Fermo con le mani! Vol.2

lapoLo so, ci sono modi e modi di usare le mani.
Ma quando si vuole evitare di fare una sciocchezza, nel dubbio, è sempre meglio starsene fermi, con le mani in tasca.
Fidatevi.
Un interessante esempio, di cui avevamo parlato tanto tempo fa, è questo.
Che è servito all’Inter, in quella occasione, per portarsi a casa un derby.
In questi giorni, però, si è verificato un fatto particolare.
Il signor Lapo Elkann è andato a vedere una partita dei Los Angeles Lakers allo Staples Center.
Gli avversari erano i Raptors, la giovane franchigia di Toronto, dove giocano due italiani: Andrea Bargnani e Marco Belinelli.
Quasi alla fine del match, Lapo, seduto a bordo campo, ha toccato la palla con le mani negando la possibilità a Calderon di rimettere la palla in campo.
Del resto gli si è presentata lì vicino, dolce e invitante, e così ha allungato il braccio e l’ha toccata.
Ottimo per i Lakers, che hanno ripreso palla e hanno segnato sulla sirena i due punti decisivi per la vittoria.
Ora, con tutta la buona volontà, con tutta l’ironia di questo mondo, non possiamo non porci qualche domanda su come i fratelli Elkann (anche John, dunque) intendano e vivano lo sport, qualunque esso sia.
Lapo, sul giornale di famiglia, si è espresso in questi termini:

«Erano tutti per i Lakers, invece io tifavo Raptors».

«La palla mi arrivava addosso e d’istinto mi sono difeso, quasi per legittima difesa.
Eppoi in quel momento ero pazzo di gioia perché, pur tifando Raptors, nella NBA la squadra che amo di più sono i Lakers».

«I Lakers sono come la Juve».

«Mi hanno applaudito tutti i giocatori e i fan dei Lakers.
Più persone sono venute da me a stringermi la mano».

«Sono rimasto a bocca aperta, mi ha fatto ridere. Mi trattavano come se fossi un eroe».

«Nella NBA c’è una spettacolarizzazione dell’evento nettamente migliore rispetto alle nostre Seria A, B o C.
E c’è una sportività da parte di atleti e tifosi che è meravigliosa da guardare.
Trasmettono una energia positiva pur essendo competitivi.
Gli sfottò sono ironici, non cattivi. Da noi prevalgono gli attacchi duri».


Su Kobe Bryant ha detto: «Però non è un tipo simpatico».

Allora.
Intanto bisogna informare Lapo Elkann che, anche se lui non lo sa, nel basket quando la palla esce dal perimetro del campo, fino a quando non tocca terra può essere rimessa in gioco.
In pratica è ancora dentro al campo e, se qualcuno riesce a rimetterla dentro, il gioco continua.
Poi bisogna informarlo del fatto che alcune tra le azioni più spettacolari della storia della NBA sono nate proprio da miracolosi recuperi di questo genere.
Ci sono giocatori come Larry Joe Bird che si sono accorciati la carriera a forza di buttarsi su tutti i palloni…
Va bene, Lapo non sa manco chi è Larry Bird, ma se qualcuno lo informa…
Personalmente sono un buon tifoso dei Lakers, ma queste cose preferirei non vederle.
Altro fatto molto importante che dobbiamo ricordargli è che quel signore antipatico, Kobe Bryant, è uno a cui piace giocare per vincere.
Sempre.
Quello è come la Juve, quella vera.
Quello non scherza.
Quello la simpatia ce l’ha solo fuori dal campo.
Ha lo sguardo da tigre anche quando fa gli ultimi due punti di un match dove ne ha fatti altri settantanove.
Quello è Kobe Bryant, mica Boumsong.
Lapo con questa storia della simpatia ha francamente scocciato da un pezzo.
Per quello che invece riguarda la sportività degli americani, è tutto vero quanto dice Lapo, ma questo perché i campionati NBA sono regolari e non gazzettari.
Non so se rendo l'idea...
L’NBA mi sembrava ancora un piccolo paradiso incontaminato, senza i Tronchetti, i Moratti, gli Elkann, i Guido Rossi, ecc.
Evidentemente mi sbagliavo.
Un Elkann ha messo le mani anche lì.
Siamo rovinati.

Passiamo all’altro Elkann.
Sempre in questi giorni, John sulla Juventus ha dichiarato:

«Ogni partita si ricomincia, questa è la lezione che abbiamo imparato: né disperarsi, né esaltarsi».
«Ora Zaccheroni è l’allenatore della Juventus».


Bisogna ricordare al signor John che di questo stato di cose egli è il primo responsabile.
La Juve dovrebbe far fare la cacca addosso agli avversari a prescindere.
A me suo nonno mi ha insegnato così.
E il dott. Umberto anche.
La Juve dovrebbe essere costruita sempre per brillare e non per vivere di speranze illusorie o di toppe e rammendi.
In pratica siamo costretti a vivere alla giornata e dobbiamo godere del fatto che Bettega e Zaccheroni stanno dando il massimo per evitarci altre figure di cacca.
Ma questi Elkann da quale pianeta sono arrivati?
Cari Juventini, siamo in mano a questi signori.
Allegria.
Diceva un vecchio proverbio: «lLe ricchezze in mano d'un giovane sono come rasoio in mano di un bambino».
Ma visto che i fratelli Elkann quanto toccano qualcosa fanno sempre danni, allora ne cito ancora uno:
«V'è chi bacia tal mano che vorrebbe veder mozza».
Dunque...
Baciamo le mani.

 

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