Andrea Agnelli e le accuse degli ammutinati

piratiL’ultima volta abbiamo parlato dell’ammutinamento di molti tifosi bianconeri. Ricordate? Ecco, ora il capitano è agli arresti nei suoi alloggi sotto coperta e la ciurma degli ammutinati si è messa al lavoro sul ponte, ha alzato con fierezza le vele nere e sta cercando da sola di trovare un modo per riportare il tanto amato veliero nel mondo dei vivi; lavoro improbo da tutti i punti di vista, anche perché il veliero fantasma, ossia la Juventus alternativa, continua ad essere distante, mentre la proprietà attuale a mollare la presa sulla zebra proprio non ci pensa nemmeno lontanamente (per tutti coloro a cui non fossero ben chiare le strane metafore qui esposte, consiglio sempre la lettura delle puntate precedenti di questa strana rubrica, i cui link si trovano al fondo di questa pagina). La ciurma è composta da tifosi matti che in fondo in fondo, pur essendo preda di quel senso di disagio e di quel lucido pessimismo che l’attuale situazione bianconera esige, sperano ancora di poter trovare una soluzione. Perché l’essere umano è fatto così: anche se una lama ti ha trafitto il cuore, e sai che stai morendo, fino a quando respiri sei vivo, e dunque respiri, ami e speri con la stessa forza di sempre. E anche se forse non speri più, quantomeno ti aggrappi alla vita che ti rimane ancora da vivere, breve o lunga che sia. Così, mentre la ciurma sul ponte s’interroga sul da farsi, con molta sufficienza un mozzo viene mandato sotto coperta per leggere all’ex capitano della nave le accuse con le quali è stato destituito dal comando.
Il mozzo si dà, nei limiti del possibile, una bella ripulita, cerca di assumere un atteggiamento severo e formale, si presenta negli alloggi dell’ex-capitano, si schiarisce la voce e legge il seguente scritto:

- Perché Lei, dott. Agnelli, è diventato presidente della Juventus a poche giornate dalla fine della scorsa stagione, invece di aspettare la fine del campionato?
Quel disastro sarebbe andato a colpire meglio mediaticamente, e non solo, i responsabili del disastro stesso, che erano stati “eletti” da suo cugino John. E chissà, forse Lei avrebbe potuto anche ottenere qualche vantaggio ulteriore nel momento in cui veniva raggiunto un accordo per il passaggio di consegne. Ci faccia capire meglio, ma Lei è stato costretto da qualcuno a sedersi alla presidenza o lo ha fatto di sua spontanea volontà? Visti i pregressi, (17 dicembre 2009 inaspettata visita con John a Vinovo, dopo anni di silenzio “armato”), qualche dubbio a riguardo ora sorge spontaneo.

- Lei ha sempre detto che tutte le scelte sono state condivise con John Elkann. Eppure girano voci strane. Molti giornalisti ben informati dicono che al momento della Sua nomina alla presidenza Marotta era già stato scelto e aveva già firmato senza che Lei ne sapesse nulla. E’ vero tutto ciò? Ma la scelta sul nuovo staff dirigenziale l’ha davvero concordata con John? E perché il dott. Blanc, nonostante tutto, è ancora al suo posto?

- Marotta, lo sappiamo tutti, ha combinato diversi pasticci. Però, tralasciamo i suoi errori per un attimo. Dott. Agnelli, nel momento in cui Lei è entrato in società, perché Exor non ha previsto un extrabudget a favore del club? Sarebbe stato utile a gestire meglio i tempi necessariamente lunghi per la progressiva smobilitazione di quel monte ingaggi di cui Lei ha parlato nella conferenza stampa del 29-01-2011. I disastri economici accumulati dalla gestione precedente erano dovuti: ai costi molto elevati sostenuti per dei giocatori di basso valore, agli ingaggi da ritenersi elevatissimi rapportati al valore tecnico dei giocatori stessi, alla lunga durata dei contratti in essere (pluriennali), ai risultati gravemente insufficienti ottenuti.
In questa prospettiva, per Marotta il lavoro si sapeva benissimo che sarebbe stato duro fin dal primo giorno. Qualche perdita sulla carta sarebbe stata fisiologica, non è che ci sarebbero stati tanti club disposti a fare a botte per accaparrarsi Poulsen e compagni a suon di milionate… Sarebbe stato logico fornire al club un fondo con cui poter ampliare i margini di manovra sul mercato, soprattutto quando si è deciso di rivoluzionare la squadra, soprattutto quando ci sono sul mercato giocatori come Ibra, Ranocchia, Cassano, Pazzini, ecc, e soprattutto quando la squadra in questione si chiama "Juventus" e non "Chievo". L’extrabudget non è stato messo a disposizione nell’estate 2010 e nemmeno nel gennaio 2011, quando era necessario porre ulteriori pesanti correttivi alla squadra. La regola è semplice: qualunque riforma, in qualunque ambito, necessita sempre di risorse finanziarie utili a sostenerla. Secondo Lei, è che alla Exor non piace questo semplice principio di buon senso, oppure è che alla Exor credono che Marotta sia la reincarnazione di Houdini, o si tratta semplicemente di “braccino corto”? E comunque, Lei l’extrabudget lo ha chiesto o no? E se la risposta è si, quando? Solo a gennaio?

