CantaNapoli - Il processo
L'incredibile Nucini, gli errori e i due piccioni con una fava
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- By Redazione
Mancava solo un po' di Zeman come ingrediente nel racconto da spy-story di Danilo Nucini, una lacuna colmata nella deposizione resa a Milano il 1° dicembre 2010 ai carabinieri delegati dai pm. Una "impressione", in un processo ricco di impressioni e sensazioni portate in dote dai testi dell'accusa.
Nucini è diventato un teste dell'accusa un po' strano, perché più che accusare deve difendersi dalle testimonianze di Fabio Monti e Gianfelice Facchetti, altri testi dei PM, che gli hanno indirizzato una accusa non da poco: avrebbe fatto parte dell'organizzazione, quindi dell'associazione a delinquere.
Abbiamo già visto in un precedente articolo come Nucini abbia ricordato quella che lui ha ritenuto un'iniziazione. Oggi vedremo che la memoria di Nucini fa cilecca su cose che dovrebbe conoscere bene, che non seppe leggere bene la Gazzetta, o quantomeno che ne aveva riportato in modo errato le notizie sul suo diario. E alla fine la chicca Zeman. E' credibile Nucini e come ci si può fidare di quello che dice se sbaglia anche nel ricordare episodi relativi ad Avellino-Messina, di cui fu protagonista?
Nucini siede al banco dei testimoni pochi minuti dopo Gianfelice Facchetti, che su Nucini ha detto di aver saputo dal padre che "una volta che andò, mi sembra, ad arbitrare un Ascoli-Fiorentina, gli venne detto parlando al telefono con il signor Fabiani, di dare addosso alla Fiorentina". Nella sua deposizione del 26.04.2010 Gianfelice aveva collegato l'episodio ad "un incontro tra la Fiorentina ed altra squadra, potrebbe trattarsi del Messina", aveva aggiunto che non poteva esserne certo, mentre in aula la partita diventa Ascoli-Fiorentina.
Narducci si attiene al nuovo ricordo di Gianfelice e chiede a Nucini: "Con Facchetti ha fatto confidenza, o ha fornito notizie, informazioni, su questo accadimento, Ascoli-Fiorentina, 7 dicembre del 2003?", Nucini non la ricorda, non ricorda nulla di strano: in effetti, come abbiamo visto, in quella partita nega un rigore all'Ascoli e per la super partes Gazzetta "mostra una evidente sudditanza psicologica nei confronti della Fiorentina". Niente, non è quella detta da Gianfelice la partita. Allora Narducci passa alla prima versione di Facchetti Jr e prende in considerazione il Messina come avversario dei viola. Scartabellando si trova che Nucini ha diretto un Fiorentina-Messina e Narducci chiede: "Senta, e quando… e con riguardo a una partita… altrettanto tormentata che invece si svolge nel campionato 2004/2005 che da Lei è diretta… Fiorentina-Messina del 20 aprile del 2005… di questa partita Lei ha avuto occasione di colloquiare, commentare, riferire fatti relativi…". Campionato 2004/05? Ammesso che sia esistita una cupola, in quel campionato oggetto delle indagini di Auricchio e "di cui vi è processo", Nucini avrebbe fatto ancora parte della cupola e ricevuto le indicazioni di Fabiani? Nucini si difende: "No. No, perché ormai il nostro compito era terminato da molto tempo".
Suggeriamo a Galdi una domanda da porre al pm Narducci: a quale dei due testi d'accusa, Gianfelice e Nucini, noi ed il tribunale dobbiamo credere su questo punto?
Facchetti Jr ha tirato in ballo anche un'altra partita, Avellino-Messina, che il padre aveva annotato e che, secondo Gianfelice, Nucini aveva arbitrato "con l'intenzione di danneggiare l'Avellino".
Prima dobbiamo fare un passo indietro e ricordare che nella prima testimonianza del 26 maggio 2009 Nucini era stato già sollecitato dal PM a parlare di telefonate ricevute da Fabiani e, inoltre, era stato sollecitato a parlare delle partite del Messina, da lui arbitrate, anche dall'avvocato Messeri, ma aveva taciuto particolari che riferisce solo ora; non aveva neppure detto in che occasioni aveva avuto le telefonate, aveva risposto a Messeri che ricordare le partite arbitrate del Messina era "già più difficile", non nominando mai Avellino-Messina.
IL DIARIO ELASTICO. La deposizione di Gianfelice Facchetti ha stimolato la memoria? No, Nucini dirà che su Avellino-Messina aveva preso appunti sul suo diario, il famoso file di 250 pagine. Lo stesso diario che aveva consultato prima della testimonianza del 2009? Sì, lo stesso, quindi poteva parlarne già nel 2009. Un diario magico quello di Nucini, perché il 26 maggio 2009, rispondendo a Prioreschi, aveva affermato: "Sì, ho scritto molto, ho scritto molto, ho scritto anche tutti gli articoli che la carta stampata, Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, dal '97 fino a...", mentre nell'ultima testimonianza risponde all'avvocato Gallinelli dicendo: "Le mie 250 pagine iniziano nell’estate del 2002 e finiscono il 25 settembre 2003". Se la data d'inizio del diario è molto elastica anche la data di chiusura varia a seconda delle sue esigenze perché, poco dopo, all'avvocato Sena che gli chiede come mai nel verbale di SIT non avesse citato la telefonata a Pairetto dopo Avellino-Messina, Nucini risponde: "Sono andato apposta a leggere i miei appunti", quindi smentendosi, perché in questo caso le 250 pagine non finiscono il 25 settembre ma, come minimo, il 12 ottobre, data della partita. Incredibile Nucini.
RISULTATO SBAGLIATO. Ma questo è ancora niente, perché se, pur tacendo dopo averlo già consultato prima della testimonianza del maggio 2009, ha davvero riportato i fatti della partita Avellino-Messina nel suo diario, allora sorge spontanea la domanda: ma come lo scriveva Nucini questo diario? Se sbaglia a riportare sul diario il risultato della partita da lui diretta, se sbaglia a riportare e ricordare l'articolo della Gazzetta che lo interessava, quale attendibilità si può attribuire ai suoi appunti? Andiamo con ordine riportando brevi stralci dell'udienza.
PM Narducci: "Questa partit... se mi ricorda brevemente... questa partita si disputò...", Nucini: "Avellino-Messina finisce... campionato di Serie B... credo...", PM Narducci: "12 ottobre 2003", Nucini: "12 ottobre 2003... finisce 2-0... partita che...". Anche secondo Narducci la partita finisce 2-0, perché non corregge il teste e chiede: "Per il? Finisce 2-0 per...", e Nucini risponde: "Finisce 2-0 per il Messina, partita talmente grottesca, cioè nel primo tempo succede di tutto e... due espulsi, due gol immediatamente per il Messina, ed io addirittura evito di espellere il portiere del…". Di grottesco, oltre ad un arbitro che evita di espellere chi secondo lui lo meritava, c'è che la partita finisce solo 0-1 per il Messina, e quello di Nucini non è un lapsus, perché subito dopo parla ancora di due reti. PM Narducci: "Espulsi… mi scusi… di quale squadra?", Nucini: "Due espulsi dell’Avellino... 2 gol a favore del Messina", e Narducci dice pure: "Sì…".
Aggiornate gli almanacchi del calcio, perché in un tribunale dello stato è stato verbalizzato, senza contestazione e correzione, che Avellino-Messina del 12 ottobre 2003 non è finita 0-1 con rete di Guzman, come sanno tutti, ma 0-2. Parola dell'arbitro.
Nucini continua dandosi la zappa sui piedi come arbitro: "Io evito di espellere il portiere dell’Avellino perché mi sembra talmente grottesca la situazione che… cioè, ero quasi imbarazzato da quello che vedevo in campo... finisce la partita, e c’è l’osservatore arbitrale... chiaramente, mi contesta la gara... mi contesta la gara... tutta la gestione della gara... dall’espulsione del portiere non fatta, eccetera... mi contestò tutta la gara, la direzione di gara... e questo dalle conoscenze delle dinamiche che conoscevo in quel periodo... era evidente che se non avevi svolto il tuo ruolo in modo efficace venivi penalizzato dall’osservatore arbitrale... le dinamiche erano queste...", poi deve ammettere che "... e poi per dare forza alla sua visionatura, al suo giudizio mi contestò chiaramente la mancata espulsione del portiere dell’Avellino. Questo perché... aveva ragione, comunque... aveva ragione... ma infatti se... perché è ovvio che... no, perché vedo che sorridono...". Sì, nell'aula hanno sorriso a sentir parlare di "dinamiche", termine di cui Nucini ha fatto largo uso, abbinato a grossolani errori da lui commessi ed ammessi.
NEANCHE LA GAZZETTA AZZECCA. Ma Nucini sbaglia a riportare sul suo diario, e poi a ricordare, solo il risultato della partita? No, anche sull'articolo della Gazzetta sbaglia. PM Narducci: "Lei non... Lei ha detto di aver ricevuto una telefonata da Fabiani solo dopo quell’incontro", Nucini: "Sì… cioè, in particolare dopo la Gazzetta dello Sport esce un articolo che sul telefonino di Zeman sarebbe comparso un messaggio che diceva: ‘Oggi perderai 2-0, e con due espulsi’... io, appena l’ho letto, ho telefonato a Bergamo..."; poi dice che ne ha parlato anche con Pairetto: "Stavo sollecitando l’apertura di un'indagine, di un’inchiesta perché un allenatore non può ricevere prima della partita, sul telefonino un messaggio... ‘Perderai 2-0, con due espulsi’... questo è quello che riporta, basta prendere la Gazzetta del giorno dopo, riporta questa cosa...". Anche qui Nucini lo ripete due volte ed invita anche ad andare a rivedere la Gazzetta del giorno dopo, cosa che avrebbe fatto meglio a fare anche lui prima di ritornare a Napoli come testimone. "Perderai 2-0 con due espulsi" è una invenzione di Nucini, la rosea non le ha mai pubblicate queste parole, l'articolo a cui si riferisce Nucini aveva come titolo "Zeman avvertito con un sms «Oggi non vinci». E perde" , e all'interno si legge: "«Voi quella partita la perderete». Un messaggio anonimo arriva sul cellulare di Zdenek Zeman alle 12 in punto di ieri...".
