Conte da Palazzi: in 28 contro il solo Carobbio.

News, 14 luglio 2012.

Si è svolta in Procura federale l'attesa audizione di Antonio Conte: nessuno, sinora, ha avallato le accuse del 'pentito' Carobbio. Test atletici a Châtillon; oggi la visita di Andrea Agnelli. Il solito Zeman; anti-Juve e anti-Moggi. Increscioso episodio a Top Calcio 24. La morte di una delle voci storiche di 'Tutto il calcio minuto per minuto: Alfredo Provenzali.

Conte in Procura Federale - Era la giornata più attesa quella di ieri in Procura federale, perché in effetti, diciamocelo chiaramente, il nome che ancora tiene Scommessopoli sulle prime pagine dei quotidiani.
Per la giustizia penale, come ha fatto rilevare nei giorni scorsi il pm Di Martino, non c'erano elementi probanti a suo carico ("Finora sarebbe impossibile dimostrare un reato associativo. Non ci sono soldi. Quanto alla frode sportiva, siamo su un piano ipotetico"), ma per Palazzi la credibilità di Carobbio è a prova di bomba ed ecco dunque Conte invischiato in questa brutta storia, che non gli appartiene proprio ideologicamente: al di là della sua pulizia interiore, c'è un elemento che cozza contro queste accuse. Chiunque l'abbia conosciuto afferma di essere stato colpito dalla sua feroce determinazione a vincere sempre; come avrebbe potuto lasciare così per strada punti e vittorie? Sarebbe incomprensibile.
Prima di Conte in Procura federale sono stati sentiti Marcelo Larrondo e Alessio Sestu, due giocatori del Siena 2010-2011, quello dei due match contestati a Conte: Novara-Siena (2-2), cioè quello della famosa riunione tecnica in cui Conte avrebbe detto a tutta la squadra: "Lo stesso Conte ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara per il pareggio" ecc e quello di AlbinoLeffe-Siena, per cui Filippo Carobbio, l'unico (ripetiamo l'unico accusatore di Conte) dice che anche Conte sarebbe stato al corrente di quella tentata combine ("Fummo tutti d'accordo, squadra e allenatore, di lasciare il risultato all'AlbinoLeffe"). che poi invece nella realtà sarebbe stata portata avanti dal suo collaboratore Stellini (ma Conte non poteva non sapere, è la tesi di Carobbio). Larrondo e Sestu erano l'ultima speranza per Palazzi di trovare un qualsivoglia riscontro alle accuse di Carobbio, ma pare proprio che non sia andata così e che, come tutti coloro che sono stati sinora sentiti, i due abbiano smentito.
Poi è toccato a Conte, entrato intorno alle 15.10 in compagnia dei suoi legali. L'audizione è durata quasi 3 ore 40 minuti e queste sono le poche parole pronunciate all'uscita da un Antonio Conte visibilmente sereno e sollevato: "Non c'è tanto da raccontare: sono contento perché finalmente è arrivato il giorno oggi di raccontare la verità in un clima molto sereno e ribadisco la mia contentezza. Sono assolutamente soddisfatto, perché finalmente, ribadisco, ho potuto raccontare la verità. Io da stasera torno in Val d'Aosta, e torno a fare quel che mi riesce meglio, cioè l'allenatore, e vincere".
La tesi difensiva di Conte faceva leva sull'acredine del centrocampista a causa di un diverbio tra la moglie di Carobbio e quella di Conte, assalita verbalmente dall'altra in quanto l'allenatore aveva negato al marito il permesso di assisterla nel periodo in cui doveva partorire, per il fatto che si era a ridosso di una partita; Carobbio nei primi interrogatori di Conte, non parlò mai del tecnico, poi ad un certo punto, il 29 febbraio, improvvisamente si ricordava che Conte era a conoscenza della tentata combine (a perdere) di AlbinoLeffe-Siena ed era addirittura d'accordo (quindi non più solo omessa denuncia ma illecito) per quella di Novara-Siena.
Resta il fatto che a testimoniare contro Conte c'è il solo Carobbio, mentre a favore ci sono 13 testimonianze in Procura federale e altre 15 in un atto che Conte ha consegnato a sua difesa per un totale di 28 persone che testimoniano che in questa riunione tecnica Conte non ha mai pronunciato quelle parole.
28 a 1: basterà? Il 28 è un dato di fonte Sky, per la Gazzetta son solo 21: un po' come succede a Zeman quando conta gli scudetti della Juve.
Dopo il 18, giorno dell'ultima audizione, passeranno otto o dieci giorni prima di arrivare ai deferimenti, che arriveranno dunque a fine luglio, verso il 26-27 in poi approssimativamente; il processo di primo grado si celebrerà verosimilmente il 3 o il 4 agosto, e subito dopo il Ferragosto ci sarà il secondo grado. La data-chiave è quella dei deferimenti: qualora Palazzi avesse creduto a Conte, non ci sarebbe deferimento e sarebbe già fuori dal procedimento
Prima di tutto verrà esaminata la posizione delle società che potrebbero essere coinvolte per responsabilità diretta (Siena, Pescara, Grosseto e Lecce); questo per motivi di compilazione dai calendari, perché la responsabilità diretta non comporterebbe solo una penalizzazione di punti ma la perdita di categoria.
Un'ultima annotazione sulle sarcastiche parole dette ieri da Filippo ('Pippo' per la Procura federale) Carobbio ai microfoni di Rtl 103,5 sarcasmo quando gli si è chiesto di commentare la presunta strategia difensiva del suo ex tecnico basata sul risentimento del centrocampista per il mancato permesso a recarsi dalla moglie partoriente: "Secondo te può essere una cosa normale? Può essere una difesa logica? Però a me non interessa, io sono sereno".
Ieri si è chiusa anche l'inchiesta di Bari, con al centro quel famoso Bari-Lecce (quello dell'autogol di Masiello) e pochissime ore dopo Pierandrea Semeraro è stato convocato in Procura il 18 luglio, che dovrebbe essere il giorno di chiusura delle audizioni.

