Speciale AA/1: Per un percorso di giustizia e verità

andrea agnelliCaro Andrea,
fa piacere che tu abbia sentito il desiderio di rivolgerti ai tifosi della Juventus, a tutti indistintamente, senza dividerli in tifosi di serie A e di serie C, come fatto dai tuoi predecessori, che peraltro se ne sono andati (tranne un ultimo, indesiderato ospite) lasciando dietro di sé un cumulo di macerie: come tu ben annoti, occorrerà riportare cultura e disciplina sportiva nell’ambiente e colmare il gap creatosi con squadre cui per lungo tempo avevamo fatto mangiare la polvere.
Dopo quattro anni di assordante silenzio da parte tua, questa voce che si leva pacata, senza accennare a roboanti quanto fumosi progetti, è senz’altro un suono gradito alle orecchie di chi ha nel cuore la Juve e la sua storia.
Nella tua lettera annunci di esserti messo al lavoro, ben consapevole della complessità dell’opera che ti attende. La tua appare come una sommessa quanto esplicita richiesta di apertura di credito, supportata dall’incoraggiamento, dalla fiducia e dal sostegno che hai avvertito in questo primo mese attorno al tuo nome (e cognome).
Chi ama la Juve si è dall’inizio mostrato ben disposto a credere in te: certo bisogna dire che ormai non saranno i nomi del calciomercato ad alimentare i castelli in aria dei tifosi, scottati dalle illusioni della stagione scorsa, dissoltesi come neve al sole. Vorranno vedere i fatti, sul campo, costituiti, prima ancora che dalle vittorie, da un atteggiamento fatto di lavoro e sacrificio, intriso di sudore, materializzato, sul terreno, in lotta col coltello fra i denti, fino all’ultimo respiro di ogni gara. Basta essere tanto logorroici quanto pronti ad abbandonare la nave in procinto di affondare dopo aver appeso il capitano all’albero maestro!
Fuori dal campo, poi, parli giustamente dell’attesa, che è dentro ciascuno di noi, che la giustizia sportiva diventi finalmente Giustizia e faccia chiarezza, una volta per tutte, libera dai condizionamenti del sentimento popolare alimentato da un giornalismo venuto meno alla sua vera vocazione e trasformatosi in mero strumento di persuasione.
Se, come riteniamo, i comportamenti ascritti alla Juve, da Napoli, alla prova dei fatti e non delle sensazioni, usciranno non condannabili, alla Juve dovrà essere restituita la sua innocenza: in termini pratici i due scudi dovranno tornare nella nostra bacheca e nel nostro albo d’oro, dagli albi ufficiali dovrà essere tolta la serie B con il relativo scudetto, famigerato trofeo peraltro esaltato (quale coraggio!!) dai tuoi predecessori; e poi, visto che la Juventus deve render conto non solo ai suoi tifosi, ma anche ai suoi azionisti, qualcuno dovrà pur rispondere dei danni economici e di immagine subiti dalla società in questi anni tristi e bui.
Qualora invece questi comportamenti dovessero essere comunque definiti sanzionabili, a livello sportivo, visto che essi erano praticati da tanti, in maniera anche più vistosa, sebbene tenuta sotto traccia dagli inquirenti e dal megafono mediatico, tutti coloro che se ne sono resi responsabili siano chiamati a subire le stesse conseguenze patite dalla Juve: retrocessione in serie B e revoca di qualunque titolo conseguito ex tunc.
Fai intendere che porterai avanti questa battaglia di giustizia e verità in ogni sede: il fatto che, come noi, tu sia in attesa di conoscere le ‘decisioni definitive’ ci trasmette in ogni caso la tua intima convinzione, che è la nostra, che la questione è tutt’altro che chiusa: la fretta ‘interessata’ del 2006 ha fatto i gattini ciechi, ma ridare loro la vista sarà uno dei tuoi compiti, col sostegno di quanti portano nel cuore questi colori.
Buon lavoro, Andrea.