CAVALLO, NON CUPOLARO. Quando tocca all'avvocato Prioreschi la domanda è scontata: "Lei ha mai confidato a Facchetti di far parte dell’organizzazione?… di essere proprio attivo?", Nucini nega affermando che non poteva dirgli quello che non era, e nega di avergli confessato colpe su Avellino-Messina, Prioreschi evidenzia: "Sì, però, noi abbiamo dei riferimenti dibattimentali che vanno in senso diverso. Fabio Monti ha riferito che Facchetti gli avrebbe detto che Lei faceva parte dell’organizzazione… il figlio di Facchetti ha riferito la stessa cosa sulle confidenze del padre, e ha aggiunto che per Avellino-Messina Lei avrebbe arbitrato in favore del Messina per far vincere 2-0 il Messina… ", Nucini diventa provocatorio: "Allora, innanzitutto, cos’è avvocato? Mi conferma che c’era un’organizzazione?"; gli altri legali rumoreggiano ed il Presidente Casoria deve intevenire: "Deve rispondere alla domanda! Adesso glielo dico io. Allora, senta Nucini, cinque minuti fa il figlio di Facchetti ha detto così, che Lei ha confessato al padre che ha fatto sul campo... ha usato il dolo, ha fatto un arbitraggio doloso... e che era un arbitro pentito, ha capito? Ci ha detto questo cinque minuti fa. Questo vuole sapere l’avvocato, risponda a questa domanda. Lei deve rispondere... l’ha detto o no?", Nucini: "Assolutamente no, anche perché ci sono fatti oggettivi che lo dimostrano... i fatti, le date, i fatti oggettivi corrispondono a quello che noi abbiamo... abbiamo vissuto insieme, io e Facchetti". Già, la storia del "Cavallo di Troia", secondo la quale Facchetti avrebbe suggerito a Nucini di agire da infiltrato e condurre una indagine nella Can.
LA BREVE VITA DEL CAVALLO NELLA CUPOLA. La vita di Nucini all'interno della presunta cupola è davvero breve e contraddittoria. Prima di fare un'analisi fondata sulla logica ricordiamo che, secondo Nucini, Fabiani lo avrebbe avvicinato a Lamezia, poi lo avrebbe incontrato al Bar Cristallo e gli avrebbe passato "il suo uomo", Moggi, che avrebbe suggerito di fare come diceva Fabiani, quindi Nucini arbitra una partita decisiva per la Triestina di Fabiani a Napoli e con un arbitraggio contestato ne pregiudica la scalata in serie A. Nonostante il danno subito a Napoli, Fabiani e la cupola, però, avrebbero puntato ancora ad arruolare Nucini e, dopo quella che Nucini ritenne un'iniziazione per verificarne la disponibilità, Fabiani gli avrebbe chiesto se voleva "incontrare Moggi". Avviene l'incontro, secondo il racconto di Nucini, e Moggi chiama i designatori per imporgli il nuovo associato Nucini e chiedere un buon trattamento per lui. Ma Moggi deve contare quanto il due di briscola perché, quando pochi giorni dopo Nucini sbaglia arbitrando Salernitana-Reggina, fischiando la fine del primo tempo quattro minuti prima, i designatori Bergamo e Pairetto se ne fregano delle raccomandazioni di Moggi, così come Nucini riferisce ai carabinieri: "Venni assalito telefonicamente da Bergamo e Pairetto che me ne dissero di tutti i colori per il mio errore". Subito dopo Nucini viene designato per dirigere Avellino-Messina e dice di non aver aiutato il Messina, pur avendo espulso due avellinesi e concesso due rigori (entrambi sbagliati) ai messinesi. Fabiani, secondo logica, dovrebbe comunque essere contento del risultato, ed invece, secondo Nucini: "Stavo per uscire dall’autostrada e mi ha telefonato, e mi ha dett: 'Ricordati chi sono…di chi sono gli amici…chi sono gli amici', punto, e lì è finito tutto. E’ stato l’ultimo suo farsi sentire... l’ultima volta in cui l’ho sentito". Quindi Fabiani, stranamente poco prudente dopo essersi raccomandato tanto di usare solo la sim riservata, avrebbe detto quella frase sull'utenza "normale" di Nucini, perché non avrebbe detto "Accendi l'altro". Nucini ha sempre sostenuto che dopo l'incontro al Concord lui ha chiuso il suo compito di investigatore ma dall'altra parte, da quella della presunta cupola, secondo Nucini, è proprio l'arbitraggio di Avellino-Messina a farlo "segare" dall'organico degli affiliati.
LA CHICCA ZEMAN. Questo aveva riferito, da nostre fonti, Nucini ai carabinieri il 1° dicembre 2010: "Venni comunque attaccato dai due designatori Bergamo e Pairetto per la conduzione dell'incontro e ritengo che con questo loro comportamento i due volessero prendere due piccioni con una fava: allontanarmi con un escamotage dal gruppo, atteso non ero ritenuto veramente affidabile, poiché ritenuto un 'fumoso' come Moggi definiva coloro che non stavano nelle righe e seguivano le loro direttive; contestualmente attaccare Zeman che era ritenuto palesemente contrario al sistema Moggi. Voglio precisare che trattasi, ovviamente, di una mia netta impressione".
Ma che razza di cupola era?
Nucini viene avvicinato, corteggiato, "iniziato", arruolato il 25 settembre e trombato 17 giorni dopo? E perché la cupola lo arruolerebbe se due cupolari come i designatori non lo ritengono affidabile ma "fumoso"? Perché i due designatori, presunti cupolari, lo rimproverano e lo allontanano non rispettando le raccomandazioni del boss? Ma chi comandava in questa cupola?
Fantastico, consentitecelo, il passaggio su Zeman che sarebbe stato attaccato attraverso il siluramento di Nucini dalla cupola, nemmeno i designatori avessero dichiarato con un pubblico messaggio alla nazione: "Signori, stiamo allontanando Nucini dalla cupola per colpa di Zeman che si è lamentato". Accusa e difese hanno sorvolato su quasta parte di deposizione, altrimenti si sarebbe superato, ed alla grande, l'apice dello show toccato con Garibaldi e Marconi.
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L'udienza di martedì 19 è iniziata con il giudice Casoria che ha reso noto il suo trasferimento ad altro ufficio, comunicando peraltro che il tribunale ha stabilito, con pronuncia 191/2011, la sua applicazione al processo Calciopoli. Ovvero la Casoria può tranquillamente portare a termine il processo (salvo ricusazione). L'agenda prevedeva la dichiarazione di chiusura della fase dibattimentale, ma c'eran prima da vagliare le ultime richieste di acquisizioni documentali da parte degli avvocati (difese e parti civili) e dell'accusa, per chiudere poi con le ultime schermaglie prima delle arringhe finali.
Il primo ad intervenire è stato l'avvocato Catalanotti, difensore della parte civile Brescia calcio, il quale ha chiesto l'acquisizione di una memoria contenente delle dichiarazioni di Preziosi, presidente del Genoa calcio.
E' poi stato il turno dell'avvocato Bonatti difensore di Pairetto.
E Bonatti ha fatto delle dichiarazioni che chiariscono maggiormente, quasi ce ne fosse ulteriore bisogno, quali siano stati i criteri utilizzati nella realizzazione delle intercettazioni e delle successive “selezioni”. Bonatti ha chiesto l'acquisizione di alcune telefonate fortunosamente ritrovate, con una ricerca “random” ha detto l'avvocato, telefonate che in base a quanto si legge nei brogliacci erano inesistenti. Perché, chiarisce Bonatti, nei brogliacci è scritto che alcune telefonate di Pairetto sono state ascoltate ma non sono state registrate per presunti problemi al server. Ma, facendo una ricerca “random”, alcune telefonate classificate come non registrate sono spuntate fuori. E' il caso ad esempio di quella identificata con il n. 19922 del 20/01/2005 delle ore 20:58, intercorsa tra Pairetto e Corsi, presidente dell'Empoli. O ancora due intercettazioni tra Pairetto e gli arbitri Collina e Rizzoli. “E questa è solo la punta di un iceberg… è alquanto difficile trovare telefonate che il brogliaccio dice non esistere ma che invece esistono” ha dichiarato Bonatti.
Ci sembra, da quanto finora emerso, che definire carente e confusionaria l'indagine realizzata dalla celebrata squadra “off-side” di Auricchio equivalga a farle un complimento. Ma visto il “rigore” con cui è stata condotta l'inchiesta il PM Narducci ha voluto aggiungerne altro. Ha infatti richiesto l'acquisizione nell'ordine:
- copia di un'intervista di Pieroni a Repubblica del 8/02/2005;
- resoconti e commenti di siti Internet di tifosi e giornali ('La gazzetta dello sport' e 'La repubblica') delle partite del campionato 2004/2005;
- nota Ansa del 3/12/2004 con cui si comunicava il risultato del sorteggio arbitrale della quattordicesima di campionato (Juventus-Lazio arbitrata da Dondarini finita 2-1);
- copia sentenze (primo grado e appello) del processo GEA di Roma “relative ad episodi di violenza privata” ha chiosato Narducci;
- rielaborazione degli specchietti delle famose schede svizzere con nuovi ipotetici contatti a sim italiane.
