CAMPI MINATI - Il mestiere del giornalista

campi minatiL'impresa da record della Menarini

Se la signora Menarini ha bisogno di un consiglio su come condizionare e corrompere un arbitro ha scelto bene: Luciano Moggi è l'uomo giusto. Ma, attenzione: come designatore ora c'è Collina, molto lontano quanto a etica e professionalità, da Bergamo & Pairetto, i due maghi Silvan del sorteggio arbitrale.
Da tempo Moggi tenta, senza riuscirci, di infangare la storia di società e personaggi attribuendo a loro vizi e comportamenti suoi.
Ha avuto il coraggio, ma non c'è da stupirsi, di tirare in ballo Giacinto Facchetti che, ovviamente, non può difendersi: anche in questo caso il tentativo di Moggi è andato a vuoto perchè è la carriera di Facchetti, da campione e da dirigente, che parla.Tutelandolo in ogni parte del mondo.
Le idee sono buone o sono cattive: quella della Menarini che sente l'esigenza di lavorare con Moggi, altrimenti non sa come andare avanti col suo Bologna, non ci piace.
Ci vuole poco a fare del male a una società. La Menarini ci sta riuscendo. E farlo nell'anno del Centenario è un impresa da record.

DANIELE DALLERA Corriere della sera 30/06/2009



Sono sempre stato difensore della libertà di espressione e di opinione. Il Corriere della Sera, così come la Gazzetta dello sport, sorella del gruppo RCS, ha da tempo preso una posizione netta in merito a calciopoli, e non è un articolo in più o in meno che può farmi cambiare opinione in merito alla decadenza dell'informazione italiana.

L'Italia è un paese dove l'informazione più che schiava di chissà quale potere è semplicemente faziosa e figlia dei personalismi, delle simpatie o degli interessi dei singoli giornalisti.
Interessi da tutelare, per tutelarsi lo stipendio. Simpatie da tutelare, per tutelarsi da chi la pensa diversamente. Personalismi da tutelare, per tutelare la propria immagine. Faziosità da tutelare, per tutelarsi da verità scomode e potenzialmente dannose per il "sistema". Tutelare, tutelare, tutelare. Tutto da tutelare, tranne gli italiani.
Questa è l'informazione: cane non mangia cane, non tirare mai il primo colpo, cavalca sempre il sentimento popolare e se le cose vanno male, sempre pronto a saltare sul nuovo carro, senza dimenticare di rinnegare e dissociarsi dal passato.
Inutile nascondersi, non c'è niente di retorico in tutto questo, anche se sarebbe meglio se fosse il contrario.

Il signor Dallera, dal mio punto di vista, ha tutto il diritto di dire apertamente quello che pensa, assumendosene la piena responsabilità, come fa ognuno di noi. Per questo ha il mio rispetto.
Allora prima di contestarlo, di fare riferimenti o illazioni, scrivo qualche riflessione, basandomi su quanto lui ha affermato.

"Come designatore c'è Collina, molto lontano quanto a etica e professionalità, da Bergamo e Pairetto"
. Verosimile. Ho tre domande.
Chi progettava cene clandestine con Galliani tramite Meani, signor Dallera? Chi ha dovuto smettere di arbitrare per aver accettato un contratto di sponsorizzazione con lo sponsor ufficiale della società A.C. Milan, signor Dallera? Qual è il suo parere in merito?

"Bergamo & Pairetto, i due maghi Silvan del sorteggio arbitrale"
. Esiste una sentenza che ha dimostrato come i sorteggi non sono stati truccati. Un suo collega è stato condannato a pagare i danni per aver dichiarato il contrario. Lei sa qualcosa che i giudici di Roma non sanno?

"Da tempo Moggi tenta, senza riuscirci, di infangare la storia di società e personaggi attribuendo loro vizi e comportamenti suoi"
. Non ho mai sentito Moggi dichiarare che Preziosi era un corruttore perché condannato per aver tentato di comprare una partita. Non ho mai sentito Moggi dichiarare che Galliani era un ladro per l'affare Lentini, per le plusvalenze o per le telefonate di Meani, condanne o prescrizioni che siano.
Non ho mai sentito Moggi chiamare Oriali "pregiudicato" per via della condanna patteggiata in sede penale per via dei passaporti falsi. Non l'ho mai sentito infangare Fiorentina, Lazio o Reggina per le condanne di calciopoli. Non l'ho mai sentito accusare Lotito per la condanna a 2 anni di carcere che ha appena ricevuto. Non l'ho sentito scagliarsi contro il Palermo per le accuse di connivenza mafiosa (assolti). Non l'ho mai sentito nemmeno scandalizzarsi o insultare tutte le società che per evitare la retrocessione hanno dovuto far ricorso allo spalmadebiti (Roma e Lazio su tutte).
Certo forse dovrebbe farlo. O forse potrebbe farlo lei, se se la sentisse.

