FIORENTINA-MILAN

Questo Lecce-Parma mi è rimasto qui. Non mi va giù. […] Siccome stai indagando da settembre, perché non è che stai indagando da quel giorno, la prima partita su cui indaghi e metti sotto intercettazione il telefono, almeno per la mia breve esperienza da Commissario di Polizia Penitenziaria, che faccio? Io investigatore guardo chi è l’arbitro di Fiorentina-Brescia, metto sotto controllo il telefono di quell’arbitro, degli assistenti di quella partita e dei dirigenti delle due squadre. A quel punto faccio un’indagine seria. Perché se la Fiorentina non vince contro il Brescia…. (Plastino chiede chi era l’arbitro). L’arbitro era Collina […] I Carabinieri scrivono: non facciamo le indagini perché Collina è un arbitro al di sopra di tutti i sospetti. Non ci permettiamo di giudicare. Però su De Santis si permettono di giudicare e di dire di più di tutto. […] La Juventus dice di salvare la Fiorentina. Io vado ad arbitrare la vigilia di Milan-Juventus, ovvero Fiorentina-Milan, partita decisiva: la Fiorentina si deve salvare e il Milan è l’antagonista della Juventus. Il risultato più ovvio, se io sono contattato, faccio parte della Cupola, faccio tutto… vince la Fiorentina, abbiamo sistemato la Fiorentina, abbiamo sistemato il Milan e abbiamo dato il vantaggio alla Juventus… Oltretutto che succede? Il Milan, io ho visto dalle indagini fatte dai Carabinieri che sono bravo nelle ammonizioni, ad “eliminare” i giocatori prima della partita, visto che ero stato bravo a togliere Petruzzi e Nastase, con tutto il rispetto… che succede? Io leggo, siccome mi documento, per ammonire mi devo documentare sui diffidati e so che il Milan ha tra i diffidati Nesta, Rui Costa e Seedorf… e non ne ammonisco nessuno! ho una situazione al limite per ammonire od espellere Stam, che faccio? Lo ammonisco. C’è un possibile rigore, dove sicuramente si sarebbe discusso, potevo darlo o non darlo, non lo do e il Milan vince 2-1. Quando leggo nelle informative, la Fiorentina siccome entrava nel contesto con questa cupola, viene da sei domeniche di risultati positivi, perde solo con il Milan, ma non si dice che l’arbitro ero io!

IL CASO IBRAHIMOVIC

Non si dice poi che io arbitro Juventus-Inter, non si dice che viene squalificato Ibrahimovic per la prova televisiva […] Dato che ci sono le intercettazioni avranno capito chi è che mi telefonava per paura che io potessi dire che Ibrahimovic l’avevo controllato io. Io ero a Lisbona, le telefonate mi arrivavano, perché dovevo arbitrare la semifinale di coppa Uefa. Ibrahimovic penso che fosse importante, soprattutto prima di Juventus-Milan… cioè… se avessero sentito le intercettazioni avrebbero saputo benissimo chi erano quelli che si preoccupavano affinché io e gli assistenti (i due assistenti che avevano fatto Juventus-Inter erano con me a Lisbona)… soltanto l’arbitro poteva far saltare la prova televisiva dicendo “ho controllato, e quindi…”, ecco questi erano gli stessi che si sono preoccupati e sono stati così bravi nel momento in cui io ho scritto tutto dopo Lecce-Parma per quello che riguardava vignaioli, che forse meritava 5-6 giornate… io ho telefonato alla persona, all’Ufficio che doveva concedere le squalifiche al giudice sportivo: “ma scusate, Vignaioli con quello che ho scritto sul referto prende una giornata?” Risposta: “Sì, vabbé, ma era l’ultima giornata…” (Plastino chiede chi è che lo chiamava per fare pressioni riguardo alla squalifica di Ibrahimovic) Questo lo dirò quando ci sarà il processo penale, qualcosa mi devo riservare (ride) C’erano le intercettazioni, non le hanno messe, forse non le hanno ritenute… (Plastino: “cioè, che ti hanno detto? Chi era del Milan che ti telefonava? Ti invitavano a che cosa fare, a dire?”) si preoccupavano se io eventualmente avessi detto che non c’era prova televisiva… (il conduttore interrompe per annunciare la fine della trasmissione ma De Santis lo interrompe a sua volta per aggiungere un’ultima dichiarazione). C’era anche un dirigente Fifa, che poi io farò il nome (Walter Gagg?), che mi telefonava per nome e per conto dell’amicizia che aveva con… non si può fare il nome perché altrimenti rischio le querele… perché poi… ma io devo difendere me (Plastino lo incalza e dice che si tratta di un dirigente (Venditti: “squadra?”) Inter, vicino all’Inter. Farò il nome quando risponderò all’accusa penale. (Plastino chiede perché non ha denunciato questa cosa) Non l’ho denunciato perché, secondo me, la prendevo tutto normale. Oggi a posteriori ho tanti rimpianti: una volta la ritenevo una cosa normale, oggi la penso diversamente.

