CantaNapoli - Il processo
Il processo - Cronaca dell'udienza dell'8 giugno 2010
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- By Redazione
Al processo di Napoli continua la sfilata dei testimoni della difesa. Oggi sono previste le audizioni di testi chiamati dalla difesa di Bergamo, che comprende diversi personaggi della Federazione Italiana Gioco Calcio. Torneranno a deporre anche dei protagonisti del sorteggio arbitrale, come il notaio Tavassi, che presenziava il sorteggio a Coverciano e dei giornalisti che precedevano all'estrazione di una delle palline.
Sono presenti in aula: Moggi, Fabiani, De Santis, Bergamo e Bertini. Tra i testimoni non ci sarà Collina, che ha inviato comunicazione d'impedimento, e neppure Abete. Saranno presenti martedì prossimo, il 15 giugno.
Viene introdotto il teste Stagnoli, ex assistente arbitrale e oggi vice di Collina.
Avvocato Bonatti, difesa Pairetto.
Stagnoli: Sono stato arbitro fino a 25 anni, poi la carriera di assistente dal '99, promosso alla Can e dal '99 all'anno scorso sono stato assistente, per 10 anni, dal 2003 internazionale, dall'anno scorso faccio parte della commissione arbitri come responsabile degli asssistenti di A e B.
Avv. Bonatti: nel 2004-05 era assistente?
Stagnoli: Sì.
Avv. Bonatti: Con riferimento a quell'anno, Lei era mai stato avvicinato dai designatori per favorire o sfavorire qualcuno?
Stagnoli: No, mai.
Avv. Bonatti: Ha avuto conoscenza di pressioni indebite del genere su suoi colleghi?
Stagnoli: No, mai notato questo.
Avv. Bonatti: In tutta le gestione Bergamo-Pairetto?
Stagnoli: Sì.
Avv. Bonatti: Lei è sempre stato assistente sotto la loro gestione?
Stagnoli: Sì.
Avv. Bonatti: Lei era della sezione di Bologna?
Stagnoli: Sì.
Avv. Bonatti: Lei è stato sentito dagli investigatori della Figc?
Stagnoli: Sì.
Avv. Bonatti: Le erano stati segnalati comportamenti del sig. Moggi?
Stagnoli: Sì, ma io non avevo conoscnza del fatto, non sapevo di cosa si trattasse.
Avv. Bonatti: Aveva avuto contatti con Moggi?
Stagnoli: Solo quando mi capitava di arbitrare le sue squadre, i soliti rapporti di cordialità nel ricevere la terna arbitrale.
Avv. Bonatti: Che colloqui aveva con i designatori? Ne ha avuti di natura tecnica o equivoca, con indicazioni che percepiva come di natura non tecnica?
Stagnoli: Avvenivano solo in occasione dei raduni durante i quali venivano sviscerati gli avvenimenti del campionato dal punto di vista tecnico, insieme agli altri colleghi.
Avv. Bonatti: In queste occasioni Lei ebbe modo di notare se i due dessero maggiore enfasi ad errori che riguardavano particolari squadre?
Stagnoli: Ma no, si sviscerava di tutto e si commentava tutti insieme, solo per migliorare le nostre prestazioni, sia positivamente che negativamente.
Avv. Bonatti: Lei ora ricopre una carica in questo organo. Oggi è cambiato qualcosa sotto il profilo del commento delle gare?
Stagnoli: Se si riferisce agli errori, è come prima, ma anche prima si vedevano. Si commenta per far sì che non succedano più; e anche le cose positive, quelle fatte bene. Non ho visto nessuna differenza.
Avv. Bonatti: Nell'attuale gestione di Collina si respira un clima paragonabile a quello di prima?
Stagnoli: Le modalità degli incontri sono le stesse: gli arbitri si vedono 23 volte all'anno, mentre gli assistenti una volta al mese. Magari è aumentata le tecnologia, ma il sistema dell'istruzione tecnica non è variato.
Avv. Bonatti: Nel 2004-05 ricorda Reggina-Cagliari o Juve-Lazio? Lei era assistente?
Stagnoli: Sì, ma era Lazio-Juve.
Avv. Bonatti: Chi erano gli arbitri?
Stagnoli: Reggina-Cagliari De Santis e Lazio-Juve non ricordo.
Avv. Bonatti: Trefoloni?
Stagnoli: Non ricordo.
Avv. Bonatti: Se le ricorda perché caratterizzate da arbitraggi che le erano sembrati strani, che destavano sospetti?
Stagnoli: No, non ho notato niente di particolare.
Avv. Bonatti: Nessun'altra domanda.
Avv.Gallinelli: Si ricorda se ha svolto l'assistente con una frequenza elevata nelle gare arbitrate con De Santis?
Stagnoli: Sì, essendo internazionale, spesso uscivo con De Santis.
Avv. Gallinelli: Nel 2004-05 quante volte ha collaborato con De Santis?
Stagnoli: Sinceramente non ricordo.
Avv. Gallinelli: Lei ha riferito di ricordarsi di De Santis in Reggina-Cagliari del 12.12.04. Si ricorda se De Santis le diede indicazioni sulle modalità di svolgimento del suo ruolo?
Stagnoli: Esclusivamente tecniche. C'è un momento in cui la terna si riunisce; come ogni squadra, prepara la gara anche la squadra arbitrale. Si prepara prima dell'incontro cercando un feeling. Sono indicazioni tecniche per accordarci sui falli laterali, su come segnalare qualcosa.
Avv. Gallinelli: Ci può dire quanti giorni prima della gara vi incontrate voi 4?
Stagnoli: Il primo contatto avviene nel momento della designazione, che arriva all'arbitro, il quale ha l'obbligo di contattare gli assistenti.
Avv. Gallinelli: E dove la contattava l'arbitro?
Stagnoli: Al telefono, tutti gli arbitri e gli assistenti avevano i numeri di tutti.
Avv. Gallinelli: In quella occasione quanti giorni prima della gara?
Stagnoli: Come sempre, le designazioni venivano fatte il venerdì.
Avv. Gallinelli: Il giorno prima delle gara lei si trovava con De Santis?
Stagnoli: Certo.
Avv. Gallinelli: Notava comportamenti anomali?
Stagnoli: No.
Avv. Gallinelli: E l'incontro tecnico quando avviene?
Stagnoli: Poco prima della gara.
Avv. Gallinelli: Avete effettuato anche un riscaldamento?
Stagnoli: Certo, prima della gara.
Avv. Gallinelli: E in quella occasione dove avete effettuato il riscaldamento? Ricorda qualche circostanza particolare?
Stagnoli: Era una situazione diversa da quella di oggi, perchè oggi si fa in campo insieme alle squadre. Allora si faceva o nello spogliatoio o in locali messi a disposizione dalla squadra nello stadio.
Avv. Gallinelli: In quella occasione ebbe la visita dei presidenti della Reggina e del Cagliari?
Stagnoli: Sì, ci fu un breve incontro, ci vennero a salutare.
Avv. Gallinelli: Quale fu il loro atteggiamento?
Stagnoli: Un atteggiamento cordiale di saluti.
Avv. Gallinelli: Ricorda un momento in cui De Santis si intrattenne qualche minuto in più con il Cellino?
Stagnoli: No, ricordo che siamo sempre stati insieme.
Avv. Gallinelli: Ricorda se era abitudine del De Santis tenere aperta la porta dello spogliatoio?
Stagnoli: Era abitudine di tutti.
Avv. Gallinelli: De Santis anche il quella occasione dava del tu o del lei a Cellino?
Stagnoli: In quel momento faccio fatica a ricordarlo. Quello che però posso dire è che De Santis era molto cordiale con tutti, non c'erano mai confidenze particolari, ma può anche darsi che sia capitato di darsi del tu anche perché in dieci anni incontrare le stesse persone ci può stare.
Avv. Gallinelli: Alla fine della gara l'atteggiamento del Cellino nei confronti di De Santis come fu?
Stagnoli: Ricordo che ci furono delle proteste vivaci, ma non ricordo esattamente che cosa fu detto.
Avv. Gallinelli: Può descrivere le modalità con cui vennero fatte queste proteste?
Stagnoli: Ricordo solo che mentre uscivamo dal campo ci fu un momento di tensione dove ci furono delle proteste direttamente all'arbitro.
Avv. Gallinelli: Lei non si ricorda se Cellino diede una pacca sulla spalla a De Santis?
Stagnoli: So che l'incontro è stato molto ravvicinato, ma la pacca non la ricordo. Le confermo che c'erano delle proteste, poi c'è un referto dove avevamo l'obbligo di scrivere tutto.
Avv. Gallinelli: Si ricorda le proteste a che si riferivano?
Stagnoli: Gli episodi non li ricordo, mi pare che ci fu un gol in presunto fuorigioco, qualche punizione non data ma non ricordo esattamente su cosa in particolare. La partita fu molto movimentata.
Avv. Gallinelli: Lei ha fatto riferimento a dei fuorigioco. Le chiedo, questa è una valutazione anche dell'assistente?
Stagnoli: Solo dell'assistente.
Avv. Gallinelli: Lei si rese conto se le proteste erano fondate?
