Una World Cup Ju29ra day6 - Spagnoli spompati, Messico pronto alla festa

Dunque la Nazionale unanimemente data per favorita è crollata ieri al debutto, contro la modesta Svizzera. La Marca parla "Cura de humilidad", ma la nostra inviata speciale ci svela, con stile icastico ed essenziale, il retroscena di una cura di ben altro tenore.

baguetteCar Directeur, spero di non essere trop en retard. Ma ho qualc difficultà.
Sono reduce da una notte di fuoco e passion nell'auberge dei jocatori spagnol. Non mi posso sedere, troppo mal al cul hi hi hi hi. Non posso parlare al telefon, troppo mal a la gol hi hi hi hi.
Pero mi sono divertita come une matta. I jocatori spagnol sono verament delle furie (il color non import) a letto hi hi hi hi Ma sai come dice le proverb? A letto leon, in campo coglion hi hi hi hi Eh bon, patience!
Mi dispiace solament che i jocateur spagnol abbiano perduto proprio con gli svisseri. Non mi piace la baguette svissera, troppa puzza de raclette. Povera Heidi... hi hi hi hi.

Blanche Labaguette


Mentre la Nazionale Azzurra prepara con riserbo e abnegazione l'impegno di domenica contro la Nuova Zelanda, il nostro Armando La Rosea prosegue a deliziarci con qualche gustosa nota di colore sul Continente Nero.


Nota di viaggio/3 (continua da qui e poi da qui)


laroseaSfinito dalla scomodità della mia postazione, al termine di Italia-Paraguay scendo finalmente a terra, simulando dispiacere per il mezzo passo falso degli azzurri al fine di ingraziarmi le simpatie dei miei compagni di viaggio.
Il capo della tribù, persona evidentemente sensibile, si rivolge a me con queste parole: “Per tuo sacrificio di palma, noi fare omaggio di tenda per notte e di rito propiziatorio di amicizia e ospitalità.” Io naturalmente, grato, accetto.
Mi dispongono al centro della scena, in piedi e con le braccia rivolte al cielo, e in circolo 12 beduini, simbolicamente rappresentanti i mesi dell’anno, iniziano a danzare in girotondo, a turno sferrando sonore vergate sui miei lombi, accompagnando il gesto con invocazione alle divinità del deserto, affinché per l’anno a venire trasformino ogni mio dolore in gioia.
La mia commozione, fino al pianto, non sfugge ai sensibili beduini, che mostrano apprezzamento sincero.
Un giovane tra loro mi accompagna poi nella comoda e spaziosa tenda, porgendomi del caldo tè e lasciando intendere di volere intrattenersi e conversare con me.
Gli racconto delle mie vicissitudini e del mio desiderio di raggiungere il Sudafrica per seguire i Mondiali.
Lui premurosamente mi fa il punto della situazione: “Di qui impossibile Sudafrica, ma tu puoi domani arrivare Chad. Passa di qui corriera per Aouzou per grande mercato agricolo. Con soli 10 dollari tu puoi andare.”
Sto per accennare alle mie temporanee difficoltà finanziarie, ma il giovane mi anticipa con un magnetico sguardo emanante dai suoi occhi neri, aprendosi nel contempo ad un radioso sorriso, minimamente disturbato dai pochi denti rimastigli.

All’alba mi metto in fila per salire sulla corriera.
Quando questa giunge, sgomito un po’ e, temendo di rimanere a terra, mi offro di aiutare un’anziana donna africana a salire a bordo con il suo voluminoso bagaglio, due gabbie in legno piene di galline.
Sistemo le due gabbie nella retina posta sopra i sedili della corriera, gesto che tocca la sensibilità della donna, che mi ringrazia calorosamente contraccambiando: ” Prego, prende tu posto vicino a finestrino”.
Una vera manna dal cielo, considerata l’afa e la prevedibile durata del viaggio: saremmo stati ad Aouzou non prima di sera inoltrata.
Si parte.

Sarà il gran caldo, sarà il percorso accidentato con le sue sollecitazioni, ma il metabolismo delle galline africane deve essere stato stimolato oltre misura, tanto che, fin dai primi chilometri e ininterrottamente fino all’arrivo ad Aouzou, i pennuti non trattengono i loro bisogni fisiologici, riversandoli sopra di me.
L’anziana africana, fortemente dispiaciuta per l’incresciosa situazione, mi rincuora ogni tanto, dicendomi: “No paura, galline mangia solo cibo biologico. No OGM, no!”
Quel che conta è che ho lasciato la Libia ed ora sono in Chad, un passo avanti è stato fatto.

Armando La Rosea


Dopo la gara di ieri a Pretoria che lancia l'Uruguay in vetta alla classifica, stasera tornerà a giocare il Messico del grande Inocente Palumbo, chiamato a contendere ai vicecampioni in carica la seconda piazza. Un intero paese trepida, ma per fortuna i grandi sportivi come Palumbo hanno la capacità di focalizzare le questioni per quello che sono e che rappresentano, senza sbavature. Una festa di sport.


A la Francia noi diremo "Bèla Ciao".

messicoUna matìna me son svegliato e ho trovato l'invassòr, cantava mia tris-nonna verso la fine de l'800. I francesi erano apéna sbarcati su le coste del Mexico e già se poteva riconoscere el tanfo de lo sopruso y de la prevaricazione chi avrebbe segnato gli anni duemila. Mio nonno, quando che ero picolìno, me racontàva sempre de lo sguardo perfido de li due ufficiali chi nel 1862 arrestarono suo nonno, y da la descrizione del viso solo molti anni dopo me sarei reso conto de la somiglianza con un altra coppia de impostori dei giorni nostri: Zinedine Zidane e Thierry Henry. Tutti e due dicendenti diretti di quèli là, supòngo. Forse addirittura frutto de una mescolanza coatta, nata dopo le rrripetùte violenze carnali riservate a le more d'Africa durante la colonisassiòne del Continente Nero.

Solo Dio, avendo assistito de persona a lo 1800 e a lo 1900, ma anche a li altri millenni, può capire lo che ci aténde domani a Polokwane. Francia-Messico sarà l'epilogo de una storia infangata chi parte da lontano. Dal 1800. Dal 1900. E da luglio 2006, con el tentato omicidio de Zidane ai danni di Marco Materàssi, chiaro segnale mafioso "en prospetìva", y proseguito lo scorso novembre con la mano de Henry giustiziera de la Irlanda. Segnali chiari, chiarìsimi, de come le cose devono andare. Da l'alto, come una macabra figura mitologica de avvoltoio con la testa de la zebra, el presidente de la UEFA Michel Platini e lo suo amico per la pelle Sepp Blatter, avvoltoio pure lui ma chi al posto de la zebra tiene un enorme, truce fallo esagonale recopèrto de cioccolato Milka. Loro hano già deciso, e io provo solo disprezzo y desgùsto per questa scénte.

Ma non è nel mio stile mettere le mani avanti o vedere fantasmi, mai. Domani sarà una belìsima partita. Chi vinca il migliore, e sarà fatta.

Inocente Palumbo