre 2004, autorizzava i carabinieri a noleggiare per il riascolto 1 linea con il sistema SITO. E’ evidente la differenza tra i due decreti: in quello del 5 novembre 2004 (o 15 giugno 2005) non si parla di riascolto e si autorizza l’installazione di 18 linee. Per il riascolto è sufficiente una linea, come dimostra il decreto del 6 ottobre 2004. Quindi, mentre nel decreto del 5 novembre 2004-15 giugno 2005, si dice testualmente: “…letta la nota n. 554/11-4 datata 3 novembre 2004, con la quale la II Sezione del RONO Carabinieri di Roma chiede di essere autorizzato a servirsi per la ricerca delle prove, in nome e per conto di questo ufficio di 18 linee con sistema SITO…”; quello del 6 ottobre 2004 recita : “…letta la nota n. 5545-1 datata 05 ottobre 2004, con la quale la II Sezione del RONO Carabinieri di Roma chiede di essere autorizzato a servirsi per il RIASCOLTO delle prove, in nome e per conto di questo ufficio, di 1 linea con sistema SITO…”. Non v’è dubbio pertanto che con il decreto 5 novembre 2004-15 giugno 2005, il server veniva installato presso i carabinieri, e quindi non si trattava di riascolto ma di registrazione diretta delle intercettazioni che venivano deviate dall’impianto installato in procura che fungeva da mero ripetitore. Non è altrimenti spiegabile la circostanza che in Procura era installata una sola linea e presso il reparto operativo ben 18 linee e che la Procura ha dovuto emettere questo ulteriore decreto esecutivo, che com’è noto, non è necessario per giurisprudenza costante del Giudice di legittimità. Sulla base della giurisprudenza richiamata quindi, dette intercettazioni sono inutilizzabili per violazione dell’art. 268 comma 3 c.p.p..
D) Ma non basta. Tanto è vero che le intercettazioni sono state registrate e quindi eseguite presso il reparto operativo dei carabinieri di Roma che il gestore TIM comunica direttamente all’arma gli IMSI relativi alle utenze poste sotto intercettazione e non al CIT della Procura di Roma. E questo sin dal 12 ottobre 2004.
E) Ed ancora. Risulta dalle comunicazioni riservate che la Procura di Roma ha inviato ai gestori delle reti telefoniche che il centro intercettazioni incaricato era quello del R.O.N.O. e cioè Reparto Operativo, Nucleo Operativo dei Carabinieri di Roma e non il C.I.T. presso la procura di Roma che, quindi, come già detto ha fatto solo da “ripetitore”. Intercettazioni che come risulta da dette comunicazioni sin dal primo decreto e successive proroghe, sono state eseguite direttamente dai carabinieri. A maggiore conferma di tale tesi vi sono le ulteriori circostanze che sia la trascrizione delle intercettazioni, che la riproduzione su CD/DVD, operata quest’ultima, tra l’altro, non dalla P.G. ma dalla società TRS, sono avvenute presso il reparto operativo.
Infine, una NOTA DELLA REDAZIONE.
Insomma, al di là degli aspetti tecnici, cos'è che ci racconta l'avvocato Prioreschi?
Ci dice che, per legge, le intercettazioni dovrebbero essere realizzate dalla Procura (in questo caso di Roma), nel senso di immagazzinate in un server installato lì, e non in una caserma dei Carabinieri. Al massimo, i Carabinieri avrebbero potuto, in un secondo tempo, connettersi con la Procura per ascoltare le registrazioni, trascriverne il contenuto e compilare le loro informative d'indagine.
Invece, un passaggio fondamentale sarebbe stato saltato, le intercettazioni sarebbero state fatte direttamente in caserma, i files audio sarebbero stati creati e immagazzinati su server direttamente lì.
Ciò, sarebbe contro la legge. Una legge che evidentemente tutela i diritti delle persone.
C'è un altro aspetto molto importante che riguarda le date degli atti di autorizzazione a intercettare.
Nel primo atto, quello dell'ottobre 2004, i Carabinieri, come vuole la legge, sono autorizzati ad "ascoltare" le intercettazioni fatte della Procura.
Poi però ne viene redatto un secondo, di un mese dopo, in cui i Carabinieri verrebbero autorizzati a registrare le telefonate direttamente su un server loro, come la legge invece proibirebbe. In più, questo secondo atto, contiene uno strano scarabocchio, che pone dei dubbi sui tempi: rimane il dubbio che questo secondo atto sia invece del giugno 2005.
Quando è stato approvato questo documento? A novembre 2004 o a giugno 2005?
Ricordiamo che le intercettazioni in questione riguardano un periodo che intercorre proprio tra l'autunno 2004 e il maggio 2005...
A questo punto, la domanda è d'obbligo: perchè i Carabinieri non hanno seguito la procedura? Perchè memorizzare le intercettazioni in un server dell'Arma a Roma e non in Procura? Cosa succedeva in quella caserma capitolina?