Stagnoli: Ripeto: non ricordo esattamente quali furono gli episodi particolari.
Avv. Gallinelli: Nel complesso si ricorda un buon arbitraggio del De Santis?
Stagnoli: Sì, normale arbitraggio di una partita intensa.
Avv. Gallinelli: Che pensa di De Santis?
Stagnoli: Un buon arbitro, di ottimo livello.
Avv. Gallinelli: Lei ha collaborato con lui anche in campo internazionale?
Stagnoli: Sì.
Avv. Gallinelli: E ci furono contestazioni?
Stagnoli: No.
Avv.Gallinelli: Alla fine del torneo lei ha collaborato anche in Fiorentina-Milan del 1 maggio?
Stagnoli: Sì.
Avv.Gallinelli: E chi era l'altro assistente?
Stagnoli: Non ricordo.
Avv.Gallinelli: Ricorda se quando si svolse la gara, il Milan era in lotta con la Juve per la conquista del titolo?
Stagnoli: Non ricordo, in quel periodo c'erano sempre in lotta queste due squadre.
Avv.Gallinelli: E la condotta arbitrale di De Santis in quella gara come fu?
Stagnoli: Io non ebbi problemi, ma la gara non terminò con cose particolari.
Avv.Gallinelli: Ricorda se c'era qualche giocatore diffidato del Milan in quella gara?
Stagnoli: Non ricordo, ma non faceva parte della preparazione delle gara degli arbitri saperlo.
Avv.Gallinelli: Ma De Santis non vi dava indicazioni sul punto?
Stagnoli: Assolutamente no.
Avv.Gallinelli: E vi ha mai fatto pressioni prima di particolari partite?
Stagnoli: No, si parlava solo di tecnica.
Avv.Gallinelli: De Santis era molto rigoroso nell'applicazione del regolamento?
Stagnoli: Tutti dobbiamo farlo.
Avv.Gallinelli: Sì, ma lui era molto severo o intransigente rispetto ad altri arbitri anche nel rapporto con i giocatori?
Stagnoli: Era un atteggiamento normale, magari un po' più energico, ma nulla di più.
Avv.Gallinelli: Per Brescia-Atalanta ricorda la gara?
Stagnoli: Sì.
Avv.Gallinelli: Chi era l'arbitro?
Stagnoli: De Santis penso.
Avv.Gallinelli: Si ricorda episodi particolari?
Stagnoli: No, errori no, so che ci fu una ripertizione di un calcio di rigore.
Avv.Gallinelli: Nella sua esperienza ricorda anche contestazioni anche senza vostri errori?
Stagnoli: Sì, spesso accade.
Avv.Gallinelli: Lei si ricorda anche Brescia-Messina del 22 maggio 2005?
Stagnoli: Sì.
Avv.Gallinelli: Si ricorda se il Brescia era in brutta posizione di classifica?
Stagnoli: Ricordo che nel finale di campionato ci furono partite molto intense.
Avv.Gallinelli: E in quella gara il Brescia si giocava la permanenza in serie A?
Stagnoli: Molto probabilmente sì, ma non ricordo proprio la posizione di classifica.
Avv.Gallinelli: Come finì la gara?
Stagnoli: Non ricordo.
Avv.Gallinelli: E come fu l'arbitraggio?
Stagnoli: Non lo ricordo con precisione, ma ricordo che ci furono polemiche anche se secondo me non vi furono errori tecnici.
Avv.Gallinelli: Ricorda se De Santis doveva andare ai mondiali 2006?
Stagnoli: Sì, certo.
Avv.Gallinelli: E ci andò?
Stagnoli: No.
Avv.Gallinelli: E chi ci andò?
Stagnoli: Rosetti.
Avv.Gallinelli: Nessuna altra domanda.
Controesame del pm Narducci.
Pm: Lei viene chiamato confidenzialmente Iaio?
Stagnoli: Sì.
Pm: Nel maggio 2005 Lei ha avuto una conversazione con Meani?
Stagnoli: Sì.
Il Pm Narducci (legge una telefonata in cui Meani dice di essere incazzato) Mi spiega di che parlavate?
Stagnoli: Conosco Meani da 20 anni, è stato arbitro di calcio e quindi per me era già conosciuto. Nello specifico, la telefonata aveva lo scopo di comprare 4 biglietti per il mio direttore, non avevo rapporti con Meani, non ero uso telefonargli sistematicamente, il mio scopo di quella telefonata era di comprare 4 biglietti di una partita di calcio.
Pm: Sì, ma di che stavate parlando?
Stagnoli: Non ho idea, in quella telefonata lui era arrabbiato per situazioni che non erano di mia competenza, lui mi esprimeva delle considerazioni.
Pm: Ma a proposito di che cosa?
Stagnoli: Se Lei ha letto la telefonata...
Pm: Lei deve rispondere però...
Stagnoli: Ma nel momento in cui Lei chiama una persona tu non sai mai...
Pm: Ci deve spiegare.
Presidente Casoria: Pm, Lei deve far parlare...
Pm: Scusi, giudice, ma quando lui chiede a Meani 'stai incazzato?', lui risponde di sì e Lei dice 'Immagino, immagino'. A che si riferisce?
Stagnoli: Ma non so, forse dal tono della voce...
Pm: Giudice, Le chiedo di ammonire il teste! L'incazzatura era conseguenza di che cosa?
Stagnoli: Ma dal tono della voce, poi nel corso della telefonata capisco che si riferiva ad episodi tecnici.
Presidente Casoria: In cui Lei era coinvolto?
Stagnoli: Assolutamente no.
Pm: Lei ricorda che c'era stato il 17 aprile Siena-Milan 2-1, arbitro Collina e assistente Baglioni?
Stagnoli: Mi ricordo di quella gara, sì.
Pm: Dunque era questo l'argomento di inizio conversazione...
Stagnoli: No, lo capisco dopo che ri riferiva a quello, io ascolto, annuisco. Il tu non era riferito a me, io non ero partecipe di quella prestazione, si riferisca a un goal annullato o convalidato, non ricordo bene.
Pm: Quando Meani dice 'Quando cominci a vedere che loro hanno un trattamento e tu un altro' e Lei risponde 'Bravo, bravo' che cosa intende?
Stagnoli: Annuivo soltanto. Lui esprimeva una considerazione, se uno vede trattamenti diversi, possono nascere sospetti, se tu vedi che qualcuno a livello mediatico ha un trattamento diverso...
Pm: Lei dice 'Bravo'.
Stagnoli: Io dico 'sì, bravo', perché poi si inaspriscono gli animi... E infatti, poi, gli dico anche 'Smettila Leo'.
Pm: Ma no, Lei fa dei commenti... quando Meani dice 'Loro hanno il culo sporco, guarda la designazione di mercoledì, anche con Puglisi loro son stati degli stronzi', e Lei dice 'infatti, infatti' e poi ' Ma mandalo ancora, lui casualmente non fa né il Milan né la Juve, la Juve Babini non la fa mai, Puglisi mai, tu la fai poco', 'Io non la faccio mai, basta, finito', che vuole dire?
Stagnoli: Io ascoltavo una persona al telefono che faceva le sue considerazioni personali, io ero a conoscenza di queste designazioni.
Pm: Chi sono quelli che hanno il culo sporco?
Stagnoli: Non ho idea.
Pm: Ma Lei risponde 'Infatti', mica chiede di chi sta parlando?
Stagnoli: Ma spesse volte capita di stare al telefono con qualcuno che esprime giudizi nei confronti di qualcuno e l'intelocutore fa tutto il possibile per non alimentare la conversazione, per limitarla e questo era il caso. Gli dicevo che a quella partita erano designati quei miei colleghi. La designazione era già pubblica e quindi il mio 'infatti' si riferiva a quello.
Pm: Dunque nemmeno quando dice 'Puglisi non la fa mai...'.
Opposizione degli avvocati: Questo è un controesame e la prova sta andando fuori binario, è un capitolo nuovo che non si può introdurre.
Pm: E' per verificare l'attendibilità del teste.
Avvocati: Ma questa non è una parte capitolata dalla difesa.
Presidente Casoria: Pm, non insista.
Pm: Quando dice 'Finiscila Leo, che siamo al telefono, ne parliamo a quattr'occhi', perché lo incita a non parlare al telefono?
Trofino (si oppone): E' fuori dal capitolato della difesa.
Stagnoli: Perché lo scopo della telefonata era solo di comprare 4 biglietti e tutti i dirigenti li si iincontrava a quattr'occhi quando si andava ad arbitare. I dirigenti venivano negli spogliatoi e si mettevano a disposzione. Io volevo interrompere la telefonata e gli dicevo 'Se vuoi ti sfoghi a quattr'occhi'. Io non ho mai avuto frequentazioni con il signor Meani. Meani era arbitro, poi ha smesso. Lo conosci come un vecchio compagno di scuola che incontri dopo vent'anni, rapporto cordiale ma...
Pm: Alla fine della telefonata Meani dice . 'Guarda chi è andato a fare la Fiorentina domenica, Vannuccini, braccio armato' dice e Lei dice 'Vabbe, vabbè'.
Difesa Pairetto (si oppone): Siamo fuori capitolato.
Stagnoli: Non conosco nessun Vannuccini.
