Il campionato che verrà

calcioQuello che sta arrivando è un anno cruciale, un crocicchio in cui si incontreranno vecchie e nuove questioni, ambizioni, verità proclamate e contestate.
Giungerà a definizione, in tutto o in parte, Sua Maestà Calciopoli del Sentimento Popolare e del Luogo Comune; e il responso del Tribunale di Napoli, prima nel giudizio abbreviato per Giraudo e poi nel dibattimento per Moggi, dirà una parola pesante sul passato.
Non hanno convinto finora nessuno le imprese della corazzata nerazzurra, tanto condizionate dal settore arbitrale ed osannate dal baraccone mediatico in patria, quanto ridicolmente evanescenti fuori dai confini, nulla più di comparsate anonime che non hanno mandato alla memoria collettiva alcuna delle partite disputate.
Il teorema morattiano, già oggi vacillante, sembra avere come unico residuo epigono il Capitan Sanetti, ma le figuracce europee sono le stesse dell’era Moggi, mentre gli scudetti sono arrivati nel modo che tutti sappiamo, per tabulas, ossia attraverso i tavolini federali, arbitrali e redazionali.
Il teorema non ha avuto finora una soddisfacente dimostrazione, neppure per il più sfegatato dei tifosi nerazzurri.
L’anno che verrà potrebbe dirci attraverso altri tavoli, quelli della giustizia ordinaria, che di quel teorema non sta più in piedi neppure la sua enunciazione.
Non mancheranno di certo in questa eventualità i genieri puntellatori di complemento, che fin d’ora si manifestano nervosi per l’andamento dei processi, a tal punto da reclamare il cambio in corsa del collegio giudicante, ma la loro opera si rivelerebbe quanto mai ardua e controproducente.
A questa stagione l’Inter arriva indebolita tecnicamente e moralmente per la fuga di Ibrahimovic: arduo sarà ristrutturare da capo a piedi una squadra costruita su di lui, impossibile cancellare il significato di questa partenza, la voglia di giocare di nuovo (dopo la Juventus) in una grande squadra.
La Juventus – non c’è dubbio – si è rafforzata, anche se ancora manca di esterni difensivi di qualità e i vecchi hanno un anno di più, e potrà dire la sua sia in Italia che in Europa.
In Europa l’istinto ci dice che la Juventus farà meglio dell’Inter e delle altre italiane, come sempre del resto.
In Italia la differenza tra le due potranno farla anche il prossimo anno gli arbitraggi, ma questa volta il Palazzo sarà costretto ad aprire le orecchie anche a quel che si dirà nelle aule giudiziarie di Napoli: se Calciopoli risulterà essere stata un miraggio, ladri e derubati si dovranno scambiare le casacche, come fair play impone, al termine della partita.
Un altro furto non gioverebbe al calcio italiano e ai suoi rappresentanti federali.

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