Abete resta e dopo 3 anni si ricorda delle intercettazioni

News, 3 luglio 2010.

Abete non si dimette, viene confermato e dice: Chiederemo tutte le intercettazioni. Gli extracomunitari scendono da due a uno. Motta in ritiro con la Juve. Capello confermato. Brasile a casa, Olanda avanti.

Intercettazioni, la FIGC si muove con oltre 3 anni di ritardo - Dopo il Consiglio Federale che gli ha rinnovato la fiducia chiudendo due occhi su tutti gli insuccessi sportivi e di politica Federale degli ultimi anni, Abete ha affrontato anche il tema intercettazioni: "Chiederemo tutte le intercettazioni, a prescindere da quelle che entreranno nel processo di Napoli sono emerse ulteriori intercettazioni negli ultimi mesi, io stesso ne sono stato oggetto e non ho intenzione di rimanere passivo. La Figc si è costituita parte civile ed è importante che acquisisca tutti i documenti e li dia alla procura, abbiamo interesse a verificare tutto". Per la disattenzione su queste intercettazioni Abete avrebbe dovuto sentire il dovere di presentare le sue dimissioni unite a quelle del Superprocuratore Palazzi, perché quelle intercettazioni la FIGC aveva il diritto ed il dovere di chiederle dal 2007. Un "interesse a verificare tutto" a scoppio molto ritardato e che allungherà ancora di più i tempi di una giustizia sportiva già troppo lenta.

Motta in ritiro con la Juve - Manca ancora la definizione degli aspetti contrattuali, si legge sul sito ufficiale della società bianconera, ma Marco Motta, espletate ieri le visite mediche, ha ottenuto dall'Udinese il nulla osta per aggregarsi alla Juve in partenza per il ritiro e dunque partirà per Pinzolo con i nuovi compagni. La formula dell'acquisto ricalca quella utilizzata per Pepe: prestito oneroso (500.000 euro) con diritto di riscatto (a 5 milioni di euro). Per il giocatore ci sarà un quadriennale.

Abete resta - Per Giancarlo Abete è arrivata la conferma a presidente della Figc da parte del Consiglio Federale, che gli ha ribadito il suo pieno sostegno. Dopo le preliminari dichiarazioni di appoggio all'attuale numero uno da parte di diversi dirigenti già al loro arrivo in via Allegri, la riconferma è arrivata dopo un dibattito aperto, conclusosi in realtà senza una votazione vera e propria, non avendo alcuno dei componenti il Consiglio espresso dissenso alla linea di Abete.

Gli extracomunitari scendono da due a uno: le reazioni - Come preannunciato da Abete nel suo intervento in Consiglio Federale, il Consiglio stesso ha immediatamente dato la sua approvazione ad una delle misure che, secondo Abete stesso, sono necessarie per il rilancio del calcio italiano. Si tratta della riduzione, da due a uno, del numero di nuovi extracomunitari che sarà possibile tesserare a partire dalla prossima stagione. Il progetto di Abete prevede un nuovo giocatore non UE in entrata dall'estero in sostituzione di un extracomunitario ceduto. prevista una deroga per le neopromosse. Variegate le reazioni a questo provvedimento. Favorevole Sergio Campana, presidente dell'Associazione Calciatori che ha commentato: "La Lega di Milano non vuole ridurre il numero da due a uno. Bisogna avviare una politica che limiti gli stranieri e valorizzi i vivai". Contrari: Beretta ("La decisione non risolve i problemi del calcio italiano: arriva nel momento in cui il mercato è già aperto potrebbe causare problemi a diversi club"), Galliani ("Preferisco non commentare: il mio parere è espresso alla perfezione dal presidente Beretta"), Lotito ("Questa decisione penalizza alcuni club di A che hanno intavolato delle trattative che oggi non possono più concludersi, rischiando anche responsabilità contrattuali. Avrebbe avuto più senso che il provvedimento fosse varato a partire dalla finestra di mercato invernale. Ciò non avrebbe creato alcuna alterazione. Non è il momento di aprire processi, però questa decisione non è la soluzione ai problemi sollevati"), Zamparini ("E' la più grande cavolata che si possa fare. E' un provvedimento fatto da incapaci. Chi ha preso questa decisione deve andare a casa. Chi ha preso questo provvedimento deve vergognarsi e i fatti lo dimostreranno, ma questi non hanno vergogna di nulla") e Corvino ("E' una brutta notizia, è qualcosa che lascia stupiti. Avevamo fatto una battaglia per cui poteva essere un aspetto importante allargare da uno a due extracomunitari, e in un campionato dove di qualità se ne vede poca c'è questa decisione che mi lascia molto perplesso e molto rammaricato. Non mi sembra adeguata ai tempi attuali. Dimostriamo di essere lontani da certe nazioni, come la Spagna, la Germania, la Francia. Era una regola che c'era e che oggi ai primi di luglio si vede cambiata tutto d'un tratto, con la perplessità di tutti gli addetti ai lavori").