E gli avvocati delle difese non sono stati certo teneri nel valutare queste richieste di Narducci.
Prioreschi, per primo, ha dichiarato che le sentenze GEA (non ancora passate in giudicato), ancorché acquisibili, sono inutilizzabili secondo quanto affermato dalla Cassazione. Sui commenti di alcuni siti Internet di tifosi è stato alquanto sarcastico: “A causa di questo processo io su Internet ho ricevuto parecchie proposte di matrimonio, ma non ne chiedo certo l'acquisizione...”. Gli articoli di Gazzetta e Repubblica sono solo delle opinioni: ed allora perché non acquisire anche Tuttosport?
In merito alle nuove elaborazioni sulle sim svizzere, ha detto Prioreschi, abbiamo assistito a numerose versioni, abbiamo visto informative corrette da informative successive o poi ancora il maresciallo Di Laroni che in aula ha corretto l'ultima informativa che correggeva le precedenti. Fino a chiedere l'acquisizione di un CD con un foglio excel elaborato a mano con delle indicazioni generiche senza indicazioni temporali, in cui vengono indicati contatti con persone sconosciute, che non è nemmeno possibile verificare e che corregge anche quanto detto da Di Laroni in aula; “questo francamente è troppo” ha commentato Prioreschi.
Gallinelli, difensore di De Santis, si è associato alle richieste di Prioreschi ed ha affermato di non capire perché ad esempio si sia chiesta l'acquisizione di dichiarazioni di Baraldi in merito a Lecce-Parma rilasciate ad organi di stampa, quando Baraldi ha deposto in aula relativamente a quella partita.
Picca, difensore dei Della Valle, opponendosi alla richiesta dell'avvocato Catalanotti, ha chiarito che la memoria contiene delle dichiarazioni di Preziosi in merito al torneo Viareggio, che nulla ha a che fare con il processo.
Messeri, difensore di Bertini, ha così catalogato le richieste di Narducci:
- gli articoli di giornali di fonte certa: inammissibili ed irrilevanti;
- gli articoli di siti Internet: anonimi quindi inammissibili ed irrilevanti;
- le elaborazioni sulle intercettazioni sono delle memorie del PM con solo indicazioni del tipo: Tizio ha chiamato Caio senza nessun altro dato.
Bonatti, difensore di Pairetto, dopo essersi associato alle opposizioni dei colleghi, ha ribadito la sua perplessità sul metodo usato nelle indagini in cui è stato utilizzato un criterio selettivo che, se applicato nella nuova elaborazione di cui si chiede l'acquisizione, risulterebbe essere quanto meno parziale e non oggettivo.
Ma l'opposizione è anche arrivata dall'avvocato della Juventus Vitiello, che ha dichiarato che i pareri di tifosi laziali in merito alla partita Lazio-Juventus, di cui i Pm hanno chiesto l'acquisizione, sono quanto di più lontano possa esistere da una prova ammissibile in un'aula di tribunale. Così come è inspiegabile la richiesta di acquisizione di un'intervista di Zeman in relazione alla partita Lecce-Juventus, visto che Zeman ha deposto in aula e quello che doveva dire l'ha detto. Anche Vitiello s'è chiesto infine perché si richieda l'acquisizione di articoli della 'Gazzetta' e non anche di 'Tuttosport'.
Avvocato Vitiello, la sua domanda è ovviamente retorica, Tuttosport non annovera tra le sue fila giornalisti che hanno “collaborato” all'inchiesta...
In merito alle richieste, dopo una camera di consiglio, il collegio ha deciso che vengano acquisite le telefonate richieste dall'avvocato Bonatti, che il collegio si riserva di sentire in camera di consiglio, e anche la nota dell'ANSA e le sentenze GEA. Tutte le altre richieste del PM Narducci e dell'avv.Catalanotti sono state respinte.
A margine dell'udienza è opportuno riportare le dichiarazioni spontanee di Pairetto. Pairetto ha parlato per oltre 40', ha ripercorso la sua carriera e i suoi rapporti con Moggi e Giraudo, conosciuti molto tempo prima che i due arrivassero alla Juventus. Ha ribadito che i designatori intrattenevano rapporti con tutte le squadre di A e B. “Ho cenato con tutti” ha dichiarato Pairetto “con Galliani, con Facchetti a Bergamo ed a Milano, con Sensi a villa Pacelli, con il Parma di Sacchi, con Lotito....” “e con tutti ho intrattenuto telefonate, con tutte le squadre....”.
Sui sorteggi ha detto che delle operazioni materiali si occupava personalmente Martino Manfredi, in ogni occasione. Era lui a preparare i bigliettini, a chiudere le sfere ed a inserirle nelle buste sigillate. Pairetto sembrava quasi chiedersi perché si fossero accusati i designatori di truccare i sorteggi e non anche Martino Manfredi. Dottor Pairetto, forse perché il Suo ex segretario alla CAN doveva riferire di fantomatici colpi di tosse? Quei “colpi di tosse segnaletici” che Lei ha definito la cosa più ridicola sentita in questo processo. Su Nucini, Pairetto non è stato tenero: “Per capirlo ci vorrebbe uno psicologo, magari io che sono veterinario ci posso provare” ha detto. Ha poi smontato l'accusa per la quale chi favoriva la Juve veniva premiato e chi la danneggiava veniva sospeso, riportando il caso di Paparesta che, dopo Reggina-Juventus, aveva continuato tranquillamente ad arbitrare, e viceversa il caso di Dattilo e Racalbuto puniti con la sospensione proprio in relazione a partite ritenute truccate per favorire la Juventus (Udinese-Brescia e Roma-Juventus); e infine il caso di De Santis, contestato dalla Juventus per alcune sue direzioni non proprio pro-bianconeri, Palermo-Juventus e Juventus-Inter su tutte. “Con Collina la Juventus ha fatto 17 punti in 6 partite con De Santis 7 in 5 partite”, ha puntualizzato Pairetto. Infine sulle schede straniere ha detto che lui ha sempre utilizzato schede straniere nei suoi frequenti viaggi all'estero, ed in alcuni casi ha utilizzato schede straniere consegnategli dall'UEFA. Ma che mai ha ricevuto schede da Moggi.
In definitiva un'altra udienza nel solco delle precedenti, con l'accusa che cerca di rattoppare la sua tesi ormai sbrindellata chiedendo finanche l'acquisizione di tutta una serie di opinioni e pareri che non dovrebbero avere cittadinanza nelle aule di un tribunale. E la richiesta di Narducci di acquisire degli articoli di un sito di tifosi laziali è solo l'ultimo, disperato segnale di un'accusa debole, quasi inconsistente, che forse meritava una valutazione più severa nelle fasi preliminari al processo.
Udienza del 19 aprile 2011 - PM respinti
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- By Redazione
La fase dibattimentale si è chiusa con l'udienza odierna e dal 3 maggio toccherà ai pm iniziare la requisitoria. I Pm, anche oggi, atto finale del dibattimento, hanno avanzato le ultime richieste di acquisizione di atti, richieste in gran parte respinte dal tribunale dopo una compatta opposizione da parte delle difese. Sorprende che Narducci, che parla di un "impianto accusatorio forte e solido" già dal 2006, fino all'ultima ospitata a SKY, chieda come atto finale l'acquisizione di articoli de La Gazzetta e Repubblica, che l'avvocato Vitiello, difensore della Juventus e finalmente protagonista, definisce così: "Quanto agli articoli di stampa è ancora peggio: sono riportati riguardo ai commenti sulle partite di calcio addirittura le citazioni, ad esempio, dei siti dei tifosi della Lazio a commento di una partita della loro squadra contro la Juve". Dopo il tentativo di far entrare nel dibattimento le dichiarazioni della mamma di Gianfelice Facchetti, è il turno delle dichiarazioni dei tifosi laziali, alle quali si sono opposti i difensori, e lo stesso tribunale. Stessa sorpresa ha generato la richiesta di acquisire un'intervista di Pieroni concessa a Repubblica nel 2005, quando Pieroni è stato testimone dell'accusa in questo processo ed esaminato proprio da Narducci. E vogliamo parlare degli ulteriori studi sulle schede straniere che il maresciallo Di Laroni avrebbe fatto nel frattempo? E' dal 2006 che Di Laroni disponde di certi dati, o poteva richiederne altri, e studiarli, elaborarli. Cinque anni non sono un po' tanti? Di Laroni è stato riascoltato da poco e sarebbe stato il caso che queste acquisizioni fossero state richieste in quella occasione, anche per dare modo alle difese di controesaminare il teste sui suoi nuovi elaborati, presumibilmente fatti sempre a mano, o al massimo con Excell.
Il pertito Porto, finalmente, ce l'ha fatta ed ha completato il deposito di tutte le trascrizioni, comprese quelle delle quali non trovava i file audio per mancanza di alcuni dati, circostanza evidenziata solo dopo che era terminato il tempo di due mesi che aveva chiesto quando gli era stato conferito l'incarico.
Abbiamo seguito l'udienza con la cronaca in diretta, che riportiamo, grazie al contributo dall'aula di Francesco/Frales, su: tifosibianconeri.com/Cronaca dell'udienza
Cronaca e commenti anche sul nostro Blog: blog.ju29ro.com/Commenta l'udienza
La presidente Casoria dichiara chiusa l'istruttoria dibattimentale.
