CAMPI MINATI - Il 5 maggio di Cobolli

campi minati"Le posizioni delle due società sono molto chiare. Se sono soddisfatto? Noi siamo soddisfatti di quello che abbiamo detto, dopodiche' l'Inter è una grande squadra e fa quello che vuole".

Tranne in Europa, dove conta sempre la legge del più forte (o quasi). Mentre ad Appiano Gentile compare il primo striscione di bentornato per gli eroi dell'Old Trafford (Bluff lusitano via da Milano), arriva la notizia di una presunta aggressione fisica da parte del portoghese ai danni di un tifoso del Manchester. Il consiglio è di stare bene attento: questi scandali sono il pane quotidiano per chi cerca di evitare di pagare uno stipendio ad un allenatore licenziato: provi a chiedere a Mancini.
Intanto la Juventus si trova a fare i conti con una nuova sfida: ricostruire senza avere un euro in tasca o quasi.
Dopo tre anni che hanno visto spese mirate a creare un monte ingaggi di circa 120 milioni di euro e una panchina che guadagna più della squadra titolare, i soldi sono finiti: occorre prima vendere e poi comprare.
Cassano cerca casa a Torino. Un buon inizio: sulla fascia sinistra prenderà il posto di Pavel Nedved, ma in spogliatoio il vuoto resterà incolmabile, mentre da Torino giungono voci che vorrebbero di nuovo parte della squadra in rotta con l'allenatore e Trezeguet a rischio esclusione per motivi disciplinari. Con Cassano ci sarà da divertirsi.
L'operazione con la Sampdoria potrebbe essere agevolata dalla cessione di quel Giovinco che sempre più sembra un giocatore da calcio a 5. Chiave fondamentale è il ridurre al minimo l'esborso economico, un pò come per Amauri (13 milioni cash circa).
Resta da stabilire se con il genio di Bari non si compia un errore: il giocatore, dopo anni passati a ciondolare in quel di Madrid, appare rigenerato ma mostra una fragilità muscolare preoccupante.
Del Piero, Trezeguet, Amauri, Iaquinta, Cassano, Camoranesi. Sei giocatori per tre maglie. Troppi galli in un pollaio, soprattutto se in corsa Ranieri decidesse di tornare al 4-4-2 classico.
Ma Ranieri ci sarà ancora?
Montezemolo appare sinistro in tribuna durante la gara col Chelsea. Le sue frasi sul tecnico ricordano molto il commento su Dino Zoff, all'indomani dell'arrivo di Gigi Maifredi, mentre ancora la Juventus lottava in Coppa Italia e Coppa Uefa (poi vinte dal tecnico friulano, ormai licenziato. In linea di massima quando parla lui è statistica che 7 milioni di Juventini si toccano le parti basse, mentre i rimanenti 7 milioni scagliano, bestemmiando, qualcosa contro il televisore. E' statistica anche che da tempi immemorabili nessun allenatore si è seduto sulla panchina della Juventus per tre stagioni consecutive senza aver vinto almeno un trofeo: è valso per gente come Trapattoni, Lippi e Ancelotti. All'Avvocato e al Dottore non piacevano i progetti di cinque anni. I tempi cambiano. Forse basterebbe che a dirigere la Juventus ci fosse gente preparata, ma in assenza di un ulteriore finanziamento da parte della proprietà, è difficile che qualcuno si accolli l'onere di rinnovare la Juventus con un budget tanto limitato, anche in vista dello scadere del contratto di sponsorizzazione da parte di New Holland, previsto per l'anno prossimo.
Allora via alle cessioni mirate dei vari panchinari acquistati da questa dirigenza, via alle cessioni di alcuni giovani provenienti dal vivaio, nella speranza di racimolare quanto basta per raggiungere la qualificazione champions e gli ottavi di finale in quella competizione. Questi sono gli obiettivi che tanto stuzzicano i palati fini degli abusivi di Corso Galileo Ferraris. Abusivi perchè chi ci abitava una volta li caccerebbe a pedate, come fece con il buon Cordero dopo che per un anno soltanto provò a mettere il naso con fastidio negli affari bianconeri. Rientrato dalla porta di servizio appena i vecchi proprietari sono scomparsi, il suo contributo sarà sempre ricordato dalle parole di Blatter.
Intanto, il campionato non è ancora finito (Rosetti, Rizzoli e affiliati permettendo) e una grossa mano, come sempre, arriverà da chi allo stadio canta per 90 minuti senza fermarsi, a Frosinone come a Stamford Bridge, al delle Alpi come all'Olimpico, con i biglietti a 50 euro per cercare di raccattare qualche migliaio di euro in più da elargire al panchinaro di turno comprato al posto dello Xabi Alonso o del Diego di turno.
Metà scudetto è loro, l'altra metà se la dovranno guadagnare sul campo i giocatori. Altri, come sempre, tireranno indietro la gamba: "Un campionato piu' avvincente? Probabilmente si'. Un altro 5 maggio? Per me il 5 maggio e' solo quello di Manzoni".
La speranza, ancora una volta, è di affidarsi a quello Spirito che anima tutti quelli che indossano la maglia bianconera, mentre a lasciarci tra le lacrime è Nedved, e non Cobolli Gigli, autore delle due frasi citate in questo articolo.