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Top of the BlogDal paradosso di Zenone alla dannazione dello Ju29ro. 

Che confusione, sarà perché ti amo!” così canticchiavano i Ricchi e Poveri al Festival di San Remo tanti anni fa. Se c'è qualcuno innamorato noi non lo sappiamo, ma di certo confusione ce n'è tanta. Detto tra noi, però, la situazione non è eccellente.
Anzi ci sembra di vivere in una di quelle situazioni nelle quali si arriva inevitabilmente a conclusioni inaccettabili, partendo da premesse accettabili e seguendo ragionamenti anch'essi accettabili. Una situazione paradossale.
Per la precisione ci sembra di essere nella situazione descritta da Zenone nel suo secondo paradosso. Quello che tutti conoscono con il nome di “Achille e la Tartaruga”, dove il buonsenso, come Achille, rincorre la confusione-tartaruga, ma non riesce mai a raggiungerla per mettere un po' d'ordine. Doppiamente paradossale, sia perché la tartaruga è più lenta di “Achille piè veloce”, sia perché la logica e l'ordine sempre dovrebbero avere il sopravvento sul disordine e l'irrazionalità. Ma forse questa è una nostra illusione. Appunto.

Ma chi sono queste tartarughe, un po' ottuse e impossibili da raggiungere anche per il più veloce degli uomini? La lista è lunga. Accomodatevi.

Tanto per iniziare, immancabili e refrattari ad ogni critica, i nostri cari dirigenti della Juventus Montelkaniana. Ma vi pare normale, in mezzo al putiferio del caso Cannavaro, interrompere ogni tipo di comunicazione tra la società e il mondo esterno, non prevedendo che dal Coni potevano arrivare comunicazioni? Non è normale, non è logico, non è razionale. Però è coerente da parte di chi non si degna di aprire le raccomandate inviate dal Coni. Un caso di coerenza e testardaggine bovina. E pazienza se il Toro non è la Juve. In un mondo “confuso” ci può stare questo e anche altro (vedi le sciarpe nerassure della Juve). Noi, nel blog, dei problemi di comunicazione di corso Galfer ne abbiamo parlato qui.
Il paradosso del fax


Poi, cosa dire di Vocalelli, direttore del Corriere dello Sport, che scambia le dimissioni di Lippi dopo il trionfo mondiale per una fuga. Secondo noi, in un mondo normale scappa chi ha qualcosa da nascondere, chi ha qualcosa di cui vergognarsi e non chi semplicemente abbandona, per qualsiasi motivo, dopo un trionfo storico e inaspettato. Un vero e proprio ribaltamento della realtà di cui abbiamo parlato nel blog.
La memoria di Vocalelli


Poteva mancare Totti, il Re di Roma a cui tutto è concesso? Vi sembra normale che uno che si era tirato fuori dalla Nazionale, adducendo svariati motivi tra i quali quello della salute malferma, a qualificazione ottenuta, senza il minimo senso della misura (e della decenza) si offra “volontario” per partecipare al mondiale che gli altri si sono guadagnati e sudati? Un fatto impossibile in un paese normale. Ma non in Italia dove c'è sempre qualcuno che crede di essere più eguale degli altri.
Un sudafricano a Roma


PS
Infine un masso di ventinove tonnellate nella scarpa, e non dite che un masso del genere non può stare in nessuna scarpa. Nel paese dei paradossi tutto è possibile.

Oggi Monti sul Corriere della Sera ha definito Calciopoli il più grande scandalo della storia del calcio mondiale. Sbagliato, è il più grande scandalo della storia in generale. Da cosa lo abbiamo dedotto? Semplice. Ieri è stato consegnato ai magistrati di Palermo il famoso “papello” che dimostrerebbe l'avvenuta trattativa tra stato (volutamente minuscolo) e mafia ai tempi delle Stragi. Il Corriere della Sera ha dedicato poco spazio all'avvenimento. Infinitamente meno di quello dedicato alle telefonate di Moggi ai tempi di Farsopoli. Dunque per il Corriere (e anche per tutta la stampa) la possibile avvenuta trattativa tra stato e mafia stragista è un avvenimento di minor importanza rispetto ad un possibile scandalo nel mondo del calcio. Bel paradosso pure questo.
Ma quello più grande è che, poi, i giornalisti vanno pure a fare le manifestazioni per la “libertà di stampa”!

Dannati Ju29ri, potete correre come Speedy Gonzales o come Achille, ma intanto, quella benedetta tartaruga non la raggiungerete mai!

Arriba, Arriba...ci vediamo la prossima settimana.