L'avvocato Prioreschi deposita un estratto dell'almanacco del calcio Panini che riguarda gli arbitri che hanno arbitrato la Juventus in riferimento agli anni in questione e sulle dichiarazioni di Facchetti e Nucini sugli arbitri "giovani".
L'avv. Catalanotti deposita una memoria nella quale sono elencate le operazioni di salvataggio della Fiorentina chiedendo che si valuti l'opportunità di chiamare dei testi che erano nella lista del pm e che poi sono stati eliminati, come ad es. Preziosi.
Anche la difesa della Juventus deposita una memoria.
L'avvocato Bonatti, difensore di Pairetto, fa presente che i brogliacci indicavano le telefonate senza indicare l'interlocutore di Pairetto e che ci sono situazioni in cui si legge di telefonate in cui non c'è scritto nulla, altre in cui si legge che le telefonate sono state ascoltate ma non registrate per un errore del server e, quindi, sono state solo brogliacciate. Loro sono riusciti a rintracciarle e quindi erano registrate: una era una telefonata di Pairetto con il presidente dell'Empoli Corsi che chiede quali arbitri gli avrebbe mandato e Pairetto risponde che ci saranno i sorteggi. Quindi, anche solo con un'indagine artigianale, si è potuto superare qualche vuoto dell'indagine; chiede dunque l'acquisizione di questa telefonata e degli altri brogliacci. Infine fa riferimento anche ad un altro paio di telefonate di Pairetto con Collina e con Rizzoli.
Il PM chiede l’acquisizione di copia dell'intervista resa da Pieroni a 'La Repubblica' nel febbraio 2005, copia della sentenza del tribunale di Roma del gennaio 2009 e copia del dispositivo della Corte di Appello di Roma nei confronti di Moggi nel processo Gea, e chiede inoltre:
PM Narducci (trascrizione integrale): La produzione da parte nostra, in relazione alla maggior parte degli incontri del campionato 2004-05 dei resoconti, o commenti tratti da siti internet, ovvero da quotidiani e altri organi di stampa in relazione all'andamento e alle conclusioni della partita, trattasi cioè di resoconto di commenti, o di intervento di organi di stampa, e/o di mezzi di informazione di vario tipo. Ancora, a completamento della produzione che è stata fatta attraverso la produzione al tribunale di un cd rom contenente tutti i tabulati relativi alla schede svizzere e slovene, la produzione e una esemplificazione, tratta da quel cd rom, in cui c'è una ricapitolazione del traffico trattenuto da dette utenze straniere per ogni incontro di calcio disputatosi. Dunque il documento è composto da indicazione della giornata, l'avvenimento seccamente, segue la elencazione del traffico relativo alla particolare utenza nel periodo che ricomprende quell'incontro. Sempre a completamento del tabulato riguardante le utenze straniere svizzere e slovene su cui compare in alcune situazioni un numero di utenza cellulare, ovvero fissa, di gestori italiani, con accanto una indicazione del nome dell'intestatario della utenza telefonica cellulare o fissa italiana, produciamo un elenco che era quello acquisito dai carabinieri, la così detta anagrafica delle utenze, e cioè ricomprende la elencazione dei dati anagrafici, data di nascita e luogo di residenza, delle persone che risultavano all'epoca intestatarie di utenze telefoniche mobili o fisse italiane che hanno avuto contatti con le utenze straniere. Infine ancora la rassegna e le note dell'agenzia di stampa Ansa relative, intervenute nella giornata del 3 dicembre del 2004, giornata di sorteggio e designazione arbitri e assistenti per incontri del campionato di calcio di serie A e B poi disputatosi due giorni dopo, ovvero in data 5 dicembre 2004. I documenti sono qui, sono a disposizione delle difese se vogliono... visionarli.
Presidente Casoria: Pm, sulla richiesta di Catalanotti?
PM: Ci rimettiamo alla vostra valutazione.
La Presidente Casoria sospende l’udienza per far valutare agli avvocati i documenti per i quali sono state richieste le acquisizioni. Intanto dà atto che l’ing. Porto ha depositato la perizia definitiva.
Sospensione di mezz’ora.
È arrivato anche Moggi, l’aula si è riempita.
Si torna in aula.
Avv. Prioreschi (trascrizione integrale): Sul'intervista di Pieroni, deciderà il tribunale. La sentenza Gea di primo grado ed il dispositivo dell'appello sono sentenze che non sono passate in giudicato, quindi sono acquisibili ma non utilizzabili secondo la nota giurisprudenza della Cassazione, e quindi anche questo lo rimettiamo alla valutazione del tribunale. I resoconti internet sulle partite, che lo stesso PM ha definito "i commenti", francamente se apriamo e diamo ingresso in un processo penale anche ai commenti che si fanno su internet, lo possiamo anche fare per quello che valgono, e sono commenti non utilizzabili, se no io vi posso di dire che a causa di questo processo ho ricevuto su internet anche proposte di matrimonio... non vi chiedo di acquisire le proposte e le cose che dicono su internet, ma questo non sarebbe proprio un...; i resoconti di stampa, voglio dire, si continua sulla linea dell'indagine preliminare ad acquisire soltanto gli articoli di una certa stampa. Da uno scorsa che abbiamo dato al fascicoletto relativo a questa produzione, ci sono commenti della Gazzetta dello Sport e di Repubblica, ad esempio ancora una volta non c'è Tuttosport, probabilmente perché sarebbe di parte... voglio dire, tutti, anche la Gazzetta credo che sia di parte... voglio dire, i commenti sulle partite, dopo che abbiamo fatto due anni di dibattimento, e dopo che abbiamo sentito i protagonisti di quelle partite, gli arbitri e gli assistenti, ci dobbiamo attaccare ai tabellini ed ai commenti, francamente mi sembra che lasci un po' il tempo che trova. Il tema centrale sono le ultime elaborazioni che, perché il PM non ce lo ha detto, presumo siano state fatte dai carabinieri sulle utenze svizzere e su questo c'è certamente opposizione e Vi spiego perché: il tribunale ricorderà che io, già in sede di produzione documentale del cd da parte del PM, dove non solo c'erano i tabulati delle sim svizzere ma c'era già una prima eleborazione dei carabinieri su quelli che erano gli incroci di quelle sim svizere, io dissi "Mi oppongo perché è una elaborazione fatta dai carabineri, quando sentiremo il maresiciallo che ha fatto l'indagine", e in particolare poi abbiamo sentito il maresciallo Di Laroni, "... che ha fatto le indagini, chiederemo al maresciallo se quel numero ha chiamato l'altro numero". Ora io apprendo, a 5 anni dall'acquisizione di questi tabulati, dopo che sono state redatte dai carabinieri 3, 4, o 5 informative sulle sim svizzere, dove nella seconda informativa si correggeva quello che c'era scritto nella prima, nella terza si correggeva quello che c'era scritto nella seconda, nella quarta quello che c'era scritto nella terza, a dibattimento il maresciallo su tutte le sue elaborazioni con il pallottoliere ha corretto un'altra volta, apprendiamo oggi che ci sarebbe stata un'ulteriore elaborazione con la richiesta di produzione di due... 'na specie di documento in Excell dove alcuni numeri avrebbero chiamato altri numeri italiani. Primo: in quell’elenco non c’è traccia di nessun giorno, ora, minuto, secondo, in cui quei numeri si sarebbero chiamati; secondo è il volere introdurre dalla finestra quello che non è entrato dalla porta, perché quando abbiamo sentito il maresciallo Di Laroni gli abbiamo chiesto quali erano i numeri che si erano contattati e all'epoca erano pochissimi contatti per alcuni telefoni, moltissimi e molti di più per altri. Adesso ne sono usciti ancora degli altri... qual è la garanzia per i difensori e come faccio io ad esercitare il mio diritto di difesa per confutare un elenco che non ne conosco la genesi dell'elaborazione, non mi si dà una data sulle telefonate, non mi si dice nulla, modifica ancora una volta l'elaborazione che era stata fatta in delle informative e, quindi, sostanzialmente, si cerca di introdurre uno stralcio delle informative sotto forma mascherata e questo non è possibile! Su queste cose abbiamo già sentito il maresciallo Di Laroni, e ci aveva detto, tra l'altro, che Lui aveva elaborato "le schifezze" che gli davano i gestori, quindi apprendiamo che evidentemente è stata un'ulteriore elaborazione di queste schifezze, però la difesa non può consentire che vengano prodotti degli schemi che erano in parte allegati alle informative, sono stati ampliati ma sono informative mascherate. E così anche per i contatti che ci sarebbero stati in concomitanza, o prima, o dopo una serie di partite di cui al capo di imputazione. Anche lì, nelle informative, e noi abbiamo interrogato il maresciallo Di Laroni sul contenuto di quelle informative e su quei contatti... ora, alla fine del processo, non mi si possono venire a portare altri contatti, ed io difensore dico "come faccio a dire che non è così?". E non ho nemmeno la garanzia, non sappiamo nemmeno come sono venuti fuori dal cilindro questi ulteriori contatti... addirittura c'è una serie di contatti con numeri che non sono attribuiti a nessuno, ci sono contatti con delle persone che non sappiamo nemmeno chi siano... quindi mi pare che, per quanto riguarda questa produzione documentale relativa all'ulteriore elaborazione delle così dette sim svizzere, io credo che... io mi oppongo e credo che non ci siano le condizioni perché possano essere acquisite a questo processo. Per quanto riguarda la memoria della parte civile io già ho detto quello che dovevo dire e non mi dilungo oltre, è una memoria, è sottoscritta dal difensore, vale per quello che... la questione del 507 su Preziosi, signor Presidente, Preziosi era teste del Pm e credo teste delle difese, teste rinunciato, tutti hanno prestato consenso a questa rinuncia, e non è che alla fine del processo ci ricordiamo di Preziosi che, francamente, io non ho capito nemmeno che cosa dovrebbe venire a dire. Quindi, ovviamente, mi oppongo anche alla ammissione del teste Preziosi.
