Diritti TV: i doveri della Juve

tvAbbiamo a suo tempo trattato su questo sito le assurdità, per non dire le vere e proprie porcate, dei metodi di calcolo che, secondo le delibere della Lega, dovrebbero portare a ripartire le risorse della vendita collettiva dei diritti TV a partire dal 2010. Riteniamo importante tornare sull'argomento perché venerdì all'Assemblea della serie A si parlerà proprio di diritti TV, perché convinti che solo un'informazione libera da condizionamenti come la nostra può affrontare argomenti scomodi come questo, e infine anche per sottolineare alcune indicazioni che indirizziamo espressamente agli amministratori della Juventus.

Dicevamo assurdità e porcate. Non sapremmo come diversamente classificare il fatto che, quando saranno fatte le indagini campionarie per quantificare il bacino di utenza delle singole società, la Lega abbia stabilito che comunque nessuna potrà superare il 25% e che bisognerà premiare, a prescindere, le società che hanno sede nelle città più popolose. Questa è un'assurdità, mentre la porcata riguarda il fatto che, per quantificare i meriti sportivi di Juve, Milan e Inter, le vittorie conquistate in cinque campionati a partire 2005-06(!!) varranno di più rispetto a quelle di tutti i campionati precedenti.

Assurdità e porcate perché la legge Melandri voleva sì assicurare una più equa distribuzione delle risorse (e infatti il 40% dei diritti TV andrà diviso in parti uguali), ma contemporaneamente voleva anche premiare le società in base proprio al loro bacino di utenza e ai risultati sportivi finora conseguiti: e qui stranamente sono spuntati in Lega distinguo che offendono la statistica e scelte arbitrarie che offendono e basta.

Non si capisce in forza di quale ragionamento ciò sia potuto accadere: semmai verrebbe da pensare, a voler fare della dietrologia, che si tratti di decisioni assunte con il ragionamento bruto della forza, imposte cioè da un "partito", evidentemente quello uscito vincitore dallo scandalo dell'estate 2006. Non ci interessa comunque la dietrologia, vogliamo fare informazione, anche scomoda, ragionando sui fatti e invitando a ragionare.
Ribadiamo allora che, come a suo tempo documentato da questo sito, potrebbe succedere che nel 2011 l'Inter ricavi dall'applicazione della Melandri le stesse risorse della Juventus (se non di più). Sarebbe del tutto inaccettabile e inconcepibile, ma potrebbe essere così, perché secondo le prime stime della Figc tra le due società c'era una differenza percentualmente inferiore ad un punto: nel frattempo l'Inter non solo ha vinto gli ultimi quattro campionati (anche arrivando terza!), ma vuole vincere il quinto consecutivo (con grande gioia della Gazzetta che si è assicurata nel 2006 i diritti dei futuri festeggiamenti) facendo quindi bottino pieno sul 15% del totale dei ricavi televisivi.
Questa allora è la notizia scomoda: l'Inter potrebbe aver colmato a tavolino, prima ancora che sui campi di calcio, la distanza che la separava dalla Juve quanto a valore della sua immagine mediatica; questa è l'informazione libera da condizionamenti che offriamo ai nostri lettori, tra i quali ci sono tanti piccoli azionisti della Juve (ci sono azionisti anche nel Team) che rischiano, è di tutta evidenza, di restare fregati nell'indifferenza generale. In difesa dei diritti di questi azionisti evidenziamo conseguentemente alcuni punti che possono, anzi devono, chiamare in causa direttamente la Juve e i suoi organi societari.