L’IMPOSSIBILITA’ A DIFENDERSI

(Domanda di Bertinetti: De Santis si è sentito poco tutelato, visto che ha dovuto ricorrere ad un tribunale ordinario?) Che io non avessi fiducia nella giustizia sportiva l’ho detto dal primo giorno, da quando sono uscito dall’interrogatorio di Borrelli, quando uno dei componenti dell’Ufficio Indagine, l’avvocato Squicquero disse a me e al mio avvocato, dato che eravamo in due presenti: “se pensate di difendervi con i filmati avete sbagliato strada”. Allora, a questo punto dobbiamo essere condannati per forza perché l’unica cosa che facevo… andavo in campo ed arbitravo… se non posso dimostrare con i filmati che ho fatto bene, me ne sto a casa, non vengo per niente. E, d’altra parte, in effetti, aveva ragione… lì già avevamo capito. Però la fiducia c’era ancora verso le istituzioni perché io avevo avuto tanto dalla Federcalcio e pensavo che si arrivasse a fare qualcosa di serio, di concreto, un iter dal punto di vista della giustizia di un certo livello. Quando poi mi sono visto condannato per una partita, Lecce-Parma, dove alla fine forse se condannavano me, o giudicavano me, dovevano giudicare minimo altri 6 colleghi, perché quella partita era collegata ad altre sei partite. E il 3-3 è un risultato a detta di tutti normale, non c’è un episodio, non c’è niente. Però forse io avevo capito già quale doveva essere la strada visto che per decidere di non mandarmi al Mondiale ci sono voluti 5 minuti. Io ricevetti una telefonata da Ghirelli, oltretutto indagato nella stessa vicenda, che mi disse se avevo intenzione di dare le dimissioni dal Mondiale. Io non feci in tempo a dire no che, mentre attaccavo il telefono, già passava la notizia sul Televideo che già mi era stato revocato l’accredito per il Mondiale. Non abbiamo chiesto subito questo provvidemento ma non mi è stato dato. Io so per certo che quel provvedimento l’ha firmato l’attuale pesidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, che forse è stata l’unica cosa che ha fatto in quel periodo di vacanza, rapidamente e velocemente, per poi passare al commissariamento di Guido Rossi di cui si è già molto parlato.

ACCUSE AL MILAN E A BORRELLI-PALAZZI

(Plastino: non riesco a capire perché i media oscurano l’intercettazione che ritengo agghiacciante dal punto di vista etico che ho sentito tra Meani e Collina per il famoso appuntamento con Galliani in questo famoso ristorante nel giorno di chiusura […] Chiedo a Massimo che è successo e perché da una parte si attacca e dall’altra si oscura.) Questa indagine dei Carabinieri, premettiamo una cosa, quando è scoppiato il casino esce questo famoso libro nero, secondo me una cosa vergognosa, qualcuno ha fatto uscire queste informative dei Carabinieri. Bisognerebbe fare un’indagine per sapere chi le ha tirate fuori. In questo libro nero del Milan non se ne parla, poi si comincia ad alzare un po’ di polverone ed esce il libro rosso e c’è questa intercettazione, ma non solo questa. Ci sono intercettazioni con altri arbitri, altri assistenti… di Meani. Io l’ho detto, io avevo con Meani… tabulati… quantomeno questo se la Telecom non ha avuto la possibilità di modificarli, perché io mi aspetto di tutto… e qualcuno ha già detto che l’Inter mi ha pedinato, quindi… e premetto questo: è passato un anno… a settembre, la prima volta che è uscita questa cosa sono stato da Borrelli… Per Calciopoli in tre giorni via processo e condanne, per questa indagine siamo fermi a non so quando… […] Non solo non sono state approfondite le indagini, ma nessuno di tutti quegli arbitri è stato giudicato, perché è stata tirata fuori una pseudo mancanza di giurisdizione, poi la palla è passata all’Aia, l’Aia l’ha rimandata a Palazzi ma poi è passato un anno… Collina che ha detto di essere stato assolto, non è stato assolto, non è stato giudicato!
Oggi, addirittura, su delle pseudo-celle, su qualcosa che non c’è si stanno condannando, già dal punto di vista mediatico, degli arbitri. Di fronte ad intercettazioni concrete, di richieste di contatto e tutto quanto non è stato fatto neanche un giudizio, non è stato fatto nulla. E’ stato messo tutto da parte. Allora mi domando, fidejussioni, polizze false, tutto abbiamo avuto in questi anni del calcio. Non si è mai fatto un processo vero.
[…] Il procuratore federale è ancora Palazzi, c’è ancora Borrelli a fare le indagini. Io a Borrelli chiesi, insieme al mio avvocato, che su Lecce-Parma erano uscite dichiarazioni di Zeman, che non era mai stato tenero nei miei confronti e neanche verso la Juventus, dove dice che in Lecce-Parma io non c’entro niente e che forse c’era qualcun altro che è intervenuto, c’è stato un comportamento dei giocatori, abbiamo chiesto uno stralcio su questa partita… no, io dovevo essere condannato e mi si poteva condannare solo con quella partita. […] Io questa partita l’ho arbitrata bene, ci sono i filmati ma non me li hanno accettati, non li hanno voluti […] I Carabinieri dicono che io parlo e dico “ho fatto un capolavoro” e tutto quanto, poi siccome parlo con Mazzini dell’atteggiamento e di uno scontro avuto con il direttore sportivo del Parma nello spogliatoio, dicono che questa telefonata la faccio per sviare. Ma allora io da una parte sapevo di essere intercettato e da una parte no, se io so di essere intercettato forse non dico “capolavoro” e non dico il resto e forse non parlo per niente, mi sembra la cosa più logica.