Avv. Gallinelli: Mi associo all'opposizione e aggiungo solo che la produzione di questa analisi tecnica sarebbe potuta entrare nel dibattimento solo a seguito dell’interrogatorio di Di Laroni che ha anche affermato che non si avvalse di apparecchiature tecniche ma tutto manualmente. Per i tabellini condivido le osservazioni ed in particolare noto che vengono riportate solo in maniera incompleta.
Difesa Della Valle: Il collega chiede di sentire Preziosi su una partita del torneo di Viareggio, quindi estraneo al processo.
Difesa Foti: Mi oppongo alla acquisizione della rassegna stampa in particolare perché riguardano partite della Reggina non oggetto di contestazioni.
Avv. Messeri: Mi oppongo a tutte le richieste. Quelle del PM sono inammissibili sia perché irrilevanti (come gli articoli dei giornali) sia perché derivanti da fonti incerte. Le elaborazioni poi delle telefonate non sono documenti, tra l’altro provenienti da fonte incerta. Il collegio ha il cd e quindi può tranquillamente valutare senza aver bisogno di spiegazioni da parte del PM.
Difesa Pairetto: Mi associo a tutto quanto detto finora. Sui tabulati: vi è una evidente parzialità del criterio con il quale sono state elaborati.
Si associa con un lungo intervento anche l'avvocato Vitiello, difensore della "responsabile civile" Juventus, che ribadisce l'impossibilità della introduzione nel processo di tutte le richieste del pm.
Avv. Vitiello (trascrizione integrale): Sono inammissibili le sentenze Gea. Ritengo vi sia l'inammissibilità, oltre l'inutilizzabilità, anche di quelli che si è voluto introdurre sotto forma di documenti, in particolare le sentenze, sia quelle già prodotte, sia quelle che si intendono produrre stamattina. In ogni caso siamo in una ipotesi nella quale, se l'ufficio del PM avesse voluto introdurre documenti provenienti da altro procedimento, e tali certamente sono le sentenze, questi documenti, perché son stati prodotti, si dice, come tali, dovevano essere richiesti già in origine, ex articolo 468 4 comma cpp, indipendentemente che il realizzarsi dei documenti potesse essere successivo, ma siccome i procedimenti dai quali hanno origine, e di cui sono la logica soluzione, era già noto ed era già conosciuto, non potevano essere ammessi. Così egualmente, sotto questo, profilo non possono essere ammessi, e faccio riferimento anche a queste stampe di carattere tecnico sulle utenze, che sono anonimi, come ha sottolineato il collega Messeri... dal documento non si evince nemmeno la fonte da cui essi sono stati tratti, si tratta meramente e semplicemente di dattiloscritti senza alcun riferimento, senza alcun dato, senza alcun punto che permetta alla difesa di controdedurre e controbattere. Quando poi si voglia portare come mezzo probatorio un commento estrapolato non si sa da dove, non si sa come, si dice Repubblica, ma non c'è nemmeno la foto o la riproduzione de la Repubblica che ne parla, e discutiamo se sia ammissibile acquisire un resoconto giornalistico, chiediamo se sia ammissibile acquisire come mezzo probatorio un resoconto interpretativo delle dichiarazioni di altri soggetti che comunque potevano essere indicati in lista testi, perché le interviste a cui si fa riferimento sono di gran lunga precedenti a questo processo. Allora abbiamo la voce pubblica che diventa elemento di prova? Credo di sì nell'interpretazione del PM, perché ho avuto il piacere di leggere, soltanto per esempio, tra le stampe e le note, a proposito di Juve-Lazio, il sito dei tifosi della Lazio, così qualificati. Non credo che un sito di tifosi della Lazio, indipendentemente dal concetto di parzialità e selezione svolta dall'ufficio del PM, ed egregiamente sottolineato dal collega, possa in alcun modo costituire fonte di prova, come pure per quanto possa essere attendibile, non credo, per esempio il riferimento a Inter-Juve, le dichiarazioni del direttore tecnico dell'Inter posano essere ritenute acquisibilibili, possano essere ritenute rilevanti per l'interpretazione che danno di una conduzione di gara. Così come, per esempio soltanto, e sto citando fior da fiore, Lecce-Juventus le dichiarazioni di Zeman e di Cosetto, rispettivamente allenatore e direttore della società, non credo si possano qualificare come prova, ancor più per Zeman ascoltato qui come testimone. Il 507 è una prova assolutamente essenziale al fine delle decisioni, tale è ritenuta dal collegio che deve acquisirla. Noi non stiamo discutendo di una prova sorta a seguito del 507 posto dal tribunale, stiamo discutendo dell'introduzione in questo procedimento, nemmeno col mezzo del 507, di fatti e prove che dovevano essere indicate e qualificate all'inizio di questo procedimento, perché se questi atti esistevano, ed esistevano prima di questo procedimento, evidentemente dovevano essere atti indicati, e sentiti come testi coloro i quali la cui opinione oggi si vuol fa passare senza il vaglio incrociato di esame dibattimentale e contestazione da parte delle difese, qualcosa che già era esistente, e che non può assolutamente rivestire quel quid novi e, assolutamente, quel qualcosa di assolutamente indispensabile che è previsto dall'articolo 507. Ancora, per quanto riguarda i concetti relativi alla rassegna delle note Ansa, anche qui si ripropone il problema della acquisizione. La fonte Ansa non è citata, né è stata stampata la pagina, vi è una trascrizione in forma dattiloscritta dei contenuti, che si attribuisce da parte dell'ufficio del PM all'Ansa. Che possibilità di verifica? Che possibilità di contraddittorio tra le parti nell'ambito dibattimentale? Sostanzialmente nessuno. Atti non depositati, atti non noti, atti non esistenti... qualsiasi acquisizione, a nostro sommesso avviso, sotto questo aspetto, violerebbe sicuramente il diritto di difesa ed il principio del contraddittorio, così come anche considerato nell'articolo 111 della Costituzione.
Selezione di internet, il concetto di parzialità è stato sviluppato già precedentemente, non lo riprendo, non tedio il tribunale, ma è evidente che l'universo internet, non a caso utilizzo questa frase, questo sinonimo, è estremamente complesso ed ampio, e soprattutto è spesso inidentificabile se non attraverso dei soprannomi di persone che con l'anonimato usano internet anche per diffamare, persone che usano internet nelle più svariate condizioni. Ben capisco a chi possa aver tentato attraverso internet anche agganci sentimentali, ma non credo che in un processo come il nostro l'aggancio sentimentale possa avere spazio; sentimentalmente i tifosi della Juve potrebbero dolersi, così come il collega ha ricordato, della assenza di Tuttosport, testata giornalistica antichissima e qualificata che, probabilmente, avrebbe una visione leggermente diversa delle partite, non vogliamo assolutamente dire più equanime, ma se il processo è parità processuale, mi pare che la parità processuale non possa essere rispettata con le stampe così sventolate in questa udienza. Istanze che, ribadisco, non afferiscono a nessuna prova, tantomeno ad una prova diretta, tantomeno ad una prova nuova, tantomeno ad una prova non introducibile secondo il criterio del 468 e secondo il criterio del 468 comma 4. Nessuna possibilità ex articolo 507 di introduzione, per carenza dei presupposti del 507 e, comunque, perché i temi di prova non afferenti ai temi emersi ex articolo 507. In questi sensi concludo con la già dichiarata richiesta di non utilizzabilità delle senteze già prodotte dall'ufficio del Pm e di cui oggi si richiede la produzione. Grazie.
Avv. Trofino: Chiedo al tribunale di depositare alcuni documenti, anche alla prossima udienza: Nucini disse di avere avuto una scheda al Concorde e Moggi disse che era illogico il comportamento in quanto c’era casa sua a 50 metri. La difesa avrebbe interesse ad acquisire uno stradario di Torino per verificare che effettivamente è così. La seconda circostanza è che in quel periodo storico l’hotel Concorde era effettivamente la sede del ritiro della Juve, chiedo di essere autorizzato a depositare una piantina del concorde per stabilire gli ambienti dell’hotel che ha una hall al primo piano nella quale si può arrivare solo attraverso un ingresso specifico e non dal garage.
Sulle richieste di acquisizioni documentali dell'accusa si associano alle altre difese anche i legali:
Avv. Carandente: Opposizione.
Avv. Cirillo: Opposizione.
Avv. Mungiello: Opposizione.
Sospensione e camera di consiglio per deliberare sull’acquisizione, o meno, dei documenti richiesti.
Ore 14.00 - Il tribunale accoglie la richiesta di acquisizione dell'avvocato Bonatti, difesa Pairetto, acquisisce la memoria presentata dall'avvocato Catalanotti ma rigetta la richiesta di poter ascoltare Preziosi, rigetta la richiesta dell'avvocato Trofino perché valutata non necessaria. Il tribunale, in relazione alle richieste del PM ha deciso: acquisisce le sentenze Gea e la nota Ansa, rigetta l'intervista di Pieroni per Repubblica, rigetta altri resoconti di stampa, rigetta i file con l'ulteriore analisi del traffico delle utenze straniere e degli intestatari.
In coda all'udienza c'è una dichiarazione spontanea di Pairetto.
