Manifestazione del tifo Juventino del 30 Agosto 2008 a Torino

tifo juventinoCarissimi lettori,
dopo attente riflessioni e confronto tra i membri del Team, abbiamo deciso di prendere una posizione ufficiale per quello che riguarda la manifestazione del 30 agosto 2008 che si terrà a Torino.
Chiediamo scusa fin da ora se queste considerazioni saranno prolisse ma è doveroso per noi far capire ad ogni lettore chi siamo e perché decidiamo una cosa piuttosto che un'altra.
Ve lo meritate, per la costanza che molti di voi hanno dimostrato nel venire spesso in questo piccolo angolino della rete a leggere i nostri articoli e il nostro lavoro.
Ve lo meritate, per il rispetto che molti di voi non ci fanno mai mancare.
Riteniamo che sia doveroso, anche questa volta, il rispetto che noi abbiamo sempre riservato ad ogni sportivo Italiano, prima che ad ogni Juventino.
La nostra autorevolezza ce la siamo sudata e chi ce l'ha data siete voi, che avete letto e giudicato ciò che abbiamo scritto e diffuso. Solo grazie all’autorevolezza che ci avete dato, è stato possibile realizzare le interviste che avete potuto leggere su questo sito (i nomi li conoscete e non è il caso di ricordarli).
Ci è, dunque, sembrato giusto porre delle considerazioni preliminari, prima di affrontare il tema della manifestazione.
Chi ci conosce sa che noi siamo nati nella rete con un obbiettivo di lavoro specifico.
L'obbiettivo è sempre stato quello di fare un'attenta ricerca in relazione allo scandalo denominato "Calciopoli" e alle vicende dell'estate del 2006.
Ogni componente del Team ha una sua storia personale in relazione a quella brutta estate, che lo ha portato fino a qui. L'unico elemento che davvero ci ha sempre uniti è stato il dubbio.
Nelle nostre storie personali, e nelle riflessioni che ogni componente ha fatto in quella brutta estate, si è infilato il dubbio. Nessuno, o pochi di noi, si conoscevano prima di allora. Ma è bello poter pensare che il dubbio si sia infilato nella testolina di così tante persone distanti fra loro, e che quel dubbio prima o poi le avrebbe unite....
A pensarci bene è straordinario.
Il dubbio e le perplessità, come molti sanno, sono la base della conoscenza e della voglia di capire.
Noi del Team abbiamo sempre avuto solo questo obbiettivo: capire.
Capire un'estate fatta di titoloni, di dichiarazioni quotidiane, di sentenze, di interpretazioni, di tifosi, di manifestazioni, di norme, di giudici, di mercato, di veleni, di supposizioni, di ipotesi, di rese dei conti, ecc.
E' la stessa estate che hanno vissuto tutti i tifosi d'Italia, niente di più.
Quello che ci ha davvero distinto dagli altri è che abbiamo cominciato ad analizzare pezzo per pezzo ogni piccolo elemento di quello scandalo e lo abbiamo fatto togliendoci la casacca del tifoso, andando davvero fino in fondo, a nostro rischio e pericolo, nell'analisi dei dati e dei fatti.
La casacca è stato il pretesto, ma ciò che è avvenuto dopo non ha nemmeno troppo a che fare con la nostra fede calcistica.
La nostra fede è raddoppiata solo successivamente, quando dalla lettura e dal confronto dei fatti veri e dei fatti solo riportati dalla stampa, ci siamo resi conto che era stato tutto un imbroglio.
Da lì è cominciata la nostra storia, da lì è cominciata la nostra unione, da lì è cominciata la voglia di comunicare al mondo intero che la Juventus ha subito un agguato.
Da lì è nato ancora più forte l’orgoglio di sentirsi bianconero, contro tutto e tutti.
Da lì è nata l’esigenza di proteggere amorevolmente La fidanzata d’Italia, pur mantenendo il giusto equilibrio.
Questi aspetti forse molti di voi li conoscono già, ma era bene ribadirli.
Dietro questo sito ci sono solo dei tifosi, con una scolarità medio alta, con una forte onestà intellettuale, con un forte senso critico e con una passione per la Juventus.
Nessuno di noi è retribuito per fare quello che fa.
Nessuno di noi è dipendente di un gruppo editoriale.
Nessuno di noi è dipendente di un gruppo industriale.
Nessuno di noi è un dipendente di Moggi o di altre persone coinvolte, loro malgrado, nello scandalo.
Nessuno di noi è un dipendente della Juventus.
Nessuno di noi ha interessi economici di nessun genere che lo spingono a fare quello che fa e tutto è fatto solo ed esclusivamente in funzione della diffusione gratuita delle informazioni sottaciute o interpretate in malafede dai giornali.