- Viste dall’esterno alcune vicende della Juve hanno lasciato in molti tifosi delle sensazioni decisamente strane. E da queste sensazioni nasce questa domanda: Lei ha qualche potere decisionale all’interno della Juventus?

- Dando per assodato che Lei è uno dei responsabili di questa stagione fallimentare, visto che ha indirizzato e avallato il lavoro surreale di Marotta, sta tenendo in considerazione l’idea di dare le dimissioni?

- Parliamo un po’ di giustizia. I legali della Juventus Le hanno dato sufficienti garanzie del fatto che su alcune possibili future azioni legali da intraprendere in sede di giustizia ordinaria, per ora ancora del tutto ipotetiche, sicuramente non incombe nessun pericolo di prescrizione? E’ vero che su questo tema esistono diverse linee di pensiero, ma qualcuno degli attuali dirigenti del club, tra cui Lei stesso, ha mai pensato di interrompere ugualmente la prescrizione in modo da non fare estinguere la possibilità di far valere alcuni diritti? Per sicurezza insomma… Di solito è sufficiente qualche raccomandata con ricevuta di ritorno per ottenere lo scopo. O è tutto inutile perché tanto la Juventus non chiederà mai i danni a nessuno?

- La risposta della Federazione sull'esposto presentato centinaia e centinaia di giorni fa dalla Juventus è prevista sul calendario in data 30 febbraio 2020. Secondo Lei è bene aspettare ancora, pazienti e vigili, o conviene recarsi a Roma per prendere per le orecchie qualche illustre dirigente?
Come si sente Lei, dott. Agnelli, quando viene preso in giro? E' una sensazione che Le piace?

- Lei, carissimo dott. Agnelli, ha mai parlato con i legali della Juventus dell’art. 39 del codice di giustizia sportiva?
Nel caso Le potesse servire per trarre qualche spunto, lo troverà integralmente qui sotto. Metti mai che questa cortesia possa tornare utile…
C.G.S: Art. 39 (Revocazione e revisione)
1. Tutte le decisioni adottate dagli Organi della giustizia sportiva, inappellabili o divenute irrevocabili, possono essere impugnate per revocazione innanzi alla Corte di giustizia federale, entro trenta giorni dalla scoperta del fatto o dal rinvenimento dei documenti:
a) se sono l’effetto del dolo di una delle parti in danno all’altra;
b) se si è giudicato in base a prove riconosciute false dopo la decisione;
c) se, a causa di forza maggiore o per fatto altrui, la parte non ha potuto presentare nel precedente procedimento documenti influenti ai fini del decidere;
d) se è stato omesso l’esame di un fatto decisivo che non si è potuto conoscere nel precedente procedimento, oppure sono sopravvenuti, dopo che la decisione è divenuta inappellabile, fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia;
e) se nel precedente procedimento è stato commesso dall’organo giudicante un errore di fatto risultante dagli atti e documenti della causa.
2. La Corte di giustizia federale può disporre la revisione nei confronti di decisioni irrevocabili se, dopo la decisione di condanna, sopravvengono o si scoprono nuove prove che, sole o unite a quelle già valutate, dimostrano che il sanzionato doveva essere prosciolto oppure in caso di inconciliabilità dei fatti posti a fondamento della decisione con quelli di altra decisione irrevocabile, od in caso di acclarata falsità in atti o in giudizio.
3. Ai procedimenti di revocazione si applicano, in quanto compatibili, le norme procedurali dei procedimenti di ultima istanza.
4. L’organo investito della revocazione si pronuncia pregiudizialmente sulla ammissibilità del ricorso per revocazione.
5. Non può essere impugnata per revocazione la decisione resa in esito al giudizio di revocazione.

