Il frizzante refolo dei tempi migliori

ferrara
Duri da mandar già questi ultimi 15 giorni in Capitale, con l’Olimpico violato da un 5-1 tondo tondo. Per fortuna arriva la medicina del Corriere dello Sport: “Gli arbitri sbagliano”, titola domenica mattina. A giudicare da quel che capita poi, tra pomeriggio e sera, si direbbe un vaticinio. La stessa moviola del Corrierone romano, lunedì, contesta 8 arbitraggi su 10. Eppure, sempre lunedì, in prima pagina, nessun accenno a problemi arbitrali, nemmeno alle allucinazioni genovesi di Tagliavento. Piuttosto, a 9 colonne, un bel titolone sull’opinionista portoghese e le sue cene delle 21.30. L’asse Milano-Roma in chiave anti-Juve funziona sempre bene. Ma il tocco di classe arriva nell'editoriale del Direttore, il grande amico dell’attuale Presidente della Juve, e cioè Alessandro Vocalelli. Secondo lui “farebbe rabbrividire” il fatto che il presidente AIA Nicchi, riferendosi al tiro a gioco fermo di Mauri, abbia detto una banalissima verità, e cioè che non si può parlare di gol annullato, perché l’arbitro aveva fischiato subito dopo il contatto Cruz-Legrottaglie.
I due si saranno sentiti anche stavolta? Intendo Vocalelli e Cobolli Gigli. Anche Cobolli sarà rabbrividito? Per chi se lo fosse dimenticato, Vocalelli è quello che nel 2006 consigliò amichevolmente a Cobolli di lasciar fare, di accomodarsi docilmente in serie B. Dell’influenza che ebbe in quella decisione se n’è vantato lui, ha confermato Cobolli, c'è in rete un video tra i due che lo testimonia. Oddio, mi sa che le cose vennero decise un po’ più in alto.
Comunque sia, se stavolta potessi sentirlo io, il Vocalelli, gli chiederei come si spiega che gli arbitri abbiano ricominciato a favorire la Juve, come vorrebbe lasciare intendere. Ma il problema non erano quei mostri di Moggi e Giraudo? Ricominciare a menarla con la sudditanza non significa riabilitarli? Come se poi la Lazio, con tutti gli agganci istituzionali che può vantare e che già in passato l’hanno protetta da sanzioni sacrosante, vedi disastri di Cragnotti, possa essere considerata una realtà provinciale. Ma questo è ciò che vogliono sentirsi raccontare a Roma, dove in 15 giorni hanno assistito a due feste bianconere. Ma allora raccontiamogliela bene: quello di Cruz non era fallo, c’era un rigore per fallo di mano di Legrottaglie, ma soprattutto, il primo gol della Juve era irregolare perché a inizio azione, 10 anni prima, c'era un fallo a centrocampo di Montero non fischiato. Contenti? Beh, la realtà resta sempre quella: tra Roma e Lazio, 5-1 e tutti a casa.

Dura da mandar giù la campagna romana di Ciruzzo nostro e i 6 punti che ha fruttato alla Juve. Siamo solo all’inizio, ma mister Danette sta facendo un gran lavoro. Mi piace il suo stile sobrio, concreto, umile, ma tutt'altro che remissivo. Da Juve. E com'è bello accorgersi dei commenti che si cominciano a sentire in giro da chi non tifa bianconero: che giochiamo male, che picchiamo come fabbri, che la fortuna, che gli arbitri, che i terzini, che gli altri sono più forti. Musica per le nostre orecchie. Perché gli altri danno lezioni di calcio. Come la "corazzata" l’Inter, che ha penato fino a venti minuti dalla fine. Mentre del Milan tacere è bello. Semmai, lezioni sarebbero da prendere dal Genoa, che invece non se lo fila nessuno, non ha un allenatore opinionista, né battaglioni di opinionisti da studio televisivo, ma che ha rifilato 4 pere al Napoli senza gli “imprescindibili” Motta e Milito e accompagna la Juve e i cugini (un po' fortunati) in vetta.

Diciamocelo. E’ confortante sentire il solito refolo calunnioso e sminuente montare contro di noi, è come essere tornati a casa. Non è proprio la dimora dei nostri sogni, c'é qualche coinquilino di cui proprio non ci possiamo fidare, e che cacceremmo volentieri, dati i brutti scherzi di 3 anni fa, ma almeno il giardino, o campo che sia, sta tornando quello di una volta. Ora vediamo di non fare scherzi in Champions. E quanto a Giovinco, lasci stare le recriminazioni in stile Corriere dello Sport su passaporti o cognomi esotici. Il destino stasera gli ha dato una occasione, come gliene darà sicuramente altre. Se è un campione, che le sfrutti.