I tempi lunghissimi di Calciopoli Due

News, 23 luglio 2010

Tempi biblici per Calciopoli Due. Contro lo Shamrock Rovers in Europa League. Luci e ombre da Varese. Anche Salihamidzic dice di no? L'autodifesa di Secco. Maiorca escluso dall'Europa League. Una tentazione per Melo e i dubbi di Diego. Kakà per Ibra?

Tempi biblici per Calciopoli due - Si annunciano davvero tempi biblici per Calciopoli Due, mentre per affossare la Juve in Calciopoli Uno ci vollero sì e no venti giorni, perché "the show must go on", tutto doveva cominciare in perfetto orario, senza la Juve, beninteso. Adesso la situazione è questa: il Pm fornirà le intercettazioni alla Figc solo a settembre (pare che l'intoppo sia stato attribuito anche alla necessità di quantificare gli importi di spesa dovuti), e la Figc ha previsto un lavoro di circa due anni per trascrivere interamente le 180.000 chiamate. Perché Calciopoli due in realtà non fa gioco a nessuno. Speriamo che a qualcuno a Torino interessi, in nome dell'equità doverosamente pretesa.

Shamrock Rovers per la Juve - Sarà lo Shamrock Rovers ad affrontare la Juventus nel terzo turno preliminare di Europa League: infatti dopo aver pareggiato 1-1 in casa si è imposto per 1-o sul campo del Bnei Yehuda, con il goal decisivo di Stewart al 70'. La partite si disputeranno il 29 luglio in Irlanda e il 5 agosto a Modena. Lo Shamrock Rovers è la squadra più titolata d'Irlanda (15 campionati e 24 coppe nazionali) e ha il vantaggio di aver già disputato oltre 20 gare di campionato. Sulla potenziale pericolosità dello Shamrock, per una Juve ancora per metà in cantiere, ha detto Tardelli: "Gli irlan­desi sono per natura dei lottatori. Non mollano mai, corrono come dei matti fino al novantesimo. Sbaglia chi considera il campionato ir­landese un torneo azienda­le. Negli ultimi anni la qua­lità è cresciuta. La Juve dovrà fare attenzione soprattutto alla maggiore freschezza atletica degli av­versari".

Luci e ombre da Varese - Allenamento pomeridiano dalle 16.30 alle 18.30 al Franco Ossola di Varese, in buona parte sotto lo sguardo attento di Andrea Agnelli. Dopo il riscaldamento, esercizi di possesso palla e la consueta partitella che ha messo in evidenza luci ed ombre dell'attuale Juve, a soli sette giorni dal debutto in Europa. Il primo tempo è finito senza goal, nonostante un'occasione colossale toccata ad Amauri, che ha sbagliato l'impatto col pallone e ha spedito incredibilmente sul fondo. I due goal dell'1-1 sono venuti nella ripresa e portano la firma di Marchisio (su assist di Del Piero) e Trezeguet (su suggerimento di Giovinco). La partitella e l'allenamento nel suo complesso hanno messo in evidenza un Marchisio già in palla, un Trezeguet molto volonteroso, un Chiellini determinato a riguadagnare al più presto la forma migliore, uno Storari molto reattivo, anche nell'allenamento dedicato, ma anche un Amauri svagato, caracollante, inconcludente e un Diego bravo con la palla, però se marcato a distanza, per non dire di un Camoranesi lontano anni-luce da quello che conoscevamo.

Andrea Agnelli piomba a Varese - Visita a sorpresa del neo presidente della Juventus Andrea Agnelli a Varese, sede che ospita la seconda parte del ritiro bianconero. Il presidente della Vecchia Signora è arrivato in tarda mattinata nella sede del ritiro, ha pranzato con la squadra e con tutto lo staff e poi ha seguìto buona parte dell'allenamento pomeridiano previsto per le 16.30. Che sia stata anche l'occasione per un vertice di mercato con il dg Marotta e l'allenatore Del Neri?

Marotta incassa anche il no di Salihamidzic? - La squadra greca del Paok Salonicco sembra che abbia tentato di acquistare Hasan Salihamidzic (fermo ancora per infortunio per un problema al tendine che lo affligge già dalla passata stagione). La Juventus, che non punta più sul giocatore bosniaco, sta tentando di piazzarlo in tutti i modi: l'offerta di 1,5 milioni di euro è stata accettata dalla società bianconera ma il giocatore non ha preso nemmeno in considerazione l'idea di trasferirsi in terra greca, secondo quanto riporta l'emittente Sky Sport. E i problemi per Marotta nello sfoltire una rosa composta da tanti giocatori ultratrentenni continuano...