Il sito e le piccole spese che riguardano il nostro lavoro, viene del tutto autofinanziato dai membri stessi, con piccole collette. Il Team è fatto di gente libera, che con tanta passione ha cercato di fare luce sul più grosso scandalo sportivo inventato della storia d’Italia.
Ora che abbiamo ribadito la nostra storia e la nostra libertà assoluta da qualunque tipo di potere o interesse, è giusto anche fare un piccolo riferimento a come prendiamo le decisioni.
Ogni membro del Team ha un’idea simile agli altri membri riguardo allo scandalo del 2006, questo è palese, altrimenti non saremmo qui. Però ogni componente è libero di pensare quello che gli pare, su qualunque argomento, e così le decisioni sono prese senza una linea precisa di azione.
Spesso vi sono tra noi differenze, anche sostanziali, su molti argomenti che riguardano la Juventus, e non solo.
Nel confrontarci fra di noi in ordine alla manifestazione del 30 agosto 2008, non si è verificata, come spesso accade, un'uniformità di pensiero e ci siamo trovati di fronte ad una grande varietà di punti vista. Per questa ragione, avendo sempre a cuore la libertà di ogni componente del Team, abbiamo deciso di non appoggiare ufficialmente questa iniziativa.
Con le stesse ragioni, come è logico che sia, abbiamo però deciso di tenerla in grande considerazione.
L’unico elemento costante nelle riflessioni di tutti noi è quello è giusto che l’iniziativa sia pubblicizzata e spiegata il più possibile.
Il Team non è nato per fare manifestazioni, ma per fare informazione.
Se c’è una cosa che abbiamo imparato dalle esperienze del 2006 è che è giusto dare spazio al confronto e ai diversi punti di vista, senza ignorare fatti e informazioni. Da qui dunque abbiamo preso la nostra decisione. Dal fatto che i giornali non daranno mai spazio a questa iniziativa.
Nessuno darà spazio ad una iniziativa che tende a voler mettere in discussione tutto l’operato della proprietà della Juventus dal 2006 ad oggi.
E’ inutile girarci intorno, sappiamo tutti che è così.
Alcuni membri del Team saranno presenti il 30 agosto a Torino, ma esclusivamente a titolo personale.
Tuttavia, visto l'intento di chiedere conto alla proprietà delle nefandezze degli ultimi due anni, ci sembra doveroso ospitare il manifesto degli organizzatori, i quali, in un paese che si dice libero, non hanno molte possibilità di farsi ascoltare. I pochi media che hanno toccato il tema, hanno già cominciato ad alterare il significato della manifestazione, attribuendo importanza ad elementi come il mercato, che invece nulla ha a che vedere con i problemi che verranno sollevati il 30 agosto.
Può darsi che l'informazione fatta da noi (e da tanti altri soggetti, ovviamente), in questi due anni, abbia creato un certo scompiglio e si sia creato un dissenso.
E forse ora quel dissenso, magari nato anche da fatti del pallone che sempre di più lasciano perplessi gli sportivi, e gli Juventini in particolare, comincia a cercare una valvola di sfogo. Un modo civile di manifestarsi s’intende, è questo che noi ci auguriamo.
La nostra Costituzione, agli artt. 17, 18 e 21, garantisce ad ogni individuo la libertà di pensiero e di manifestazione dello stesso; la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, all’art. 12, segue la stessa linea ideologica e non è diverso per le altre fonti del diritto nazionali e internazionali. Se noi, anche solo un pochino, abbiamo contribuito a creare un pensiero differente, oltre ad esserne orgogliosi, è giusto che prendiamo in considerazione questa iniziativa, anche se solo a livello informativo.
Visto che sui media la democrazia è sospesa da diverso tempo, vorrà dire che saremo noi a tenerne vivi i valori fondanti, anche se solo in questo piccolo centimetro della rete.
Un centimetro piccolo piccolo, ma libero.
Non sappiamo che cosa succederà, non sappiamo quanti saranno i manifestanti, non sappiamo se quando giungerà la notte ognuno se ne andrà a casa sua e sulle pagine dei quotidiani e sui monitor di tutta Italia ci sarà almeno un rigo, o almeno un'immagine. Non sappiamo se saranno tantissime le adesioni e se ci sarà un seguito positivo e costruttivo. Il nostro ruolo è sempre stato solo quello di fare una controinformazione seria.
Poi dietro ogni membro del Team c'è la libertà assoluta di un qualunque altro tifoso, e quella libertà, fino a quando ci sarà permesso, vogliamo garantirla a chiunque, anche al peggiore dei nostri nemici.
Vi ringraziamo ancora per la faticosa ed attenta lettura. Qui di seguito vi riportiamo, come promesso, il manifesto degli organizzatori.
Un abbraccio bianconero.

