Bonucci: E' un sogno. L'Abete francese s'è dimesso, il nostro no

News, 29 giugno 2010.

Visite mediche per Bonucci e Martinez. Sabato scatta il ritiro Juve a Pinzolo. Marotta a ruota libera. Moggi: Lippi ha fallito, ma la colpa è della Figc e di Abete. Francia: si dimette il presidente federale. Gup Milano: Tronchetti Provera attendibilità inficiata. I media chiedono la "testa" di Capello. La Fifa rifiuta la moviola.

Visite mediche per Bonucci e Martinez - Leonardo Bonucci e Jorge Martinez hanno sostenuto le visite mediche a Torino: adesso mancano solo da definire gli ultimi aspetti contrattuali, poi arriverà l'ufficialità.  Intanto, dal sito ufficiale della Società, Bonucci dice di sentirsi già juventino: "Non posso ancora dare l’ufficialità, ma io mi sento già juventino e sono pronto per iniziare l’avventura. Essere qui è il coronamento di un sogno, ma anche l’inizio di una nuova avventura. Un punto di partenza per la mia carriera. Voglio diventare grande insieme alla Juve. Ho subito notato la voglia della società e del presidente di iniziare una nuova era. Lo stesso spirito che stanno trasmettendo a tutti i giocatori, soprattutto ai nuovi. L’obiettivo è quello di far bene e cancellare l’ultima annata poco positiva". Ora lo attendono le meritate vacanze, ma lui ha fretta di ricominciare: "Quando ci sono la fame di lavorare e l’umiltà di mettersi a disposizione, basta una sola settimana di riposo per ricaricarsi".

Sabato scatta il ritiro a Pinzolo - Fra tre giorni il raduno, poi la presentazione delle maglie e sabato primo luglio si partirà per Pinzolo: scatterà così l'operazione Juve targata Luigi Del Neri. In questi giorni verranno diramate le convocazioni del neo mister juventino (i nazionali rientreranno solamente a metà mese) in vista del primo impegno ufficiale (preliminari di Europa League) a fine luglio. Ovviamente la Juve è ancora un "cantiere aperto" essendo il mercato in pieno fermento, comunque Del Neri potrà già contare sull'apporto dei neo acquisti Lanzafame (rinnovo della comproprietà col Palermo), Storari e Martinez (Pepe e Bonucci si aggregheranno solo a metà luglio) e ritroverà molti giocatori che non sono partiti per il mondiale sudafricano (resta da vedere chi resterà o meno). Le prime amichevoli saranno contro i rumeni dell’Universitatea Craiova (l’11 luglio a Pinzolo), poi toccherà agli arabi dell’Al Nassr (15 luglio a Rovereto), il 18 la Juventus volerà a Lubecca per affrontare l'Amburgo, infine si sposterà il 24 a Salerno per sfidare il Lione.

Gup Milano: Tronchetti Provera teste inattendibile - Il Gup di Milano Mariolina Panasiti ha depositato e rese note le motivazioni della sentenza sulla vicenda dei Dossier illegali Telecom/Pirelli. Con il suo verdetto emesso nei primi di maggio aveva di fatto sancito che gli imputati, fra cui Tavaroli, Ghioni e Cipriani non agivano per scopi personali ma su commissione dei vertici aziendali. Nella sentenza si legge: "L'attendibilità del teste Marco Tronchetti Provera è inficiata dalle smentite alla sua ricostruzione dei fatti. Le sue parole sono pertanto inaffidabili".

