John Travolto

smiletristeQuesta volta voglio fare un ragionamento un po’ diverso dal solito.
E chissà che lo legga qualcuno di importante e magari ne possa fare tesoro.
Allora.
Partiamo dal presupposto assodato.
Breve, breve, al solo scopo di chiarezza logica.
Dal maggio 2006 la Juventus è finita sotto l’ala di John Elkann.
Probabilmente anche da molto prima, ma non è questo il punto.
Usciti di scena Moggi e Giraudo, nel modo in cui i lettori abituali di questo sito ben conoscono, e dando per assodato questo fatto senza disquisirne oltre, la Juve ha cambiato la sua impronta.
Ok, fine dell'esposizione del presupposto.
Ora veniamo al seguito del ragionamento.
Nella famiglia Agnelli, ossia nella grande famiglia reale italiana, come tutti sanno, è stato designato l’ingegner Elkann come portatore ufficiale dello scettro, per così dire.
E’ sempre stato così, anche in passato.
Il prescelto è sempre un uomo, deve occuparsi della conduzione dell’impero industriale, deve prendere decisioni importanti e deve garantire alla numerosissima schiera di parenti una dignitosa, nonché agiata, esistenza.
In questa prospettiva, dunque, l’immagine che il prescelto deve avere deve essere necessariamente vincente.
Ovviamente non bisogna prendere alla lettera ciò che scrivo, perché quando faccio riferimento ad un’immagine vincente intendo che deve essere positiva agli occhi del mondo, o comunque competente, capace, sicura e scaltra al punto giusto.
Nei confronti del mondo tutto; cittadini, industriali, politici, consumatori, ecc.
In una sola parola: credibile.
E se volete un’altra parola ancora più precisa: affidabile.
E qui cominciano i miei dubbi.
Proprio su questo punto.
L’attuale Juventus, quella di John Elkann, è talmente imbarazzante da essere scomoda dal punto di vista dell’immagine del giovane regnante.
Qualcuno di voi, cari lettori, dirà che in fondo si tratta solo di pallone.
Chi pensa in questi termini sbaglia.
In Italia il pallone è una cosa importante... molto importante... troppo importante.
In Italia il calcio è lo specchio del potere.
In Italia il calcio è uno dei principali veicoli per vendere la propria immagine e per fare affari.
Basta pensare ai Della Valle, a Berlusconi, a Moratti, a Cairo, ecc
Gianni Agnelli conosceva benissimo questo meccanismo, ed è per questo che, in particolare nella seconda Juventus Umbertiana, Umberto Agnelli appariva pochissimo.
Era una Juve vincente che non doveva però fare ombra al Re.
Erano già cominciati gli anni della mediaticità totale.
Nell’opinione pubblica in generale non doveva nascere l’ipotetica domanda su chi fosse il più bravo tra i due fratelli Agnelli nella gestione delle cose dell’impero.
Ed è per questo che al funerale di Gianni Agnelli c’erano centinaia di migliaia di persone, mentre al funerale di Umberto Agnelli erano circa trecento.
Ed è per questo tipo di ragioni che invece molti industriali hanno/vorrebbero una squadra di calcio.
Persino nel calcio delle categorie inferiori alla B si realizza spesso questo tipo di dinamiche, solo in modo molto più locale.
Il calcio è lo specchio del potere.
Per carità, uno specchio che ha delle deformazioni rispetto alla realtà, non è un vetro perfetto, ne sono conscio, ma il succo è questo.
Abbiate un po' di pazienza se formulerò nelle prossime righe la stessa domanda in forme diverse.
E’ davvero strano che anche in situazioni così compromesse nessuno nella famiglia Agnelli (in senso allargato ovviamente) si ponga qualche domanda sulle capacità dell’ingegnere.
Solo per le disavventure del pallone?
No, basta pensare al settore auto, in crisi naturale da anni, e al settore editoriale (dalle ultime notizie pare che anche il gruppo RCS abbia qualche problema, al punto che sono entrati di forza nel cda alcuni dei proprietari/azionisti…).
Sicuramente la crisi ci ha messo del suo, non v’è dubbio su questo punto, però va aggiunto anche che molti consumatori sono un bel po’ indispettiti con certi giornali e che molti di loro scelgono di proposito di acquistare automobili straniere.
Tanto per fare un esempio a caso.
Insomma, non mi sembra di vedere dei grandi miglioramenti nell’impero allargato dall’arrivo di John Elkann sulla poltrona di Exor.
Anche in considerazione del fatto che per un certo periodo pre-poltrona John già lavorava (nel 2001 presso la General Electric, dal 2003 all'IFIL, Vice Presidenza FIAT dal 2004, ecc), e dunque non era certo digiuno di preparazione all'attività di comando.
Se avete fatto caso, per tutti questi settori si fanno grandi promesse, ma fatti concreti non se ne vedono.
Anzi no, se ne vedono eccome.
I fatti concreti sono il brusco calo delle vendite di alcuni prodotti editoriali di RCS, la probabile chiusura dello stabilimento di Termini Imerese, le rimpatriate di John Elkann con Tronchetti Provera durante le assemblee di Confindustria, la sua SimpaJuventus ridicolizzata in Italia e nel mondo, ecc
Tutte cose che nell'immaginario collettivo non sono affatto elettrizzanti.
Fatti non parole.
Ma anche le parole non sono meglio dei fatti.
Lo avete mai sentito parlare il buon John?
Il punto è: siamo davvero sicuri che John Elkann, tra tutti i membri della famiglia, sia la persona più adatta a svolgere questo difficilissimo compito?
Io ne dubito.
Certamente la frittata è stata fatta, la società “Dicembre” che custodiva la quota dell'Avvocato è passata a Jaki da molto tempo ormai, è nelle sue mani, l’erede nominato è lui e Gianni Agnelli ha commesso un errore clamoroso.
Detto questo, amplio il concetto della mia domanda: ma in casa Agnelli/Elkann sono sicuri di essersi messi nelle mani giuste?
Oppure solo Margherita Agnelli si è accorta delle strabilianti capacità di Jaki, suo figlio?
Torniamo alla Juve.
Si era mai vista una roba del genere?
I 14 milioni di tifosi bianconeri sanno bene chi devono ringraziare per questo spettacolo allucinante...
I fedelissimi collaboratori di John Elkann lo hanno avvertito che, grazie a questi pasticci che già da alcuni anni porta avanti con tanta fierezza e decisionismo, la sua immagine è compromessa per sempre?
Lo hanno avvertito che la sua immagine è completamente devastata?
Io, se fossi uno della famiglia, sarei parecchio preoccupato.
Chissà che un giorno Jaki non venga, per l'appunto, "travolto" da eventi molto più grandi di lui e delle sue capacità.
Insomma, sempre per rimanere sul gioco di parole del titolo, c’è qualcuno che ritiene Jaki un Phenomenon?