Moratti e Preziosi davanti alla Disciplinare. Agnelli a Pinzolo.

News, 8 luglio 2010.

Andrea Agnelli a Pinzolo. Oggi la giustizia sportiva decide su Moratti e Preziosi. Marotta: Sono qui per parlare coi ragazzi. Infortunio per Del Piero. Lanzafame contento di essere tornato, Motta e De Ceglie ottimisti. Francesca Menarini: Vittima di una congiura. La finale sarà Olanda-Spagna. Amauri: tutta colpa di una mentalità sbagliata.

Oggi alle 15 Disciplinare per Moratti e Preziosi - Ieri non c'è stato un solo giornale sportivo che abbia parlato della Commissione Disciplinare che oggi alle 15 dovrebbe discutere il deferimento di Moratti, Preziosi, Inter e Genoa per la trattativa Milito-Motta condotta con l'inibito Preziosi. Il soprannome "porto delle nebbie", dato venti anni fa alla Procura di Roma, sembra potersi oggi applicare alla Procura Federale, che su questo deferimento ha mantenuto un rigoroso riserbo, nonostante una fuga di notizie dal suo interno. In mancanza di un comunicato chiaro e trasparente dobbiamo usare il condizionale per l'appuntamento di oggi. Vedremo se sarà applicato il regolamento, con le pene che sono previste per l'articolo della giustizia sportiva contestato ai deferiti. Sui forum di fede juventina, che abbiamo auscultato, la considerazione per la giustizia sportiva è davvero molto bassa, in virtù dei precedenti della squadra nerazzurra con la giustizia sportiva e con Palazzi; vengono ricordati tutti i precedenti, dal caso passaporti falsi fino all'archiviazione, davvero incomprensibile, del caso dossieraggio e pedinamenti di propri calciatori, caso che Vieri ha chiesto di riaprire. Vedremo.

Andrea Agnelli a Pinzolo - Mentre la squadra in campo svolgeva l'allenamento mattutino del mercoledì, ha fatto il suo ingresso in campo Andrea Agnelli, accompagnato da Beppe Marotta. Andrea, tra gli applausi dei 200 spettatori presenti, ha salutato i giocatori; poi, con Marotta e l'ufficio stampa al completo, ha fatto il giro del Summer Camp, prestandosi a foto e autografi, oltrepassando le transenne e lasciandosi circondare dai tifosi che gli urlavano 'Abbiamo fiducia in te' e 'Fatti restituire i due scudetti che sono nostri'. A chi gli diceva 'Tu sei la Juve', ha risposto: 'La Juve siete voi. Dobbiamo stare tutti uniti e non chiamatemi presidente. Chiamatemi Andrea'. Ha viceversa dribblato le domande dei giornalisti con cortesia e arguzia. Al termine della visita i tifosi lo hanno salutato con le parole 'Andrea uno di noi'. Nel pomeriggio con Jean-Claude Blanc ha assistito alla partitella 11 contro 11: da una parte c'era la coppia Trezeguet-Del Piero, dall'altra quella Amauri-Diego; hanno vinto i secondi (3-1, con due goal di Amauri e uno di Diego; tutte e tre le reti sono arrivate su assist di Motta). Al termine della partitella in famiglia, ai microfoni di Juve Channel, Andrea Agnelli ha ringraziato i tifosi per l'accoglienza ricevuta e ha espresso la sua volontà che la Juve torni la Juve: "Questo non è il momento di parlare, ma di agire. Dobbiamo tornare ad essere all'altezza della nostra tradizione. Tutti dobbiamo dare il massimo perché la Juve torni a ottenere il massimo. Se sono sereno? Quando sai di dare il massimo lo devi essere. Oggi abbiamo avuto diverse riunioni interne, perché come sapete abbiamo in estate una serie di appuntamenti importanti, il primo dei quali il 29 luglio, motivo per cui era importante vedere il mister, lo staff e la squadra ai suoi primi passi".

Marotta: Sono qui per parlare coi ragazzi - Sono parole di Beppe Marotta in quel di Pinzolo: e ciò di cui dovrà parlare a molti di loro sarà convincerli ad accettare di partire. Per esempio parlerà con Diego che, tramontata con Del Neri l'ipotesi trequartista nel rombo, dovrà adattarsi ad un'altra posizione in campo (seconda punta o addirittura regista, ammesso che ne dimostri le qualità) o accettare le offerte che arrivano per lui dall'estero, soprattutto dalla Germania, dove è ben conosciuto. Dovrà parlare anche con Trezeguet e Camoranesi, un po' frenati dall'alto ingaggio, con Giovinco, con Grosso e Grygera; poi, man mano che arriveranno, con gli altri, per esempio con Tiago (che il Mondiale ha rivalutato) e Poulsen (richieste dalla Turchia, che il danese ha già rifiutato l'anno scorso). Chi dai Mondiali non è certo uscito rivalutato è Felipe Melo, che i brasiliani hanno eletto a capro espiatorio della débâcle verdeoro, e che sta ora trascorrendo le vacanze in una principesca villa a Buzios, località balneare chic del Brasile. E quando tornerà, anche con lui Marotta dovrà fare quattro chiacchiere. E di lui ha detto a Mediaset Premium: "Felipe è patrimonio della Juventus, è giusto tutelarlo e metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. Il calcio però è molto dinamico negli interessi e per Melo vale ciò che vale per gli altri, quindi siamo attenti a valutare tutte le eventuali richieste".

