Il derby della cuccagna

berluscaIl primo derby d'agosto della storia tra le 2 squadre milanesi è appannaggio dell'Inter, senza se e senza ma. Il countdown mediatico, in simbiosi con l'altra partitissima d'estate Roma-Juventus, ha pompato non poco le aspettative di entrambe le tifoserie, ed il rotondo risultato rischia più di esaltare i nerazzurri piuttosto che demoralizzare i rossoneri.

Il Milan parte con poca benzina e, nei primi 25 minuti, sembra più veloce e determinato; di contro, l'Inter, pare invece più timida ed imballata; ma le scelte di Leonardo, che schiera lo stesso undici visto contro il Siena, finiscono per favorire gli avversari. Nonostante l'iniziale pressione ed il possesso palla, il Milan non riesce comunque ad incidere, nonostante l'indisciplinato Lucio che, faticando a mantenere la linea, rischia di compromettere lo sforzo difensivo di tutto il reparto.

Lo show della squadra di Mourinho inizia al 28mo minuto, quando, a difesa milanista schierata, Eto'o attiva Milito, taglio da destra di Thiago Motta imbeccato dall'argentino e goal facile facile. La diagonale di Jankulovski è tardiva quanto inutile, 1 a 0.

Gli interisti a centrocampo continuano a giocare palla a terra e ripartono a grande velocità. Leonardo (supportato da Tassotti) non si accorge che la partita sta cambiando: Borriello, Pato e Dinho, soprattutto quest'ultimo, sono un lusso che non si può permettere. L'ennesima ripartenza è infatti fatale, il nuovo acquisto camerunense si invola solo verso la porta rossonera, inseguito invano da un affannato Gattuso che lo raggiunge in area e lo stende. Rigore netto, 2 a 0 e un magnanimo giallo al mediano milanista.

Oltre a scontare l'inesperienza sulla panchina, Leonardo paga anche la superficialità di Seedorf, accomodatosi in panchina in accappatoio e ciabatte. Gattuso non ce la fa e richiede una sostituzione lampo ma, mentre l'olandese entra in camerino per cambiarsi, Gattuso, già risparmiato dall'arbitro, la fa grossa e si fa espellere.

In dieci a 7 minuti dall'intervallo Leonardo chiede ai giocatori di tener duro per riordinare le idee negli spogliatoi, Maicon non è d'accordo e ne approfitta, entra col motorino in area ed infligge il K.O. al Milan. 3 a 0 al 45mo.

Con 3 palle sul groppone e senza un centrocampista di contenimento, sarebbe difficile per chiunque riprendere il match e le correzioni dell'allenatore milanista arrivano quando oramai i buoi scorrazzano per il campo. Ambrosini e Seedorf, al posto di Borriello e Flamini, servono solo ad evitare ulteriori sfondamenti degli avversari che, vista la serata di grazia, non perdono l'occasione per dare una lezione ai rivali di sempre. Infatti al 22mo Stankovic libera un esterno ad uscire da 30 metri che Storari fa solo finta di parare. 4 a 0.

Tra gli olè dei supporters nerazzurri ed il rumore dei tacchi dei tifosi milanisti si conclude una partita che permette di dare il giusto peso alle squadre. L'Inter, costruita per assaltare l'Europa, è adatta anche per competere in patria, Lucio, Eto'o, Sneijder (buono il debutto) serviranno per entrare più sicuri sulle gambe in stadi come il Camp Nou, l'Old Trafford ed il Bernabeu, nel frattempo per San Siro bastano 2 ex-Genoani che han sicuramente fornito qualità alla squadra.

Berlusconi si consoli con Thiago Silva, ottimo centrale, un ritemprato Nesta ed i soldi dell'affare Kakà, magari non vincerà più così spesso, ma è un buon inizio per poter partecipare alle prossime competizioni Europee. Platini è stato chiaro.

Moratti può sì sorridere, ma con moderazione e rispetto, non sarà sempre così facile, nonostante vi siano altri allenatori giovani ed acerbi da affrontare.