Andrea Agnelli e la polvere nera

andrea agnelli john“Riponi la tua fiducia in Dio, e tieni asciutta la polvere da sparo” (Oliver Cromwell).

Eccoci qua, le vacanze sono finite, andiamo in pace; anzi no, volevo dire… andiamo in barca.
Eravamo rimasti a una sbronza presa con una bottiglia di rum, vero?
Devo parlarvi di due cose, e preferisco affrontarle separatamente. Questa volta parliamo di Calciopoli e la prossima volta della squadra.
Allora, facciamo un riepiloghino-ino-ino delle puntate precedenti.
Ne Il viaggio di Andrea Agnelli avevo espresso le mie perplessità sulle difficoltà oggettive cui Andrea sarebbe andato incontro come capitano della nave. In Andrea Agnelli ai confini del mondo facevo notare come, per fare ciò che si deve fare, servissero un certo atteggiamento e delle idee, e in Andrea Agnelli e i 29 colpi di cannone alcune idee mi ero permesso di proporle io stesso, con la speranza di stimolare le riflessioni del presidente. E da ultimo in Andrea Agnelli e la bottiglia di rum avevo offerto idealmente da bere a tutti (Hey! Mi dovete tutti una bevuta gratis eh!) e facevo notare come sia facile e possibile, se lo si vuole davvero, cominciare, giorno per giorno, a dichiarare guerra al mondo intero. Oppure anche solo imboccare la strada giusta dal punto di vista dei fatti e della comunicazione.
Devo dire che questo strano romanzo in stile Salgari, nato per caso sulla rete, è servito molto, insieme a tutti gli articoli a tema e ai tanti commenti dei tifosi apparsi nei blog, nei siti e nei forum, tanto che a fine agosto finalmente è successo quello che tutti sanno. Ricapitoliamo i fatti salienti brevemente e poi commentiamo.
In un'intervista al Tg1, se non ricordo male il 23 agosto 2010, Moratti sull'esterofilia nerazzurra ha dichiarato: "Io sono fiero di aver dato all'Italia una squadra che vince e poi meglio essere multietnici che comprare le partite…".
La risposta di Andrea: "Moratti dovrebbe cominciare a imparare a gioire delle sue vittorie, ho trovato le sue parole inutili".
La risposta inattesa e straordinaria di John Elkann, che per un attimo evidentemente, ed incredibilmente, deve essersi dimenticato di essere “B Good”, e che a me è sembrata il rombo di un tuono: "Loro non hanno mai saputo perdere, ma quello che è certo è che non hanno mai imparato a vincere". Voto alla sparata: 8.
Non a caso Moratti ha immediatamente precisato il fatto che in quella frase da lui pronunciata non c’era nessun riferimento alla Juventus.
Pochi giorni dopo Andrea ha rilasciato altre dichiarazioni…
I due passaggi chiave della videointervista di SKY.

Come finirà la vicenda dell'esposto che la Juve ha fatto alla FIGC per chiedere parità di trattamento su Calciopoli? E Lei cosa si auspica?
"L'esposto che abbiamo presentato è molto dettagliato e a nostro giudizio fondato. Quindi non chiede parità di trattamento, ma è un esposto molto preciso sulla revoca di uno scudetto. Da questo punto di vista noi ci aspettiamo, poiché crediamo che sia fondato, una risposta sicuramente entro breve, in breve tempo, e siamo fiduciosi, vista la motivazione che abbiamo portato avanti, di avere un risultato positivo".

Dunque punta a riavere i due scudetti o uno dei due scudetti?
«Diciamo che questa è una storia un po' più complessa, un po' più complicata. Dovremmo valutare i vari aspetti ma se giuridicamente sarà dimostrata la correttezza della società nei vari procedimenti che sono ancora aperti, sicuramente valuteremo l'azione revocatoria e la riassegnazione dei titoli».

