La Juventus si impone ancora

lichtsteinerIl tabellino segna 3-1 ma, per i valori visti in campo nella prima ora di gioco, se fosse finita 5-1 nessuno avrebbe potuto avere qualcosa da ridire. Una superiorità fisica e tecnica imbarazzante, con una Juve che ha controllato la partita agevolmente, rendendosi pericolosa più volte, e che ha trovato un ottimo Handanovic ad evitare l'imbarcata da parte dei nerazzurri.
Primo tempo senza storia: i bianconeri hanno corso e pressato a tutto campo, complice anche la poca qualità della compagine nerazzurra. E il primo gol è stato un classico juventino: Pirlo (lasciato colpevolmente solo a orchestrare la manovra) mette un pallone millimetrico all'accorrente Lichtsteiner. Piedi fatati quelli del bresciano, ma aiutato grandemente dalla grande intelligenza tattica dello svizzero: non avrà il dribbling nei piedi, non metterà dei cross come solo Ribéry e Robben sanno fare... ma i tempi di inserimento che mostra sono di assoluto livello, ed è una soluzione tipica di questo 3-5-2 contiano.
Stessa solfa nel secondo tempo: davvero imbarazzante la difesa nerazzurra, che in occasione del secondo goal  spazza la palla in maniera goffa, favorendo l'inserimento di Pogba e il gol di Chiellini mentre, per quanto riguarda il terzo goal, Vidal arriva per primo sul pallone in un fazzoletto di terra popolato da maglie interiste.
Grande prestazione questa del cileno Vidal, all'undicesima rete in campionato (la sedicesima in stagione). Numeri da attaccante per "El Guerrero", uno dei grandi top player di questa squadra.
Sarebbe stata una partita perfetta, se dopo il terzo gol la Juventus non avesse deciso di rientrare mentalmente negli spogliatoi. E quando esci dal match, è difficile rientrarci. Complice anche l'uscita di Barzagli, i bianconeri hanno subito la pressione nerazzurra, che hanno speso le ultime energie, in maniera forse anche un po' sgangherata, approfittando della vacanza mentale che i giocatori bianconeri si erano presi. Va anche segnalata qualche sbavatura di troppo per Pogba, che spesso e volentieri si compiace della propria tecnica, facendo errori che a volte portano a contropiedi pericolosi; solito errore di distrazione per Bonucci, che per poco non propiziava il pareggio interista, con una dinamica d'azione molto simile al gol di Icardi nella gara di andata. Partita di sacrificio per Llorente e Tevez, con l'argentino che, nonostante nelle ultime gare sia apparso sottotono, il suo contributo, anche difensivo, lo porta sempre.
Si potrebbe pensare che pretendiamo forse troppo... ma d'altronde Conte sul 3-0 si sbracciava e riprendeva tutti. Beh, quasi tutti... Vucinic è stato incitato più volte. Dopo l'imbarazzante scenetta del mercato invernale, dove una società si è fatta comandare dalla frangia ultras della propria tifoseria, è imperativo recuperare psicologicamente il montenegrino che, se è in salute, sappiamo bene quanto possa spostare gli equilibri di una gara.
Niente viene lasciato al caso insomma, e ciò ci fa stare più sereni in ottica scudetto.