Pm: Ricorda Udinese-Fiorentina arbitrata da Bertini, telefonata del 18-4-2005?
Stagnoli: Non la ricordo.
Pm: Era Lei assistente?
Stagnoli: No, non ho detto.
Pm: Non abbiamo altre domande.
Presidente Casoria: Ma Vannuccini, significa 'Va Nucini', l'arbitro. Ma com'è che aveva chiamato per i biglietti, chi glieli aveva chiesti?'.
Stagnoli: Il mio direttore, quello che mi dava le ferie per andare ad arbitrare, era tifoso del Chievo e mi chiese 4 biglietti per Milan-Chievo e io l'unica persona che potevo chiamare per questo favore era il signor Meani.
Presidente Casoria: Può andare.
NOTA: I pm chiedono l'acquisizione della copia stenografica dell'interrogatorio per procedere contro Stagnoli (il Presidente Casoria: "Evidentemente per presunta falsa testimonianza", ndr). Gli avvocati protestano per l'atteggiamento dei pm, giudicato aggressivo, nei confronti del teste.
Viene introdotto il teste De Marchi.
Difesa Pairetto: Lei nel 2004 2005 era osservatore?
De Marchi: Sì.
Difesa Pairetto: Per quanto tempo lo ha fatto?
De Marchi: Ho iniziato ad arbitrare nel '64, ho percorso tutte le categorie fino alla Can, poi ho fatto l'osservatore per 9 anni alla Can.
Difesa Pairetto: Nella sua qualità, nell'epoca Bergamo-Pairetto quanti anni?
De Marchi: Sei anni.
Difesa Pairetto: Con riferimento a Pairetto.
De Marchi: Era correttissimo.
Difesa Pairetto: Lei ha avuto vari designatori, ha visto qualche differenza?
De Marchi: Assolutamente no, non ho mai avuto nessuna pressione.
Difesa Pairetto: Con riferimento alla gara Sampdoria-Juventus 0 3, ricorda qualcosa, arbitro Dondarini?
De Marchi: La ricordo per un fatto tecnico senza precedenti perché un assistente concesse un rigore, l'arbitro seguì l'indicazione dell'assistente, poi questi entrò in campo e concesse un calcio d'angolo tornando indietro.
Difesa Pairetto: Quindi lo stesso assistente cambiò idea...
De Marchi: Sì.
Difesa Pairetto: E l'arbitro che doveva fare?
De Marchi: Seguire l'assistente prenderne atto.
Difesa Pairetto: Che valutazione espresse di quell'arbitraggio?
De Marchi: Un giudizio medio perché non mi era sembrato del tutto positivo.
Difesa Pairetto: Dondarini era un buon arbitro?
De Marchi: Sì.
Difesa Pairetto: Nessun'altra domanda.
Avv. Prioreschi: Ricorda se questo fatto del rigore era sul 3-0.
De Marchi: Sì ed era in favore della Juve.
Avv. Gallinelli: Ha mai svolto l'osservatore per De Santis?
De Marchi: Non ricordo se nel 2004-05, ma l'ho visto diverse volte.
Avv. Gallinelli: Che giudizio dava?
De Marchi: Un ottimo arbitro, una buona crescita.
Avv. Gallinelli: Ha mai avuto pressioni per fare una valutazione in un certo modo?
De Marchi: Mai, avrei immediatamente denunciato il fatto.
Avv. Gallinelli: Nessun'altra domanda.
I testimoni convocati da Bergamo non si sono presentati. Al termine il Presidente Casoria, visibilmente infastidita, ha dichiarato: "A Collina fategli sapere che la prossima volta lo sanno tutti che deve venire. Faccia in modo di presentarsi".
L'avvocato Prioreschi cita per la prossima udienza del 15 giugno: Sandulli, Artico, Battaglia, Gottardo, Franchi, Fulvio Bianchi (Repubblica), Frascione, Ricciardi, Loli Piciardi, Speciale, Venerato, Abete, Antonelli, Baldini, il giudice Mastrandrea e De Gennaro.
L'udienza è tolta.
Il fallimento del Bologna e il falso nesso Moggi
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- By Pinobici
Nel maggio 2009 Gazzoni Frascara venne sentito come testimone al processo Calciopoli di Napoli.
La sua testimonianza fu un misto di sentito dire e pareri personali senza nessuna prova portata a suffragare le sue affermazioni. Ma qui vogliamo ricordare la sua battaglia contro il doping amministrativo. Rileggiamo uno stralcio di un' ANSA del 2 ottobre 2007:
“L'indagine romana prese le mosse da una denuncia dell'ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara secondo il quale alcuni club di serie A sarebbero ricorsi a trucchi di bilancio per aggiustare la propria situazione economica. Fu lo stesso Gazzoni Frascara a coniare il termine 'doping amministrativo'”.
E più volte, ed in più sedi, Gazzoni Frascara ha stigmatizzato il ricorso al doping amministrativo da parte di molte società di calcio.
Ed ancora di recente in un libro intitolato "La rete" scritto con l'aiuto del giornalista Ivan Zazzaroni, altro fustigatore dei costumi moggiani, ha ribadito la sua verità su Calciopoli e sul doping amministrativo. Riaffermando che la sua rovina, ed il fallimento di Vittoria 2000 è colpa di Calciopoli.
Capirete lo stupore di molti addetti ai lavori quando la società Vittoria 2000 srl, proprietaria del Bologna calcio il cui maggiore azionista era Gazzoni Frascara, è stata dichiarata fallita e il tribunale di Bologna ha ipotizzato l'accusa di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio per i suoi amministratori. Ma come, il fustigatore Gazzoni che incorre negli stessi problemi dei fustigati?
Ma cos'è realmente successo? A chiarire il tutto è utile riferire della deposizione, nel corso del processo Calciopoli a Napoli, del curatore fallimentare di Vittoria 2000 srl, Enea Cocchi.
La Vittoria 2000 srl, parte civile nel processo Calciopoli, è la società che aveva nel proprio portafoglio la quota totalitaria delle azioni del Bologna calcio. La società è stata dichiarata fallita il 30 marzo 2006 dal tribunale di Bologna.
A tale data non possedeva più alcuna azione del Bologna Football club, azioni cedute nel settembre 2005. La procedura fallimentare è iniziata successivamente alla retrocessione in serie B, dopo che in sede di approvazione del bilancio 2004/2005 si era dovuta svalutare la partecipazione nel Bologna calcio per una cifra pari a 36 milioni di euro. Cocchi ha chiarito, rispondendo al Presidente Casoria, che tale svalutazione è scaturita in seguito a valutazione dei vecchi amministratori (Gazzoni Frascara) senza nessuna perizia a supporto.
La tesi della parte civile appare chiara: c'è un nesso causa effetto tra retrocessione e fallimento. Cocchi però in sede di controesame da parte dell'avvocato Bonatti, difensore di Pairetto, ha affermato che lui non ha indagato nel merito delle partite sportive, quindi non è in grado di affermare se la retrocessione fosse corretta o meno, la sua era stata solo una analisi numerica, di valutazione di poste di bilancio. Cocchi rispondendo agli avvocati Picca, Prioreschi e Milella ha inoltre fornito le seguenti informazioni.
1. Il 28 aprile 2010 vi è stato il rinvio a giudizio per due vecchi amministratori (tra cui Gazzoni Frascara), per il presidente del collegio sindacale e per un consulente del Gazzoni Frascara. L'ipotesi di reato è bancarotta fraudolenta e falso in bilancio.
2. Negli anni 2002-03 vi sono state almeno tre operazioni societarie molto sospette, ovvero:
- nel 2002 conferimento del 90% delle quote del Bologna calcio a società dello stesso gruppo della Vittoria 2000, con presunto gonfiamento del valore delle stesse generando delle plusvalenze fittizie a copertura delle perdite;
- nel 2003 cessione del marchio Bologna calcio sempre a società del gruppo, anche in questo caso con presunte sopravvalutazione e generazione di plusvalenze fittizie per coprire le perdite;
- a fine 2003 copertura delle perdite con versamenti ritenuti fittizi.
Apprendiamo infine che, sempre secondo quanto riferito dal Curatore fallimentare, in quegli anni il Bologna non avrebbe avuto i requisiti per iscriversi al campionato. Quando nel 2004 Gazzoni Frascara bollava molte società di calcio come “illegali”, essendosi iscritte ai campionati di calcio in forza di artifici contabili, egli stesso, secondo la ricostruzione in questione, si sarebbe macchiato degli stessi reati. Anzi forse peggio, visto che proprio il 28 aprile scorso il tribunale di Bologna ha rinviato a giudizio Gazzoni Frascara ed altri con l'accusa di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio.
Ricordiamo che Gazzoni Frascara è stato un acerrimo accusatore di Luciano Moggi e della cupola. Ha sostenuto che il fallimento del suo Bologna è stato dovuto alle operazioni illecite messe in atto ai danni del Bologna stesso, e che lo hanno fatto retrocedere in serie B.