L'ottimismo di Beppe Marotta - Il dg della Juventus, oggi a Vinovo, si è espresso così circa il nuovo progetto bianconero: «Sono molto ottimista per la costruzione della nuova squadra. Siamo nella fase di apprendimento tattico e fisico, la rosa è omogenea ma noi vogliamo rafforzarla sempre nel rispetto delle linee guida della società. Il grande colpo in questo momento nessuna squadra può garantirlo. Per ora gli investimenti più frizzanti sono stati i nostri. Vogliamo abbassare l'età media della squadra e diminuire il costo del lavoro. Anche perché non siamo in Champions League. La Juve ha nel suo dna l'acquisto di calciatori, vedremo come si svilupperà il mercato. Il nostro obiettivo è cogliere le opportunità che ci saranno. Abbiamo già una rosa omogenea».

Del Neri stravede per Del Piero - Inizia oggi l'avventura bianconera per la stagione 2010-2011. Gigi Del Neri, neo tecnico juventino, chiarisce subito la posizione del capitano bianconero di vecchio corso: «Il nostro rapporto sarà basato sul rispetto reciproco. Ognuno di noi ha un compito e deve portarlo avanti. Non mi interessa come hanno lavorato i miei predecessori. Del Piero è un giocatore della Juve e ci conto molto come giocatore. Ieri abbiamo parlato molto, è un ragazzo sano e se è in forma non ha rivali. Non sarà certo un capitano non giocatore». Parlando della squadra, l'ex tecnico della Samp elogia l'attacco ed il centrocampo e minimizza il "problema Diego": «Trezeguet. Amauri, Iaquinta, Del Piero più Diego in avanti. A centrocampo siamo belli tosti. Numericamente e in termini di qualità in avanti e in mezzo siamo tranquilli. Marotta sta lavorando ora sulla difesa e sugli esterni. Diego? Per me deve giocare dietro la punta, non dietro le punte in un 4-3-1-2. In un 4-4-2 per me giocherebbe in mezzo al campo». Del Neri fa capire anche che la Juve è ancora un cantiere aperto: «Squadra incompleta? I Mondiali ci hanno tolto molti elementi e il mercato è aperto fino al 31 agosto. Il calcio è fatto anche di giovani che per ora integreranno la nostra rosa. Per il 29 luglio dobbiamo essere pronti. Io tratterò tutti alla stessa maniera, poi nel calcio uno può andare via e un altro può arrivare».

Telecom: piccoli azionisti chiedono azione legale contro Tronchetti Provera - "Il periodo 2005-2007 porta ancora gravami ed oneri al bilancio Telecom I. Chiediamo agli attuali vertici una discontinuita' con i fatti, non solo mediatica".
Con una nota la Asati fa sentire la sua voce ed il suo dissenso chiedendo esplicitamente di intraprendere un'azione legale nei confronti dei vecchi vertici aziendali. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la notizia dell'ennesimo esborso subito dalle casse aziendali per una vicenda ancora una volta legata alla gestione Tronchetti Provera. Questa volta la sanzione è stata di 1.140.000 euro a causa di una vicenda legata all'introduzione sul mercato di sim illegali.
"A quanto ammontano ad oggi i milioni di euro che l'assurda gestione Pirelli della Telecom a partire dal 2001 sta facendo gravare sugli incolpevoli Azionisti?", si legge ancora nel comunicato. Si chiede l'associazione, facendo riferimento allo spionaggio illegale, alle Sim false, allo scandalo Sparkle: cosa si aspetta ad "agire giudizialmente nei confronti dei precedenti Vertici e manager Aziendali? A quando riconoscere gli evidenti errori gestionali che le motivazioni del GUP Panasiti hanno ben sottolineato?". Il timore dell'associazione è che l'ignavia dell'attuale CdA porti inevitabilmente alla prescrizione dei reati prima che i responsabili abbiano pagato per la loro "mala gestio".

