The Farsopoly tales o la giustizia del Medioevo /3

costantino

Il nuovo processo

L’occasione si presentò molto presto. Dietro insistenza di gran parte dei dignitari di corte, che non erano ancora soddisfatti dell’esilio inflitto al signor Bushels e che volevano ricelebrare un nuovo processo al fine di condannarlo definitivamente alla prigione, il Re decise di nominare un Giudice straordinario inficiato di poteri eccezionali in fatto di giustizia, tale sir Housing, e due suoi collaboratori in qualità di vice, al fine di imbastire un nuovo processo.
Questa volta però non c’era il balivo e non presenziavano i suoi compari, per cui il dibattito parve da subito più equo e imparziale.
Comunque il sovrano pensò bene di cautelarsi in qualche modo sugli errori commessi dai seguaci di Drivereds. Innanzitutto cercò di non far divulgare la notizia di questo nuovo processo, e quindi solo i pochi interessati ne erano a conoscenza; poi anche lui non prestò la benché minima attenzione a ciò che sarebbe emerso; anzi, ad un certo punto se ne sarebbe “lavato le mani” con un'irriguardosa affermazione nei confronti di coloro che cercavano la verità e di tutti i sudditi. In fin dei conti in quegli anni la corona mancava di autorevolezza politica e morale e cercava sostegno dalle varie contee assecondando le posizioni dei nobili più in vista; ma l’atteggiamento ambiguo tenuto a seconda di chi andava a corte suscitò malumore un po’ in tutto il reame.
Questi anni furono caratterizzati da numerose lamentele da parte di tutti quelli che partecipavano al famoso derby. Qualsiasi contea che non riusciva a vincere una competizione faceva ricadere la colpa delle proprie sconfitte sui giudici di gioco i quali, nella migliore delle ipotesi, non avrebbero saputo svolgere con correttezza il proprio incarico. A seguito del grande inganno perpetrato negli anni precedenti era praticamente stata avallata la cultura del sospetto.
Ma andiamo con ordine. Il nuovo processo alla fine fu fatto e furono riconvocati i testimoni che avrebbero dovuto convalidare la tesi dell’accusa: ma essi, questa volta, al cospetto di un giudice imparziale, senza essere minacciati e con la consapevolezza che qualora si fossero resi colpevoli di falsa testimonianza sarebbero stati puniti, dichiararono invece tutto il contrario di ciò che auspicavano i grandi accusatori. Infatti le loro parole furono di “un sentito dire” di un “si riteneva”, “si pensava” ovvero di voci da cortigiani messe in giro da persone invidiose del lavoro svolto dal signor Bushels per conto della contea di Dowager.
“Signor Giudice, interessi o non interessi al popolo, posso garantire che non esistono colloqui o messaggi privati della contea di Candors, o di Wolf, o di altre con i giudici di gioco”. Così ebbe a pronunciarsi il commissario Nards all’inizio del processo; ma, come vedremo, le sue affermazioni sarebbero state smentite dai fatti.
In concomitanza con il susseguirsi dei testimoni a deporre venne fuori una notizia clamorosa, ovvero il ritrovamento di alcuni manoscritti di anni prima, in cui venivano messe in evidenza situazioni sospette di altre contee con alcuni giudici di gioco. Tutto merito del signor Bushels il quale, ormai rientrato dall’esilio, si era costruito una buona credibilità tra il popolo in quanto era stato considerato un capro espiatorio. Alcuni suoi amici fidati avevano saputo che in alcune contee gli scrivani, per conto del loro signore, compilavano giornalmente i resoconti del derby delle contee, con i fatti salienti, ovvero i vari appuntamenti, gli incontri, le comunicazioni e gli allenamenti dei cavalieri. Questi manoscritti rivelavano verità inquietanti ed erano stati tenuti nascosti per anni. Grazie al coraggio e alla perseveranza dell’ex stalliere e dei suoi amici fu scritta un’altra pagina di storia del derby delle contee, una pagina che si avvicinava di gran lunga alla realtà.
Ma vediamo in sostanza cos'era riportato su questi manoscritti: gli esponenti di Marvellous suggerivano ad alcuni giudici strani comportamenti da tenere nel caso in cui fossero arcieri della propria fazione a scoccare le frecce, a discapito degli altri. Addirittura sembra che il giudice di gioco più famoso e importante si vedesse di nascosto con sir Adrian, capo carismatico della contea di Marvellous, in una taverna di un loro caro amico. Tutto questo diede adito a numerosi sospetti.
Il ritrovamento più clamoroso fu però quello di manoscritti in cui sostanzialmente la contea di Candors, quella che aveva avuto in premio lo stendardo da sir Drivereds, chiedeva insistentemente ad alcuni giudici di intercedere per loro affinché riuscissero a prevalere facilmente sulle altre contee.
Appurato ciò in sede di processo, in concomitanza con le deposizioni dei testimoni, ma soprattutto vista la scarsa competenza e le false accuse che miravano solo ed esclusivamente in un'unica direzione, ovvero a colpire la contea di Dowager e il suo stalliere, il Giudice sir Housing mise in discussione tutto il lavoro svolto dal commissario Nards ritenendolo non all’altezza del compito assunto, tant’è che poco tempo dopo lo stesso Nards avrebbe abbandonato sua sponte l’incarico quasi fuggendo da una situazione a dir poco imbarazzante.
Alla fine il Giudice supremo, ma soprattutto i suoi vice, non se la sentirono di screditare l’intero operato del commissario Nards, e quindi emisero un verdetto cerchiobottista. La contea di Dowager venne giustamente e completamente scagionata da qualsiasi illegalità che avrebbe commesso anni addietro; per lo stalliere Bushels ci fu un esito diverso, ovvero una condanna solo per alcuni presunti manoscritti dei quali si era persa traccia, e che sembravano essere stati visionati in maniera esclusiva dagli accusatori e quindi, secondo la loro tesi, avrebbero sicuramente contenuto qualcosa di compromettente, anche se non ve n’era la certezza.
In conclusione, perfino in mancanza di prove concrete ai suoi danni, il signor Bushels dovette subire l’onta della giustizia sommaria, che vigeva in quel tempo a discapito della plebe in generale e di tutta la popolazione non appartenente ai ceti alti. Probabilmente, se fosse capitato ad un membro influente della contea di Marvellous o di Candors si sarebbe avuto un epilogo diverso.
Fortunatamente quei tempi sono lontani e, anche se parliamo di un semplice gioco, al giorno d'oggi, in un paese democratico, non potrebbe accadere una simile ingiustizia.