La deposizione del dott. Cocchio lo ha smentito clamorosamente, il fallimento di Vittoria 2000 srl, infatti, è stato il frutto di una situazione finanziaria già ampiamente compromessa, cui si era cercato di porre transitoriamente una pezza attraverso le operazioni di maquillage contabile che abbiamo sopra descritto. In merito alla dubbia liceità di queste operazioni si pronuncerà il tribunale di Bologna. E di tale fallimento il mostro Moggi non ha nessun merito.
Il processo - Cronaca dell'udienza del 1 giugno 2010
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- By Redazione
Al processo di Napoli è arrivato il momento dei testimoni della difesa. Oggi verranno sentiti quelli chiamati dalla difesa di Pairetto, l'ex co-designatore arbitrale. Sono attesi diversi arbitri (anche se Rosetti e Calcagno, in partenza per il Sudafrica, saranno assenti, così come Collina) e il notaio Ioli, chiamato per la questione sorteggi.
L'Avvocato Filippo Sgubbi, avvocato di parte civile del Bologna FC interroga il curatore fallimentare di Victoria 2000, fallita il 30 marzo 2006 e che fino al settembre 2005 aveva la totalità delle quote del Bologna FC. L'avvocato Sgubbi chiede notizie in relazione alla stagione 2004-05, visto che si tratta qua di partite falsate, illecito e frode sportiva. Cocchi osserva che il fallimento della Victoria 2000 è stata determinata dal fatto che la retrocessione del Bologna al termine del 2004/2005 aveva indotto gli azionistti a svalutare la partecipazione che la Victoria possedeva nel Bologna di oltre 36 milioni; il che aveva procurato un forte deficit di bilancio che aveva poi condotto la Victoria al fallimento. L'avv. Sgubbi chiede poi notizia di situazioni precedenti, che hanno portato Gazzoni Frascara e un altro amministratore ad essere accusati di falso in bilancio. L'avvocato Francesco Picca, difesa Dalle Valle, insiste su queste vicende precedenti, risalenti agli anni 2002 e 2003, in cui vennero fatte dai soci del Bologna una serie di operazioni (tipo cessione del marchio e altro a livello infragruppo) che determinarono una falsificazione di bilancio che permise ai soci di generare plusvalenze per evitare la ricapitalizzazione. Alla domanda se fosse a conoscenza se prima del 2004-2005 il Bologna avesse le condizione previste dai parametri della Figc per iscriversi al campionato Cocchi dice di non aver verificato, perché come curatore fallimentare non aveva titolo a farlo, l'ha fatto invece la Procura di Bologna.
L'avvocato Matteo Bonatti, difesa Pairetto, chiede se abbia preso in esame partite del Bologna del campionato 2004-05. Risposta negativa. Però Cocchi afferma che dai documenti e dalle parole di Gazzoni Frascara aveva evinto che era stata la retreocessione a causare il danno economico ma non era entrato nel merito delle partite.
L'avvocato Prioreschi chiede se quello che ha definito falso in bilancio venne poi a configurarsi come bancarotta fraudolenta. Risposta: Sì.
Avvocato Milella (Federcalcio) chiede qual è stato l'effetto ndi tutte queste operazioni sui bilanci, se in qualche modo si è poato un rimedio. Cocchi risponde che l'unico rimedio è stato accorpare due di querlle società che avevano consentito di creare queste plusvalenze in una sola e concorda con l'avvocato Milella che senza queste plusvalenze non si sarebbe potuta svolgere la normale attività senza ricapitalizzare.
L'avvocato di Pairetto consegna la notifica della richiesta di presenza di testimoni: mancheranno Collina, Balducci, Valentini, Stagnoli e De Marchi, invece Rosetti non sarà presente perché parte per i mondiali, così come i dirigenti Figc Balducci e Valentini.
Angelo Pesciaroli, ex giornalista del Corriere dello Sport (curava una rubrica nella quale indovinava molto spesso le griglie con dei giorni d'anticipo, ndr), ora in pensione, e consulente lega calcio della serie C, entra in aula.
Difesa Pairetto: Era presente ai sorteggi a Roma?
Pesciaroli: Ero spesso presente come giornalista del Corriere dello Sport, non ho mai visto un sorteggio truccato, anche perché nel 2005 era presente un notaio.
Difesa Pairetto: Ha mai estratto una pallina?
Pesciaroli: Sì, una volta dopo un accordo con l'aia per l'estrazione della pallina da parte di un rappresentante federale regionale.
Difesa Pairetto: Era l'arbitro?
Pesciaroli: Sì, era l'arbitro.
La difesa Pairetto gli chiede in che albergo si facesse l'estrazione.
Pesciaroli: Era in un albergo centrale di Roma: il notaio era al centro del tavolo con i designatori, veniva chiamato il giornalista di turno e veniva completata l'estrazione con la supervisione del notai, in mezzo ad una folla incredibile. Nell'estrazione di Firenze stesso sistema, ma l'aula era più grande.
Difesa Pairetto: Ha mai notato situazioni sospette o truccate?
Pesciaroli: No, non ho mai notato, per gli anni di esperienza non ho notato nulla. Magari avessi fatto questo scoop almeno avrei avuto la possibilità di allungarmi la carriera. Se avessi visto qualcosa di irregolare certo non me ne sarei stato zitto.
Dalla diretta di Tuttosport a cura di Alvaro Moretti:
IOLI: «ESTRAZIONI REGOLARE» - E' stato poi interrogato il notaio delle estrazioni Ioli: «Tutto quello che concerneva questi sorteggi è comunque nei verbali che sono agli atti di questo processo. Le palline le aprivano e io facevo provvedere a richiuderle e a rimescolarle nelle urne che erano trasparenti. Non si potevano leggere i contenuti nelle palline perchè i fogli erano piegati. Non ho mai avuto sosperti di irregolarità».
Alle domande del pm Capuano su quante volte si fossero aperte queste palline Ioli dice: «Potrà essere successo una decina di volte in tutti gli anni nei quali ho svolto questo servizio. Nei verbali non ritenevo di scrivere dell'apertura delle palline perchè avevo il controllo della situazione e potevo rendermi conto se queste erano chiuse o visibilmente diverse le une dalle altre e quindi riconoscibili. Comunque quando io verbalizzo un'estrazione, verbalizzo l'estrazione. Io non consideravo anomalo che una volta ogni tanto le palline potevano aprirsi al momento dell'inserimento nell'urna perchè poi facevo provvedere al rimescolamento. E poi comunque il foglietto all'interno era piegato. Non ho mai segnalato anomalie al riguardo».
Entra il teste Trentalange.
Difesa Pairetto: Con i designatori si parlava delle griglie?
Trentalange: Sì, si parlava di questo era l'argomento prinicipale.
Difesa Pairetto: Durante i raduni si facevano la valutazione delle partite?
Trentalange: Sì, era importante perché era facile imparare dagli errori altrui.
Difesa Pairetto: Si valutavano gli errori verso alcune squadre?
Trentalange: No, si valutavono gli errori degli arbitri ma non verso la squadra ma solo dell'arbitro.
Difesa Pairetto: Quindi lei non notò vicende di privilegio verso alcune squadre?
Trentalange: No.
Difesa Pairetto: Il dottor Pairetto Le ha mia chiesto di avere favori verso alcune squadre?
Trentalange: No, nonostante avessi con lui particolare confidenza, vista l'amicizia con il padre.
Difesa Pairetto: In ambito internazionale ha mai arbitrato? Le comunicazioni da chi arrivavano?
Trentalange: Sempre da Pairetto, come succedeva prima con Casarin.
Difesa Pairetto: Pairetto le ha mai chiesto, quando era osservatore, di favorire un arbitro o chiudere un occhio?
Trentalange: No, mai.
Difesa Pairetto: Sì ricorda la partita Chievo-Lazio?
Trentalange: Sì, ci sono state tante ammonizioni ed ho dato un voto buono a Rocchi, l'unica espulsione era quella di Couto, un po' forte, ma ci stava, a differenza di quello che dicevano i giornali.
Difesa Pairetto: La sua opinione in quanto esperto la valutazioni di Pairetto erano tese a favorire un arbitro anziché un altro solo per simpatia senza una natura tecnica?
Trentalange: No, mai.
Difesa Pairetto: Lei ricorda a quale minuto Couto fu espulso?
Trentalange: Verso la fine, ma non ricordo il minuto preciso.
Difesa Pairetto: Si ricorda il raporto con Bergamo
Trentalange: Non era tenero, ma era seria come persona lo stesso di Pairetto.
Difesa Pairetto: Che ruolo aveva l'organo tecnico? Quindi era giusto avere telefonate dei designatori?
Trentalange: Era comunque un ruolo di supporto ed era importante la loro telefonata.
PM Narducci: Lei ha mai arbitrato la Juventus?
Trentalange: No, c'è un regolamento che vieta ad un arbitro di arbitrare la squadra della città di residenza.
PM Narducci: Lei ha dato un buon voto a Rocchi su Chievo-Lazio. Lei ha fatto notare però che l'espulsione di Couto era un po' severa. Non ha notato un atteggiamento particolare del giocatore Baronio?
Trentalange: Ricordo che il voto era 8.45, era una partita non perfetta.
Il Presidente Casoria chiede quale fosse il massimo voto.
Trentalange: Era 9.
PM Narducci: Come funzionava il voto?