Secco: avevo preso Mascherano e Cassano, ma non li han voluti. Interessante intervista ad Alessio Secco, il primo ds della Juve dopo Calciopoli, su "La Stampa". L'ex ds descrive così il suo addio alla Juve: "Credevo di meritare almeno due righe di ringraziamento, dopo tredici anni di Juve: il club le ha dedicate a chi c’è stato molto meno. Una caduta di stile. C’è stata sfiducia e diffidenza nei miei confronti, fin dall’inizio, da parte di un po’ di tutti. Forse perché ero giovane, o per invidia". A proposito di giocatori, elenca alcuni affari sfumati, a suo dire, per colpe non sue: "Mascherano, nel gennaio 2007, l’avevo preso: sarebbe venuto in prestito, anche in B. Mi dissero che non si poteva, perché la proprietà del cartellino era un intreccio tra persone e società, e la Juve ha un codice etico. Lui si mise a piangere. Il Liverpool lo prese, poco tempo dopo. Poi, Van der Vaart, nell’estate 2009. E Cassano, tre e due anni fa, l’avevamo in mano. Ma c’erano perplessità da parte di qualcuno". Sulla questione Poulsen in luogo di Xabi Alonso: "Si decise per quel tipo di giocatore: costava la metà, ma il prezzo non c’entrò nulla. Fu una decisione a livello collegiale, come sempre: io, Ranieri e Blanc e il Cda". Sulle colpe che gli sono state attribuite: "Il problema è che la gente mi investiva di un potere che non avevo: in società come la Juve, la gestione degli acquisti è democratica, diciamo, frutto di decisioni collegiali". Chiarisce che avrebbe preferito una situazione come quella attuale di Marotta, con un dg o un ds che decide e si prende la responsabilità delle scelte. Non avrebbe comunque mai rifiutato la chiamata bianconera: "Per uno che vuol fare questo mestiere, dire no alla Juve sarebbe stata una cosa folle". Rivendica con orgoglio la bontà di alcune scelte: "Sissoko. E anche Diego, nonostante l’anno passato". E giustifica la legittimità di alcune di quelle che hanno funzionato meno: "Il calcio è strano: Almiron aveva portato l’Empoli in Coppa Uefa, fece male qui e a Firenze. Quest’anno a Bari è stato uno dei migliori centrocampisti del campionato. Tiago ha fatto un buon mondiale ed è andato a giocare nella squadra che ha vinto la Coppa Uefa. Felipe Melo? Nonostante l’errore contro l’Olanda, non si gioca per caso nel Brasile. É un ottimo giocatore. Su Felipe fu deciso di fare uno sforzo importante". Sui motivi del fallimento di molti: "C’è stata una frenesia inspiegabile: molta poca accoglienza verso i giocatori. L'anno scorso, gli infortuni hanno falsato il valore della squadra". Sulla scelta dell'allenatore, non avrebbe avuto dubbi: "Capello. L’unico che pure l’anno scorso avrebbe potuto fare meglio. Ma non sarebbe venuto, sta troppo bene a Londra. Allora, Benitez".

Niente Europa League per il Maiorca: non ha i requisiti - Nel corso della riunione svoltasi ieri a Nyon, l'Organo di Controllo e Disciplina dell'Uefa ha decretato che il Maiorca non possiede i requisiti per partecipare alle competizioni Uefa per club 2010-11. Il comunicato sul sito ufficiale dell'Uefa spiega: "Dopo aver esaminato le relazioni di tutti gli esperti, l'Organo di Controllo e Disciplina ha stabilito che il club spagnolo non soddisfa i criteri minimi di ammissione (Articolo 2.07 del Regolamento della UEFA Europa League), poiché la licenza del club non è stata garantita in ottemperanza al Regolamento UEFA Licenze per Club, edizione 2008, e il club non ha adempiuto agli obblighi definiti come da regolamento". In realtà il Maiorca, classificatosi al quinto posto nella Liga della stagione scorsa, ha gravi problemi finanziari e da maggio ha sospeso gli emolumenti ai giocatori. "Il club - prosegue la nota - potrà ricorrere in appello contro la decisione dell'Organo di Controllo e Disciplina entro tre giorni dal ricevimento delle motivazioni della sentenza". E il Maiorca ha già precisato che presenterà ricorso.