Dichiarazione spontanea di Pairetto:
Sono stato arbitro per 20 anni con grandi risultati internazionali e poi nominato prima designatore di serie C, poi di A e B, non ci sono arrivato casualmente. Ho sperimentato il doppio arbitro in Coppa Italia per poterlo portare poi in tutte le direzioni, in contrasto con le accuse che oggi mi vengono rivolte. Altra situazione è stata quella dell’interscambio degli arbitri internazionali tra le varie Federazioni europee, per le partite più importanti. Erano due progetti contrari al sistema del sorteggio al quale sono sempre stato contrario, perché non fa crescere gli arbitri ma, purtroppo, ci è stato imposto dalla Federazione e dalla Lega Calcio, mentre l’Aia era contraria.
Per quanto riguarda alcune situazioni vorrei dire: è vero che mia moglie ha acquistato due auto dal signor Pastore della Fiat, una nel 1994 ed una nel 2005, possibilità legata al fatto che eravamo vicini di posto con Pastore. Tenga presente che io non posseggo una vettura italiana dal 1975, come i miei due figli adulti, mai avuto interesse ad acquistare auto con sconti. Nell’ambito del calcio c’è grande facilità ad ottenere sconti in tutti gli ambiti. Per il fatto di avere avuto grandi incarichi, ho sempre avuto grandi sconti o regali ed è una normalità.
Per quanto riguarda i miei rapporti con Moggi e Giraudo, io sono un conoscente e un amico di Moggi dalla fine degli anni 70, da quando era dirigente del Torino. Era amico di mio padre ed il rapporto è durato negli anni. In tutte le occasioni in cui si siamo incontrati è stato per fatti familiari, anche parlando di calcio come ho sempre fatto con altri dirigenti. Addirittura di Giraudo ero amico dai tempi dell’università e di lì è nata l’amicizia, anche quando Lui era lontano dal calcio ed era A.D. del Sestriere.
Devo dire che in tutti i casi non mi sono mai sentito in dovere di corrispondere nulla di personale a Moggi e Giraudo; i nostri rapporti sono stati a volte anche molto combattuti. Siccome però sono stato accusato di avere avuto un rapporto privilegiato con i due, devo negarlo, perché io ho avuto rapporti conviviali con dirigenti del Parma, del Verona, con Meani, con Facchetti con il quale sono stato più volte a pranzo e cena, Governato, Corsi, Zaccarelli, Romero, Dal Cin, Sensi. Come ho già detto io ho avuto rapporti telefonici con tutti , con Ferlaino, la Samp, il Genoa, il Brescia, il Verona, il Parma, Le potrei fare l’elenco di tutti. Oltre a loro ho avuto anche una cena conviviale con Lanese che era presidente dell’Aia in una occasione in cui venne a Torino per parlare con Giraudo e Moggi di una campagna in cui Lui faceva il giro dei dirigenti federali per il progetto dell’Aia di avere la possibilità di ottenere una percentuale nell’elezione del presidente federale. La cena andò bene perché si dimostrarono disponibili e in una successiva telefonata Lui mi disse “Ci facciamo un check”, che era solo una verifica che avremmo fatto in futuro, dopo altre sue visite in altri ambienti, ed è stato interpretato chissà in che modo da chi ha fatto le indagini.
Anche per i biglietti e le tessere omaggio ottenute dalla Juve. Era normalissimo ottenere dalle squadre dei posti in tribuna. L’Inter mandava a a me e Bergamo due o tre tessere, così il Milan, la Roma, la Lazio dava dei biglietti omaggio ogni settimana, così il Palermo, l’Udinese, era una assoluta normalità. Tra l’altro da molte squadre ricevevamo anche materiale, tipo tute, gagliardetti, borse. Nel merito dei sorteggi, credo che ormai sia chiarito tutto, ma siccome ho sentito qualcosa su una dichiarazione di Martino Manfredi, secondo il quale una volta gli avevamo dato le palline… partiamo dal presupposto che era sempre Lui che preparava le palline, piegava i biglietti, li metteva nelle palline, effettivamente in un paio di occasione, non c’era più la Fazi, quindi lui era da solo, e quindi era un po’ in difficoltà, e noi l’avevano aiutato a comporre le palline, a mettere i biglietti nelle palline. Ma questo è successo ad inizio campionato e poi mai più. Tuttto è sempre stato nelle mani di Manfredi Martino. Quando facevamo l’estrazione delle palline, davanti al notaio, c’era una cesta nella quale venivano posate tutte le palline, a 40 cm dalla Sua vista.
Vorrei passare alle sospensioni che avremmo dato agli arbitri che arbitravano contro la Juve: è stata una delle più grandi bufale detta da Auricchio sotto giuramento e vorrei portarvi alcuni dati. Il primo falso è stato di dire che Paparesta era stato sospeso dopo Reggina-Juventus, partita che addirittura anche secondo la Gazzetta era stata condizionata da espisodi sfavorevoli alla Juve. Paparesta ha diretto questa gara il 6 nobvembre. Il 10 novembre c’era un turno infrasettimanale, Lui lo salta, poi la domenica dopo arbitra Torino-Venezia, la più importante della B, e poi due settimane dopo arbitra Messina-Fiorentina, in prima griglia, nella quale c’era anche Juventus-Inter. Tenga presente che qui è venuto Bergonzi che arbitrò, nel 2007, una gara in cui concesse un non rigore agli avversari della Juve ed è stato tre anni senza dirigere la Juve, mentre noi Paparesta dopo tre settimane lo abbiamo messo in griglia con la Juve. Paparesta ha arbitatto due volte a novembre, due volte a dicembre, quattro volte a gennaio. Questa è la sospensione di Paparesta!
Racalbuto che arbitra Roma-Juve, vittima dei suoi assistenti, nonostante tutto, fu fatto fuori dalla serie A per nove settimane, nemmeno per motivi tecnici, ma per tutte le pressioni esterne che ci furono in quella occasione.
Dattilo in Udinese-Brescia, in cui fece un errore clamoroso in favore del Brescia, che segnò una rete irregolare, e a fronte di questa gara, che qualcuno considera un sistema per far ammonire giocatori dell'Udinese che avrebbe giocato contro la Juve, rimase fuori per tre mesi, anche perché, oltre al gol irregolare, se avesse fatto bene, avrebbe dovuto cacciare più giocatori dell’Udinese.
E poi De Santis, che si è sdoganato e doganato più volte, che in quell’anno diresse in tre casi in modo negativo per la Juve: con il Palermo, a Parma, partite in cui non diede rigori alla Juve, e poi con l’Inter, dove non espulse un giocatore dell’Inter. In più, sempre Juventus-Inter, non vide Ibra-Cordoba e sarebbe bastata anche una sua parola, successiva, per far si che Ibra non avesse altre 2 giornate di squalifica. Con De Santis la Juve in 6 gare ha totalizzato 7 punti.
Volevo entrare un attimo nel merito di quanto detto da Nucini, perché noi non abbiamo mai sospeso nessuno perché avesse arbitrato in favore o contro la Juventus, mai. L'unico arbitro che noi abbiamo sospeso dopo una partita della Juventus fu Nucini. Beh non sto a spiegarLe la personalità di Nucini perchè credo ci vorrebbe, probabilmente, uno psicologo, che io non sono... però come veterinario forse potrei anche essere nelle condizioni di poter capire meglio quello che ha in testa. Le dico la verità che Nucini lo sospendemmo dopo un Juventus-Bologna, Lui diede un calcio di rigore, secondo me poco evidente, a favore del Bologna, che comunque non comportò nulla, perché il rigore fu anche sbagliato e non fu influente sulla gara, ma fu per il suo modo di comportarsi, che ebbe nell'aula quando noi discutemmo dell'episodio... i suoi atteggiamenti, il suo modo di fare, credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro perché gli atteggiamenti, i modi, li avete visti anche Voi in questa aula, l'arroganza di questa persona, e proprio per la sua arroganza Lui fu punito. Lui ha detto anche che era stato convinto a fare quella gara per la quale fece l'identificazione al Santuario. In quella giornata vi fu una indicazione chiara della Federazione che ci chiese di fare le identificazioni ad ogni costo. Ghirelli si tenne in contatto con noi per far rispettare queste indicazioni. Nucini dice che mi avrebbe detto che c’era su un giornale con scritto che Zeman avrebbe detto che ci sarebbero state due espulsioni. A parte che me lo disse il giorno dopo, e che io non ho poteri per aprire una indagine, ma se stavamo dietro ad ogni cosa che dicono i giornali dovevamo aprire indagini tutte le settimane…
Termino sulle schede telefoniche. Io non ho mai ricevuto alcuna scheda, ma ho usufruito di alcune schede straniere. Ho un numero personale dal 1990 a conoscenza di tutto il mondo, l’avevano tutti gli arbitri e tutti i miei clienti, e non è mai stato intercettato. A volte stavo all’estero per molto tempo e, quindi, le schede straniere leacquistavo per usarle, per chiamare a casa, a parte che spesso me le forniva la Federazione europea, ma mai ricevute da Moggi.
L'istruttoria è chiusa.
Prossima udienza il 3 maggio con l'inizio della requisitoria dei pm.
Audio dell'udienza su Radio Radicale: clicca per ascoltare.
L'incredula Casoria: perché mi dovevo astenere?
