NazionalJuve e il nostro paese che non cambia

LippiLa Nazionale tornava a Torino, il pubblico piemontese ha risposto con entusiasmo e la squadra almeno per un tempo ha giocato un calcio divertente e arioso.

La serata era stata presentata come la notte dell’ItalJuve, vista la massiccia presenza di giocatori bianconeri nella formazione iniziale, ben 7.

Tralasciando la domanda più inutile, vista l'ovvietà della risposta, ovvero: "Dove il C.T. avrebbe potuto pescare un gruppo così nutrito di eleggibili in serie A? ", diciamo le cose come stanno e non nascondiamoci che, più o meno velatamente, al di là degli atteggiamenti di facciata c’era chi gufava e anche parecchio.

Lippi e la Juve sanno cosa li attende, la tregua obbligata con la stampa (visti i trascorsi del 2006, certi media preferiscono non rischiare di ripetere le stesse figure di fango di quell'estate...) e i campanilismi di questa piccola Itaglia nascondono in realtà uno spiegamento di forze antilippiane e antijuventine pronte a scatenarsi con violenza inaudita nel caso in cui la spedizione sudafricana dovesse naufragare.

Gli orfani di Cassano (tutti) e di Pazzini (meno); quelli di Ambrosini (Milano è sempre Milano...); gli scontenti per le panchine di “Personalità” Santon (se ne sono perse le tracce anche nel suo club); e quelli cui la Juve e Lippi stanno sulle pelotas a prescindere.

Le opinioni espresse stasera in telecronaca e a margine della partita sono già significative del clima che ci attenderà, soprattutto se, come pare, a breve anche l'oriundo Amauri (una decina di anni di calcio italiano) entrerà nel gruppo e Thiago Motta (scopertosi abile per l'azzurro qualche settimana fa) dovesse rimanere a casa.

Troppi 7 giocatori juventini” (lo ha detto Marco Tardelli, vice del Trap sulla panchina irlandese: lo conosciamo bene, non fa testo...);

“Che partita di Pirlo e De Rossi!” (Civoli e Bagni, a più riprese, e De Grandis su Sky, ignorando gli altri, quando proprio il nostro asse centrale di centrocampo ha spesso lasciato i difensori in balìa degli attaccanti bulgari...);

Prodezza di Buffon, ma sembrava gol” (RAI e Sky);

“Se sono troppi gli juventini, togli Marchisio e metti Perrotta” (Caressa, Sky Sport 1 dopo la partita);

Purtroppo i bulgari non coprono” (Bagni);

Da verificare la posizione di Iaquinta sull’assist di Gilardino” (frase ripetuta più volte da Civoli, invece di complimentarsi per un’azione da manuale sul gol del 2-0).

Peccato per tutti questi signori che Lippi il biglietto per i mondiali lo abbia praticamente staccato grazie ai gol di Iaquinta (bellissimo, e Vincenzo, come al solito, è stato inesauribile) e del redivivo Grosso, uno che conosce i verbi crossare e concludere: il gol del vantaggio è la fotocopia di quello segnato e ingiustamente annullato nell’amichevole londinese col Brasile dello scorso febbraio.

Un grazie a Chiellini e soprattutto a Cannavaro, anche stasera superlativo (come da inizio stagione d’altronde) almeno fino all’ingenua ammonizione.

Faremmo però un torto se dimenticassimo un Camoranesi che sembra aver ritrovato voglia e gusto di giocare e il quasi esordiente Marchisio, autore di una gara delle sue, intelligente e dinamica, bravo a chiudere e a proporsi.

Menzione particolare, e stavolta se la merita tutta, per il portiere più volte premiato quale migliore al mondo, che in tre giorni ha sfoderato due prodezze da urlo (anche se quella con la Georgia era inficiata dal fuorigioco della punta caucasica), salvando il risultato.

Si dirà: quanto entusiasmo per una gara contro la Bulgaria, non è mica il Brasile!

Ok, d’accordo, ma a parte il Brasile stesso, l'Inghilterra (cui dedichiamo una chiosa finale) e la Spagna che vola dritta in Sudafrica (adesso, vediamo al Mondiale se non finisce come alla Confederations Cup), chi se la passa meglio a livello planetario?

L’Olanda è la solita Olanda, difficile che cambi la propria indole;

il Portogallo "spruzzato" di Galacticos ha i suoi problemi a qualificarsi, come l’Argentinter e la Svezia del giocatore più determinante degli ultimi anni di serie A;

la Germania è la solita Germania della quale è sempre bene non fidarsi, ma se il suo uomo più in vista è ancora Ballack siamo a posto.

Dimenticavamo la Francia, finalista nel mondiale 2006 e ora costretta ad inseguire una Serbia che difficilmente riuscirà a raggiungere.

A proposito, fantastica la prodezza (l’ennesima diremmo) dell’arbitro Rosetti, l’uomo di punta del Nuovo Corso Colliniano, che ha falsato la partita di Belgrado, concedendo un rigore inesistente ai padroni di casa dopo 10 minuti con conseguente espulsione del portiere francese.

Non c’è che dire, chi di Calciopoli si è giovato dopo ha dovuto fare i conti con la propria inadeguatezza, purtroppo ben mimetizzata dai media di una certa corrente.

Finirà mai un giorno?

Invece, chi da Calciopoli è uscito in altro modo, ovvero costretto a vedere il personale palmarès ridotto di due scudetti dai parrucconi FIGC, nel frattempo si è tolto lo sfizio di vincere un titolo al primo colpo con il Real Madrid più sperimentale degli ultimi anni e, nel restante anno e mezzo che avanzava, ha semplicemente portato la Nazionale di prima fascia più deludente degli ultimi 40 anni a qualificarsi in maniera imperiosa ai prossimi Mondiali, tra l’ammirazione dei suoi giocatori e il rispetto della stampa britannica.

Un altro antipatico e arrogante come Lippi, un altro che ha costruito una squadra da primi 4 posti in Sudafrica.

Vogliamo scommettere?


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