Juventino chiacchierone

boniekCi sarà un qualche momento, anche in un mondo autoreferenziale come il calcio, dove le chiacchiere del lunedì contano più di intere carriere, ci sarà un momento, ci deve essere, un momento in cui i fatti contano più delle suddette chiacchiere.
Cazzate se ne possono dire tante, e Boniek ha sfruttato al meglio l'opportunità: ne ha effettivamente dette tante di cazzate. Contro la Juve, contro la sua stessa intelligenza. Chiacchiere.
Eppure sarei un chiacchierone anch'io se giudicassi Boniek in base alle sue chiacchiere. Non ho cambiato idea su Boniek, l'antijuventino, ma Boniek ha fatto qualcosa di importante, di luminoso davvero, come la stella che da noi gli è stata infine negata.
Non è un goal, non è un assist, non un rigore conquistato. Se permettete, è una roba un po' meglio.
E' un atto, un fatto, un passaggio di liquidità.
E non posso credere che i tifosi juventini si siano permessi di ignorarlo, con tanta leggerezza.
Boniek, come ha lui stesso rivendicato, ha devoluto il premio partita di quella maledetta serata all'Heysel ai parenti delle vittime. Un bel premio partita, tanti soldi.
Tanti soldi che tutti quei campioni, tutte quelle stelle indimenticabili, si sono intascati. Compresi quelli che la partita non la volevano giocare, quelli che li hanno obbligati, che è stata una vergogna. Ma di quella vergogna si sono tenuti il verde.
Non è una cosa da niente, perché l'ha fatto solo lui.
E' un atto dovuto, io direi, ma non l'ha fatto nessuno.
Non è un gesto da eroe, tutti noi l'avremmo fatto. O no?
Beh, c'è che quegli altri non lo hanno fatto.
E allora com'è? Dieci uomini di merda e uno normale?
Forse nel mondo del calcio per essere un eroe basta davvero poco, basta essere normali.
Non lo so. Davvero però nel guardare alla nostra storia non vogliamo considerare cose come queste?
Tutti noi ricordiamo e vogliamo ricordare l'Heysel.
Davanti a una tragedia, c'è solo una parte dove stare.
E da quella parte ci si è messo solo Boniek.
L'Heysel è la storia della Juve, e solo Boniek l'ha onorata.
Tutto il resto, se permettete, sono chiacchiere. Col portafoglio ben attaccato al culo.
Sarà anche vero - chi lo nega? - che i suoi compagni di squadra sono stati più campioni e più juventini di lui ma, per meritarsi una stella, dovrebbero quantomeno mettersi alla pari, anche al netto dell'inflazione.