Motta alla Juve. E il mercato entra nel vivo

mottaUna mossa che era nell'aria da tempo ma da oggi è ufficiale: Marco Motta è un giocatore della Juventus.
Il giocatore, riscattato alle buste dall'Udinese lo scorso 25 giugno, arriva a Torino con la formula del prestito oneroso (500.000 euro) e un riscatto fissato per la prossima estate alla cifra di 5 milioni di euro.
Un'operazione in stile-Pepe.
Motta è reduce da una stagione e mezza alla Roma, esperienza buona per il primo periodo (legato a Spalletti), ma segnata da una progressiva flessione che ne ha determinato l'accantonamento nel momento migliore della "cura Ranieri".
Infatti l'ex tecnico juventino ha preferito Cassetti al ventiquattrenne originario di Merate, già capitano dell'Under 21 e compagno, fra gli altri, di Giovinco, De Ceglie e Marchisio, da oggi suoi nuovi compagni in bianconero.
La carriera del neo-juventino parte dall'Atalanta, vivaio tradizionalmente specializzato nel costruire giocatori interessanti, per continuare con l'Udinese, che nell'estate del 2005 ne rileva la metà del cartellino, riscattato totalmente nella sessione estiva del 2007.
Appena divenuto di proprietà del club di Pozzo, il giocatore viene ceduto in prestito e conosce la realtà torinese per la prima volta: la sponda, però, è quella granata.
Un buon campionato nelle file del Toro, che si salva in extremis, e Motta torna in Friuli dove rimane fino a gennaio del 2009, quando inizia l'avventura giallorossa sopra descritta.
Caratteristiche del giocatore?
Reattivo, veloce, dotato di buona tecnica di base e dal fisico solido: il meglio di sé lo offre in fase offensiva, mentre in copertura qualcosa da registrare c'è eccome, soprattutto per quel che riguarda l'attenzione ai compiti che una difesa che voglia definirsi organizzata impone.
Con Motta si aggiunge un altro tassello a quella che dovrebbe essere la prossima difesa titolare: Motta-Bonucci-Chiellini sembrano un assist a Prandelli, neo-tecnico azzurro che dovrà probabilmente attingere ancora dal serbatoio juventino per la rifondazione del club Italia.
Restano al momento da definire: il nuovo terzino sinistro, quello che relegherà De Ceglie al ruolo di seconda scelta (posto che Grosso è dato fra i partenti); la situazione Krasic (con il serbo sempre più audace nel professare le sue intenzioni di vestire il bianconero); un grande giocatore offensivo e un altrettanto grande giocatore di centrocampo.
Con l'eliminazione ai quarti di finale dell'ultimo bianconero presente in Sudafrica, i pensieri vanno immediatamente alla prossima stagione.
Che differenza e che inequivocabile segno dei tempi rispetto all'avventura tedesca di quattro anni fa, quando all'ultimo atto sembrò di assistere ad una partitella in famiglia fra juventini passati e presenti!
Contro l'Olanda l'ultimo dei reduci, Felipe Melo, ha sintetizzato la sua stagione e forse tutta la sua carriera.
Mi sbaglierò, ma se l'Inter dovesse realmente fare sul serio per assicurarsene il cartellino, per una volta non mi mangerei il fegato.