Trentalange: Secondo parametri relativi a parametri tecnici.
PM Narducci: Quindi 8,45 era buono?
Trentalange: Si, l'espulsione di Couto era severa. Ma così lo era stato anche con il Chievo.
PM Narducci: L'analoga situazione di severità a cosa si riferisce?
Trentalange: Agli espulsi in generale di quella partita. Il metro di giudizio era l'equità di scelte, quindi questa severità è nel caso, ma equa rispetto alle altre.
PM Narducci: La partita Juve-Lazio di Dondarini, non ricorda il chiaro falllo di Ibra su Siviglia?
Trentalange: No, non ricordo.
Opposizione dell'avvocato di Pairetto: Il chiaro fallo è solo una supposizione di Narducci.
PM Capuano: Lei ha parlato di partecipazioni ai raduni era riferita al periodo di arbitro o di osservatore?
Trentalange: Come arbitro, era precedente al 2003, come osservatore era meno frequente.
PM Capuano: Quindi quando parla di filmati delle partite si riferisce al periodo precedente al 2003?
Trentalange: Sì, dopo era meno frequente.
PM Capuano: Lei faceva valutazione degli arbitri. Ina non concessione di un rigore quanto incide?
Trentalange: Relativamente, perché era da valutare il referto.
PM Capuano: Quanto incide?
Trentalange: Massimo di uno 0,20, se fosse decisivo il rigore.
Avv. Prioreschi: La partita Chievo-Lazio, è considerata positiva la direzione di Rocchi?
Trentalange: Sì.
Avv. Prioreschi: I voti erano decimali?
Trentalange: Sì.
Trentalenge viene congedato, entra il teste Guidi, osservatore ed ex arbitro.
Difesa Pairetto, chiede di Chievo-Fiorentina di Dondarini
Guidi: Non era un arbitraggio esaltante a fine stagione ma positivo e nella media.
Difesa Pairetto, chiede dell'annullamento del gol.
Guidi: Non era annullamento ma un fischio simultaneo per un fallo dell'attaccante.
Difesa Pairetto: Lei sa se gli arbitri erano sotto attacco di media o pressati da società?
Guidi: Il calcio stressa molto ed è normale anche la pressione, ma non ho notato nessuna pressione particolare
Difesa Pairetto: Quindi non c'erano pressioni dall'esterno Le esclude?
Guidi: Sì le escludo, ma è normale che società come Inter Milan Juve Bologna fossero più presenti o seguite con attenzione ma è una questione di prestigio.
Difesa Pairetto, Chiede se il gol della Fiorentina fosse in fuorigioco.
Guidi: Non mi risulta.
Difesa Pairetto: Negli ultimi 5 minuti ci furono due episodi che i giocaotri del Chievo contestarono come falli da rigore.
Guidi: Era una partita facile a fine campionato. Non ho percepito le proteste, le mie impressioni sono di una partia di fine campionato non successe nulla di particolare
Difesa Pairetto: C'è una fallo grave ritenuto tale da diversi giornalisti
Domanda non ammessa dal Presidente Casoria
Guidi: Comunque non ho percepito nulla, il voto fu 8,45
Esame di Pisacreta ex assistente edattuale vice presidente dell'Aia.
Difesa Pairetto: Commentavate le partite nei raduni nel 2004-05?
Pisacreta: Sì, commentavamo le partite, ma noi assistenti era meno frequente.
Difesa Pairetto: Roma - Juve 1 – 2, 2004 – 2005, arbitro Racalbuto e Ivaldi assistente. Lei ricorda se ci fosse un fuorigioco segnalato o meno a sfavore della Roma?
Pisacreta: La prima rete è in fuorigioco ma forse di 20 cm.
Difesa Pairetto: Qualcuno ha protestato?
Pisacreta: Sì, un dirigente all'intervallo ma nessuno se ne accorse. Al rientro negli spogliatoi ci fu detto.
Difesa Pairetto: Lei parlo di 10 cm.
Pisacreta: Sì, perché era uno spazio breve e dalla mia posizione non era visibile, poi c'era una regola della Fifa che diceva che nel dubbio la bandierina deve restare giù.
Difesa Pairetto: Quindi lei non alzò perché valutò così?
Pisacreta: No, non lo vidi proprio.
Difesa Pairetto: Ci fu un rigore a favore della Juve fischiato da Racalbuto?
Pisacreta: L'arbitro decise così perché era in posizione migliore. Mi fu chiesto anche se avevo certezza ma non ne avevo, quindi l’arbitro continuò con la sua decisione.
Difesa Pairetto: Ci furono proteste?
Pisacreta: Sì come in tutte la azioni da rigore.
Difesa Pairetto: Ci fu un gol annullato alla Juve?
Pisacreta: Sì ma era regolare il gol, ed è stata annullata da Ivaldi che commise l'errore di valutare male.
Difesa Pairetto: Questa era una partita intensa e fallosa e quindi difficile?
Pisacreta: Sì, difficilissima.
Difesa Pairetto: Lei continuò ad arbitrare?
Pisacreta: No, fui sospeso e sostituii un arbitro infortunato un mese dopo, se uno sbaglia e la commissione decide di non usarti, non lo fa.
Difesa Pairetto: Negli ultimi 2 campionati quante volte ha arbitrato la Juventus?
Pisacreta: Se ricordo bene 11 volte.
Difesa Pairetto: Quante volte perse la Juve?
Pisacreta: Ogni volta che perse ero in campo, 6 volte
Difesa Pairetto: Le venne chiesto da Pairetto di riservare particolari trattamenti verso alcune squadre?
Pisacreta: No
Avv. Morescanti: Lei ha mai ricevuto da Bergamo pressioni per favorire una squadra?
Pisacreta: No, mai.
Avv. Morescanti: Qual è il ruolo dell'assistente arbitrale?
Pisacreta: Di aiutare l'arbitro, quando l'arbitro non vede, ha la responsabilità del fuorigioco e quando la palla finisce fuori dalle linee perimetrali
Difesa Fiorentina: Lei ricorda in Lazio - Fiorentina situazioni che generarono proteste?
Pisacreta: Un tiro in porta, ma colpì anziché di testa con la mano ed era rigore e espulsione del giocatore della Lazio secondo regolamento.
Difesa Fiorentina: E l'arbitro cosa decise?
Pisacreta: Calcio d'angolo.
Difesa Fiorentina: Era la fascia di sua competenza?
Pisacreta: Sì.
P.M. Narducci: Roma-Juve, un chiarimento, parliamo del gol di Cannavaro. Lei in quel momento ha avuto il dubbio circa il possibile fuorigioco e poi non ha deciso di alzare la bandierina?
Pisacreta: Ci fu un colpo di testa di uno della Juve e Cannavaro sulla respinta segnò. Dobbiamo valutare se la posizione era in partenza di fuorigioco, ma siccome era dietro la linea del pallone non era fuorigioco. Nessuno notò questa posizione.
P.M.Narducci: Il fallo di Zebina su Zalayeta (non era Zebina era Dellas, n.d.r.) per il rigore?
Pisacreta: Io non ho certezza sulla posizione ma non sul fallo.
P.M.Narducci: Lei aveva un dubbio sul fallo ha detto.
Pisacreta: Non ho certezza sull'inizio del fallo, non sul fallo.
P.M.Narducci: Quindi dove succede?
Pisacreta: Il dubbio era il fallo ma era sulla linea quindi era rigore.
Dopo la pausa per il pranzo, riprende l'udienza ed entra il teste Stefano Farina, ex arbitro e attualmente commissario Can D.
Difesa Pairetto, chiede se ha mai subito pressioni da Pairetto per favorire squadre
Farina: No
Difesa Pairetto: Le griglie evevano dei fattori preclusivi?
Farina: Provincia e partite.
Difesa Pairetto: Durante i raduni c'erano commenti penalizzanti su squadre?
Farina: No, i commenti erano relativi agli arbitraggi.
Difesa Pairetto: Lei è mai stati criticato per favori ad alcune squadre per falli particolari, e quindi mai penalizzato?
Farina: La carriera dipende dalle scelte dei designatori, io ero un top class ed ho seguito sempre le partite in modo professionale.
Difesa Pairetto: Come conosceva le designazioni?
Farina: Tramite e-mail ma qualche volta in partite importanti capitava la telefonata.
Avv. Morescanti: Ha mai subito da Bergamo delle pressioni per arbitrare a favore di una squadra?
Farina: No
Ora tocca al teste Mitro.
Difesa Pairetto: Ha mai subito pressioni?
Mitro: No
Difesa Pairetto: Bologna-Juventus arbitro Pieri. Venne concessa una punizione a favore della Juve con gol di Nedved
Mitro: Sì da una trentina di metri
Difesa Pairetto: Distanza importante?
Mitro: Sì
Difesa Pairetto: A Coverciano facevate raduni, commentavate le partite e vedevate i filmati, ha mai notato un commento più o meno sagace per sottolineare errori a vantaggio o svantaggio di alcune squadre?
Mitro: No erano commenti di natura tecnica.
Il PM Narducci chiede di una fallo di Zebina su Cipriani, di un fallo di Thuram a Cipriani e di un fallo di Ibrahimovic su Capuano
Difesa Pairetto: Pieri dopo questa partita ebbe sanzioni?