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"Presa visione del contenuto della lettera riservata n° 243/2011 del 24 gennaio 2011, e sottolineato che rispondo per mera cortesia nei confronti del Capo dell'Ufficio Giudiziario, e in particolare che non mi risulta la pendenza di procedimento disciplinare a mio carico che presenti collegamenti con provvedimenti, presi ovviamente dal collegio e non certamente dal solo Presidente, nell'ambito del processo Calciopoli o di altri processi, una mia dichiarazione di astensione equivarrebbe a violazione del dovere di ufficio. Tale convincimento riceve conforto da ben due ordinanze della Corte d'Appello che ha deciso su due successive istanze. Intendo prestare osservanza alle ordinanze della Corte".
Questo riportato sopra è il testo della lettera con la dichiarazione di "non astensione" che il Presidente Casoria ha scritto come risposta alla richiesta del Presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi. Stiamo parlando dello stesso Carlo Alemi che davanti alla Commissione Giustizia della Camera, il 21 febbraio 2011, neppure un mese dopo, dirà: "La riforma del processo breve rischia di cancellare Calciopoli".
Emerge con evidenza che il 24 gennaio qualcuno, ma non la diretta interessata Teresa Casoria, era a conoscenza del procedimento disciplinare del CSM e chiedeva al giudice di astenersi dal processo Calciopoli. Secondo il racconto della Casoria sarebbe stato il Procuratore Capo della Repubblica di Napoli, Giandomenico Lepore, a chiedere al Presidente Alemi "Vedi che devi fare per farla astenere".
Su La Stampa Buccheri scrive che "sulla questione il presidente del Tribunale di Napoli Alemi ha sostenuto che non esiste alcuna lettera riservata dalla Procura". Questa risposta non può bastare a chiudere la vicenda.
Non è una lettera riservata ma, come l'ha definita Antonio Casoria in una domanda a Narducci, "una nota per sapere le determinazioni del Presidente del collegio in merito ad una sua volontà di astensione"?
E se non c'è stata una richiesta della Procura sotto qualsiasi forma, lettera, nota o altro, Alemi chiede di sua iniziativa alla Casoria di mettere per iscritto la sua volontà di non astenersi? Ed è solo Alemi a sapere sin dal 24 gennaio che c'è quel procedimento disciplinare? E perché non lo sapeva anche la Casoria?
Di sicuro la Casoria scrive quella lettera citando una richiesta con un numero di protocollo, e racconta una storia diversa.
La Casoria quella lettera l'ha voluta leggere nella sua dichiarazione spontanea davanti alla Commissione Disciplinare del CSM, l'8 aprile 2011, aggiungendo durante la lettura: "Devo dire che durante il processo Calciopoli ci sono state molte lettere riservate, questa è l'ultima", poi "... perché io potevo anche non rispondere alla lettera che mi dice 'fammi la dichiarazione scritta di non astensione'", ed ancora, quando cita il procedimento disciplinare del quale era ignara: "Com'è strumentalizzato questo procedimento disciplinare!".
Riteniamo utile mettere in ordine cronologico alcune date:
23 novembre 2010. In udienza il perito Porto si impegna a produrre le trascrizioni delle ultime intercettazioni acquisite entro 60 giorni, quindi entro il 23 gennaio.
18 gennaio 2011. Michele Vietti, presidente della Sezione Disciplinare del CSM, firma il decreto di discussione orale per Teresa Casoria da tenersi l'8 aprile. La notizia verrà rivelata solo dalla seconda istanza di ricusazione.
24 gennaio 2011. Con lettera n° 243/2011 viene chiesto alla Casoria se ha intenzione di astenersi dal processo. La Casoria non è a conoscenza di un procedimento disciplinare pendente nei suoi confronti.
25 gennaio 2011. Il perito Porto chiede un ulteriore mese di tempo per le trascrizioni. Il giudice Casoria concede come termine improrogabile il 18 febbraio.
22 febbraio 2001. Il perito Porto dice che non con i dati ricevuti da alcune difese non è possibile trovare diversi files audio. Lo scopre solo tre mesi dopo l'assunzione di incarico. Ma queste telefonate ha iniziato a cercarle solo dopo il 25 gennaio? Alla fine chiede altri 45 giorni di proroga. I pm comunicano di avere effettuato un'indagine integrativa e chiedono di poter chiamare ben nove testimoni.
2 marzo 2001. Lepore, Narducci e Capuano firmano la seconda istanza di ricusazione della Casoria, scrivendo che la causa, ovvero il procedimento disciplinare, è divenuta loro nota il 28 febbraio.
Alcuni hanno voluto mettere in piazza i panni della magistratura napoletana e, tirata dentro la storia per i capelli, anche Teresa Casoria ha steso i suoi. Calciopoli non è una storia "normale".
Questa la trascrizione di una parte della deposizione, che potete ascoltare nel nostro video (clicca per vederlo), e che non dovrebbe lasciare indifferente tanto il CSM quanto il Ministro della Giustizia, in altri casi pronto a disporre ispezioni:
Casoria: Questa terza istanza di ricusazione... mio fratello glissa, ma io non voglio glissare su questo punto. Questa terza istanza di ricusazione da che cosa è stata preceduta? Dal fatto che il Procuratore Capo della Repubblica scrive al Presidente del tribunale... perché poi il tono delle missive è un po' edulcorato: "Vedi che devi fare per farla astenere" e Alemi, io gli ho detto, quando lui mi ha detto: "E tu non lo prendi a male parole?", e lui ha detto: "No, le male parole io non le dico. Io dopo ti mando la lettera e tu me lo devi mettere per iscritto che non ti astieni". Io voglio sapere, nel codice di procedura penale dove è prevista la dichiarazione di non astensione, che io ho fatto, ve l'ho portata. Mio fratello su questo punto vuole glissare, perché dice che non ne esce bene la giurisdizione, ma io mi devo difendere, mi devo difendere, e poi questo è l'atto finale, perché dal primo giorno si è sentito dire che io mi dovevo astenere. Io ho fatto processi importantissimi, mo ci vuole, Cutolo è rimasto in galera dopo che io l'ho accusato, non è più uscito. Semerari, (dice al fratello: "No, voglio dirlo", ndr) il professor Semerari che minacciava, avevano paura tutti, dice: "I servizi segreti ti tagliano la testa se non dici che Cutolo è pazzo"... I colleghi non scendevano, avevano paura, sono dovuta andare io, perché dice che il professor Semerari era potente ed io, invece, nella requisitoria, che lui ha trovato da ridire, ho detto: "Semerari Aldo", l'ho trattato da delinquente quale era. Adesso mi devo difendere e mi difenderò. Qua non possiamo più parlare, qua c'è solo l'indipendenza dei pubblici ministeri. Il giudice si è (incomprensibile) all'interno di questo meccanismo, questi sono potentissimi, arrivano a questo, che praticamente il Procuratore della Repubblica tiene sotto lo schiaffo il Presidente del Tribunale, perché se questo poi si sente in dovere di scrivere a me, e di dire che io devo mettere per iscritto che non mi astengo... che io poi una cosa non ho capito: perché io mi dovevo astenere da questo processo? Questo veramente non l'ho capito, perché io non ho nessun interesse, il mondo del calcio... non sono tifosa di nessuna squadra, non mi interesso di calcio. [...]
La dichiarazione di non astensione la voglio leggere....
E la Casoria legge la lettera pubblicata all'inizio. La Casoria non comprende perché volessero la sua astensione, ma siamo sicuri che lo chiede in base alle regole in vigore nell'ordinamento giuridico, perché sulle possibili motivazioni extra-ordinamento siamo sicuri che un'idea se la sia fatta, come tutti quelli che hanno seguito veramente il processo Calciopoli.
Oltre ai giudici a latere Gualtieri e Pandolfi, hanno testimoniato anche i due pm Narducci e Capuano. Il procedimento non riguardava il processo Calciopoli, se non marginalmente, ma i due pm hanno rilasciato dichiarazioni principalmente su quel processo, tanto che Antonio Casoria, presidente di sezione dei Tribunale di Napoli che difendeva la sorella, ha fatto notare: "Mi scusi, su Calciopoli non c'è nessuna contestazione, penso io", ricevendo come risposta da Virga: "Ma è stato interrogato su questo... io non ho altre domande". Narducci ha detto che la prima ricusazione è stata dichiarata inammissibile dalla Corte d'Appello, e Antonio Casoria gli ha ricordato che: "E' stata dichiarata inammissibile ed ha detto la Corte 'Comunque, se anche si dovesse andare di contrario avviso di inammissibilità...' i motivi di infondatezza li ha elencati uno per uno ed ha detto che non si trattava di anticipazione di giudizio".
Guido Calvi ha chiesto: "Lei ha dichiarato che colleghi di sezione 'tutti hanno fatto richiesta di traferirsi'. Lei può riferirci fatti specifici di cui Lei è a conoscenza?", e Narducci ammette che non è mai stato testimone diretto di comportamenti ma solo "di aver potuto ascoltare dalla voce di alcuni colleghi della nona sezione del tribunale, credo di ricordare la collega Pandolfi, la collega Catena". Antonio Casoria cita i nomi di colleghi che hanno fatto dichiarazioni di segno contrario e chiede: "Questi non li ha ascoltati?". No, Narducci non li ha ascoltati.
