L'anti-juventinità resiste

Giampiero MughiniIn questa settimana di nazionali azzurre non è certo passato inosservato il contributo offerto dai giocatori della Juventus alle squadre di Lippi e Casiraghi. Molti i tifosi che ci hanno inviato mail piene di risentimento per la moneta con cui, da sempre, vengono poi ripagati gli stessi giocatori quando indossano la maglia bianconera. E' anti-juventinità, a volte persino becera.
Angelo, un tifoso che Cobolli definirebbe rancoroso e di serie C, ricorda con amarezza: "Dopo il trattamento, "a coltellate", dell'Italia calcistica alla Juventus, in quel di Farsopoli, la Juventus si "sdebita" e offre alle due Nazionali (Under compresa) metà dei suoi componenti, evitandole brutte sorprese".
Tra le tante mail ricevute pubblichiamo quella di Mario perchè rappresenta il pensiero di molti juventini e lettori:

Buongiorno ragazzi,
mi piacerebbe leggere su Ju29ro.com un bell'articolo sulla Nazionale di ieri e di oggi che schierava e schiera la difesa, un po' di centrocampo e un po' di attacco della Juventus che rubava. Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Legrottaglie (Chiellini infortunato altrimenti la difesa era completa), Camoranesi, Del Piero, Iaquinta. Piu l'allenatore della "Banda dei truffatori".
Cosi, come sempre, i vari Abete, Matarrese, Montezemolo, Tronchetti, Moratti, etc, risputano nel piatto nel quale mangiano, senza dire grazie a chi, sia nel 1982 che nel 2006, ha consentito a tutti gli italiani di essere fieri ed orgogliosi. Mi piacerebbe venisse scritto che è la piu eloquente delle ammissioni, nonostante le parole e le accuse, di chi gioca per vincere e di chi, invece, gioca con le parole! Ringrazio!
mario.********@travelport.com

La Redazione:
Caro Mario,
contro la anti-juventinità sembra che non vi sia rimedio. Per rispondere a tutti abbiamo scelto di tirare fuori dal cassetto un bell'articolo di Giampiero Mughini, pubblicato su Libero del 30 aprile: partendo dalla festa del 25 aprile, parla proprio della anti-juventinità diffusa.

L'antifascismo è morto. Resistono solo gli anti-juventini.
Libero, 30 aprile 2008

Al confronto l'antifascismo era una tigre di carta. Nel senso che ci sono voluti 60 anni, tre volte più di quanto fosse durato il regime fascista, ma alla fine - sto parlando dell'aprile 2008 - è andato in pezzi.... E invece l'antijuventinismo o antijuventinità, quel particolare morbo che consiste nel reputare che se la Juve ha vinto è stato perchè ha corrotto arbitri e guardalinee e non so quanti altri, resiste imperterrito da poco meno di cento anni, da quando l'Agnelli di seconda generazione e padre dell'Avvocato prese il timone della società e della squadra torinese. Resiste imperterrito, inamovibile, ferreo. E succede dunque che io faccia la figura del babbeo, le volte che mi pagano a parlare di calcio in televisione.
Perchè io amo lo sport, lo so che nello sport c'è quando vinci e c'è quando perdi, e perciò mi tolgo ogni volta il cappello quando la mia Juve affronta il Grande Milan di Arrigo Sacchi, la Grande Inter di Mariolino Corso, la Grande Roma di Capello e di Batistuta, il Grande Cagliari di Gigi Riva. Ogni volta mi tolgo il cappello a riconoscere la superiorità di quelle squadre formidabili quando questa superiorità c'è stata .....

