Il vaso di Pandora

tifosiNon so se partire dal vaso o da Pandora.
Non so nemmeno se partire da Toni come ultima goccia che lo ha fatto traboccare o se partire dalla Juventus che fu e dalla Juventus che è, quella che, se paragonata alla "nostra" Juventus, sembra venire da quel pianeta lontano, quel pianeta che non c'è, con undici calciatori volanti tendenti all'azzurro con tutte le sue diverse tonalità, undici sconosciuti con le casacche bianconere. Non so nemmeno più riconoscere i volti di chi scende in campo a difendere la mia bandiera ogni santa settimana. Non so distinguerli perché fatico ad abituarmici, non so distinguerli perché giocano una partita e via, non certo perché gli abitanti di Avatar, quell'immenso universo parallelo, con quei tratti animaleschi e variopinti abbiano deciso di planare a Vinovo. Questi li hanno proprio scelti con cura...

Non so neanche quanto sia pieno il vostro di vaso, ma nel mio non ci sta più nemmeno un fiore, che senza dubbio sarebbe un crisantemo, senza che trabocchi irrimediabilmente. Fino ad oggi son riuscito a mandar giù, e non solo acqua, perché c'è un cognome da rispettare, perché c'è un ragazzo che si è preso a cuore e in mano una squadra che è sempre stata sua prima che di altri e che con esiguo appoggio interno sta cercando di far rinascere in campo, sostenendola contemporaneamente nei tribunali e a palazzo.

Equilibrio. Equilibrio sostiene l'avatar cromaticamente ribelle... Quello tendente al giallorosso, quello che ci insegna qualcosa di nuovo: "Il giorno prima non si può essere campioni e il giorno dopo pippe". Equilibrio, equilibrio sostiene il Direttore Generale del prestito non gratuito con diritto di riscatto multimilionario. Equlibrio lo richiedono tutti e lo chiedono ai tifosi che, da quasi cinque anni, mangiano la polvere alzata con un peto collettivo e che ancora non si è posata da nessuna parte.

Beh io non saprei a chi altro scrivere se non ad Andrea, o meglio, lo saprei anche, ma chi come me segue da sempre la Juventus sa benissimo che scrivere a quellolà, non serve a nulla. E allora mi rivolgo ad Andrea, perché se non ci bazzica anche lui nei forum, nei blog, nei siti bianconeri, e si limita solamente a tastare il polso del tifoso che sventola la bandiera o agita la sciarpa, non avrà mai la percezione di quanto il vaso sia pieno e di quanti altri calciatori volanti tendenti all'azzurro in tutte le sue diverse tonalità potrà permettersi di far acquistare ancora.

Mi sono allarmato allorquando ho letto su un forum un post di un utente, anzi, di un amico:

Mi sto rompendo i coglioni e di brutto... E parla uno che si è fatto adunate, raduni in 40 gatti sotto la sede, manifestazioni di contestazione... Uno che è andato a Frosinone, a Pescara, a La Spezia, ad Arezzo a vedere la Juve... Ieri non ho visto la partita, ho preferito andare in biblioteca a studiare e questa situazione (dell'esame impellente) mi è capitata spesso...ma mai avevo saltato una partita per questo motivo...

Ecco, questo è lo stato d'animo dei fedelissimi, di quelli che si sgolano per la squadra, di quelli che viaggiano ridono e piangono per la Juventus, di quelli che sapevano per chi tifare ogni domenica, di quelli che riconoscevano i giocatori dalla cima di una montagna da come correvano in campo... Di quelli che son cinque anni che ingoiano quella polvere nata da una scoreggia di gruppo, e che gruppo.

Andrea Agnelli, gli Elkann o chi per loro dovrebbero stare attenti a questi segnali, perché se perdono anche questi tifosi si spegne tutto e si va a casa. Mi verrebbe una citazione, una delle più grandi dichiarazioni d'amore mai ascoltate in un film e mai sembrate più vere e intense, altro che Avatar: "Se muore lei... Per me, tutta questa messinscena del mondo che gira.. Possono pure smontare e portare via... Possono schiodare tutto... Arrotolare tutto il cielo e caricarlo su un camion col rimorchio... Possono spengere questa luce bellissima del sole che mi piace tanto... Tanto... Lo sai perché mi piace tanto? Perchè mi piace Lei illuminata dalla luce del sole. Si può portar via tutto... Questi tappeti, queste colonne, questi palazzi... La sabbia il vento... Le rane, i cocomeri maturi, la grandine... Le sette del pomeriggio, maggio, giugno, luglio... Il basilico, le api, il mare, le zucchine... Le zucchine. Trovami questa glicerina... Trovamela".


Lo ammetto, io la Juventus non la abbandonerò mai, come mai l'abbandonerà il tifoso che ha scritto quelle parole, sarà sempre e per sempre nel cuore. Io di questo sono sicuro, ma il vaso è pieno e noi rivogliamo quello che non c'è più. Gli scudetti certo, ma soprattutto l'orgoglio di chiamarsi Juventus. Il tempo noi lo abbiamo già dato, già concesso e chiamarsi Elkann o Agnelli sulla terra ha un senso, su Avatar molto, ma molto di meno.