Spirito Olimpico: diamo di gomito alla creatività

BraschiLo spettatore che avesse iniziato la visione di Napoli-Juventus su Sky dal secondo tempo avrebbe iniziato il racconto della partita con l'immagine di Chiellini che tira i capelli a Cavani, quale unico contributo registrato della prima frazione. Non sono di quelli che passano il tempo a cercare i complotti anti-Juve nelle frasi di Bergomi e Caressa, sono anzi convinto che i due, oltre a essere ottimi professionisti, siano spesso oggetto di polemiche ridicole, tanto è vero che, se si va a vedere sui vari forum web, in quello degli interisti li si considera parte di complotti mediatici anti-nerazzurri, in quello dei milanisti dei beceri anti-rossoneri, e ovviamente in quelli juventini dei rosiconi anti-Juve.
Però il fatto che una delle decisioni arbitrali più creative e imbarazzanti cui abbia assistito negli ultimi tempi, e cioè una gomitata in faccia, a freddo, vista dall'arbitro di porta e sanzionata con un incredibile cartellino giallo, si sia trasformata nel giro di un quarto d'ora in una reazione trascurabile a un episodio avvenuto ben prima, è cosa che penso meriti alcune riflessioni. Così forse qualche riflessione meriterebbe il fatto che al termine della partita, sospinta da un Mazzarri in evidente attività lisergica, la medesima regia Sky trovi interessante giornalisticamente dare fondo a tutto l'archivio digitale della partita alla caccia di due fantomatici rigori negati al Napoli, mentre l'unica possibile recriminazione di questo tipo, e cioè il fallo su Lichtsteiner lanciato in area, veniva risucchiata nel dimenticatoio. Ma questo ci sta perché la casella "rigori subiti" del Ciuccio è da lunghissimo tempo vuota e ci si è disabituati a considerare simili ipotesi.
Ma la questione gomitata di Cavani è LA QUESTIONE, e non c'entrano le teorie di complotto mediatico anti-Juve. Se qualcuno avesse provato a scanalare nell'intervallo sulle tv private lombarde avrebbe assistito a contorsioni dialettiche davvero spassose, divertentissime. Oratori di fede interista o milanista intenti a perorare la causa del rigore per il Napoli con espulsione a Chiellini, sempre per quella tirata di capelli catturata in primo piano e ripetuta più e più volte, caciare di personaggi bizzarri e grotteschi animati dall'intima, impellente necessità di dimostrare che nella direzione arbitrale di Napoli non fosse successo niente di così clamoroso.
Invece io non ricordo nella storia calcistica recente che una gomitata a freddo in faccia a un avversario sia stata valutata passibile di ammonizione. Mi sfuggirà qualche precedente o magari l'arbitro di porta ha visto... cosa? Chissà. Di certo, a parti invertite, quell'immagine, quella gomitata in faccia sarebbe diventata la sequenza simbolo della partita, probabilmente del campionato. Discorsi vecchi, ci si stanca a ripeterli sempre uguali. Nell'arco di una notte sarà finito tutto nel dimenticatoio e la Juve sta vincendo il campionato in carrozza. E poi Chiellini che al termine della partita commenta il duello con Cavani con cavalleria d'altri tempi, d'altre culture, relegando le botte date e subite nel recinto dell'agonismo, del campo, senza recriminare nulla. E poi Conte che glissa e scherza.
Non resta quindi che concludere con la considerazione che la Juventus è, per la sua rilevanza e per le passioni che suscita, una continua e straordinaria occasione di creatività interpretativa, un laboratorio itinerante su cui arbitri e giudici sono costretti a produrre sempre nuova e sorprendente giurisprudenza. Sorprendente e allo stesso tempo accettabile per il mondo. Nella casistica recente c'è da annoverare anche l'entrata di Totti sul ginocchio Pirlo a Roma. Nessuno si accanì sul Pupone, di certo non l'arbitro con l'ammonizione creativa, non i media, tutto è già archiviato come nulla fosse.


Twitter: @Ju29roMario