Aspetto con impazienza di sapere la posizione su tutte le condanne passate in giudicato, condanne della giustizia sportiva e, come nel caso di Oriali e di riflesso della sua amata Inter, anche condanne della giustizia italiana, quella vera, quella a cui la giustizia sportiva fa letteralmente un baffo. Qual è il suo parere?
Vorrei sapere se, come per Moggi, lei è scandalizzato nel vedere tutti questi "pregiudicati" della giustizia sportiva e italiana che ancora circolano nel mondo del calcio. Vorrei sapere se come per Moggi lei era scandalizzato quando in piena squalifica questi "pregiudicati" agivano tranquillamente per le società di appartenenza. Perché il calcio, quando questo succedeva, non s'è fermato. Nessuno ha scritto una riga per protestare. E cosa ne pensa dei paladini dell'onestà, quelli che stanno in via Durini, che hanno un codice etico e poi patteggiano in un tribunale dello stato italiano senza venire licenziati dopo una truffa in cui la società nerazzurra si è dichiarata parte lesa?

Quante cose ci sarebbero da scrivere, quando per un editoriale si hanno solo poche battute. Forse per questo lei non ne parla. Ma io sono più fortunato. Posso scrivere come voglio e quello che voglio.
"Ha avuto il coraggio, ma non c'è da stupirsi, di tirare in ballo Giacinto Facchetti che, ovviamente, non può difendersi: anche in questo caso il tentativo di Moggi è andato a vuoto perché è la carriera di Facchetti, da campione e da dirigente, che parla. Tutelandolo in ogni parte del mondo".
Sono stato il primo a difendere Giacinto Facchetti, con più o meno la stessa espressione usata da lei, esponendomi a molte critiche, visto che sono ospitato su un sito d'informazione Juventina.

Però, caro Dallera, Moggi con Facchetti non c'entra molto, e l'ho scritto proprio in risposta ad un articolo firmato da suo figlio, Gianfelice, sempre sul Corriere della Sera.
Non è infatti Moggi ad aver tirato in ballo Facchetti, bensì un arbitro italiano, amico di Facchetti, principale testimone dell'accusa.
Le riporto uno stralcio della deposizione dell'arbitro Danilo Nucini, durante il controinterrogatorio a Napoli da parte del legale di Moggi, Maurilio Prioreschi.
Nucini, è bene ricordarlo, ha per sua stessa ammissione frequentato con costanza il presidente della società F.c. Internazionale dal 1998, definendo tale frequentazione un rapporto di intensa amicizia e dichiarando più volte di aver operato in nome e per conto dell'ex bandiera dell'Inter come “investigatore privato” nel mondo arbitrale.

Maurilio Prioreschi: va bene...allora senta lei a Facchetti ha chiesto qualcosa in cambio della sua collaborazione...diciamo cosi’
Danilo Nucini: no
Maurilio Prioreschi: non ha chiesto un posto di lavoro all’interno dell’Inter come responsabile addetto agli arbitri?
Danilo Nucini: no
Maurilio Prioreschi: è sicuro?
Danilo Nucini: si e’ una diceria che e’ uscita sui giornali ed anche in televisione..e’ una chiacchiera che e’ uscita...
Maurilio Prioreschi: no non e’ una chiacchiera guardi..
Danilo Nucini: e’ una chiacchiera... le posso dire tanto per completezza di informazione che lui si era prodigato per cercarmi un posto di lavoro... ma io non gli ho chiesto niente...
Maurilio Prioreschi: quindi e’ Facchetti che le ha offerto qualcosa in cambio...
Danilo Nucini: no, no, nel momento in cui io avrei dovuto raccontare quello che sono venuto a conoscenza e che ho messo a conoscenza lui e’ chiaro che io dovevo abbandonare il settore arbitrale e lui non si preoccupava del fatto che io lo potessi raccontare o meno ma si preoccupava del fatto che io poi non arbitravo più e mi trovavo di fronte ad una situazione complicata...
Maurilio Prioreschi: ma lei non aveva un’attività... mi pare che ha detto che e’ commerciante
Danilo Nucini: io mentre arbitravo non avevo un’attività
Maurilio Prioreschi: faceva l’arbitro di professione?
Danilo Nucini: siamo stati costretti quasi tutti a farlo di professione...ma non era una professione siamo stati costretti
Maurilio Prioreschi: comunque voglio dire aveva fatto un accordo in questo senso
Danilo Nucini: non c’era stato nessun accordo..lui si e’ proposto ed io ho rifiutato
Maurilio Prioreschi: una proposta unilaterale
Danilo Nucini: no lui mi ha fatto una proposta ed io mi sono rifiutato


