Discarica Juve

marottaFinalmente è finita! Tranquilli, non sono improvvisamente impazzito, non sto festeggiando il ritorno al lavoro dopo qualche settimana di vacanza. Sto festeggiando la fine del calciomercato.
Perché, da juventini, quest’anno abbiamo vissuto un mercato da incubo.
Una partenza intelligente, come si usa dire di chi parte alle 4 del mattino per evitare la coda in autostrada salvo ritrovarsi puntualmente in coda quando il sole picchia e la temperatura è insopportabile.
Una partenza con Pepe, Bonucci, Lanzafame, Motta e Storari, quest’ultimo per tamponare l’emergenza-Buffon.
Esborso relativo, contratti innovativi, discrete riserve.
Ok, pensammo: “Marotta, adesso partiamo con i titolari?”
Stallo.
Poi il dubbio: Krasic o Martinez? Beh, se devo scegliere io, nessuno dei due.
Invece arriva “El Malaka”, “strappato” alla concorrenza della Lazio (!!!) per una cifra pazzesca.
Sento puzza di nuovo Tiago con i muscoli di Iaquinta.
Malaka viene per fare l’esterno, anche se esterno non è mai stato.
La sua carriera dice: muscoli di seta.
Ne abbiamo proprio bisogno, e infatti si è rotto subito.
Boh, cominciano a sorgermi forti dubbi.
Si sogna Dzeko, e il piacione Marotta dichiara: “Sì, ci stiamo provando”.
Entusiasmo ed euforia, Marotta vede un microfono e parla.
Depista? No, mette tutti sulla strada giusta, giornalisti, concorrenti e interlocutori.
Un genio.
Dzeko apre alla Juve, timidi segnali sembrerebbero indicare una felice conclusione della trattativa.
Ma sono segnali di fumo, identici a quelli che due estati fa sentenziarono Xabi Alonso ma portarono Poulsen.
In realtà non si muove nulla, il mercato è ingessato.
La partenza intelligente non ha dato frutti sperati, ora si è incolonnati e non si respira: il caldo toglie il fiato.
I tifosi continuano a sperare, ci sono dei giocatori da piazzare ma non si riesce.
E’ stato indubbiamente sottovalutato il problema esuberi.
Tiago e Poulsen vengono accompagnati alla porta, ma non definitivamente il primo e a poche sterline il secondo.
Intanto finisce il sogno Dzeko, che resta al Wolfsburg.
Mugugni pesantissimi: ma Andrea, ce lo compri un campione?
“Chiedete a Marotta” è la risposta, reiterata, di Andrea quando interpellato sul mercato.
Scarico di responsabilità o piena fiducia?
Ma soprattutto, perché lasciargli carta bianca se i risultati sono questi?
Che Juve si vuole costruire?
I dubbi aumentano.
Si parla di Adebayor, di Benzema, si vocifera di Pazzini da agganciare dopo il preliminare della Samp.
Per la sinistra si era partiti da Bale, ora si ritorna a parlare di Ziegler.
Intanto firma Krasic, il sosia (bruttino) di Kurt Cobain nato nei Balcani, che ha “indovinato” quattro mesi in tutta la sua carriera.
Cosa? 15 milioni? Vale forse la metà.
Poi il colpaccio (o il polpaccio?) di Aquilani, mister muscoli di seta e caviglie d’argilla, tenuto in naftalina per mesi a Liverpool e rinchiuso per ben tre giorni fra le varie cliniche torinesi.
Abile, dicono i responsi.
Vedremo per quanto, dico io.
Uno scarto di Hodgson, emarginato da Benitez e lasciato partire da Spalletti.
Perplessità, anche perché si cerca un regista, ma se il romano è un regista, Spielberg è un netturbino.
Questo Marotta sembra un po’ confuso, ma Del Neri che dice? Siamo sicuri che stia avallando le mosse del suo Direttore generale?
Si continua a sognare il gran colpo, quello che può far fare il salto di qualità.
Si sogna appunto.
La realtà dice che si punta Burdisso che però sceglie la Roma, ma così facendo si aiuta l’Inter a ricavare quanto previsto dalla cessione dell’argentino.
Ma non ci si lamentava perché l’Inter faceva disturbo a tutte le trattative della Juve?
Intanto, se ne va Diego, e dove va Diego?
Al Wolfsburg, la squadra di Dzeko, quello che dovevamo prendere noi.
E invece la coppia che era nei piani della Juve all’inizio del mercato la compongono i tedeschi. Pagando 15 milioni, e vai di minusvalenza!
Il Wolfsburg… Volkswagen- Fiat 1-0
Qualcosa non quadra.
Marotta, lo sai cos’è la Juve?
I dubbi diventano definitivamente certezze quando Trezeguet saluta e va all’Alicante, e istantaneamente si punta Di Natale.