16 agosto 2008 - La redazione




"In concomitanza con l'inizio della stagione agonistica 2008-2009, è stata indetta una manifestazione libera e civile aperta a tutti tifosi bianconeri.
Questo appuntamento vuole essere un'occasione per ritrovarci a distanza di due anni dalla marcia dell'Orgoglio Bianconero e per tornare a far sentire la nostra voce.
La manifestazione sarà aperta a chiunque sia disposto a partecipare in maniera civile e composta. Di seguito riportiamo il manifesto ufficiale della marcia.
Ringraziamo www.Ju29ro.com e tutti quanti vorranno contribuire a diffondere questa iniziativa che ad oggi non riscuote apprezzamento da parte di media e poteri forti.
Aiutateci a far sentire la nostra voce, aiutateci a gridare con forza che la Juventus è dei tifosi e che esigono rispetto, non soltanto promesse non mantenute:"

IL MANIFESTO.

Due anni. E' quanto è passato ormai dall'estate della vergogna.

Un'estate fatta di trucchi, inganni, sentenze populiste ed aberrazioni giuridiche che ad oggi non hanno ancora trovato riscontro in aule di tribunale serie.

Allora ci chiesero di aspettare. Ci dissero che "Zaccone fu talmente abile da scongiurare il quasi certo fallimento della Juve, poiché ciò che la Giustizia Sportiva voleva inizialmente era la retrocessione in Serie C e questo ci avrebbe inevitabilmente costretto a portare i libri in Tribunale in quanto la società sarebbe sicuramente fallita".
Allora il senso civico prevalse sulla rabbia.
Allora i tifosi rimasero spaccati, allibiti, sconcertati di fronte all'incalzante pressione mediatica che voleva la Juventus condannata e punita in nome di un rinnovamento e di riforme che avrebbero dovuto garantire la perfetta trasparenza del calcio italiano.
Allora nonostante il giudice supremo, ovvero il campo da gioco, avesse decretato anche nella finale della coppa del mondo disputata a Berlino una supremazia tecnica indiscussa a livello mondiale da parte della squadra bianconera, dovemmo abbassare il capo e spezzarci, mai piegarci, di fronte a una prepotenza e a una violenza mediatica e giuridica senza precedenti nel mondo moderno.

Quella fu l'estate della vergogna.
Una vergogna non per il popolo bianconero, ma per chi quel crimine sportivo ha compiuto, avallato e accettato.

Per tutti gli altri, sportivi e tifosi di ogni colore, si è trattato di una truffa senza precedenti nella storia, che ha visto il polverone alzato dagli sbandieratori del rinnovamento e delle riforme sopirsi di fronte alla volontà di restaurazione da parte dei "Signori del calcio" che hanno nuovamente sepolto il calcio italiano sotto un mare di fango.

A distanza di due anni, l'Osservatorio sugli Errori Arbitrali nel Calcio dichiara che nella scorsa stagione sono stati falsati da errori i risultati del 48% delle partite, indicando l’Inter come la principale favorita e come danneggiate principali le rivali Juventus, Milan e Roma.

Come se uno scudetto a tavolino ed uno di cartone non fossero stati sufficienti.

"La Juventus è stata danneggiata in modo irreversibile dalle decisioni dei direttori di gara. Il ripetersi di episodi così gravi impone di richiedere un intervento dei massimi organismi federali a garanzia della regolarità del campionato. Nei confronti della Juventus non è presente un atteggiamento sereno e adeguato. La società non può continuare a pagare colpe per le quali ha già scontato una pena estremamente severa e dalla quale si sta risollevando anche grazie alla passione dei propri tifosi, che legittimamente chiedono rispetto".