Secondo me queste ultime due parti non sono affatto male.
Certo, non è ancora la guerriglia che noi tutti vorremmo, ma mi sembra che Andrea, per quello che riguarda Calciopoli, si stia incamminando nella giusta direzione. Ottimo comunicatore anche, spigliato, equilibrato, chiaro e strategico nei contenuti, ed anche molto bravo ad evitare di scoprirsi prima del tempo su certe questioni scottanti. Direi che, come si diceva una volta, il ragazzo è abbastanza portato. Voto: 6/7.
Anche perché, “carissimo Andrew”, a breve ho paura che la Federazione accartoccerà l’esposto e lo butterà nel cesto della spazzatura con tanto di schiacciata in stile Michael “Air” Jordan.
Dopodiché, preso atto di ciò, o ci si rassegna e si sta zitti, oppure ci si organizza... Non so se mi spiego…
Detto questo, proseguiamo dicendo che a breve dovrebbe essere proprio la Juventus a depositare nuove intercettazioni in Federazione, e che è stata vinta la battaglia legale intrapresa al Tas; ottima iniziativa la prima.
Sicuramente molti ricorderanno anche il caso di Cannavaro e dei farmaci presi a causa della puntura di un insetto; il duo di avvocati scelti per questa pratica era formato da Briamonte e Chiappero, i quali al Tas, per l'appunto, hanno chiuso molto bene la vicenda. Ottimo lavoro. Perché il punto non è evitare una brevissima squalifica, il punto è difendersi, sempre.
Qualcuno dirà che queste cose sono tutte molto note, ma io volevo mettervele tutte insieme per farvi notare l’unica cosa davvero importante.
Andrea Agnelli e John Elkann, consapevolmente, oppure senza neanche rendersene conto, hanno portato tutti noi a visitare la stiva della nave.
Dentro la stiva abbiamo capito, oppure alcuni come me hanno solo avuto l’ennesima conferma, che le armi ci sono, la polvere da sparo è tanta e le casse di munizioni sono innumerevoli. In pratica la nave è una polveriera e le eventuali scuse per tentare di tergiversare non servono più.
Mao Tse Tung su una cosa sola aveva ragione: “Da quando hanno inventato la polvere da sparo, gli uomini sono tutti uguali”. E a Torino vi posso garantire che gli uomini sono un po' più uguali degli altri.
La dirigenza e la proprietà della Juventus, nel suo pacchetto azionario di maggioranza, si sono esposte, ed ora non è più possibile tirarsi indietro senza andare incontro ad un ammutinamento della truppa.
“Il dado è tratto”, è da una vita che aspettavo la possibilità di scriverlo, ma facciano attenzione “i regnanti bianconeri”, perché al popolo bianconero non piacciono i dadi truccati e, sempre restando sul tema cubico, non si accontenteranno di un brodino. La strada da seguire è solo una, non si può sbagliare.
Qualche volta mi capita di pensare che ciò che io sto facendo da quattro anni (parlo in prima persona perché non sono autorizzato a parlare per conto terzi) sia un’assurdità. In fondo, in fondo, in fondo si tratta di una squadra di calcio, solo di una squadra di calcio…
Mettere quotidianamente e gratuitamente tanto impegno per una battaglia come questa, in teoria, dovrebbe essere una follia.
Eppure non lo è. E’ un fatto di civiltà. E’ una battaglia che non ha più molto a che fare col calcio. E’ una questione di princìpi. Di sani princìpi. C’è un limite a tutto, e con Calciopoli il limite è stato bellamente superato.
Lo so, in fondo la vita è così brutta e così breve che forse sarebbe molto meglio occuparsi di se stessi e delle proprie cose, piuttosto che perdere tempo con una faccenduola ridicola come il calcio italiano. Sì, certo, lo so, lasciamo perdere, tanto prima o poi moriremo tutti.
Cenere alla cenere, polvere alla polvere… E tutti noi un giorno, chi prima chi dopo, diventeremo polvere.
Io però me ne infischio e di una cosa sono sicuro: quando toccherà a me diventare polvere, voglio diventare polvere da sparo.
Ora tocca a voi altri scegliere.

"Andiamo, salpiamo muovetevi… Come si fa lo sapete!!"
(Jack Sparrow/Johnny Depp nel film "Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma")