Matrix su Calciopoli, le pagelle

Alessio Vinci - MatrixDopo quattro anni si gioca a Matrix una partita di ritorno su Calciopoli. In quella d'andata, (un paio di trasmissioni datate 2006) arbitrata dall'interista Mentana, gli imputati avevano dovuto giocare in pesante inferiorità numerica: soli contro tutti. Bergamo e De Santis dissero già allora che li chiamavano in tanti, Inter compresa, ma furono vittime di "ammonizioni mirate", fatte a brutto muso, perché nelle informative di Auricchio non c'era neppure un rigo su questi fatti, neppure per dire che esistevano ma erano "irrilevanti". La moviola delle intercettazioni "sfuggite" ha dimostrato che avevano ragione Bergamo e De Santis, e torto marcio gli altri, piaccia o non piaccia. A Moggi, che in uno di quei Matrix era stato trattato peggio di un serial killer, viene concesso, dopo quattro anni, il diritto di replica e la possibilità di difendersi con dati di fatto.
In questa "partita di ritorno" sono quindi scese in campo due squadre più equilibrate, agli ordini dell'arbitro Alessio Vinci, nerazzurro dichiarato come Damato di Barletta, solo un po' più televisivo.
Il match, diciamolo subito, è stato confusionario, a metà tra il Processo di Biscardi e Controcampo. La squadra della Difesa schierava Moggi, Penta e, troppo defilato sulla fascia, l'avvocato Prioreschi. Per l'Accusa in campo Liguori, antijuventino e antimoggiano prima che romanista, Bartolozzi, ex Team manager dell'Inter ora al Corriere dello Sport, e Pietro Suber. Liberi per il campo Belpietro e Oliviero Beha.
Buono l'inizio con due intercettazioni importantissime. Clamorosa quella tra Facchetti e Bergamo dove si parla dello score di Bertini con l'Inter, 4-4-4, e di come l'arbitro debba cercare di portare a 5 il numero delle vittorie interiste. Rivelatrice quella tra Baldini e Mazzini, nella quale il DS della Roma preannuncia il "ribaltone" un anno prima che avvenga. Sfera di cristallo, Maga Maghella, o chiacchiere con chi sapeva dell'indagine, magari prendendo un caffè? I nostri lettori la conoscono da tempo, ma al grande pubblico televisivo è stata resa nota ieri per la prima volta.
Purtroppo, però, Matrix, come altre trasmissioni, ha tagliato la telefonata Facchetti-Mazzei (proposta successivamente), non facendo ascoltare il momento cardine, quello in cui Facchetti suggerisce al designatore di inserire in griglia due nominativi preclusi, al fine di ottenere "il numero 1 degli arbitri". In quella famigerata della grigliata tra Bergamo e Moggi, fatta riascoltare per l'ennesima volta, quest'ultimo non arriva mai a suggerire un tale tipo di escamotage. Dopo questo inizio promettente il clima si fa piuttosto ingarbugliato, con la squadra di Moggi a cadere nelle provocazioni di Liguori che, a corto di argomentazioni e competenze in merito, preferisce buttarla come al solito in caciara. La puntata si conclude con la proposta dei diversi punti di vista sull'innocenza/colpevolezza di Luciano Moggi mediante due servizi riassuntivi: il primo, a firma di Antonello Angelini e Massimo Zampini, a perorare la causa innocentista, il secondo - a firma di Paolo Ziliani - a mostrare i (pochi) perché delle condanne inflitte.
In omaggio al maestro delle pagelle, facciamo anche noi le nostre.

Moggi - Parte bene ma alla lunga si scompone. E' chiaro che, dopo quattro anni in panchina, vorrebbe spaccare il mondo e dire tutto in una volta sola, ma voler strafare genera inevitabilmente un po' di confusione: il Direttore cita partite, episodi e fatti in modo disordinato ma, trattandosi di cose note a pochi, il grande pubblico può aver avuto difficoltà a seguirle. Successivamente cade nella rete tesagli da Liguori e perde concentrazione, pur infilando qualche bel passaggio sull'Inter e su Collina. Recupera nel finale facendo la domanda delle cento pistole: "Perché non è mai stato fatto un blitz a Coverciano per cogliere in flagrante gli arbitri con le sim?" Pasticcione.

Penta - A suo agio nello spiegare la parte tecnica sui metodi di analisi delle telefonate, si perde anch'egli nella trappola del caos organizzato da chi non ha interesse a mostrare altre versioni dei fatti. Può fare di più ma paga l'emozione dell'esordio. Frenato.

Prioreschi - Non si comprende come mai sia stato sacrificato in posizione defilata quando doveva, invece, prendere in mano le chiavi del match in virtù di competenze specifiche sopra la media. Quando chiamato in causa illumina comunque il gioco. Sottoutilizzato.

Belpietro - Chiamato poco in causa assiste con il solito ghigno e fare sornione, ma tira due belle graffiate all'accusa. Defilato.

Pietro Suber - Tenta qualche sortita sui brogliacci (che pensa ancora cartacei), ma viene controllato facilmente da Prioreschi che avvia la ripartenza. Incespica per scarsa informazione sulla condanna di Moggi al processo GEA, aggiungendo alla violenza privata le minacce. Evanescente!

Bartolozzi - Partecipazione timida, quasi balbettante. Sembra la controfigura di quel giornalista molto esagitato che, in un recente Controcampo, per difendere l'Inter e Facchetti, aveva ripetutamente urlato "Vergognati, vergognati" all'indirizzo di Mughini e Discreti, tanto da indurre il primo a lasciare lo studio indignato. Che abbia letto il Memoriale di Facchetti dove dice "Bartolozzi e Sapienza si odiano e ognuno lavora per se stesso. Non c'è collaborazione tra i due e ognuno dei due fa di tutto per mettere in cattiva evidenza l'altro. Bartolozzi favorisce i suoi amici, così gli altri sono arrabbiati con lui e ci danno contro. E' indispensabile avere un nuovo responsabile della comunicazione, che abbia più capacità e più esperienza del settore"? Irriconoscibile!

Beha - Gioca poco ma quando tocca la palla sono lampi di classe giornalistica con fiondate ficcanti e precise. Mette in risalto le dimenticanze investigative e federali, pone domande a cui nessuno risponde e al caos oppone la richiesta che dovrebbe essere di tutti: vogliamo sapere la verità a 360°. Fuoriclasse.

Liguori - Gioca per due, fa il pm ed il giudice. Il processo di Napoli per lui si può anche dissolvere subito, perché la sentenza l'ha già emessa lui stesso: "Moggi colpevole". Dovrebbe essere fermato con una "squalifica mirata", perché il concetto della presunzione d'innocenza, sancito dalla Costituzione e dalla Carta dei Doveri del giornalista, è sconosciuto a questi che - parole sue - vanta un'esperienza trentennale nel mestiere. Liguori pratica un gioco rude, di rottura, e rischia la faccia in disperati interventi difensivi ("da quando Moggi non è più nel calcio il gioco è più pulito ed il mercato più libero"), denunciando severi problemi di memoria, dal momento che - ai tempi di Big Luciano - lo scudetto lo vincevano anche Milan, Lazio e Roma, mentre ora lo vince solo l'Inter. Sul mercato libero chi gli vuole bene lo avvisi di quanti giocatori sono finiti dalla Roma all'Inter negli ultimi anni, e come. Se Beha è Zidane, Liguori è Materazzi. Provocatore.

Angelini e Zampini - Entrano in campo negli ultimi minuti ma sono decisivi per la vittoria della corretta informazione. Il loro servizio, un po' in stile "Le Iene", è un ottimo e preciso punto della situazione, basato su fatti documentati ed incontrovertibili. Professionali.

Ziliani - Pur giocando in casa, e potendo agire di rimessa, non riesce a contrastare le giocate di Angelini-Zampini. All'informazione con dati di fatto oppone il solito campionario di luoghi comuni e sensazioni, cose che, oggi, non si sentono più neppure nei peggiori Bar dello sport di Caracas. E' tenuto in vita solo dall'antijuventinismo e dall'antimoggismo. Agonizzante.

Narducci
- Da prova televisiva. Le telecamere, infatti, riprendono il magistrato del "piaccia o non piaccia..." mentre fuma in aula. Deve essergli sfuggito che fumare in luogo pubblico è violare la legge, e che in aula vi è una scritta che ricorda come "la legge è uguale per tutti". Nei minuti nei quali viene ripreso, oltre a tirare di sigaretta, arringa la silente folla di giornalisti spiegando loro che si sono limitati a trascrivere le telefonate dove si ravvisavano indizi di reato. Da quando corteggiare galantemente una giornalista è un indizio di reato? Strafottente.



Servizio Angelini-Zampini in Matrix
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