Conte da Palazzi: contro Carobbio non solo difesa ma anche contrattacco.

News, 13 marzo 2012.

Ieri l'audizione di Mezzaroma: smentito Carobbio su tutta la linea. Oggi tocca ad Antonio Conte: per contrastare le affermazioni di Carobbio, frutto di rancore e di voglia di sconti, niente barricate ma lavoro di contrattacco. Primo giorno del ritiro di Chatillon per i bianconeri, sotto la guida Angelo Alessio. Calciomercato bianconero in fase di stasi: bisogna vendere, ma solo Felipe Melo ha  richieste. Moratti: Zeman è simpaticissimo e bravissimo.

L'audizione di Mezzaroma fa da apripista a quella di Conte - L'Avvenimento per eccellenza della giornata di oggi sarà senza ombra di dubbio l'interrogatorio di Antonio Conte in Procura federale a Roma. Interrogatorio che nella giornata di ieri ha già avuto il suo antipasto, con l'audizione del presidente di quel Siena 2010-2011 di cui Conte era l'allenatore.
Massimo Mezzaroma, il cui interrogatorio è durato quasi due ore, ha parlato di quattro episodi, due dei quali coinvolgono direttamente anche Antonio Conte; e ha smentito nella maniera più assoluta le accuse di Carobbio
Il primo episodio, che lo vedrebbe chiamato in causa direttamente, si riferisce a Modena Siena: c'è Gervasoni, che riferisce che c'è stato un colloquio con Gegic che ha riferito che un suo amico del Kazakistan che gli aveva detto che Mezzaroma si voleva comprare la partita col Modena, in pratica un duplice de relato, con qualcuno che dice ad un altro di aver sentito un altro ancora dire un'altra cosa. Il secondo, che ancora lo vedrebbe direttamente coinvolto,è relativo a Siena-Varese, col Siena già aritmeticamente promosso e terminata 5-0, ; Carobbio ha raccontato che Coppola, allora portiere del Siena sia entrato nello spogliatoio, sbiancato in volto, affermando che un emissario del presidente gli aveva riferito che Mezzaroma voleva scommettere contro la vittoria del Siena, ma la squadra si sarebbe ribellata all'idea; di quest'episodio l'altroieri Coppola ha invece chiarito che in effetti fu avvicinato da qualcuno che però egli catalogò immediatamente come un inattendibile balordo; e avrebbe poi raccontato la cosa ai compagni per condividere con loro il suo personale stupore per quell'incontro assurdo.
Il terzo e quarto episodio contestatigli riguardano Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena, cioè le due gare per le quali Carobbio ha chiamato in causa anche Antonio Conte. Sempre e solo per bocca di Filippo Carobbio, visto che tutti gli altri smentiscono vigorosamente le parole del 'pentito

Conte è già a Roma - Antonio Conte ieri mattina ha raggiunto la sede del ritiro con il pullman della squadra, ha pranzato con i suoi ragazzi, poi ha raggiunto l'aeroporto di Aosta da dove, con un volo privato, ha raggiunto Roma a metà pomeriggio e si è subito recato nello studio dei suoi avvocati, dove ha messo a punto i dettagli di quella che sarà la sua difesa. Una difesa che non si limiterà a dire 'la mia parola contro la sua', né cercherà di sgretolare tout-court l'attendibilità di Carobbio. Ma, siccome è arcinoto che per la Procura Carobbio è credibile in modo addirittura granitico, si cercherà di convincere gli inquirenti che, pur nella sua generale credibilità, possa anche aver detto cose non vere, spinto da alcune motivazioni che verranno illustrate. Una di queste si trovava raccontata sui quotidiani di stamattina e raccontava del rancore che il giocatore avrebbe nutrito nei confronti del suo tecnico a causa di un permesso negatogli per stare accanto alla moglie partoriente. La cosa avrebbe a tal punto irritato i coniugi Carobbio che in seguito, ad una festa in cui erano presenti le famiglie dei calciatori, la signora Carobbio (sì, proprio lei, quella che tanto si era spesa nell'intervista ad 'Oggi' per difendere il marito che, a suo dire, tanto stimava Conte) avrebbe pubblicamente rinfacciato l'episodio alla compagna di Conte, lasciando peraltro basito l'uditorio per la violenza delle parole utilizzate. E si farà anche presente agli inquirenti che Carobbio, per avere appunto quei vantaggi promessi apertamente ai 'collaboratori,' per salvare la sua carriera anche da una possibile radiazione potrebbe aver sovraconfessato (e il primo patteggiamento che l'ha visto protagonista in effetti l'ha largamente premiato). Quindi quella di Conte non sembra presentarsi come una difesa con le barricate (che si è visto che con Palazzi paga poco), ma una difesa fondata sul contrattacco.
Prima di Conte saranno sentiti due giocatori di quel Siena, Sestu e Larrondo, ultima carta in mano a Palazzi per cercare qualcuno di quello spogliatoi che confermi di aver udito le parole di Carobbio. Sinora tutti quelli sentiti, dai calciatori allo staff tecnico, hanno detto esattamente l'opposto, facendo il ritratto di un tecnico che li aveva incitati con la solita veemenza dare il massimo per vincere, dopo la sconfitta subita contro il Portogruaro.

