Caro giudice sportivo...

giustizia sportivaVorrei ringraziarLa personalmente.
Io sono solo un qualunque tifoso della Juventus, forse il più piccolo di tutti, ma da quasi tre anni vado predicando che i tifosi della Juventus dovrebbero stare fuori dallo stadio per qualche partita.
Il mio obbiettivo sarebbe quello di segnalare alla proprietà del club, (in modo civile, come dovrebbero sempre essere gli scambi di idee tra entità che la pensano diversamente su determinati temi), che nel calcio il carnevale e le carnevalate non vanno bene.
Sull’erba i coriandoli, le maschere, e le trombette non stanno bene, non c’è niente da fare.
Lo so che Lei ha preso legittimamente la sua decisione per qualche altra ragione, quella dei cori contro il giocatore di colore Balotelli.
Ma non importa, sono felice lo stesso.
La prego, mi ascolti, mi faccia finire la mia riflessione…
La prego, non interrompa la lettura…
Molti tifosi Juventini cominciano ad essere stufi dell’atteggiamento che la proprietà e la dirigenza hanno nei confronti dell’onore e della storia del club, ma ogni volta che dico che ci vorrebbe lo stadio vuoto per qualche partita, si sfora nella pornografia.
Lei sa cosa succede?
I tifosi, molti, sentono ciò che ho da proporre, poi si tirano giù la cerniera dei pantaloni, (c.d. patta), tirano fuori il pistolino, e si masturbano allegramente.
Questo vale per chi è proprietario di un pistolino, s’intende.
Vuol sapere come fanno a fare le robacce?
Con concetti tipo questi:

- Bisogna stare vicino alla squadra.

- No, perché i giocatori non c’entrano con le richieste da fare ai dirigenti.

- No, perché i giocatori, poverini, poverini, magari si sentono soli e abbandonati, e magari perdono la partita presi dallo sconforto…

- Contestare la futura vittoria a Roma della Champions League?

- No perché……Perché… Perché NO!

- E ma io non ce la faccio a non andare allo stadio, e non ce la faccio neanche a stare fuori.

- Io però devo incontrare mio cugino al match e… se poi…

- Cioè io… mi scappa la cacca e…

- Che ore sono?



E così, mai nessuno mi ha ascoltato.
Del resto come si fa a segnalare il proprio dissenso in modo civile e democratico?
Con striscioni e manifestazioni.
E’ solo che nessuna persona s'impegna per manifestare o per mettere qualche striscione di contestazione.
Non sia mai… Non scherziamo nemmeno.
Manifestare per che cosa?
Solo perché prima si dice che compreremo e spenderemo quanto il Manchester United e invece poi ci accontentiamo di vecchi parametri zero o scarti di altri club, oppure di qualche mezzo giocatore spacciato per campione?
Manifestare perché aspettiamo ancora i tre campioni promessi manco fossero i Re Magi?
Oppure perché i Re Magi sono arrivati anche senza l’aiuto della stella e invece i campioni sono stati bloccati in aeroporto al Check-In?
Oppure dovremmo contestare per l’operato della proprietà della Juventus durante lo scandalo di calciopoli?
Oppure perché il president-ONE, Cobolli Gigli, rilascia spesso dichiarazioni che sembrano vecchie battute pescate dal repertorio dell’avanspettacolo?
Macchè!
Cioè, se uno deve andare al mare a mostrar le chiappe chiare è un discorso… sta a casa. Ovvio.
Se uno ha la scarlattina è un altro discorso ancora, sta a casa. Logico.
Se gli è morto il gatto, (magari nero… uno di quelli che guardano gli allenamenti… Lei ha presente?), è logico stare a casa.
Ma solo per qualche scudetto in più o in meno… perché lasciare lo stadio vuoto?
Come dargli torto, magari un giocatore si sente solo mentre gioca e poi ci rimane male.
Dopodiché va in depressione, poi comincia a fare shopping selvaggio per le vie del centro pescando dal proprio conto bancario, mezzo vuoto, sia chiaro…
Del resto poche milionate di euro all’anno non fanno ricco un individuo, e poi magari è sensibile di carattere… delicato…se la fa addosso se vede le gradinate vuote.
Addirittura qualcuno potrebbe farla lì sul campo, preso dal panico… non sarebbe certo un bel vedere.
E allora è meglio fare come si è sempre fatto finora, ossia protestare al bar.

“Ma il Re Magio la porta o no ‘sta birra!”

E invece il Re Magio ha portato la mirra, l’erba medica, e il Re Magio è Lei, signor giudice sportivo.
Ha portato a me che sono solo un bambinello, (di serie C, s’intende, sennò potrei sembrare blasfemo), un regalino eccezionale.
Un piccolo dono che mi fa stare meglio al solo pensiero.
Se il paragone Le sembra scomodo o irriverente, allora cambio volentieri la mia esposizione.
Direi allora che Lei ha incarnato la provvidenza.
Ecco, così va meglio forse.
Posso finalmente esclamarlo anche io, è una vita che aspettavo questo momento:

“E così, la provvidenza ne ha combinata una delle sue!”

Lei, carissimo giudice sportivo, ha preso la decisione al posto dei tifosi.
Una partita la Juventus la giocherà a porte chiuse.
E’ un surrogato rispetto a quello che desideravo io ovviamente, ma è persino un po’ più piccante come soluzione.
Davvero lodevole l’iniziativa, anche perché i cori contro i giocatori di colore sono una roba che non vorrei mai sentire in nessuno stadio Italico, S.Siro compreso.
Di solito con S.Siro sono meno severo, perché lì i coristi sono molto più bravi in queste cose, molto più che a Torino.
E allora io quando sento cantar bene... divento più morbido.
I Sinatra degli stadi Italiani sono gli interisti.

Tornando a noi...
Sono commosso mentre scrivo, non so come ringraziarla per avermi fatto questo regalo.
Sono molto imbarazzato, perché io non la conosco di persona… mi sento in grandissimo debito con Lei.
L’unica cosa che posso fare, da dietro una tastiera, è quella di rinnovarLe ancora la mia umilissima gratitudine.

Un abbraccio, con immensa stima.

Crazeology