Intanto la vecchia Lega non c'è più e l'Assemblea di venerdì riguarda la "nuova" serie A. Bene, è l'occasione giusta per far dibattere se non siano da ridiscutere i criteri di calcolo a suo tempo approvati dal Consiglio allargato, tenuto conto che i ricavi della vendita dei diritti TV chiamano in causa tutto l'ambaradan della mutualità tra A e B, mutualità che per riconoscimento unanime necessita di rivisitazione.
Con l'occasione la Juve potrebbe/dovrebbe richiedere un aggiornamento della simulazione fatta a suo tempo dall'Ufficio Studi della Figc. Manca solo un anno all'applicazione della nuova normativa, è facile fare ipotesi sul prossimo campionato e quindi sulla ripartizione effettiva delle risorse nel 2011. E' diritto di tutte le società poter disporre di una tale simulazione che risulterebbe una verifica attendibile circa la "bontà" dei metodi di calcolo; per la Juve si tratterebbe di un diritto/dovere, anche per scongiurare il rischio che possa succedere quanto i primi calcoli vanno prefigurando.
E' appena il caso di ricordare che l'ultimo contratto della Juve sui diritti TV era stato stipulato da Antonio Giraudo nel 2005, la controparte era Mediaset e i corrispettivi erano stati fissati in 108 milioni per la stagione 2007-08 e 110 per quella successiva. Rispetto a queste cifre le prime simulazioni dello scorso anno della Figc assegnavano alla Juve, con gli originali metodi di calcolo imposti in Lega, 87,1 milioni nel 2010-11, cioè oltre 20 milioni in meno; tenuto conto dell'inflazione di quattro anni è come se le risorse della Juve fossero state ridotte del 30%. Colpa della legge Melandri? Forse no, visto che ci sono articoli di fine 2006 (Repubblica-Spy Calcio del 6 dicembre) secondo i quali "Al Ministero comunque hanno fatto le loro proiezioni: Juventus e Milan, grazie al bacino di utenza e ai successi di questi ultimi anni, non dovrebbero rimetterci molto.
Qualche milione di euro all'anno. Diverso il caso dell'Inter che avrebbe un salasso consistente...".
Ci sono evidentemente altre colpe e altri inghippi (forse le assurdità e le porcate che dicevamo all'inizio che vorrebbero falsare i bacini di utenza e riscrivere a tavolino la storia del calcio italiano) che la Juve deve far di tutto per sanare prima della prossima Assemblea degli azionisti.

C'è poi la questione fondamentale: la sciagurata scelta del 2005-06 come campionato pivot per assegnare il 15% dei ricavi (il fantomatico milardo di euro) finisce per intecciarsi con la storia di calciopoli, ancora in corso non solo nei Tribunali. Giustamente Blanc ha dichiarato quanto ai due scudetti asteriscati (Repubblica del 17 gennaio 2009): "Ora è troppo presto per discutere di eventuali restituzioni, è tutto troppo caldo: ne riparleremo tra qualche anno alla fine del processo di Napoli". L'Amministratore Delegato parlava di scudetti da restituire, ma la porcata della Lega obbliga a fare la stessa riflessione sui soldi dei diritti TV: eventualmente fossero restituiti gli scudetti, analogamente quei soldi (che qualcuno ha collegato proprio a quegli scudetti) andrebbero stornati e restituiti al legittimo proprietario. Di conseguenza la Juve deve, nelle sedi più opportune, a cominciare dall'Assemblea di venerdì, formalizzare la stessa riserva che Blanc esprimeva a Repubblica: le assegnazioni dei ricavi dei diritti TV per il 2011 e gli anni seguenti vanno anch'esse asteriscate e considerate sub judice; nel caso le sentenze di calciopoli fossero oggetto di revocazione o revisione (tra tre, quattro o dieci anni non importa) quell'assegnazione andrà ricalcolata.
Abbiamo posto all'attenzione della società due situazioni che impongono scelte e decisioni a salvaguardia del patrimonio aziendale e a garanzia degli interessi dei piccoli azionisti. Aggiungiamo che una questione non esclude l'altra e che per quanto ci riguarda seguiremo gli sviluppi di entrambe.
Li seguiremo come giornalisti e come piccoli azionisti e su entrambi i fronti ci farebbe piacere un confronto con la società, leale e costruttivo.


Foto Gallery