Mitro: No, non ricordo.
Ora tocca al teste Ivaldi.
Ivaldi: Ero assistente fino al 2006 e per limiti di età lasciai.
Difesa Pairetto: Nel campionato 2004/5 aveva Pairetto e Bergamo.
Ivaldi: Sì.
Difesa Pairetto: Il dottor Pairetto Le ha mai chiesto di avere atteggiamenti di favore o sfavore verso alcune compagini?
Ivaldi: No
Difesa Pairetto: Roma-Juve: vi fu un episodio saliente, se lo ricorda?
Ivaldi: La partita fu molto particolare per un gol in fuorigioco della Roma e uno annullato per la Juve; il secondo regolare.
Difesa Pairetto: Commenti la partita.
Ivaldi: Era una gara particolarmente difficile e molto fallosa.
(Penta fa notare trattarsi della partita più fallosa del campionato: 72 falli, ndr).
Difesa Pairetto: Si ricorda perché era particolarmente difficile?
Ivaldi: Perché l'allenatore era l'ex della Roma, Emerson e Zebina pure.
Difesa Pairetto: Sul goal di Zebina?
Ivaldi: Era regolare e fu annullato.
Difesa Pairetto: Sul goal di Cassano?
Ivaldi: Era regolare.
Il giudice ha ordinato che Collina, se non si presenterà per la prossima udienza, verrà accompagnato dai carabinieri.
Finale con una dichiarazione spontanea di Massimo De Santis, che ha prodotto la spesso citata circolare della Lega Calcio, del 5 agosto 2004, nella quale erano contenute le norme di comportamento per i dirigenti negli spogliatoi, secondo la quale le visite erano consentite prima e dopo la gara. La stessa circolare stabiliva il divieto di regali che non fossero di piccola entità e l'obbligo di tesseramento del dirigente accompagnatore degli arbitri. De Santis ha dichiarato: "Se il colonnello Auricchio avesse chiesto copia di questo atto, che voglio leggere, e letto le disposizioni, certe cose che sembriamo scoprire ora si sarebbero sapute anche durante l’indagine. Si sente parlare a sproposito delle visite di Moggi, ma tutti sapevano cosa si poteva e cosa non si poteva fare. Nessun mistero, nessuna congettura. Ora questa carta è agli atti, poteva essere lì da quattro anni".
Il pm Capuano ha tentato di opporsi alla lettura della circolare ma il Presidente Casoria lo ha stoppato e ha consentito a De Santis la lettura.
Circolare n° 7 della Lega Calcio del 5 agosto 2004: pagina 1 - pagina 2
Clicca per ascoltare la deposizione spontanea di De Santis.
Il processo - Cronaca dell'udienza del 25 maggio 2010
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- By Redazione
E finalmente venne il giorno di Roberto Mancini, delle sue verità: l’ex tecnico dell’Inter disse ai pm cose pesanti sul sistema Moggi, su arbitri mai indagati come Rosetti e Trefoloni, descritti nel suo interrogatorio come vicini al gruppo di Moggi. L'ex allenatore interista riferì ai pm di uno scontro con Rosetti. Dopo Mancini toccherà ai testimoni chiamati dalle parti civili.
Seguiamo la cronaca dell'udienza grazie a Frales, inviato per ju29ro.com e j1897network.com.
L'udienza inizia con l'esame del teste dell'accusa Roberto Mancini condotto dal pm Capuano.
PM: Lei nel 2004-2005 chi allenava?
Mancini: L'Inter.
PM: Ebbe giornate di squalifica?
Mancini: Sì
PM: Per quale gara?
Mancini: Non lo ricordo.
PM: Ricorda Inter-Lazio?
Mancini: Sì.
PM: Quanto finì e chi l'arbitrò?
Mancini: No.
PM: Finì 1-1, arbitro Trefoloni; ricorda qualche episodio?
Mancini: Sì.
PM: Quale?
Mancini: Forse un gol della Lazio che mi era sembrato irregolare.
PM: Lo rappresentò all'arbitro?
Mancini: Alla fine.
PM: E che gli disse?
Mancini: In quei momenti si può dire qualsiasi cosa, adesso non ricordo.
Il pm legge a Mancini quanto da lui dichiarato nel verbale di interrogatorio.
Mancini smentisce di aver detto all'arbitro che aveva arbitrato per far perdere l'Inter.
PM: Ricorda un Inter-Roma, arbitro Rosetti?
Mancini: Sì.
PM: E che gli disse?
Mancini: Parlai di lui e dei suoi amici di Torino.
PM: E a chi alludeva?
Mancini: A Moggi.
PM: Conosce Moggi?
Mancini: Sì.
PM: Da quando?
Mancini: Da sempre.
PM: E che voleva dire con quella allusione?
Mancini: Nulla, poiché l'arbitro era di Torino mi venne di dire questa cosa, pensavo che fossero amici; in quei momenti, quando uno pensa di aver subito un torto, collega l'arbitro di Torino alla Juve.
PM: Quanti anni ha fatto da giocatore e da allenatore?
Mancini: Venti da giocatore e cinque da allenatore.
PM: Ha mai visto Moggi frequentare gli spogliatoi degli arbirtri?
Mancini: Sì, quando giocavano contro le sue squadre sì.
PM: Era prassi anche di altre squadre?
Mancini: Sì.
L'interrogatorio di Mancini è già finito. I difensori degli imputati non hanno avuto necessità di fare domande al teste, che ha smentito le cose dette in precedenza.
L'avvocato di Corioni, presidente del Brescia, dice che il suo assistito non sta bene e che non potrà essere presente a breve.
Inizia l'esame del teste Ragazzoni, del collegio sindacale del Brescia. Il teste, dopo aver fatto tutta la storia del Brescia Calcio dai fasti di Baggio, Mazzone, Toni e Bachini, analizza i danni che la squadra ha subito per il fatto di non essere riuscita a rimanere in serie A ed essere stata costretta a disputare i campionati di serie B, danno che ammonterebbe a circa 36 milioni di euro, oltre al deprezzamento del nome della squadra.
Nicola Penta, parlando con l'inviato Frales, fa presente che ci sono intercettazioni di Nello Governato, del Brescia, che sono simili, se non peggiori, a quelle di Moggi. Finito l'esame del teste Ragazzoni, inizia l'esame del teste Cornieti, ex arbitro, nei panni di consulente del Brescia.
Avv. del Brescia: Lei ha svolto funzioni nel calcio?
Cornieti: Sì, ho esperienza da giocatore dilettante e poi arbitro di saerie A e B ed ho collaborato con colleghi a livello internazionale. Quando ho smesso ho collaborato con il Perugia, e poi con il San Marino, di cui sono stato presidente per un paio di anni, e vanto due promozioni con queste due squadre.
Avv. del Brescia: Lei conferma che le è stata affidato un incarico di consulente da parte del Brescia calcio?
Cornieti: Sì, per alcune partite: Chievo-Lazio 0-1, Chievo-Fiorentina, Lazio-Parma.
Avv. del Brescia: Ha preso visione dei filmati che provengono dalla Panini?
Cornieti: Sì, ho riassunto nei dischetti. Chievo-Lazio del 20/02/2005 arbitro Rocchi, dopo che la Lazio era passata in vantaggio al 30° del secondo tempo, Rocchi espelle Brighi e Baronio del Chievo, provvedimento esagerato per fallo. Tali episodi rendono difficilissima la rimonta del Chievo. Lazio-Parma, settimana dopo, la Lazio vince 2-0, arbitro Messina, e qui al 37' del primo tempo calcio di rigore per fallo di Zauri. L'arbitro Messina, vicino all'azione, non concede il rigore ma ammonisce Cardone. Poi c'è una mancata espulsione di Liverani che rifila una gomitata ad Olive del Parma. Rigore non assegnato al Parma per due trattenute su Gilardino e su Pisano. Grandi proteste. L'osservatore abitrale a fine gara contesta all'arbitro la mancata concessione di un rigore alla squadra ospite. Chievo-Fiorentina, l'8/05/2005, arbitro Dondarini. La Fiorentina va in rete con posizione irregolare di Maggio e di Bojinov. Al 44' del secondo tempo non concesso al Chievo un rigore nettissimo per tre trattenute.
Ha parlato Cornieti. Descrivendo le partite contestate, Lazio-Chievo, Lazio-Parma e, soprattutto, Fiorentina Bologna del 5-12-2004, sulla quale si è soffermato molto. Descrive una serie di falli senza che De Santis ammonisca i giocatori della Fiorentina. De Santis ammonisce Meghni per fallo di mano volontario a centrocampo e, secondo Cornieti, la sanzione è eccessiva, perchè la sanzione per il fallo di mano è graduale in base alla pericolosità dell'azione. Petruzzi ammonito per proteste, Riganò, della Fiorentina, non ammonito per fallo di mano volontario.
CONTROESAME.
Avv. Gallinelli difensore di De Santis: Quante gare del 2004 2005 ha esaminato?
Cornieti: Quelle che mi sono state consegnate
Avv. Gallinelli: Quante?