Brasile a casa, Olanda avanti - Un Brasile buono solo nel primo tempo subisce l'onta dell'umilizione per merito di un'Olanda che ha saputo superare il momento difficile e reagire, con il contributo decisivo però di un Felipe Melo che definire deleterio è dir poco. I verdeoro si erano portati in vantaggio già al 10' con Robinho, lanciato proprio da Melo. Nel primo tempo il possesso palla rimane nelle mani del Brasile, che impone il suo ritmo e impedisce agli Orange di far gioco, creandosi anche qualche occasione per raddoppiare. Ma nella ripresa la musica cambia, l'Olanda appare più fresca e Felipe Melo perde assolutamente la testa, come troppo spesso gli capita. Il primo disastro lo compie al 53' quando, su calcio da fermo, Snejider scodella in area, malinteso tra Julio Cesar e Melo, che fa autogoal. Passa solo un quarto d'ora e il centrocampista regala il bis: su calcio d'angolo Kuyt spizza per Snejider che, dal suo metro e settanta, precede Melo e incorna. E a questo punto il Brasile crolla, con il bianconero che completa la sua gara da incubo facendosi espellere per aver calpestato gratutitamente Robben, che lui stesso aveva atterrato fallosamente. Il Brasile cerca di gettarsi in avanti, ma il risultato non cambierà più: e in Brasile la stampa si scatena, puntando il dito soprattutto contro Dunga, mai amato per certe sue scelte non condivise in patria.

Melo: "Non mi frega niente di quello che pensa la gente di me"- Felipe Melo abbacchiato dopo l'eliminazione del Brasile. Il mediano della Juventus ha dichiarato di essere "triste. Ho chiamato a casa e c'erano tutti i bambini che piangevano. E' un brutto momento per tutti noi. Ora vado in vacanza. Se son contento di ritornare alla Juve? Certo, la Juve é una grande squadra e finire in una squadra così é sempre stato il mio sogno fin da bambino. Se temo che i tifosi juventini potranno contestarmi? Non mi interessa delle persone che dicono le "brutte parole", mi interessa giocare e far bene".

Un finale thrilling premia l'Uruguay - Non son bastati 120' per dire se a passare sarebbe stato l'Uruguay o il Ghana, che sono rimaste pietrificate sull'uno a uno (reti di Muntari e Forlan) fino all'incredibile finale thrilling, dal 120' in poi: perché proprio all'ultimissimo istante, complice un'uscita a vuoto di Muslera, Suarez ha 'parato' un colpo di testa di Adiyah: conseguenze inevitabili il cartellino rosso e il calcio di rigore. Stava così per diventare realtà il sogno del Ghana e dell'Africa, ma Gyan l'ha incredibilmente infranto, calciando clamorosamente il pallone sulla traversa. E il destino ha cambiato il suo corso: si è andati ai rigori, dove l'Uruguay ha prevalso. La disperazione del Ghana fa ora da contraltare alla gioia degli uruguagi, che dopo quarant'anni ritrovano la semifinale mondiale, dove avranno di fronte l'Olanda.

Krasic vuole solo la Juve - In un'intervista rilasciata al quotidiano belgradese Blic, Milos Krasic, esterno della nazionale serba in forza al Cska di Mosca, gradirebbe di gran lunga un suo eventuale trasferimento alla Juventus anziché al Manchester City: «Non ho ancora deciso nulla, ma il mio grande desiderio è l'Italia, sento dal cuore un'attrazione verso la Juventus. Ho un contratto con il Cska, che ha anch'esso diritto a dire la sua. Ho espresso il desiderio di andarmene, sono già sei anni che sono al Cska, spero che la dirigenza della squadra capirà. Non posso porre io condizioni alla squadra con la quale ho un contratto, ho detto loro soltanto che vorrei continuare la mia carriera nella Juventus. Con tutto il rispetto per il Manchester City e per l'allenatore Mancini, preferirei proseguire la mia carriera a Torino. L'Italia mi attira».

Capello confermato - Con notevole anticipo sulle due settimane che la federazione inglese aveva chiesto per riflettere, Fabio Capello è stato confermato sulla panchina dell'Inghilterra fino alla naturale scadenza del contratto (luglio 2012 dopo l'Europeo di Polonia-Ucraina). I tabloid, che ne avevano chiesto la testa subito dopo l'eliminazione contro la Germania, dovranno farsene una ragione, la FA ha assolto don Fabio: "Restiamo estremamente delusi per la nostra partecipazione alla Coppa del Mondo in Sudafrica - ha detto le parole di Sir Dave Richards - e pensiamo di aver fatto bene a prenderci qualche giorno per valutare con calma il futuro dell’Inghilterra. Dopo aver considerato ogni aspetto siamo infine arrivati alla conclusione che Fabio resti il miglior tecnico. Senza dubbio sfrutterà l’esperienza vissuta in Sudafrica per preparare una spedizione di successo in occasione dei prossimi Europei". Non c'è dubbio che sulla decisione abbia pesato, oltre alla mancanza di alternative di livello, il ricco contratto di Capello, la cui rottura unilaterale sarebbe costata assai alla FA.


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