Di Natale? Anni 33, un fantasma nelle gare ad alto livello.
Rifiuta, come Burdisso: “Grazie, resto ad Udine”.
Meglio così, ma è un altro segnale: non contiamo più nulla.
Ma il bello deve ancora arrivare…
Sfumato Di Natale, si va su Quagliarella, chiuso da Cavani: prestito da 4,5 milioni (!!!) più 10,5 per l’eventuale riscatto.
Il Napoli con questi soldi finanzia l’acquisto del “Principito” Sosa.
Contemporaneamente il Milan compra Zlatan Ibrahimovic a 24 milioni pagabili a partire dall’anno prossimo.
E noi a bocca aperta.
Marotta: è ufficiale, non sa cosa sia la Juve.
Gli ultimi giorni sono degni di un film di George Romero: Ziegler torna di moda per la fascia sinistra, no, non lo cedono e allora si va su Traoré, “terzo terzino” sinistro dell’Arsenal, sei partite in due stagioni e un’imbarazzante pochezza difensiva.
500.000 euro di prestito oneroso e 5,5 milioni di riscatto già fissato.
Intanto Candreva finisce a Parma con Giovinco.
A giugno, a noi, per riscattare la metà del sue cartellino chiedevano 7,5 miloni, dal Parma ne vorranno solo 4,5.
Per tutto il cartellino.
Ma mica è finita…
Si punta al bomberone (???) nientemeno che il Borriello scalzato da Ibrahimovic.
E da Robinho.
Borriello ci schifa e va a Roma, che ha comprato gente di maggior qualità di quella che abbiamo preso noi.
Come Burdisso, come Di Natale, pure Borriello ci rifiuta.
Manca il centrale, le idee restano drammaticamente confuse: cronologicamente si è provato a prendere, nell’ordine; Burdisso, Benalouane, Tasci, Kaladze…
Ma alla fine spunta Rinaudo, 600.000 euro con diritto di riscatto a 5 milioni.
Intanton salutano Camoranesi e Zebina, ma Grosso resta con noi.
Eravamo preoccupati.
Ma, alla fine, sorge spontaneo un interrogativo: cos’è sta roba?
Un circo?
Il mercato del bestiame?
Ma è Marotta oppure Oronzo Canà?
Quello che voleva “un quarto di questo più la metà di quell’altro più un sedicesimo dell’altro ancora”.
Ditemi che non è vero, non ci credo.
Vi immaginate lo speaker dell’Olimpico torinese recitare la seguente formazione? Storariiii…Mottaaaaa… Traorééééé… Bonucciiiiii… Rinaudoooo… Krasiccccc… Pepe… Martineeeez… Aquilaniiii… Quagliarellaaaaa… Lanzafameeee!!!!!!!
Cari amici, non ve la immaginate, perché è una formazione altamente probabile.
Basta solo che si verifichino alcuni avvenimenti non propriamente impossibili, ovvero:
Chiellini si rompe il naso e Legrottaglie si ritira in convento;
Sissoko si rompe qualsiasi cosa, scegliete voi, e Melo si fa squalificare con la frequenza dello scorso anno;
Amauri, Del Piero e Marchisio continuano con lo status symbol di moda da quelle parti (l’infortunio muscolare, se non ce l’hai lo devi avere per forza);
questa sarebbe la formazione.
Che formazione è? A prima vista sembra un risotto al grasso di balena mantecato al Vinavil: una schifezza insomma.
Ad un più accurato esame, è ancora peggio.
Cari tifosi juventini, non c’è niente in questa Juventus che sia da Juventus.
E’ una discarica: discarica dell’Udinese, del Catania, del Napoli del Liverpool, dell’Arsenal.
Volevamo diventarlo anche delle milanesi, ma i loro calciatori di scarto ci hanno rifiutati.
Marotta, lo sai cos’è la Juve?
Già mi immagino uno schieramento del genere al prossimo debutto casalingo, e l’imbarazzo dello speaker di cui sopra chiamato a dover leggere le formazioni delle squadre: “Sampdoria contro Sampdoria”.
Perché di questo si tratta.
Anche integrando i pochi reduci della scorsa stagione, resterebbe solo una formazione mediocre, buona per un modesto piazzamento.
Dal quarto all’ottavo, però.
Giuseppe Marotta, reduce da tanti anni in blucerchiato, è rimasto con la mentalità da Sampdoria e se l’è portata a Torino.
Solo che i migliori giocatori della Sampdoria sono rimasti a Genova.
Chissà che i ragazzini presenti al Comunale Olimpico domenica prossima non decidano di comprarsi la maglia di Cassano.
Perché nessuno dei nostri, onestamente, ispira all’acquisto di una casacca.
Saranno felici i bambini juventini.
Immaginate gli sponsor…
Ridateci Secco.