Cornieti: Quelle che ha sentito
Avv. Gallinelli: Sulla base di quali parametri ha stabilito se un errore è volontario o involontario?
Cornieti: Io ho solo descritto i fatti in maniera asettica.
Avv. Gallinelli: Nessuna altra domanda
Avv. Gentile per Lotito (Lazio): Chievo-Lazio. Lei è in grado di riferire se anche Couto è stato espulso?
Cornieti: Io ho visto la gara ed ho rilevato questi fatti.
Avv. Gentile: Cioè non si è accorto dell'espulsione di Couto?
Cornieti: Assolutamente no
Pres. Casoria: Cioè Lei ha guardato solo i fatti in danno, com'è che non si è accorto?
Cornieti: Ho guardato tutta la gara e dovendo relazionare per il Chievo..
Pres. Casoria: Si è posto in quell'ottica lì...
Avv. Gentile: Quindi non si è accorto nemmeno dell'ammonizione di altri tre giocatori del Parma?
Cornieti: Non insista
Avv. Gentile: Lei condivide le ammonizioni e l'espulsione di Couto?
Cornieti: Sì
Avv. Gentile: Lei ha esaminato il giudizio di Rocchi della Commissione arbitrale su questa gara?
Cornieti: No.
Avv. Gentile: Se le dico che il giudizio è di 8,50, lo considera un buon punteggio?
Cornieti: Sì, ma si potrebbe anche contestare...
Avv. Gentile: Lei ha motivo di constestare?
Cornieti: Sì, perché, se uno riduce una squadra in 9 in tre minuti, posso pensare che non ha arbitrato benissimo. Anche un osservatore può vedere non bene una gara.
Avv. Gentile: Dice l'osservatore che Rocchi mantiene il controllo della gara con stile in quasi tutte le circostanze. Dà un taglio disciplinare molto severo negli ultimi minuti, comminando tre espulsioni: lei lo ritiene un giudizio sbagliato?
Cornieti: No, ma dice "quasi" tutte le circostanze. Un giocatore come Couto è tra i più squalificati del campionato italiano.
Avv. Gentile: Quindi, lei l'ha vista l'azione...
Cornieti: No.
Pres. Casoria: Sta esprimendo solo un giudizio...
L'avvocato Gentile legge il giudizio dell'osservatore (Nicchi) su Rocchi.
Il teste dice che è in contrapposizione con il voto dato alla fine, perchè se in una gara un arbitro non dà un rigore non può avere avuto quel voto.
Avv. Gentile: L'osservatore che scrive prestazione più che positiva, ottima la gestione disciplinare, sempre molto attento, chi da questo giudizio è un incompetente?
Cornieti: No, ma può sbagliare
Avv. difensore di Della Valle: Chievo-Fiorentina: Lei ha segnalato un gol, dal suo punto di vista, in fuorigioco
Cornieti: Sì, era un fuorigioco difficile da cogliere
Avv. di Della Valle: Ricorda il comportamento dell'assistente?
Cornieti: No
Avv. di Della Valle: Nessuna decisione?
Cornieti: No
Avv. di Della Valle: Ha verificato chi fosse?
Cornieti: Sì, ma non ricordo
Avv. di Della Valle: Se le dicessi Copelli e Mangiani?
Cornieti: Sì, può essere
Avv. di Della Valle: L'arbitro era in linea?
Cornieti: No
Avv. di Della Valle: Lei ha parlato di tre trattenute contemporanee. Lei esclude che fossero delle trattenute reciproche?
Cornieti: Sì
Avv. di Della Valle: Ricorda il comportamento dei giocatori del Chievo?
Cornieti: No
Avv. di Della Valle: Può essere che essi cercassero di mettersi in posizione migliore per il calcio d'angolo?
Cornieti: No
Avv. di Della Valle: Quindi erano fermi mentre venivano strattonati dai difensori della Fiorentina?
Cornieti: No
Avv. di Della Valle: Cioè, erano fermi o in posizione dinamica?
Cornieti: Gli attaccanti erano in posizione dinamica ma non da fare fallo, si spostavano ma in maniera corretta
Avv. di Della Valle: Avevano contatto fisico con i difensori della Fiorentina?
Cornieti: Sì
Avv. di Della Valle: Ma è normale su calcio d'angolo una posizione del genere?
Cornieti: Può succedere
Avv. di Della Valle: Esclude che possa parlarsi di blocco?
Cornieti: Lo escludo
Avv. di Della Valle: Lei quando era arbitro partecipava ai raduni di Coverciano?
Cornieti: Sì
Avv. di Della Valle: Anche alle riunioni in cui si facevano vedere errori arbitrali?
Cornieti: Sì
Avv. di Della Valle: Anche quando si facevano vedere suoi errori?
Cornieti: Sì, qualche volta è accaduto, sono un uomo, ma forse nemmeno uno
Avv. di Della Valle: Cioè non è mai accaduto di avere critiche, di sbagliare?
Cornieti: Sì, avrò sbagliato ma non lo facevano vedere
Avv. di Della Valle: E' capitato qualche periodo in cui è stato fermato?
Cornieti: No, non mi hanno mai detto di essere stato fermato per motivi disciplinari
Avv. di Della Valle: E' stato arbitro internazionale?
Cornieti: No
Avv. Gallinelli: Lei ha evidenziato numerosi provvedimenti disciplinari a danno di Couto. Lei sa che De Santis è internazionale... ha evidenziato un errore di De Santis nell'ammonire Nastase e Petruzzi in Fiorentina-Bologna. Conferma?
Cornieti: Sì
Avv. Gallinelli: Ha anche evidenziato che Nastase e Petruzzi erano diffidati.
Cornieti: Sì
Avv. Gallinelli: Quante ammonizioni avevano già subito?
Cornieti: No
Avv. Gallinelli: Sa quali arbitri avevano già ammonito questi giocatori?
Cornieti: No
Avv. Gallinelli: Sa che Nastase e Petruzzi erano tra i più ammoniti? Di Couto lo sa... di questi due?
Cornieti: Assolutamente no, mi chiede l'impossibile
Avv. Gallinelli: Lei ha anche detto che la settimana successiva erano squalificati. Sa se erano stati ammoniti dallo stesso arbitro?
Pres. Casoria: Avvocato, non lo sa: l'ha già detto
Cornieti: Se è in diffida qualcuno lo avrà ammonito
Avv. Gallinelli: Lei aspirava a diventare internazionale...
Cornieti: Sì, ma ho avuto la tendinite: ho iniziato a 25 anni. Sono stato sfortunato, ho bruciato le tappe.
Avv. Gallinelli: Sa se i regolamenti sui falli di mano e sulle trattenute in area sono stati modificati nel tempo?
Cornieti: Sì, certo.
Avv. Gallinelli: Ma i parametri cambiano?
Cornieti: Sì.
Avv. Gallinelli: Miccoli lei lo conosce bene? Subisce molti falli?
Cornieti: Sì, è un attaccante... ma è anche piccolino.
Avv. Gallinelli: Nastase, prima di essere ammonito, aveva già commesso altri falli?
Cornieti: Devo controllare...
Avv. Gallinelli: No, ma se si ricorda...
Cornieti: Non mi ricordo.
Avv. De Vita: Al di là dei filmati che la riguardavano, Lei ha sempre concesso i rigori che doveva?
Cornieti: Ma l'ho già detto: avrò commesso i miei errori.
Avv. De Vita: Quindi, si può sbagliare...
Cornieti: Se uno è in forma, ne commette di meno.
Avv. Gentile: Quando è stata l'ultima gara che ha arbitrato?
Cornieti: L'ultima del 90/91.
Avv. Gentile: Grazie.
Avv. Geremicca: Le risulta se Petruzzi, insieme a Couto, era uno dei giocatori più squalificati della serie A?
Cornieti: No, Couto di più.
Ora tocca al curatore fallimentare della Salernitana, che, come in precedenza il consulente del Brescia Calcio, sta facendo una relazione economica su quelle che sono le perdite subite per la retrocessione in serie B. Il curatore fallimentare sostiene che la Salernitana è fallita a causa dei mancati introiti, ma va in difficoltà quando le difese gli chiedono come poteva valutare le perdite se la società, essendo non in regola con l'erario, non avrebbe potuto comunque iscriversi al campionato. Inoltre l'avvocato Prioreschi fa notare che il fallimento è stato richiesto dal PM per bancarotta fraudolenta.
Avv. Prioreschi: La Salernitata è fallita su richiesta del pm?
Curatore fall. Salernitana: Sì
Avv. Prioreschi: E che cosa rilevava il giudice?
Curatore fall. Salernitana: Un disavanzo di bilancio
Avv. Prioreschi: Quindi, oltre al debito con l'erario, quali erano gli altri debiti?
Curatore fall. Salernitana: Circa un milione di euro con i fornitori
Avv. Prioreschi: Ha rilevato fatti di bancarotta?
Curatore fall. Salernitana: Sì. La relazione è corposa, ci sono alcuni episodo distrattivi e sicuramente violazioni di legge sul mancato versamento di trattenute
Avv. Prioreschi: C'è un procedimento penale?
Curatore fall. Salernitana: Sì, per bancarotta fraudolenta
Avv. Prioreschi: Per distrazione?
