Tra il miraggio Krasic e il sogno Dzeko, iniziamo con Pepe

pepeCon un comunicato sul proprio sito ufficiale, la Juventus annuncia l’ingaggio di Simone Pepe, esterno offensivo proveniente dall’Udinese che giunge a Torino “a titolo temporaneo (…) a fronte di un corrispettivo di circa 2,6 milioni di euro da versare nella stagione sportiva 2010/11 (…) con la facoltà per Juventus di esercitare, al termine della stagione sportiva 2010/11, il diritto di opzione per l'acquisizione a titolo definitivo del calciatore a fronte di un corrispettivo di € 7,5 milioni, pagabile in tre esercizi.
L’operazione in questi termini è da definirsi positiva, perché la Juventus porta a casa un elemento funzionale alla mentalità del suo allenatore, un giocatore di 27 anni che ha appena iniziato l’esperienza Mondiale in Sudafrica con la Nazionale di Lippi, l'uomo che lo fece esordire in azzurro nell'ottobre del 2008.
Da allora, Pepe ha collezionato 15 presenze in Nazionale.
Molti, anche fra i tifosi juventini, hanno salutato con indifferenza la conclusione dell’operazione: certamente Pepe non è un nome che possa incendiare l’entusiasmo delle folle, non è il campione di grido, è semplicemente uno “specialista” buono per entrambe le corsie laterali.
Un giocatore che all’Udinese era abituato a giocare in un tridente offensivo (con Di Natale e Floro Flores, oppure Sànchez), nel quale il neo juventino si muoveva con compiti di raccordo, essendo il meno prolifico del lotto e il più versatile tatticamente.
Del Neri potrà impiegarlo come jolly di fascia, tenendo presente che le caratteristiche del giocatore sono più adatte per un impiego in fase offensiva.
Se l'intenzione del tecnico friulano è quella di costringere Pepe a farsi tutta la fascia, occorrerà lavorare.
Una ventina di gol fra campionato e coppe è il contributo realizzativo offerto dal nativo di Albano Laziale nella sua esperienza triennale in Friuli, e in quest’ultimo anno l’esterno romano ha stabilito il proprio record personale con sette centri (tutti in campionato), sei dei quali realizzati nella seconda parte della stagione.
Un particolare importante di cui tenere conto è la discreta solidità fisica del giocatore, mai sceso sotto le 32 apparizioni stagionali negli ultimi quattro anni, stagione cagliaritana compresa.
Visti i precedenti, è già qualcosa.
Altri movimenti in breve.
Per quel che riguarda Krasic, la Juve ha incontrato il CSKA portando in dote i 15 milioni richiesti dai russi, convinta di chiudere la trattativa. Una sgradita sorpresa ha accolto la delegazione del club bianconero, che si è sentita rinfacciare un rilancio di altri tre milioni dovuto all'offerta del Manchester City.
Marotta e Paratici di conseguenza hanno tolto il disturbo, comunicando ai rappresentanti del club moscovita il proprio disinteresse ad alimentare aste, confidando nel parere del giocatore, in questo momento propenso a preferire la soluzione Juventus rispetto alle altre opzioni.
La speranza è che il giocatore non si rimangi la parola data, anche se il timore che davanti ad un ingaggio più consistente possa scegliere una destinazione più "gradita" anche al CSKA è reale.
Per finire, Gallas, anni 33 e svincolato dall'Arsenal.
Giocatore di personalità utilizzabile nei quattro ruoli difensivi anche se prevalentemente si tratta di un centrale.
Il Panathinaikos aveva offerto, stando alle voci circolate in questi giorni, un biennale da cinque milioni a stagione, cifre poco credibili e non in linea con il valore del giocatore.
Ma le voci sulla Juventus, pronta a sfruttare l'occasione, avrebbero fatto riflettere il bizzarro francese sull'opportunità di misurarsi in un campionato più competitivo e stimolante di quello greco.
Quanto a Dzeko, per il momento continua ad essere solo un sogno.
Staremo a vedere.