Moggi: Lippi ha fallito, ma la colpa è della Figc e di Abete - In un'intervista a Sussidiario.net Luciano Moggi dice che l'Italia al Mondiale ha fatto né più né meno di quello che lui si attendeva: "Mi aspettavo questo Mondiale. Anche se devo dire che in generale mi sembra tutto di basso profilo. L’Italia è arrivata a un cambio generazionale, ma non ha a disposizione la stessa qualità. Purtroppo è difficile trovare la qualità se le squadre non investono nel settore giovanile e non creano prodotto. Nella finale del 2006 la Juve tra Francia e Italia aveva in campo ben 9 giocatori: c’erano i francesi, ma c’erano anche gli italiani perché la Juve guardava con attenzione ai giocatori di casa nostra. Oggi, invece, l’Inter che vince tutto nella formazione titolare ha solo undici stranieri. E questi sono i risultati". Al posto di Lippi lui non avrebbe accettato: "Quando Marcello decise di tornare in Nazionale, mi permisi di dire che sarebbe stato una sorta di ombrello o parafulmine per la Federazione. Non si ritorna mai sul luogo del delitto, figurarsi quando si vince". Ma le vere colpe, secondo Moggi, non sono di Lippi: "Tutti incolpano Lippi, ma io incolpo chi è responsabile di questa situazione: la Federazione". E per finire ripropone il parallelismo tra il flop azzurri e quello bianconero: "Mi sembra di poter fare un parallelo tra la dirigenza del passato della Juve e quella odierna, confrontandola con quella della Nazionale di ieri e di oggi. Nessuno è capace di inventarsi qualcosa. Blanc veniva dal Roland Garros, Secco faceva il team manager e i risultati si sono visti. Abete non ha nulla da chiedere al calcio. Non essendo preparato, ha preso l’addetto stampa Antonello Valentini e l’ha promosso direttore generale. Ma allora cosa si vuole pretendere? La Nazionale è come un grande club dentro la Federazione che è ricca. Ci vuole, quindi, qualcuno capace di amministrarla economicamente e qualcuno in grado di gestirla a livello sportivo".

Francia: si dimette il presidente federale - Escalettes lascia la presidenza della federcalcio francese dopo oltre dieci anni, paga l'eliminazione al primo turno dei Bleu ed il clima dello spogliatoio. "Resto a disposizione per analizzare senza compiacenza le ragioni del fiasco della nazionale in Sudafrica. Svilupperò tutti i punti di questo tema davanti ai miei colleghi venerdì in consiglio" ha detto Escalettes. Il ministro dello sport Bachelot ha preso atto della decisione, giudicandole "dimissioni inevitabili".

Marotta a ruota libera - Intervistato a 'Radio anch'io Sport', Giuseppe Marotta fa il punto della situazione circa il la situazione di stallo sulla trattativa che dovrebbe portare Krasic alla Juve: «La trattativa non è definitivamente tramontata, ma per il momento abbiamo ripiegato su Martinez che è comunque un giocatore importante. Se poi il Cska di Mosca rivedrà le sue richieste economiche si potrà tornare a parlare di Krasic». Non poteva mancare un accenno alla valanga di critiche arrivate per il flop dei ragazzi di Lippi: «La nazionale non può fare a meno di tutti i grandi club. La qualità del calcio italiano ora è senz'altro inferiore a quella di qualche anno fa. Dobbiamo capire il perché. Nel '66, dopo la debacle con la Corea, il consiglio federale chiuse le frontiere agli stranieri e fu una scelta, a mio parere, azzardata. Oggi bisogna lavorare per alzare il tasso qualitativo del nostro calcio, partendo dal settore giovanile. E in ciò il contributo della Federazione deve essere predominante rispetto a quello dei club, rafforzando la collaborazione tra la prima ed i secondi. Comunque, la condizione dei singoli giocatori è importante nel momento in cui si gioca. L'Italia si può criticare dal punto di vista tecnico-tattico, ma è sembrata giù di corda anche sotto l'aspetto fisico». E loda il calcio sudamericano grande protagonista ai mondiali sudafricani: «E' espressione di grande agonismo, ma anche di alto tasso tecnico. In Sudamerica i campionati importanti sono due: in Argentina e Brasile. In Europa i campionati in cui la concorrenza è elevata sono tanti ed il 'dio denaro' la fa da padrone. Quindi lo sfruttamento dei giocatori è più capillare. Nei campionati più 'poveri' economicamente la programmazione è diversa, c'è tempo per far emergere i talenti. In Europa l'urgenza di ottenere risultati condiziona la programmazione».

E adesso sarà Brasile-Olanda - Olanda e Brasile si sono sbarazzate delle loro avversarie, rispettivamente Slovacchia e Cile e si sfideranno nei quarti. L'Olanda ha battuto la Slovacchgia per 2-1, sfruttando il rientro di un buon Robben, che ha aperto le marcature al 18'. Il raddoppio è stato di Sneijder, dopo un'uscita avventata del portiere Skrtel che si era reso in precedenza protagonista di parate decisive. A tempo ormai scaduto è giunto il goal slovacco, di Vittek, su rigore. Il Brasile invece ha spazzato via il Cile con un 3-0 piuttosto eloquente. Il Cile era privo della sua difesa titolare, fuori per squalifica; il Brasile non poteva schierare gli infortunati Felipe Melo, Elano e Julio Baptista. Ma la differenza tra l'ingenuo Cile e il solido Brasile è apparsa netta. Il primo goal, di testa, è stato di Juan, il raddoppio è arrivato al 38', siglato da Luis Fabiano, ben servito da Kakà. Ha chiuso le marcature Robinho, su azione e passaggio di Ramires, che però salterà l'Olanda per squalifica.