Lavori in corso a Châtillon, aspettando Conte, Agnelli e Lucio - Conte era a Roma, tra le grinfie di Palazzi, ma i suoi collaboratori non hanno certo risparmiato il lavoro ai bianconeri.
La mattinata è stata dedicata ai test atletici con la Mapei, sulla falsariga di quel lavoro che ha supportato e monitorato lo stato di salute della Juve per tutto lo scorso campionato.
La seduta pomeridiana, iniziata alle ore 17. è iniziata con il lavoro atletico, guidato dal professor Paolo Bertelli; a seguire esercitazioni possesso palla, mentre i quattro portieri (Storari, Branescu, Leali e Citti) si allenavano a parte sotto la guida del preparatore Filippi. Infine la partitella unidici contro undici (come ieri non hanno preso parte alla partitella Vidal e De Ceglie, che hanno lavorato a parte) .
Per stamattina è atteso a Châtillon Andrea Agnelli che incontrerà i giocatori e Antonio Conte, rientrato ieri sera da Roma con un volo privato.
Sempre per oggi è previsto l'arrivo in ritiro del neo-acquisto Lucio.

Il solito Zeman - Agnelli l'aveva detto: noi pensiamo solo alla Juve e gli altri parlano sempre di noi. Così ieri a Studio Sport: "Le tre stelle? Molti si stanno dimenticando Calciopoli, chi ha seguito sa". Certo, chi ha seguito, anziché limitarsi a leggere la Gazzetta, sa e sa cosa è stata Calciopoli: è stata una Grande Farsa. E se Zeman volesse sapere davvero, il nostro sito può offrirgli materiale di consultazione ampio ed esaustivo.
E ce n'è anche per l'eterno nemico numero uno (anzi pericolo pubblico numero uno) del boemo: Luciano Moggi. Così Zeman:"Ha detto che non sono l'essenza del calcio? Se l'essenza è il doping e comprare le partite... effettivamente sono lontano dall'essenza del calcio". Anche qui sarebbe opportuno per Zeman consultare il nostro dossier doping: scoprirebbe che la Juve per il doping fu assolta. Quanto al comprar partite in Calciopoli non è girato un euro: certo, qualcuno andava a ritirare regalucci a Milano, ma questa è un'altra storia.

Increscioso episodio a Top Calcio 24 - Ieri durante le trasmissioni di Top calcio su Telelombardia si è verificato un increscioso episodio, con la comparsa di una videata con un'immagine gravata da una sovrascritta profondamente offensiva nei riguardi di Antonio Conte. Fabio Ravezzani, direttore della redazione sportiva, così si è poi scusato via twitter: "Per un deprecabile, gravissimo errore della redazione oggi, mio primo giorno di ferie, è andato in onda una grafica offensiva su Conte. Ovviamente mi scuso a titolo personale. Verranno presi severissimi provvedimenti verso chi ha incautamente commesso la leggerezza. Non ho parole. In tanti anni non mi era mai successo un fatto simile. Primo giorno di vacanza rovinato. Ancora scusa a tutti. Grazie e tutti quelli che hanno capito. Davvero di cuore. Ma la cosa avrà gravi conseguenze per chi ha sbagliato in questo modo".

Si è spenta una voce storica - E' morto, nella notte tra giovedì e venerdì, proprio alla soglia dei 78 anni, Alfredo Provenzali, una delle voci storiche di 'Tutto il calcio minuto per minuto', uno che riusciva a raccontare il calcio: e ai tifosi attaccati alle radioline sembrava di essere a bordo campo. a seguire con incredibile precisione, quasi a vedere, il dipanarsi delle azioni sul campo.
Esattamente il contrario di quel che succede oggi, quando i telespettatori guardano le immagini delle partite sui loro televisori, e dai vari Caressa e Bergomi si sentono raccontare un'altra partita, infiorata dai vari tormentoni stile 'Lo voglio rivedere, Fabio'; e si chiedono cosa mai stiano vedendo quei due.


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