Infortunio per Del Piero - Pronti via! Prima settimana di allenamento e primo infortunio: la maledizione ancora non pare aver lasciato casa Juve: il primato stagionale tocca al Capitano, che ha dovuto abbandonare, visibilmente contrariato, il terreno di gioco per un problema all'inguine, la cui entità è ancora da valutare: si spera sia solo un leggero affaticamento.

Lanzafame: Molto contento di essere tornato - Dopo tre anni ritorna in ritiro in la Juve, c'era già stato nel 2006, poi ha dovuto affrontare tre stagioni in giro per l'Italia prima di poter indossare di nuovo la maglia bianconera: "Ogni storia è diversa - dice dal palco del Summer Village di Pinzolo - Marchisio ad esempio ha avuto bisogno di un solo anno in un’altra squadra per accumulare esperienza. Se la Juve ha ritenuto che io avessi bisogno di più tempo, significa che era giusto così". Ed è felicissimo di essere tornato a casa: "Con la Juve ho fatto tutto il settore giovanile e sono ovviamente molto contento di essere tornato. È un momento particolare per la mia carriera, anche se è solo agli inizi". Il severo lavoro imposto da Del Neri non gli pesa: "Stiamo lavorando sodo e anche se è dura, dobbiamo ricordarci che siamo dei privilegiati, che il nostro è un lavoro, ma è anche divertimento". Sul ruolo che predilige dice di essere "un giocatore votato all’attacco, che può fare anche l’esterno, destra o sinistra non importa".

Amauri: tutta colpa di una mentalità sbagliata - "La mia voglia è di stare qui e sicuramente resterò qui. Parlando personalmente, i tifosi non sono contenti di quello che ha espresso Amauri nell'ultimo campionato così come non sono contento io. Ho sofferto tanto nell'ultimo anno. Come ho detto, riparto da zero, ho un conto aperto con i tifosi e con la società, so dove ho sbagliato l'anno scorso e sicuramente quest'anno sarà diverso". Tanta voglia di riscatto nelle parole di Amauri, ma anche un velato rammarico e tanta autocritica per la mancata convocazione in Nazionale: "Se ne era parlato tanto, certe cose mi hanno fatto piacere, altre meno. Lo scorso anno sarei potuto arrivare al Mondiale e non ce l’ho fatta per colpa mia e per una stagione storta. Non è certo stato uno dei Mondiali più belli dell’Italia, ma avrei voluto esserci lo stesso. Comunque ho ancora tempo e so dove posso arrivare". Poi guardando avanti ammette che la Juventus è la priorità assoluta: "Se però dicessi che il mio primo pensiero è la Nazionale, mentirei. Il primo obiettivo è prepararmi e fare bene con la Juve. Se poi ci sarà l’opportunità, ora che sono italiano, sarò la persona più felice del mondo, ma ora non penso né al Brasile né all’Italia". Tante belle promesse, ma per convincere il popolo bianconero non bastano più.

La finale sarà Olanda-Spagna - Non ci sarà rivincita per l’Olanda e i Mondiali avranno una finale nuova di zecca: e dunque il polipo ha indovinato ancora. La Germania ha senz’altro risentito dell’assenza dello squalificato Mueller, rimpiazzato da Trochowski. Nella Spagna mancava Torres, ma per scelta tecnica di Del Bosque, che gli ha preferito lo sgusciante Pedro. La Spagna ha avuto la sua forza nel solito gioco avvolgente e soprattutto nel suo centrocampo Xavi-Iniesta, che le ha regalato il pallino del gioco, contro una Germania deludente, la brutta copia di quella vista contro Inghilterra e Argentina. Per mole di gioco il punteggio avrebbe potuto essere più rotondo per la Spagna, che però ha un po’ pagato una certa difficoltà a concretizzare quanto prodotto. Il primo tempo, piuttosto deludente, si era concluso sullo 0-0, ma nella ripresa le Furie Rosse hanno aumentato sempre più la loro pressione, rischiando più volte di segnare, e alla fine a riuscirci è stato Carles Puyol che, lasciato praticamente incustodito su azione da calcio d’angolo, ha incornato alle spalle di Neuer. L’ultimo quarto d’ora ha visto l’assalto della Germania, e qualche risposta in contropiede della Spagna. Ma il risultato non è cambiato. E in Spagna è festa grande.