Primo giorno di ritiro a Châtillon - Arrivati a mezzogiorno in punto in ritiro insieme ad Antonio Conte, nel pomeriggio (ore 17), a causa della partenza del tecnico per Roma per l'audizione odierna in Procura federale, i bianconeri si sono allenati nello stadio Ernesto Brunod agli ordini del secondo di Conte, Angelo Alessio, dal preparatore Paolo Bertelli e dal nuovo collaboratore Costantino Coratti.
Rispetto ai 28 convocati mancavano Lucio, che si aggregherà solo domani al gruppo, e Isla, rimasto a Torino per completare il percorso di guarigione dall'infortunio al ginocchio destro che gli ha fatto saltare tutta la seconda parte della scorsa stagione.
Per oggi il programma prevedeva: una mezz'ora di corsa, poi il lavoro con la palla (palleggi, conduzione palla (con progressivo aumento della velocità) e possesso palla; infine la partitella (11 contro 11 su metà campo) partitella: a segno Matri (due volte) e Marrone. Non hanno disputato la partitella Vidal (che è rientrato a lavorare in palestra) e De Ceglie (che ha svolto un lavoro tecnico con Massimo Carrera).
Châtillon ha riservato ai bianconeri un'accoglienza molto calda ed entusiastica: la Vecchia Signora è finalmente tornata a casa, là dove cioè aveva svolto la sua preparazione per ben nove stagioni consecutive, la dove erano stati in incubazione i successi dell'era Lippi.

Calciomercato bianconero in fase di stallo - Il calciomercato bianconero sembra essere entrato in una fase di stallo: in parte ciò è dovuto alla difficoltà di liberarsi dei giocatori che non fanno parte del progetto, cercando di perderci il meno possibile, visto che si tratta di giocatori che, acquistati per lo più a caro pezzo, hanno ampiamente deluso le attese, e si sono dunque progressivamente deprezzati. Partito Elia per il Werder Brema, il nome più 'caldo' resta quello di Felipe Melo, reduce da una buona stagione al Galatasaray che tuttavia non lo ha riscattato. In questo momento per lui ci sono due piste: una russa e una turca. Quella russa è rappresentata dallo Spartak Mosca, il cui tecnico, Unai Emery, ben conosce il brasiliano per averlo allenato all'Almeria. Quella turca non porta al Galatasaray, ma ai suoi rivali del Fenerbahçe che, oltre ad aver avuto modo di apprezzare Melo nel corso della sua stagione al Galatasaray, vogliono forse 'vendicare lo scippo' di Altintop, che sembrava promesso sposo del Fenerbahçe ma si è alla fine accasato al Galatasaray.
Per quanto riguarda il mercao in entrata, perso Verratti per l'entrata in scena degli sceicchi del Paris Saint-Germain, sembra sfumare anche Destro: in vantaggio c'è la Roma, che sta per cedere Borini al Liverpool e con quel contante fresco andrebbe all'assalto di un giocatore che a Zeman piace assai. Poi c'è da tenere d'occhio il Milan che, qualora cedesse veramente Thiago Silva e Ibrahimovic, sempre al ricchissimo PSG, potrebbe dare immediatamente l'assalto al giovane attaccante.
E nel frattempo le trattative che la Juve sta portando avanti o rallentano (Gabbiadini con l'Atalanta) o si sono arenate (El Kaddouri col Brescia).

Moratti: Zeman è simpaticissimo e bravissimo - Queste, come riportate sul sto ufficiale del club, le dichiarazioni con cui Massimo Moratti ha commentato le parole di Andrea Agnelli sull'oscuramento delle stelle e sul rifiuto del modo di contare gli scudetti da parte della Figc: "Non c'è niente di nuovo, mi sembra che sia continuo quello che continua a dire e che sia una posizione che continua a essere la stessa". Alla domanda se anche per lui, come per Zeman, 28 scudetti siano già troppi, ha risposto: "Zeman è simpaticissimo, oltre che bravissimo". C'è da chiedersi perché Zeman non abbia mai allenato l'Inter...


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