Epilogo

Benché Dowager fosse stata scagionata dal Giudice supremo, tra i sudditi vigeva sempre un clima di ilarità, di irriverente derisione e di allusioni riferite alle precedenti accuse nei confronti di sir Andrew e della sua contea. Questo contesto era alimentato in gran parte dai cortigiani e dai gazzettieri i quali, forse per dispetto, forse per antipatia, o forse perché direttamente istigati dalla corona e dagli altri nobili, continuavano nella loro opera di dissimulazione della verità; ovvero non divulgavano le nuove verità come invece era stato fatto al tempo del primo processo istituito dal balivo. La notizia più imbarazzante comunque riguardò il Re in persona il quale, anziché emanare un editto in cui avrebbe dovuto riconoscere il verdetto del nuovo processo e riconsegnare lo stendardo alla contea che lo aveva vinto in maniera leale, decise di non decidere; ovvero si dichiarò non competente a prendere certi provvedimenti, rimandando l’ardua sentenza ai posteri.
La contea di Dowager si sentì defraudata, e la stessa contea di Candors si sentì legittimata a tenersi il maltolto recapitatole da Drivereds.
L’inizio della fine era segnato... la Corona con il suo atteggiamento passivo iniziò a perdere il proprio potere, mentre l’influenza dei nobili più in vista si faceva sentire e perfino le contee più piccole manifestavano la loro preoccupazione. Ci fu un periodo di instabilità che, purtroppo, portò ad un tracollo della politica interna; i sudditi delle varie contee decisero di farsi giustizia da soli e avvennero duri scontri tra le varie fazioni. In quel trambusto il Re, vedendosi oltretutto coinvolto dagli isterismi dei cortigiani più influenti, e colto da un lampo di autoritarismo che ormai si riteneva sopito, prese una decisione drastica per scongiurare una guerra interna tra le contee: questa volta emanò veramente un editto che sospendeva indefinitamente e fino a nuova ordinanza il derby delle contee.
Da allora si sono perse le tracce della competizione più famosa del Medioevo, tutto quel che resta sono queste tristi pagine dedicate ad un gioco piacevole inventato dal popolo inglese.
Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale........................................ forse.

 

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The Farsopoly tales o la giustizia del Medioevo /1
The Farsopoly tales o la giustizia del Medioevo /2