Noi la nostra parte l'abbiamo fatta. L'abbiamo fatta pagando a caro prezzo un peccato che ancora non abbiamo capito, che ancora nessuno è stato in grado di dimostrare.
Mentre Collina telefonava a chi non doveva, mentre le telefonate dei dirigenti nerazzurri sparivano misteriosamente, mentre i bilanci di alcune società romane venivano fatti con i soldi del monopoli, noi dovevamo espiare.

E civilmente espiavamo. Senza capire il motivo.

Ci è stato spiegato in maniera esauriente qualche mese fa.
" La tifoseria juventina conta solo in Italia 13 milioni di tifosi, i quali si ripartiscono poi in tifosi di serie A, B e C".
Per loro eravamo solo ed esclusivamente tifosi di serie C. Pinguini da tastiera, incapaci di alzare la testa e di dire no. Di far sentire la nostra ragione.

Civilmente dissentiamo. Perchè stavolta sono loro a non aver capito il motivo del nostro silenzio.

La Juventus si ama, non si discute. Così è sempre stato per il vero tifoso.
Così è sempre stato anche negli anni più bui, quando non si vinceva nulla.
Così è stato anche nell'anno oscuro di Montezemolo, l'uomo che Blatter ha ringraziato per aver lavorato affinchè la Juventus rinunciasse a difendersi nelle sedi opportune, lasciando nelle mani di un gruppo di tifosi volonterosi il tentativo di difendere l'onore perduto.

La Juventus si ama, perchè noi siamo la Juventus. Così è sempre stato per il vero tifoso.

Oggi tutto sta cambiando.
"Juventus è un'asset della Ifil". "Le sconfitte della Juventus hanno contribuito a rendere più simpatico il marchio Fiat".

Queste sono le cose che hanno cercato di insegnarci. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di dire basta.
Frasi che sviliscono il nome Juventus, non solo a livello affettivo, ma anche a livello di marketing. Frasi che non possiamo tollerare.
Il totale netto degli investimenti effettuati in tre anni nelle campagne acquisti da parte della proprietà non raggiunge i 60 milioni di euro e i progressi tecnici non appaiono evidenti, vista la scarsa incidenza da parte dei nuovi innesti. A fronte di un costante impegno da parte della squadra, le promesse disattese e gli atteggiamenti incerti in sede di mercato da parte della dirigenza hanno lasciato in molti l'amaro in bocca.

I giocatori della Juventus si sostengono sempre. Così è sempre stato per il vero tifoso.

I dirigenti no. Così abbiamo imparato dopo i disastri di Montezemolo, l'organizzatore dei mondiali di Italia 90,che non abbiamo mai ringraziato abbastanza per lo stadio Delle Alpi. In attesa di vedere realizzata la nostra vera e nuova casa.

Occorre una presa di posizione netta, che dimostri a tutto il mondo che il popolo bianconero c'è e vive.
Che il popolo bianconero è il vero proprietario della Juventus.
Che la simpatia è una qualità secondaria rispetto all'onore, all'orgoglio e al senso di giustizia.
Che certi atteggiamenti da parte del palazzo non saranno più tollerati.
Che alcuni media asserviti non sono in grado di manipolare il cuore bianconero.
Che la proprietà deve tornare finalmente a considerare la Juventus come il grande amore di 14 milioni di tifosi di serie A, non come una semplice appendice della galassia Ifil.
Che è tempo di tornare a lottare per ciò che è stato nostro sul campo per 29 volte. Che è tempo di tornare a lottare in Italia, in Europa e nel mondo per riprenderci l'onore e l'orgoglio che hanno tentato di portarci via con la prepotenza e l'inganno.

Noi siamo la Juventus. Facciamo sentire la nostra voce.


Per tutti coloro che intendessero aderire all'iniziativa, è sufficiente inviare una mail all'indirizzo di seguito specificato:

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Nella suddetta mail sarà necessario specificare i seguenti dati:

Nome e Cognome
Data di nascita
Indirizzo e residenza
Numero di telefono
Indirizzo e-mail



Nel caso di minori è necessaria l'autorizzazione di un maggiorenne, preferibilmente un genitore.

Fornire i dati sopra richiesti solo ed esclusivamente all'indirizzo e-mail riportato ed assolutamente NON facendo riferimento a questo sito, che si limita solo a riportare fedelmente quanto organizzato e proposto da altri soggetti.