Quando il Catania fu arbitro della lotta Inter-Juve

sivoriIl 26 febbraio del 1961 andò in scena al Cibali di Catania la sfida tra la formazione locale e la Juventus di Sivori, Charles e Boniperti, valevole per la quarta giornata del girone di ritorno. L’impegno sulla carta appariva complicato visto che gli etnei erano la vera sorpresa del torneo: alla prima del girone di andata avevano conquistato il secondo posto in classifica dietro all’Inter e fino a quella domenica di febbraio il Catania manteneva ancora l’imbattibilità casalinga. Era proprio la squadra milanese, laureatasi anche Campione d’Inverno qualche domenica prima, la vera mattatrice del torneo. La Juventus, dopo una flessione tra dicembre e gennaio, aveva ritrovato la giusta condizione fisica per battagliare con l’Inter ed evitare di farsi scucire troppo presto lo scudetto conquistato nella stagione precedente: i bianconeri avevano conquistato quattro vittorie nelle cinque precedenti giornate di campionato, ma avevano ancora tre punti di svantaggio dall’Inter di Herrera.

L’attesa per il match era vivissima, maggiore rispetto a tutti gli altri incontri fino a quel momento disputati, considerando che la squadra di casa affrontava la compagine Campione d’Italia, la quale a sua volta, già a quei tempi, vantava ai piedi dell’Etna (come in tutto il Meridione) un grosso seguito di sostenitori. Prova ne fu che i 35.000 spettatori paganti furono un autentico primato per il campo del Catania. La fortuna però sembrò dare una mano alla Juventus che recuperò per l’occasione Giampiero Boniperti al centro dell’attacco. Il Catania invece, accusava qualche defezione a causa di due squalifiche e qualche infortunio. Il primo tempo fu caratterizzato da una sterile supremazia territoriale della Juventus, allora guidata dal tecnico Gunnar Gren, ma i bianconeri non riuscirono tuttavia a rendersi pericolosi nell'area avversaria con alcuna conclusione degna di nota. Nella ripresa il Catania mostrò una maggiore intraprendenza in fase offensiva ma, proprio nel momento migliore dei rossoazzurri, arrivò il vantaggio della Juve: al 51’, su cross di Sivori dalla destra, un mancato intervento del difensore Bonci favorì la fuga di Stacchini che, indisturbato, infilò tra le gambe del portiere Gaspari. Al 60’ Charles prese palla sul sinistra e, dopo un triangolo con Sivori, andò ad insaccare alle spalle del portiere con un tiro potentissimo indirizzato proprio sotto il sette. Per circa dieci minuti la Juventus controllò senza difficoltà il match, salvo subire poi il ritorno del Catania, che si procurava, per fallo di mano di Cervato (con un tocco peraltro involontario e causato da una spinta del centravanti catanese), un rigore trasformato da capitan Prenna. Senza grandi emozioni trascorsero gli ultimi venti minuti, al termine dei quali la Juventus potè festeggiare un’importantissima vittoria ai fini di un campionato che l'avrebbe vista acciuffare e scavalcare l’Inter.

I nerazzurri avrebbero subito la sconfitta decisiva proprio a Catania il 4 giugno: secondi in classifica e staccati di due punti dalla Juventus capolista contro un Catania ormai tranquillamente assestato a metà classifica e senza più nulla da chiedere al campionato, gli uomini di Herrera dovevano tuttavia recuperare una partita contro la Juventus (quella sospesa per invasione di campo) ed erano dunque ancora in corsa per lo scudetto. La partita si giocò però in un clima infuocato visto che i giocatori del Catania non avevano dimenticato alcune parole di scherno rivolte loro da Helenio Herrera al termine della sfida d’andata, conclusasi per 5-0 in favore dell’Inter con quattro autoreti dei giocatori catanesi. Il Catania portò a casa la vittoria in maniera sorprendente e la partita sarebbe passata alla storia come quella del “Clamoroso al Cibali”. La Juventus si laureò Campione d'Italia con un pareggio casalingo contro il Bari, rendendo di fatto inutile l'ultima partita contro l'Inter, la cui ripetizione sarebbe stata motivo di infinite polemiche da parte della società nerazzurra.