Test di Cosenza: segnali di vita da Diego

diegoQuello di sabato a Cosenza era un test atteso, ed anche temuto. Perché il Lione, seppur sceso in campo con molte seconde linee, non è una squadra facile da affrontare.
Per chi non lo ricordasse, nell'ultima Champions League s'è permesso il lusso di eliminare il Real ai quarti di finale (0-0 a Lione 1-1 a Madrid).
Aggiungasi che il Lione è molto avanti nella preparazione, visto che il campionato francese inizia il prossimo 6 agosto.
La Juve di Del Neri era alla sua seconda partita di un certo livello, e nella prima contro l'Amburgo era apparsa macchinosa ed imballata dalla preparazione atletica.
Del Neri al solito dispone la squadra con un 4-4-2 con Storari in porta, Motta e De Ceglie i due terzini e Chiellini e Legrottaglie al centro della difesa.
A centrocampo un rientrante Marchisio alla sua prima uscita stagionale e Sissoko, esterni di centrocampo a destra Martinez, a sinistra Lanzafame.
Davanti a sostegno della punta centrale Amauri si rivede dal primo minuto Del Piero.
La partita inizia subito a ritmo molto sostenuto e tutto sembra meno che un'amichevole, anche i falli sono tutt'altro che amichevoli.
Amauri e Cris sembrano due torelli in cerca di un'occasione per scornarsi, ed ogni palla contesa è un pretesto per accendere uno scontro verbale.
La Juventus sta assimilando lentamente i dettami di Del Neri, difesa molto alta, continui cambi di fronte ed esterni chiamati a raddoppiare in fase d'attacco.
Sulla destra ottima prova di Motta, che fa vedere una buona intesa con Martinez. Sulla sinistra De Ceglie arranca e concede in difesa.
Da Lanzafame buoni spunti in attacco e frequenti ripiegamenti in difesa, così come Del Neri vuole dai suoi esterni, a dar manforte a De Ceglie.
A centrocampo buona prova di Sissoko, ottimo a recuperare palloni, molto meno quando deve impostare il gioco; Marchisio, ancora a corto di fiato, s'è limitato al minimo sindacale.
Davanti un Del Piero in progresso atletico è autore di alcuni buoni spunti (avrebbe meritato il rigore per un atterramento subito in area), anche se in almeno un paio d'occasioni ha peccato d'egoismo, perdendo palla sulla trequarti, vanificando dei contropiede potenzialmente pericolosi.
La difesa contiene gli spunti del Lione, almeno fino a quando un Chiellini in ritardo di condizione atterra in area Belfodil: rigore netto.
Tira Ederson e spiazza Storari: 0-1 e partita in salita.
A rimediare la partita della Juve ci pensato Cissokho che al 20' scalcia platealmente Martinez, facendosi espellere da Russo arbitro del match.
Il Lione, disposto con un 4-4-1, si limita a difendere. La Juve cerca di cambiare sovente fronte d'attacco con cambi di gioco da destra a sinistra, trovando Lanzafame e Martinez autori di buoni spunti, anche se sterili in quanto a tiri in porta.
Il pareggio arriva sempre nel primo tempo: lancio per Amauri (s'è visto poco) che viene ostacolato in area e cade, rigore per la Juventus, alquanto generoso in verità.
Tira Del Piero e pareggia: 1-1.
Il secondo tempo inizia con la prevista staffetta: fuori Del Piero-Amauri dentro Diego-Trezeguet.
Sulla destra dentro Pepe, all'esordio con la Juve, e fuori Martinez.
Dopo pochi minuti dall'inizio Del Neri completa i cambi: fuori Marchisio dentro Ekdal (buona prova la sua), fuori Motta (uno dei migliori) e dentro Grygera.
Ed ancora Poulsen per Sissoko e Pasquato per Lanzafame.
Secondo tempo sicuramente migliore del primo, si vedono i primi segnali del lavoro di Del Neri.
Molte palle sulle fasce e molti cambi di gioco, difesa alta che inizia il gioco e niente lanci lunghi sulla punta.
Da Diego ottime cose alternate a vecchi vizi, splendido assist a Pepe nell'occasione del 2-1, e per Pepe rete all'esordio.
Buona prova ma niente campane a festa, la strada è ancora lunga, come ha lucidamente detto Del Neri a fine partita.
Per il salto di qualità sono necessari due ottimi acquisti sulla fascia sinistra, De Ceglie e Lanzafame possono essere solo dei rincalzi.
Grygera come alternativa sulla fascia destra è molto al di sotto del Motta visto a Cosenza, alcuni suoi cross erano buoni solo per i lupi della Sila ...
A centrocampo abbiamo dei buoni incontristi, non eccellenti nelle ricostruzioni, sabato il migliore dei quattro impiegati (Sissoko, Marchisio, Poulsen, Ekdal) è stato il giovane Ekdal.
Dei quattro attaccanti l'unico che ha dato segni di vita è stato Diego. Vale la pena rinunciare a Diego e tenersi il terzetto Trezeguet-Amauri-Del Piero?