Visti dalla Est - Ricominciamo!

"Chi al verde s'affida troppo di sua beltà si fida...".
Finalmente, per molti soloni mediatici e varie cassandre, è arrivata la prima sconfitta per la nostra Signora.
In casa, non lo dimentichiamo, dei vice-campioni d'Europa che non più tardi di un mese fa hanno infilato il Real in una doppia finale di supercoppa spagnola, i ragazzi hanno comunque mostrato una prestazione alla pari con i quotati avversari, mostrando a mio parere una personalità e una compattezza che nelle varie trasferte di questi anni raramente era stata mostrata contro un top team.
Controllo del gioco e del ritmo, saldezza difensiva per larghi tratti quasi soporifera, buona interdizione del centrocampo.
Proprio il centrocampo è stato nostra croce e delizia questa sera, perché, sebbene abbia imposto al trio Arda Turan-Koke-Tiago (solo a riscrivere il nome della lavatrice, un brivido percorre la mia schiena...) pochissimi spazi e grande recupero delle palle vaganti, nella fase di impostazione e di verticalizzazione è mancato quasi completamente.
Un Marchisio in grandi condizioni, che ha confermato anche stasera di poter reggere il ruolo di vice-Pirlo con ottima attitudine, non ha trovato in Pogba e soprattutto in Vidal (troppo indietro come condizione rispetto al giocatore imprescindibile a cui siamo abituati) validi appoggi.
La squadra del Cholo ha fatto della compattezza la propria arma di forza, schiacciando le proprie linee in fase di non possesso (ovvero quasi tutto il match) e inibendo gli spazi dove solitamente, grazie all'arretramento di Tevez in inizio di costruzione d'azione e al lavoro fisico di Llorente, i nostri interni riescono a infilarsi creando le verticalizzazioni improvvise che sono state il marchio di fabbrica di questo primo mese di battaglie.
Fin dalle prime battute è stato chiaro il leit motiv della serata, ovvero una partita ampiamente da pareggio legata a episodi singoli o a giocate individuali e da palla da fermo, dove il primo errore grave sarebbe stato fatale.
Il nostro reiterato possesso palla ha ridotto ai minimi termini i pericoli ai nostri danni, lasciando che il gioco stagnasse nei 40 metri di campo centrali, dove i colpi proibiti e i falli tattici si sono succeduti, a un certo punto in maniera stucchevole, senza che l'arbitro, un poco intimorito dal carisma dell'allenatore dei colchoneros, prendesse posizioni più drastiche dando un segnale chiaro ai giocatori, sebbene la terna abbia comunque diretto senza errori gravi.
Il silenzio ha ovattato il clima della partita, che ha vissuto un primo sussulto nel nostro monologo di possesso palla quando a inizio ripresa uno svarione di troppa sicurezza di Chiellini (anche lui, sebbene roccioso in marcatura, ancora con i problemi denunciati in questo inizio di stagione) ha fatto rifiatare e alzare il baricentro agli avversari, proprio quando l'inerzia del match sembrava pendere dalla parte dei nostri.
L'Atletico ha rialzato la testa e, con un cambio come Griezmann, Simeone ha mandato il segnale ai suoi di serrare i ranghi e alzare il baricentro quando possibile.
Purtroppo allo sbaglio in uscita successivo sulla nostra sinistra, tra Chiello e Evra, si è materializzato il nostro primo goal subito nella stagione, sul doppio taglio di Mandzukic sul primo palo a vuoto e su quello più largo di Arda Turan (giocatore poco pubblicizzato, ma davvero di livello superiore), con il turco che ha bruciato il pur ottimo Lichtsteiner di questa serata e deviato in rete.
Dopo il goal, Allegri ha cercato di ridisegnare la squadra prima con un tridente, con l'ingresso di Morata, e poi con Giovinco in un disperato assalto a quattro attaccanti, che non hanno prodotto quel pareggio che era ormai sfuggito dalle mani.
La prima vera sfida di livello di quest'anno (anche se le notizie da Malmoe hanno testimoniato la minor debolezza degli svedesi rispetto a quanto dipinto due settimane fa) ci lascia una sconfitta, per certi versi immeritata, e alcune indicazioni.
La fase di non possesso della nostra squadra resta ottima, con giocatori che sanno come muoversi e che, depurati da alcune manchevolezze frutto o della scarsa forma o della troppa sicurezza, restano affidabili per tutti i palcoscenici.
Meno bene la capacità di velocizzare le azioni e soprattutto di verticalizzare in condizione di scarsi spazi, frangente che (ahimè) è spesso appannaggio del genietto bresciano che è ancora ai margini per infortunio. Purtroppo, rallentando i tempi di gioco in mediana, si è spesso persa l'occasione per l'apertura con difesa scoperta dei madrileni, il tutto ribadisco acuito dalle carenze in fase di possesso palla di Arturo in primis ma anche di Pogba, sempre molto tecnico ma anche lezioso..
A livello di girone questa serata ci lascia primi, dando però ulteriore valore alla prossima trasferta in terra greca e al ritorno con l'Olympiacos allo stadium, i due match che daranno presumibilmente il verdetto sul passaggio del turno.
Ora, mente sgombra per domenica, dove tutti dovremo spingere i ragazzi per mantenere la legge dello Stadium implacabile anche con i lupacchiotti... rialziamoci subito!