Capuano, come rilevabile dall'audio integrale di Radio Radicale, è apparso meno deciso di Narducci ed un po' balbettante. Anche Capuano, come Galdi, della Casoria ricorda la frase "Abbiamo processi più seri da fare", dimenticando che il giudice, invece, disse: "Ci sono anche delle cause serie che devono essere rinviate per dare spazio... più serie, dove ci sono detenuti, dove ci sono imputati detenuti, con i detenuti, abbiamo anche cause con i detenuti, che hanno diritto ad essere preferiti rispetto...", come rilevabile dall'audio allegato in altro articolo. Capuano racconta anche che la Casoria nell'ultima udienza ha detto: "Poi si dice che io dico 'Che tipo di personaggio è'... ", dice che questo lo ricorda bene e che "tra l'altro è videoripreso". Ed invece ricorda male, e per aiutare la sua memoria potrebbe riascoltare l'udienza su Radio Radicale e scoprirà che la Casoria, mentre Prioreschi controesaminava Nucini, ha detto: "Andiamo avanti, avanti. Altre domande. Il teste vabbè… abbiamo inquadrato. Poi dice che uno dice 'Abbiamo inquadrato'". Ricordiamo, per aver ascoltato tutte le udienze, che l'espressione "abbiamo inquadrato" è abituale per la Casoria e nella stessa udienza anche a Narducci, chiedendo domande più semplici per il teste, ha detto: "PM faccia le domande, abbiamo inquadrato. Faccia le domande un po' più...".
Tra le altre cose Capuano ricorda un episodio "in cui raccolsi lo sfogo di un avvocato quasi in lacrime... io anche allora, correttamente, non lo riesco a ricordare l'episodio, un episodio specifico, però, in due occasioni un avvocato con il quale ci conosciamo, perché poi, appunto, ci si conosce per la professione, ebbe modo di dolersi dei comportamenti della Presidente Casoria... io non riesco a ricordare qual è l'episodio specifico, Le dico... non lo riesco a ricordare, non so quanto possa essere...". La Casoria gli chiede il nome dell'avvocato e Capuano risponde: "L'ho rappresentato prima, non lo riesco a ricordare, sarei dovuto andare a vedere sul processo per direttissima, infatti, voglio dire... non aveva...", e Antonio Casoria sottolinea: "Prendiamo atto che il teste non ricorda il nome dell'avvocato amico".
Sembrava di rivivere un'udienza con Auricchio ed i suoi "non ricordo".
Un buffetto alla Casoria, ma la notizia è un'altra
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- By Redazione
Che la Casoria abbia ricevuto la censura dal parte della Commissione Disciplinare del CSM, misura ampiamente prevista, è una notizia che viene superata, per importanza, dalle notizie fuoriuscite a margine della discussione. Almeno una meriterebbe la prima pagina. Parliamo di quanto appreso dall'Ansa e riportato da tanti media che riportano una dichiarazione della Casoria di questo tono: "Il procuratore della Repubblica tiene sotto schiaffo il presidente del tribunale", e spiegano che allude a lettere riservate tra Giandomenico Lepore e Carlo Alemi nelle quali si diceva: "Vedi che devi fare per farla astenere". I direttori dei grandi giornali, Andrea Monti in testa, dovrebbero mandare i propri giornalisti a sfrucugliare Lepore per chiedergli se corrisponde al vero questa notizia, perché è notizia da caratteri cubitali se fosse vero che la Procura ha fatto pressioni per cambiare giudice andando anche oltre le prassi previste dall'ordinamento giuridico.
Ci risulta difficile pensare che il giudice Casoria abbia modificato il proprio carattere ed approccio con i colleghi giusto in concomitanza del processo Calciopoli, visto che uno dei giornalisti che ha mosso le ultime critiche, Fulvio Bufi, ad inizio processo si era sperticato in lodi, e visto che Abate, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, (sempre gruppo RCS) svelando i punti del procedimento il 15 marzo, premetteva che il giudice Teresa Casoria è "un magistrato stimato da tutti a palazzo di giustizia, una toga cui i colleghi riconoscono «grande serietà», «alta professionalità» e «una preparazione tecnica da far invidia a molti»". A Teresa Casoria, ex pm che aveva sostenuto l'accusa contro Cutolo, tocca il processo Calciopoli e, coincidenza, è investita da due ricusazioni ad opera dei pm, non delle difese come solitamente avviene, e da un procedimento disciplinare. Coincidenze? Come riporta Moretti su Tuttosport la Casoria avrebbe detto: "Devo notare come è stato strumentalizzato in tutti i modi questo procedimento. Il pm Beatrice addirittura si era lamentato perché facevo cominciare il processo troppo in fretta". "Calciopoli non è un processo come tutti gli altri, non è un processo 'normale', lo immaginavamo che dovevano esserci forti pressioni", dicono i complottisti. Gli ultimi a potersi meravigliare di chi vede complotti dietro le quinte sono proprio i tanti mezzi di informazione che hanno diffuso la cultura del sospetto per anni, da sempre, soprattutto nel campo calcistico.
Noi continuiamo ad avere fiducia nella giustizia, invitiamo a fare altrettanto, ed aspetteremo serenamente il giudizio della Corte d'Appello di Napoli sulla ricusazione, ma certe notizie, se vere, non giovano al buon nome della magistratura napoletana, non cementano la fiducia della gente in un'istituzione così fondamentale per la vita del paese.
Cosa cambia ora per il processo Calciopoli dopo la censura della Casoria da parte della Commissione disciplinare del CSM? E' la domanda più gettonata che abbiamo ricevuto e quella che si sono posti in tanti sui forum. La risposta è che, come avevamo già premesso in un precedente articolo, questa censura non porta automaticamente alla ricusazione del giudice di Calciopoli, e non dovrebbe influire sulla stessa, come, invece, induce a pensare La Gazzetta che scrive "Provvedimento che sembra l'anticamera della ricusazione".
Le incolpazioni disciplinari non riguardavano la conduzione di Calciopoli, ma più in generale gli atteggiamenti della Casoria in genere con altri membri del Tribunale. Continuiamo a non vedere nesso tra il procedimento disciplinare e la titolarità del processo Calciopoli.
Erano due i capi di imputazione a carico della Casoria: il primo "violazione dei doveri generali di correttezza, riserbo ed equilibrio e di rispetto della dignità delle persone" nella sua funzione di presidente di sezione, con nove episodi riportati; il secondo "offesa alla dignità e alla reputazione professionale dei colleghi", in riferimento agli stessi fatti. La Disciplinare ha ritenuto di sanzionare la Casoria per 6 episodi, quelli caratterizzati da un linguaggio "triviale" (termine usato dall'accusa) con un provvedimento di censura, assolvendo il giudice dalle accuse più gravi.
La censura è il provvedimento che avevamo previsto e, tra le sanzioni possibili, come minore gravità è preceduta solo dall'ammonizione. In pratica un buffetto. La norma che regola le sanzioni disciplinari è il d. lgs n. 109/2006. Nella sua seconda parte sono previste le sanzioni disciplinari. Consultando il sito del CSM chiunque potrà rilevare che le varie sanzioni previste dalla legge sono:
a) l’ammonimento, che è un richiamo all’osservanza dei doveri del magistrato;
b) la censura, che è una dichiarazione formale di biasimo;
c) la perdita dell'anzianità, che non può essere inferiore a due mesi e non superiore a due anni;
d) l’incapacità temporanea a esercitare un incarico direttivo o semidirettivo, che non può essere inferiore a sei mesi e non superiore a due anni;
e) la sospensione dalle funzioni, che consiste nell’allontanamento dalle funzioni con la sospensione dello stipendio ed il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura;
f) la rimozione, che determina la cessazione del rapporto di servizio. Vi è poi la sanzione accessoria del trasferimento d’ufficio che il giudice disciplinare può adottare quando infligge una sanzione più grave dell’ammonimento, mentre tale sanzione ulteriore è sempre adottata in taluni casi specificamente individuati dalla legge.
Ma la cosa che maggiormente interessa la gente che finora ha seguito il processo Calciopoli è avere notizie su quali possono essere ora le conseguenze della censura.
Sotto il profilo personale il giudice Teresa Casoria dovrà astenersi dal tenere altri comportamenti censurabili e comparabili a quelli sanzionati con la censura, ma rimarrà al suo posto, a presiedere il collegio che giudica Calciopoli, almeno finché la Corte d'Appello di Napoli non si pronuncerà sulla seconda istanza di ricusazione, il 20 maggio.
Le maggiori preoccupazioni di molti forumisti, che vogliono che il processo abbia una fine ed una sentenza, è che la censura potrebbe influenzare il giudizio sulla ricusazione. Potrebbe essere strumentalizzato dai media, questo di sicuro, ma non dovrebbe influenzare la serena valutazione della Corte d'Appello. La Casoria ha un carattere forte e modi spicci anche con il personale e i colleghi, ma un comportamento personale, per quanto giudicato censurabile, non comporta automaticamente la formazione di un pregiudizio sul processo.
Non vi è attinenza tra la censura e la serenità di giudizio nei singoli processi che la Casoria ha in essere e, se ci fosse mancanza di serenità, dovrebbe essere estesa a tutti i processi trattati da quella sezione e non solo a quello denominato "Calciopoli".
Ci piacerebbe sapere se la Casoria sia stata ricusata anche in altri procedimenti in atto, e se i pm Narducci e Capuano abbiano la Casoria come giudice in altri processi. Utilizzando una lecita strategia processuale i PM hanno colto al balzo la palla del procedimento disciplinare per fare un'istanza di ricusazione, motivandola con il fatto che, essendo loro testimoni nel procedimento disciplinare contro la Casoria, quest'ultima potrebbe non essere serena nel giudizio del processo di Calciopoli. A maggior ragione, dopo essere stati testimoni nel procedimento disciplinare, Narducci e Capuano dovrebbero produrre identica ricusazione per ogni futuro processo nel quale dovessero trovarsi la Casoria come giudice perché, se la loro testimonianza toglie serenità alla Casoria, non la toglie solo per Calciopoli. Aspettiamo fiduciosi la decisione della Corte d'Appello.
Audio della Disciplinare su Radio Radicale