Come avevo anticipato due settimane fa (è sempre bello farlo notare) da Napoli non arrivano accuse a Facchetti da Moggi, bensì da quelli che si definiscono suoi amici.
Un arbitro che intrattiene contatti più che amichevoli con un dirigente sportivo, che non solo lo invita a cena e quant'altro, ma persino si prodiga per trovargli lavoro, quindi per fargli avere denaro quando questo è disoccupato. C'è qualcosa di più scorretto?


Io dico di sì. Perché se devo trovarmi a scegliere, preferisco dire che il bugiardo è Nucini, che la sua testimonianza non è veritiera e quindi che non fa testo al processo di Napoli, piuttosto che accusare Facchetti, che non può difendersi. Ma posso sbagliare, perchè non conosco la verità.

Di sicuro uno dei due è in difetto. Scelga lei chi, ricordandosi che uno è morto e non può difendersi, mentre l'altro è uno dei massimi accusatori di Luciano Moggi, l'unico arbitro che si è permesso di dire che il sistema esisteva e Moggi era il capo.
Senza Nucini, cade un altro tassello del processo nel quale lei ha già individuato i colpevoli. Con il coinvolgimento diretto di Facchetti, prescrizione o meno, morte o meno, calciopoli rivelerebbe altri colpevoli non ancora sotto processo.


Speriamo sia tutta una montatura, perché quando leggo le dichiarazioni di Nucini mi metto le mani nei capelli e tremo per Facchetti, l'Inter e tutti quelli che pensano che calciopoli ha fatto giustizia.
L'era Inter è iniziata solo grazie a calciopoli. E' iniziata nell'anno del centenario, proprio come sarebbe dovuta iniziare nell'anno del centenario (del Bologna in questo caso), quella di Moggi. Speriamo che il modo sbagliato di festeggiare il centenario non sia stato quello dei nerazzurri.
Io intanto, le faccio i miei migliori auguri. Le auguro di fare sempre il suo lavoro secondo coscienza, con la mente libera da pregiudizi, simpatie, faziosità o interessi personali.
Le auguro di informarsi meglio prima di scrivere.

Da parte mia, sono contento di essere amico di Luciano Moggi. Sono contento di essere suo amico perché non ho mai dovuto chiedergli un favore. Perché per me non è un santo, ma un uomo che ancora deve essere processato. Perché esistono diritti civili che i media e la giustizia sportiva hanno violato. Perché ho scelto di stare dalla parte che ritenevo giusta senza preoccuparmi delle conseguenze. Perché mi sono informato giorno e notte per tre anni, studiando ogni caso, con coscienza. Perché non ho mai difeso una posizione preconcetta. Perché ho visto l'Italia intera vivere di sentimento popolare e ho preferito restare dov'ero, dalla parte in cui credevo, non da quella in cui volevano farmi credere. Perché voglio che la gente sia condannata dopo essere stata giudicata e non linciata dalla carta stampata. Perché un regalo per ciò che scrivo non l'ho mai ricevuto e un omaggio scrivendo non ho mai dovuto renderlo. Perché come Juventino "finto" avrei potuto dimenticare, ma come uomo non mi potrei mai piegare. Perché non è una bandiera che deve sventolare ma l'onore dell'uomo che non si può ammainare.
Perché se di ciò che qualcuno si è preso, nulla è rimasto fuorché l'onore, questo a un uomo deve bastare. Perché io faccio il giornalista.