Francesca Menarini: Vittima di una congiura - Si è svolta ieri la conferenza stampa di presentazione di Sergio Porcedda, l'imprenditore sardo cui i Menarini hanno ceduto l'80% delle quote della Società; in tale occasione Francesca Menarini è tornata sulla questione dei tre mesi di inibizione comminati a lei e al padre per aver cenato con Luciano Moggi; sono, a suo dire, "una congiura di cui noi abbiamo fatto le spese". E ha aggiunto: "Lasciare la presidenza con un deferimento in atto fa parte di questo mondo. Io mi sono sempre schierata in un certo modo riguardo alla vicenda di cui comunque non voglio parlare, perché fa parte del passato". E Porcedda, intervenendo nel merito, ha ricordato che si è trattato di una condanna giunta "sulle dichiarazioni rilasciate da un tesserato. E non aggiungo altro". Il tesserato è Franco Salvatori, attuale ds rossoblù, che può però iniziare a preparare le valigie; infatti "saranno valutate - ha concluso Porcedda - le modalità per interrompere il rapporto, visto che non rientra nei piani del nuovo staff".

Italia: a Firenze la prima in casa di Prandelli - Prandelli esordirà con la sua nazionale in una gara ufficiale casalinga in uno stadio "amico", è stata fissata infatti al Franchi di Firenze la seconda gara valida per le qualificazioni agli europei 2012 che vedrà di fronte l'Italia contro le Far-Oer. Previsto invece per il 3 settembre a Tallin contro l'Estonia il primo impegno.

Derby della Mole ad ottobre? - Una bella iniziativa starebbe nascendo tra la Juventus e il Torino: organizzare un derby tra vecchie glorie con incasso devoluto in beneficenza a favore dei malati di Sla. L'idea è stata partorita dal neo presidente juventino Andrea Agnelli dopo un incontro nel capoluogo piemontese tra lui, il presidente del Torino Urbano Cairo e Michele Riva torinese e malato di Sla. Inizialmente si pensava ad un derby coi giocatori attuali, ma per esigenze di calendario l'incontro sarebbe slittato a fine stagione. Da qui è partita l'idea di Andrea Agnelli: «Dobbiamo fare i conti con un calendario fitto e che oltretutto non è ancora uscito. Perché non organizziamo una partita con i due capitani delle squadre di adesso e una selezione di vecchie glorie? Dobbiamo puntare molto sulla comunicazione per massimizzare la raccolta dei fondi. L’ideale sarebbe creare una festa, magari con qualche cantante: una cosa molto spettacolare». Adesso 'la palla' passerà alla macchina organizzativa, coordinata dall’assessore Sbriglio e da Massimo Mauro, altro promotore dell’incontro e consigliere della Aisla: il derby si farà probabilmente ai primi di ottobre.

Motta e De Ceglie ottimisti - Anche Marco Motta, come gli altri nuovi arrivi in casa Juve, si dice assai felice di essere qui e motivato a fare bene: "Mi ci vorrà forse ancora un po’ di tempo per realizzare di essere alla Juve, ma anche solo facendo il tragitto dall’albergo al campo e vedendo i manifesti dei campioni del passato affissi, capisco quanto siano importanti questa società e la sua storia. Sono qui in prestito con diritto di riscatto e dovrò dimostrare di meritarlo. Ho tanto da lavorare, da migliorare e da dimostrare. E' una grande chance, starà a me riuscire a ripagare sul campo la fiducia che hanno riposto in me". E sogna lo scudetto: "L'ho sfiorato con la Roma, ora voglio raggiungerlo con la Juve. Abbiamo le stesse possibilità di tutte le altre squadre, Inter compresa. A Roma sono stato bene, ho lasciato un gruppo straordinario e fa male essere andato vicino allo scudetto e non aver vinto niente. Abbiamo perso il titolo con la Sampdoria, anche se l'Inter ci ha permesso di fare una grande rincorsa rallentando il passo. Ora voglio ottenere tanti successi in maglia bianconera". De Ceglie invece è ormai al suo quarto ritiro in maglia bianconera, è un prodotto del vivaio, ma anche lui non manca di dirsi soddisfatto del clima che si respira alla Juve in questi primi giorni di attività, clima che fa ben sperare per la stagione che va ad iniziare:"Abbiamo iniziato subito forte, e dobbiamo continuare così per mettere altro fieno in cascina. Si avverte in gruppo la volontà da parte di tutti di creare un bel gruppo. Il ruolo che sento più adatto alle mie caratteristiche è quello di terzino sinistro, pur avendo giocato tante volte come esterno alto. La Nazionale? Speriamo di poterci arrivare, sto lavorando anche per questo".


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