Mercato estate 2009 /3

calciomercatoIl Parma dell’ambizioso Ghirardi ha fatto il massimo per consegnare a Guidolin una rosa all’altezza: Lanzafame, Paloschi, Galloppa, Dzemaili, Bojinov, Panucci, Amoruso e Zaccardo.
In questi nomi c’è tutto: voglia di emergere, di riscattarsi, di sfondare e dimostrare di poter ancora essere protagonisti.
Vedremo se Guidolin saprà essere all’altezza. La Sampdoria ha sostituito Campagnaro con l’ex parmense Marco Rossi e ha aggiunto il jolly Zauri al reparto difensivo.
A centrocampo, Semioli, Mannini e Tissone faranno sicuramente bene con Del Neri, uno abituato a giocare con giocatori che si lascino plasmare.
Davanti non c’era necessità di intervenire ed è stato un successo trattenere Cassano (ammesso che richieste reali ce ne fossero) e Pazzini (per il quale qualcosa sembrerebbe essere arrivato…)
La squadra dove il “Pazzo” è cresciuto, l’Atalanta, ha perso Floccari, la vera sensazione della scorsa stagione bergamasca, e Cigarini ha preso la strada di Napoli.
In entrata Acquafresca (via Genoa) chiamato a confermare le due ottime stagioni cagliaritane, e di scorta è arrivato “il Tir” Tiribocchi, esperienza e fisico al servizio della causa di Gregucci, il quale avrà il compito non facile di sostituire Del Neri.
Capitolo Udinese: la cessione di Quagliarella, e quella definitiva di Motta, non sono state rimpiazzate, come da filosofia del club friulano: lanciare i soliti ragazzini terribili e sconosciuti scovati nei campionati più remoti del Mondo.
E allora avanti con gli Ziemling, i Caruso, gli Alemao, i Kitoko e i Villar Rodriguez.
Incassati denari per Paolucci, sfumato il colpaccio D’Agostino con la Juve, restano Inler e Di Natale (nonostante sia stato vicinissimo al Parma).
Qualche euro da scommettere? Fatelo sul giovane Alexis Sanchez.
Da una squadra in maglia bianconera all’altra: il Siena di Giampaolo, il quale dopo aver sognato la Juve si è visto sfilare da sotto il naso Kharja, Zuniga, Portanova e Galloppa.
Gli arrivi dello stagionato Fini, di Reginaldo e Terzi, del bomber Paolucci e dei giovani Filipe ed Ekdal dovranno dimostrare di essere sufficienti per confermare la stagione capolavoro appena trascorsa, quando i senesi si salvarono agevolmente e senza mai rischiare il coinvolgimento in zone pericolose.
Il Cagliari di Allegri, perso Acquafresca, punta su Matri, Larrivey (rientrato dopo aver vinto il torneo Clausura argentino con il Velez Sarsfield) e il nuovo acquisto Nené.
Allegri ha migliorato lo score iniziale dell’ultimo campionato (0 punti in 5 giornate, quest’anno uno l’ha già portato a casa in 2 gare), ma migliorare la classifica finale non sarà facile.
L’arrivo di Barone (campione del mondo per caso) dal Toro, e quello in extremis di Dessena aggiungono qualcosa a centrocampo.
Giovani interessanti in rosa: Astori, Marzorati (entrambi scuola Milan, canale privilegiato per Cellino), Sivakov (dal Bate Borisov) e Acosta, mentre la conferma (in extremis) di Canini e la permanenza del vice-Buffon Marchetti sono garanzie. Salta il prestito di Ariaudo, promesso agli isolani ma non trasferibile prima di gennaio.
Da rossoblu a rossoblu, passiamo al Bologna, che resta sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno, con la perdita di Volpi (sostituito da Vigiani) e Antonioli (l’eterna promessa Viviano il suo erede). Zalayeta, Guana, Raggi, Tedesco, Portanova e Santos sembrano poca roba per non preoccupare il sonno di Papadopulo.
Attenuando leggermente la tonalità del blu arriviamo al rosso azzurro del Catania, non più guidato da Zenga. E questa potrebbe essere la lacuna più difficile da colmare.
Anche Paolucci ha salutato, come Tedesco e Stovini.
In arrivo alcune scommesse quali Barrientos e Spolli, un cavallo di ritorno (Plasmati), una promessa in difesa (Bellusci), un uomo dal piede educato che in B ha fatto sempre bene (Ricchiuti) e un usato sicuro (Delvecchio). Molto dipenderà da Atzori, chiamato a raccogliere l’eredità dell’Uomo Ragno.
Il Chievo di Di Carlo, che ha confermato lo zoccolo duro della squadra (imperniata sull’asse Yepes- Pinzi- Pellissier) si è limitato a piccoli movimenti, quali gli ingaggi di Ariatti e Granoche, e (all’ultimo minuto) hanno firmato Piccolo, Elvis Abbruscato dal Torino e Sardo dal Catania.
Ceduto all’Inter il pittoresco Kerlon (prontamente spedito all’Ajax, “casa” del procuratore Raiola), vediamo se anche quest’anno la “favola” continuerà.
Il Bari, in procinto di passare al texano Barton e affidato a Ventura per il dopo-Conte, presenta tanti nomi nuovi, tra i quali spiccano Almiròn e Donati, due in cerca di riscatto. Tra le altre new entries, da segnalare Allegretti e Alvarez (già positivi a San Siro contro l’Inter), il vecchio leone Langella, il giovane Yago Falqué (prestito dalla Juventus) e il bomber ex Cittadella Meggiorini, attualmente ai box per infortunio. Ultimo affare: Diamoutene. Le cessioni di Guberti (Roma) e Lanzafame (Parma) sono le più significative di una campagna acquisti all’insegna del turnover.
Resta il Livorno, con uno Spinelli che ha regalato alla piazza il totem Lucarelli, forse per rabbonirla per l’avvenuta cessione di Diamanti al West Ham.
Salvarsi per i labronici sembra ad oggi un’impresa ardua.


Foto Gallery