E se faccio il giornalista, è giusto che dia qualche notizia, senza commentarla:

- Danilo Nucini conosce Giacinto Facchetti nel 1998 e diventa suo buon amico.
- Diventato arbitro, non svolge altro lavoro.
- Danneggia la Juventus in Bologna – Juventus nel 2000-2001.
- Non arbitra in serie A per 30 giorni per motivi disciplinari. 30 giorni senza "stipendio" da arbitro di massima serie.
- Torna ad arbitrare, ed arbitra l'Inter.
- A detta di Nucini, Facchetti si offre di trovargli un lavoro.
- Smesso di arbitrare, Nucini inizia a lavorare come opinionista per Telelombardia.

Ecco come rispondeva a Repubblica l'11 maggio 2006:

http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/sport/calcio/intervista-nucini/intervista-nucini/intervista-nucini.html


Come era nato il contatto? (Con Facchetti, Ndr)

"Bisogna tornare alla squalifica che seguì il rigore dato al Bologna, e che scatenò un putiferio contro di me: voglio ricordare, per inciso, che il rigore non ebbe nessuna conseguenza concreta perché Cruz colpì la traversa e la partita finì uno a zero. Dopo la squalifica venni spedito in serie B (30 giorni di sospensione, Ndr), mi spiegarono che se volevo tornare ad arbitrare in A dovevo andare a chiedere scusa a Pairetto (per avergli risposto male, Ndr). Io mi rassegnai e chiesi scusa. Mi mandarono ad arbitrare Inter-Udinese. Inter all'arrembaggio, io cerco di lasciare giocare ma a un certo punto Di Biagio fa un'entrata pericolosa e devo fischiare per forza. Lui si arrabbia, fa per togliersi la maglia, io gli dico "Gigi guarda che se te la togli ti devo ammonire", e lui lascia stare. Negli spogliatoi arriva il commissario e mi fa una scenata perché non ho ammonito Di Biagio, dice che in tribuna c'era Pairetto che era del suo stesso avviso. Invece poi arriva Facchetti e mi ringrazia per il mio equilibrio. Il rapporto è nato da lì".

Inter – Udinese. Una partita a caso.


Ecco come risponde davanti ai giudici, il 26 maggio 2009:

Maurilio Prioreschi: a quando risale la sua conoscenza con facchetti? Lei viveva a Bergamo?
Danilo Nucini: io vivo tuttora a Bergamo
Maurilio Prioreschi: cioe’ da quanto tempo vive a Bergamo?
Danilo Nucini: credo che risalga intorno al 97-98-99…98-99

Tre anni prima di Inter – Udinese. Tre anni prima rispetto a quanto dichiarato a Repubblica.


Ecco come risponde all'avvocato Messeri, difensore dell'arbitro Bertini:

Nucini: (fa un elenco di partite segnalate come incriminate nel suo dossier) (...) Parma-Juventus, Bertini, rigore non concesso al Parma e mancata espulsione di Buffon : non giudicato un errore, premiato con immediata designazione Empoli-Modena e Bologna-Piacenza (...).
Messeri : A proposito di Parma-Juventus, Bertini a me risulta che fu criticato per una mancata espulsione di Almeyda che all’epoca giocava nel Parma. L’ha notato questo episodio ?
Nucini : Guardi, io annotavo gli episodi che mi interessavano nel senso, nel senso…un attimo, un attimo…gli episodi che mi interessavano per capire se avvantaggiando o svantaggiando la Juventus potevi avere… che cosa ti tornava in cambio, capisce ?
Messeri : Mi puoi dire…
Nucini : Il fatto che avvantaggia…il fatto che un errore potesse avvantaggiare il Parma era ininfluente per la mia ricerca.
Messeri : Ho capito, questo è già importante per, per…la domanda che le ho fatto.
Nucini : Per me era ininfluente, cioè se avvantaggiano il Brescia, scusi, ma che cosa gli viene in tasca ?


Messeri : Tornando a Parma-Juventus, l’episodio della mancata espulsione di Almeyda Lei non lo ha segnato, si ricorda com’è finita Parma-Juventus ?
Nucini : Io non faccio il giornalista.
Messeri : Glielo ricordo io : ha vinto il Parma 1-0
Nucini : Non ha importanza.


Tante cose invece hanno importanza. E qualcuno dovrebbe scriverle.