Mourinho tenta Melo - Dopo gli attestati di stima del tecnico portoghese sul brasiliano della Juventus, è arrivata l'immediata replica, a Sky Sport 24, da parte del portavoce di Felipe Melo, Emiliano Froldi, che comunque non si sbilancia sul futuro del centrocampista: "Noi sappiamo quello che è stato pubblicato da vari quotidiani spagnoli e cioè che Mourinho ha espresso gradimento per il giocatore, ma è un po' prematuro per parlare di contatti. Il fatto che un allenatore come Mourinho esprima il suo gradimento, dimostra che Felipe è un calciatore di grande spessore. Comunque, in questo momento il ragazzo è in vacanza, quindi non saprei cosa dire, è un argomento prematuro". Emiliano Froldi rilascia anche un commento circa gli attestati di stima provenienti dal tecnico e dal dg della Juve: "Io ho visto che sia Del Neri sia Marotta hanno detto più volte che puntano sul giocatore. Sono parole di stima e incoraggiamento che fanno molto piacere. Il giocatore tornerà a disposizione della squadra dopo l'amichevole con il Lione".

Diego: se non servo, lasciatemi andare - Le parole di Del Neri o il clima di questi primi giorni di ritiro probabilmente hanno fatto intuire a Diego che in questa stagione potrebbe rischiare molte volte il posto da titolare se non si dimostra all'altezza delle promesse. In questi l'Amburgo si è detto interessato al brasiliano, che senza mezzi termini ha detto: "Se davvero non posso essere utile alla Juve, allora fatemi andare a giocare là".

Clamoroso scambio Kakà-Ibra? - Il quotidiano spagnolo 'Mundo Deportivo' titola che Mourinho vorrebbe portare a Madrid Zlatan Ibrahimovic. Per arrivare allo svedese, il Real potrebbe inserire nell'eventuale trattativa l'ex milanista Kakà. Si legge altresì sul quotidiano spagnolo che Mourinho non vedrebbe di buon occhio Benzema, destinato alla cessione, e quindi punterebbe tutto sullo svedese scontento dell'ultima stagione appena trascorsa in terra catalana. La trattativa sarebbe fattibile, si continua a leggere su 'Mundo Deportivo', anche perché il Real Madrid è una delle poche società in Europa capaci di sobbarcarsi uno stipendio, come quello dello svedese, di 12 milioni d'euro netti all'anno. Tuttavia Raiola, agente di Ibra, alla radio spagnola 'COM Radio', afferma di non saperne nulla, almeno al momento: "Non ho mai parlato con il Real riguardo un presunto scambio Kakà-Ibra. Il mercato è ancora lungo, ma al momento non ne so nulla".

Rimane a Milano? - Il quotidiano spagnolo 'As' riporta la brusca frenata nella trattativa per l'ingaggio tra Real Madrid e Maicon: il laterale brasiliano ha "sparato" grosso chiedendo addirittura 7 milioni d'euro netti all'anno (all'Inter percepisce 3 milioni d'euro netti annuali). Secondo il quotidiano spagnolo, la squadra di Milano e le merengues avrebbero già raggiunto l'accordo per il trasferimento del brasiliano: cifra intorno ai 28 milioni d'euro. Salta tutto?

Adesso il Wolfsburg toglie Dzeko dal Mercato - Dopo che nei giorni scorsi era sembrato che Hoeness fosse disposto ad accontentare Dzeko, che vorrebbe lasciare il Wolfsburg, ieri il dg dei 'Lupi' ha fatto retromarcia: "Abbiamo deciso di mettere la parola fine a tutte le indiscrezioni dimercato Dzeko e Misimovic rimarranno al Wolfsburg, non sono in vendita, non ascolteremo nessuna proposta. La nuova stagione è alle porte, è importante ritrovare la concentrazione. Entrambi i giocatori hanno dei contratti che non possono essere interpretati. Sono convinto che questa decisione non avrà effetti sulle prestazioni di Edin e 'Zwetschge'. Sono due ottimi giocatori, faranno bene", questo sul sito ufficiale della società. E così il mercato bianconero, tra chi non se ne vuole andare e chi non può arrivare, è nelle sabbie mobili.


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