Ed ora sotto con la motosega

striscione su GrossoÈ da masochisti andare a guardare allo stadio le partite di questa Juve. Ma quest'anno non mi era ancora capitato di vederla dal vivo e cosi decido di andare al Meazza a seguire Milan-Juve.
Era una partita che non aveva niente da dire, il Milan voleva chiudere con una vittoria davanti al proprio pubblico soprattutto per salutare degnamente Leonardo. La Juve doveva solo cercare di evitare delle pessime figure.
Non c'è riuscita!
Prima dell'inizio appare fugacemente tra i tifosi juventini uno striscione: “Inter Moratti Facchetti rapinatori di scudetti”, giusto per sottolineare l'interesse verso la partita: ZERO!
I milanisti, da parte loro, contestano pesantemente il presidente: “Presidente assente ingiustificato”.
E la partita inizia con un degno sottofondo di scoppi di petardi, uno dalla curva del Milan, un altro dal settore degli ultras juventini (alla fine la partita la vincono questi ultimi). E cosi via per i primi venti minuti, una gara a chi è più idiota.
“Ma papà perché non la smettono?” chiede un bambino seduto al mio fianco al padre. “Ma si divertono?” aggiunge. Sì, caro mio, si divertono, sennò che idioti sarebbero.
E tra un petardo e l'altro arriva il primo gol, di Antonini, uno che per contare i gol segnati in serie A usa le dita di una sola mano. Ma la nostra armata Blancaleone quest'anno s'è specializzata nel battere record negativi e nel far migliorare i propri agli avversari.
Il secondo gol arriva a breve, con tutta la squadra che passeggia in campo, senza ordine alcuno. É disarmante vedere giocare questa Juve, è l'emblema dell'impotenza, non dà mai l'impressione di poter fare male all'avversario; viceversa gli avversari ad ogni azione danno l'impressione di poter segnare. Finisce il primo tempo e nell'intervallo noto la cosa migliore della serata: alcuni tifosi milanisti espongono un striscione fantastico: “L'unico grosso che ci serve ai mondiali è il culo". Come dar loro torto, vedendo la verve ed il brio con cui si dà da fare Grosso negli ultimi periodi? Sarà difficile che l'esortazione e l'auspicio di questi tifosi possa avverarsi (ovvero che il “culo” sia ancora dalla nostra parte), ma la speranza, si sa, è l'ultima a morire. Il secondo tempo è ancora peggio del primo; si inizia con una nebbia artificiale di fumogeni: se ne sentiva la mancanza, vista la temperatura autunnale.
Ed ecco che incassiamo il terzo gol (doppietta di Dinho che, nonostante in campo cammini, sembra un fulmine di guerra di fronte ai nostri) ed ormai la partita si trascina stancamente verso il 45'.
Anzi al 45' non si arriva nemmeno, l'arbitro ha pietà di noi poveri tifosi e fischia la fine con 30'' di anticipo. Fine di un campionato che definire pessimo è fare un torto al pessimismo. Chi arriverà avrà parecchio lavoro da fare per ricostruire una squadra disastrata sotto tutti i punti di vista: più che il bisturi bisogna cominciare ad usare la motosega e tagliare i tanti rami secchi, nella speranza di salvare la pianta.