I media chiedono la "testa" di Capello - Come era logico aspettarsi, oggi sarà stato un brusco risveglio per Don Fabio: tv e giornali lo attaccano pesantemente chiedendo in un unico coro le dimissioni del ct italiano. Dall' "Umiliazione" del Daily Telegraph al "C'erano una volta i “golden boys” del calcio d’Oltremanica, oggi ci sono solo dei vecchi" del Mirror Sport, per passare al "Se i nostri si fossero difesi così male, oggi parleremmo tedesco" del Daily Mail fino ad arrivare al Guardian che preferisce inserire una foto cupissima di un Wayne Rooney con il viso a dir poco triste e il non trascurabile Sun che invita Capello a togliersi di torno: insomma è l'ora del processo sommario all'ex ct di Juve, Roma e Milan. Tra l'altro, oggi dopo la conferenza stampa, è previsto un summit a Rustemburg tra il ct italiano ed alcuni rappresentanti della Football Association: esonero in vista? Lui però dice di voler rimanere, di aver rinunciato ad altre grandi squadre per l'Inghiterra; ma la FA si è riservata due settimane d tempo per riflettere (forse il tempo di trovare un successore).

La Fifa rifiuta la moviola - Non c'è niente da fare: nessun tipo di discussione verrà aperta circa l'utilizzo della moviola in campo. Nonostante le pessime figure rimediate dagli arbitri Rosetti e Larrionda nei match disputatisi ieri, la Fifa dice ancora una volta no alla moviola: adesso rifiuta addirittura qualsiasi tipo di discussione sull'utilizzo della stessa e critica aspramente la visione dei replay sui maxischermi. Il portavoce della Fifa Maingot ha rimandato il tutto alla posizione dell'International board, garante delle regole del gioco: ovvero ricomincia lo scaricabarile visto e rivisto da anni e anni. E' incredibile come nel 2010, dove nella maggior parte degli sport viene utilizzato l'occhio elettronico, il calcio debba rimanere ostaggio di regole arcaiche favorendo ancora una volta l'indiscutibile potere degli arbitri. Blatter era presente, in tribuna, durante la sfida Inghilterra-Germania decisa nel primo tempo da un goal fantasma... e comincia ad ammettere, a certe con"dizioni, almeno per i goal fantasma, la possibile introduzione, di tecnologie video: ma solo se, dice alla CNN, se il dispositivo sarà "accurato e non complicato", mentre quelli proprosti sinora sono complicati e non certi al 100%.

Botta e risposta Maradona-Gentile - Non finisce mai di stupire l'ex pibe de oro, sia sugli atteggiamenti in campo sia su quelli fuori dal campo. Durante la conferenza stampa,dopo aver attaccato pesantemente l'arbitro italiano Rosetti che pur aveva palesemente favorito gli argentini, ha parlato di Messi: "Leo non segna? Ma avete visto quanto lo ha picchiato Torrado dall’inizio alla fine? Non faceva in tempo a muoversi, e il messicano entrava duro. Siamo tornati indietro ai tempi dei difensori killer come Gentile, a vent'anni fa". E Gentile, su Rai due, in diretta telefonica, non gli ha risparmiato la risposta: "Dopo quello che ha detto ieri sera devo aderire al parere di Pelè e Platini: Maradona è più un ciarlatano che un allenatore. Quello è il suo parere, ma io non lo rispetto e non sono d'accordo, lo ripeto è lui quello che è stato espulso per gioco violento. È stato espulso in quel Mondiale 1982 per un calcio nello stomaco ad un giocatore del Brasile. Io, invece, non sono mai stato espulso per gioco violento. Ho preso solo un cartellino rosso per un fallo di mano in Champions League e basta. Quando parla con questi termini e dà del killer a me che non sono mai stati espulso per gioco violento, fa sì che qualcuno possa farsi un'idea sbagliatissima. Io non ho fatto altro che giocare e marcare come i suoi connazionali Passarella e Gallego. Prima di dare certi giudizi si deve guardare la carriera di un giocatore. Ci sono stati difensori che per delle espulsioni sono stati fuori dal campo per sei sette giornate. Io ribadisco, invece, non sono mai stato espulso per gioco violento e quindi mi fa rabbia sentir dire da Maradona delle cose non vere".


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