Curatore fall. Salernitana: Sì
Avv. Prioreschi: Nessuna altra domanda
E' il turno del consulente del Bologna che valuta le perdite dei felsinei, a causa della retrocessione in B, in circa 33 milioni di euro, oltre ad altri 6 milioni persi dagli sponsor. Precisiamo: la stima delle perdita pari a 33 milioni è condizionata proprio dai dati degli anni precedenti.
L'avvocato della FIGC chiede se ha tenuto conto del rinvio a giudizio di Gazzoni Frascara per i falsi in bilancio che, ovviamente, si sono ripercossi negli anni successivi ed il teste dice che non li ha tenuti in considerazione.
Dichiarazione spontanea di Luciano Moggi:
Cornieti era bravo come arbitro, ma molto più bravo come ex arbitro. Sarebbe meglio che avesse optato per un'altra consulenza. Quando si parla di arbitri che non concedono rigori, o gol validi, ce ne sono così tanti, e trovarsi di fronte uno che è stato dismesso tanti anni fa... Vorrei andare sulla scorsa udienza di Ancelotti: ha detto che Meani non era un dirigente del Milan, io so che quando si porta una lista all'arbitro c'è scritto chi è l'addetto, e c'è il nome di Meani. I dirigenti vanno nello spogliatoio solo prima e dopo la gara, e possono parlare con l'arbitro quanto vogliono. Salvagna diceva che ero stato a parlare con De Santis per 15 minuti dopo Juventus-Atalanta, ed io non so cosa diceva e se diceva per parlare, perché se faceva per parlare è un conto, ma se lo diceva perché ci credeva allora non conosce i regolamenti perché alla fine della partita io posso parlare anche mezz'ora con un arbitro (il giudice Casoria interrompe per dire "Questo è un brutto vizio che hanno tutti quanti e sarebbe opportuno non parlare proprio", Moggi risponde "Questo è un altro discorso, ce lo hanno insegnato, non c'è nulla di male..."). Ancelotti ha detto di sentirsi defraudato, ha citato tre partite, ed i giornali ci hanno fatto i titoli; siccome in questo mondo si dicono solo le cose che interessano citerò, di quel campionato, tre casi in cui il Milan è stato favorito: Parma-Milan, vince il Milan 2 a 1, arbitro Pieri. Per la moviola è dubbio un intervento di Cafù su Gilardino; se questo fosse un sodale dell'associazione, quale migliore occasione per far perdere il Milan? Reggina-Milan, arbitro Racalbuto, altro arbitro della cupola: commento dei giornali "La Reggina ha una paio di cose da dire all'arbitro, fallo di Nesta su un giocatore della Reggina ma manca il rosso"; se Racalbuto era veramente uno che parteggiava per l'associazione poteva, applicando la regola, espellere Nesta. Atalanta-Milan, arbitro Bertini: per la moviola Bertini, altro arbitro dell'associazione, non concede la punizione per fallo di Nesta e non lo espelle. Anche in quel campionato, in cui Ancelotti si sentiva defraudato, c'erano episodi in cui eravamo noi ad essere defraudati. Il discorso di Baglioni in Siena-Milan: viene annullato un gol a Sheva, se vogliamo prendere tutti i casi dei goal annullati non ne usciamo più. Discutono durante il viaggio, e viene fuori che Baglioni era stato mandato da me. Come si fa a dire una cosa del genere se non ci sono prove, neppure le tracce di telefonate tra me e Mazzei che designava gli assistenti, né tra me e gli assistenti stessi c'è una traccia di telefonata, esattamente il contrario di quello che facevano sia Meani che Facchetti. Io sono sconceratao, io ho fiducia nella giustizia ma, vede, quando si porta come accusa la mia amicizia con De Santis, perchè mi da del tu, quando se De Santis si trova davanti al Presidente della Repubblica dà del tu anche a lui. Ai consulenti del Brescia e del Bologna direi che, quando si vendono i giocatori migliori, si può anche retocedere, e il presidente del Bologna è stato indagato per bancarotta fraudolenta.
L'udienza è tolta.
Clicca per ascoltare la deposizione spontanea di Moggi.
Al termine della deposizione si registra un battibecco con un giornalista della Gazzetta, si sente la frase "Comunque la Gazzetta dello Sport è presente" e Moggi che accenna al ruolo di Galdi nelle indagini. A tal proposito facciamo rilevare che la presenza non basta per fare una cronaca super partes, occorre anche riportare esattamente quanto avviene in aula, cosa che, come abbiamo dimostrato, e dimosteremo ancora citando articoli del quotidiano rosa, non è sempre avvenuta, ed il titolo in prima pagina è stato riservato solo al colpo di tosse di Bergamo riferito da Manfredi Martino.
Prossime udienze del 2010: 1, 8, 15 e 22 giugno. Poi si riprenderà l'1 ottobre, con sedute il 19 e 26 ottobre, il 9, 16 e 23 novembre, ed il 14 dicembre.
Calendarizzate udienze fino al 19 luglio 2011, ma il Presidente Casoria ha detto che vorrebbe terminare entro l'anno.
Vignaroli e il referto di Lecce - Parma
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- By Inunmondoche
Fabio Vignaroli è sul banco dei testimoni per raccontare alcuni episodi della partita Lecce-Parma, ritenuti idonei dagli inquirenti a provare l'accusa di "taroccamento" del match, ad opera dell'arbitro Massimo De Santis. Gli episodi significativi, nella ricostruzione accusatoria, sarebbero quella frase - "Questa non la vincete" - che lo stesso Vignaroli ha sostenuto essere stata pronunciata dall'arbitro romano nei suoi confronti, nel corso della partita, e la squalifica "leggera" (una sola giornata) comminata allo stesso Vignaroli, per le sue eccessive rimostranze al termine della gara. E' lo stesso Vignaroli ad ammettere che, con quello che aveva detto a De Santis, si sarebbe aspettato una squalifica di 6 mesi da parte della giustizia sportiva. Perché quindi una squalifica così lieve? Si immagina che il De Santis, conscio della "gaffe" verso Vignaroli e, naturalmente, del dolo nel determinare il risultato della partita, abbia inteso non infierire nelle punizioni verso i ducali, con il timore che sarebbero state sollevate questioni nei confronti del suo arbitraggio. De Santis, insomma, aveva qualcosa da farsi perdonare, secondo questa teoria.
Per quanto concerne la frase di De Santis, Vignaroli conferma. Glielo disse "con il fischietto in bocca".
La seconda prova risulta in parte smontata dalla lettura, da parte dell'avvocato Gallinelli, del referto post-gara di De Santis che scrive che l'attaccante ligure gli avrebbe promesso: "Ti giuro su mia madre che ti vengo a prendere fino a casa". Vignaroli conferma la frase, ma non aggiunge elementi ulteriori alla sua aggressione verbale verso De Santis. E' vero, indubitabile, che probabilmente un tale sfogo meritasse ben più di una giornata di squalifica, ma è altresì vero che De Santis lo ha correttamente riportato a referto. Ci fosse dell'altro, Vignaroli non lo ricorda.
C'è di più: l'aggressione verbale di Vignaroli a De Santis, che aveva visto tra i testimoni oculari anche il giornalista di Sky Impallomeni e, più importante, un uomo dell'Ufficio Indagini della FIGC, aveva già creato grossi problemi all'arbitro di Tivoli, che era finito sotto indagine dell'Ufficio allora guidato dal generale Pappa, proprio nei giorni susseguenti la partita. L'inviato dell'Ufficio Indagini aveva infatti giudicato il referto non corrispondente a quanto accaduto davvero nel tunnel degli spogliatoi, ovverosia che Vignaroli aveva dato in escandescenze e, riportano fonti giornalistiche, si era sfiorata la rissa. Indagine che si concluse poi in un nulla di fatto. Confermato sostanzialmente dall'aderenza delle dichiarazioni di Vignaroli oggi al referto stilato da De Santis.
Avv. Gallinelli: Lei disse a Minotti che De Santis evidentemente aveva la coscienza sporca. Non lo ritiene grave quello che De Santis aveva scritto nel referto? Che doveva scrivere più?
Vignaroli: Beh sì, ma non lo avevo ancora letto il referto: era una mia supposizione
Vignaroli mostra poi di confondere i fatti salienti della gara, non mostrandosi idoneo (come naturale) a poter certificare un eventuale dolo nell'arbitraggio da parte di De Santis. Rimangono però i due dubbi di cui sopra.
Il primo: una frase, con il fischietto in bocca, si capisce bene?
Il secondo: perché una sola giornata di squalifica?
C'era la volontà di limitare i danni contro il Parma, sapendolo in credito verso il Palazzo per quella partita? C'era la paura che il Parma potesse mettere in imbarazzo le istituzioni, denunciando De Santis?
Bene, se c'era, e il Parma doveva essere quindi aiutato, perché non aiutarlo negli spareggi contro il Bologna per evitare la B?
A microfoni spenti, e intercettazioni finite, il Parma, con tante assenze per squalifica nella gara di andata, riesce lo stesso a portare a casa la salvezza nei due incontri. Gli arbitri? Farina e Collina, con guardalinee Puglisi.
E la Cupola che c'entra? Niente, appunto.