Il geniale Sacchi
Il quale Sacchi ce l'avevo davanti, e a me lui sta simpaticissimo e lo reputo uno di quelli che ha cambiato il volto del calcio moderno e non solo in Italia. "Ma come non lo hai letto l'ultimo articolo di Arrigo?" mi ha fatto notare la deliziosa Canalis stratifosa dell'Inter.
In quell'articolo c'era scritto che quest'ultimo campionato - stradominato dall'Inter, come ho riconosciuto mille volte, si che è un campionato come si deve. Sottinteso: e laddove quelli che vinceva la Juve erano campionati fasulli. Io che voglio bene ad Arrigo non ho potuto trattenermi: "Era fasulla quella volta che vi abbiamo battuti 6-1 a Milano?"
E lui ha detto che quelle erano bambinerie, e subito un giornalista della Repubblica lo ha sottolineato. Possibile che io continui nelle bambinerie di credere che la Juve è stata depredata ai tempi di calciopoli? ha scritto.
Eh si, continuo a crederlo con tutte le forze. 24 ore al giorno lo credo e ci credo. Ogni giorno che passa ci credo di più.
Mai una volta che da interisti o milanisti appassionati venga la levata di cappello innanzi a qualcuna delle Juve strabilianti di questi ultimi trent'anni. Luciano Moggi c'entra niente, perchè le stesse acidità si dicevano della Juve condotta da Giampiero Boniperti negli anni Settanta, quella Juve che diede nove uomini su undici alla splendida nazionale italiana del 1978.
Le stesse acidità si dicevano contro la Juve dei cinque scudetti consecutivi degli anni Trenta e mi fa specie che nessuno si alzi in piedi a chiederne la revoca.
Moggi c'entra niente con la anti-juventinità intesa come dogma sistematico e totale che spiega ogni passaggio di un campionato, ogni assist, ogni stop a seguire, ogni tiro al volo, ogni entrata a scivolone. Tutto combinato al tavolino, tutto combinato nelle 42 telefonate che Moggi faceva a ciascun arbitro [1]. 42 telefonate, tante ce ne volevano a corromperlo. E anche se di quella corruzione, nel senso del money pagato o delle girls offerte ad abusarne, non ce n'è la minima traccia. Niente da fare. Un uomo dell'autorità di Sacchi sostiene che quelle vittorie e quei campionati erano fasulli.
Ma come faceva ad essere fasulla la vittoria nel campionato vinto a 91 punti e che poi i giudici diedero come regalo di ferragosto all'Inter? Otto su undici di quei bianconeri erano nella finale di campionato del mondo del luglio 2006, cinque con la maglia azzurra e tre con quella francese.

Shopping a casa Juve
Erano tanto delle schiappe quei giocatori che, quando la Juve fu distrutta, le squadre più forti del mondo si precipitarono a comprarli, e uno come Mutu la Juve dovette svenderlo per 8 milioni di euro perchè altrimenti sarebbe stata costretta a portare i libri in tribunale [2].
E poi c'è la Juve di adesso, la Juve di Molinaro e Grygera, perchè di più non si poteva permettere. E' con tutto questo una Juve splendente che s'è arrampicata fino ai primissimi posti del torneo. Perchè aveva un giocatore che non lo trovi al mercato e che non c'entra niente con le schede telefoniche date agli arbitri, quel giocatore che si chiama "carattere Juve", il giocatore che era al fianco di Zidane, di Vialli, di Ravanelli, di Deschamps, di Del Piero, di Superpippo Inzaghi, di Roberto Baggio, di Ciro Ferrara, di Gigi Buffon, di Pavel Nedved, di una costellazione di campioni del mondo e di Palloni d'oro come non ne trovi nella storia del calcio moderno.
Ma che importa, l'antijuventinità non si tocca e non si smuove. Alimenta le chiacchiere da bar, i titoli dei giornali più ruffiani nei confronti della sensibilità.
Piazzalo bene in vista un titolo in cui si dica che Moggi era peggio di Goebbels e ne andranno in sollucchero i due italiani su tre che odiano la Juve più di ogni altra cosa al mondo.
Più di Goebbels che ormai nessuno più ricorda chi sia. Né che cosa sia avvenuto dalle parti del 25 aprile 1945. Solo ricorda la volta che Ronaldo fu buttato giù in area bianconera e l'arbitro corrottissimo non diede il rigore.
Vergogna nei secoli.

 Giampiero Mughini



Note della Redazione:
[1]. Che Moggi abbia dato schede telefoniche o parlato con degli arbitri non è provato e la stessa informativa dei carabinieri sulle schede svizzere premette sempre "si può presumere che...".
[2]. Non è vero che senza la cessione di Mutu si dovevano portare i libri in tribunale; bastava anticipare l'aumento di capitale fatto lo scorso anno. L'effetto finanziario sullo scorso esercizio della cessione di MUTU è stato di circa 2 milioni di euro. Per cui non era necessario venderlo e neanche portare i libri in tribunale.... per carità.