- Lei è cosciente del fatto che le nuove intercettazioni venute alla luce durante il processo di Napoli non vengono sufficientemente diffuse e interpretate in modo corretto dai giornali e dalle televisioni?
E lo sa che proprio per queste ragioni noi tifosi della Juventus continuiamo ad essere additati come i soliti ladri che, addirittura, senza vergogna, dopo tutto ciò che è avvenuto nel 2006, si permettono anche di fare la morale agli altri club avanzando richieste del tutto campate in aria?
Non sarà il caso di muoversi in questa prospettiva? O per noi tifosi l’unica soluzione è quella di aspettare la fine del mondo prevista, forse, dai Maya per il dicembre del 2012?

- Perché la Juventus continua a non prendere una posizione ufficiale riguardo al processo Telecom sullo spionaggio? La Juventus di Cobolli non si è costituita parte civile in quel processo, ed è una grandissima vergogna, ma ormai Lei è seduto da diversi mesi su quella stessa poltrona da presidente eppure su Telecom non ha mai espresso nemmeno un’opinione. Ammesso che in qualche caso si sia ancora in tempo, certe azioni legali, sia nell’ambito della giustizia sportiva sia nell’ambito della giustizia ordinaria, sarebbero da intraprendere all’istante, perché non hanno nulla a che fare con la futura sentenza del processo di Napoli. A che gioco stiamo giocando?

- Perché il club, se non per la faccenda delle stelle e per i futuri abbonamenti (i due elementi che portano soldi), non ha pubblicizzato a dovere il progetto stadio? Si tratta della paura delle eventuali reazioni del pubblico alla notizia della presenza di
quattro doppi tiranti posizionati nei quattro angoli del complesso, che potrebbero recare un certo disturbo visivo ad alcune migliaia di persone durante le partite? Chi è che ha approvato questa soluzione costruttiva? Si possono avere le sue dimissioni all’istante? Grazie.

- Che fine ha fatto il distacco della Juventus da Exor di cui Lei ci ha raccontato al momento del Suo insediamento? Era un sogno, un progetto, una semplice ipotesi di lavoro o una balla colossale?

- Perché, viste le difficoltà economiche, nessuno alla Exor tiene in considerazione la possibilità di far scendere un pochino quel 60,001% del capitale azionario della Juventus per far entrare ancora qualche altro grosso socio degno di fiducia? Cambierebbe qualche equilibrio nel Cda, d'accordo, ma si abbasserebbe di molto la cifra che Exor ad ogni possibile ricapitalizzazione deve scucire. Si potrebbero condividere oneri e onori...

- C'è qualcosa che noi tifosi non conosciamo e che in qualche modo dal 2006 sta condizionando negativamente e sottobanco la conduzione del club Suo malgrado? Lei si rende conto che, se così fosse, nel momento in cui ha accettato di sedersi alla presidenza, in buona sostanza, non ha fatto il bene del club? Infatti, a quel punto, se proprio esiste un grosso ostacolo che deve restare segreto, e che impedisce ai protagonisti (sia di Galfer, sia di corso Matteotti) di lavorare in modo "normale", per ora e in avanti, sarebbe stato meglio promuovere subito un cambio di proprietà piuttosto che allungare l’agonia della Juventus solo per velleitarie ragioni di tradizione famigliare.

- Premesso che i risultati della gestione attuale della Juventus sono amaramente sotto gli occhi di tutti; secondo Lei, quale potrebbe essere la verità più calzante tra queste tre ipotesi alternative?
1) Lei sta gestendo la Juventus in pieno accordo con suo cugino John (l’amico di Tronchetti).
2) Lei sta gestendo la Juventus in modo poco proficuo perché costretto da alcune circostanze contingenti che non possono essere rese pubbliche, in accordo solo formale con Suo cugino John (l’amico di Tronchetti).
3) Lei si è illuso, nonostante la mancanza di sufficienti garanzie, di potercela fare a riportare la Juventus nella dimensione che storicamente le compete.

Finita la lettura dei capi di imputazione il mozzo saluta l’ex-capitano e se ne ritorna sul ponte insieme al resto della ciurma disperata.
Il mare è nero nero nero nero nero, e la Juve forse nel mondo dei vivi non ci ritornerà più. Ve lo dice un mozzo che fin dal 2006 sapeva benissimo in che situazione si era infilato il veliero bianconero e che ha cominciato ad annusare l'arrivo di problemi già il 28 maggio 2004..

Le puntate precedenti:
Il viaggio di Andrea Agnelli
Andrea Agnelli ai confini del mondo
Andrea Agnelli e i 29 colpi di cannone
Andrea Agnelli e la bottiglia di rum
Andrea Agnelli e la polvere nera
Andrea Agnelli e gli oscuri abissi
Andrea Agnelli e il veliero fantasma
Andrea Agnelli e l'ammutinamento della ciurma ribelle