Una sera... a Lucca

che fine ha fatto la Juve?Venerdì 28 maggio a Lucca, nella splendida cornice di palazzo Cenami, sede della Libreria Edison, è stato presentato il libro “Che fine ha fatto la Juve?”.
Alla serata hanno partecipato l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, attualmente imputato a Napoli per associazione a delinquere nell’ambito del processo di Calciopoli, e il giornalista del Quotidiano Nazionale Mario D’Ascoli, oltre al sottoscritto e a Salvatore Cozzolino in rappresentanza della redazione del sito www.ju29ro.com.
La serata è iniziata con Salvatore Cozzolino che provocatoriamente si è domandato se abbia ancora senso portare avanti la nostra battaglia di verità, alla luce dell’episodio della sfacciata apparizione pubblica di Narducci e Moratti (è stata successivamente accertata anche la presenza di Auricchio, come documentato sul nostro sito). Dopo aver rassicurato i circa sessanta presenti che, a dispetto della (volutamente?) sbandierata contiguità tra il Pubblico Ministero e un futuro testimone al Processo per i fatti del 2006, continueremo a fornire ai nostri lettori un’informazione completa sugli sviluppi del processo presso il tribunale di Napoli, sono iniziati gli interventi dei relatori.
Spunti interessanti dagli interventi di D’Ascoli e Bergamo.
Mario D’Ascoli, da giornalista (lo ha rimarcato lui stesso più volte), ha voluto denunciare la vergognosa mistificazione della verità da parte dei suoi colleghi, e ha sottolineato il ruolo del giornale rosa, che ha di fatto scritto le sentenze di Calciopoli.
D’Ascoli ha ricordato il doppiopesismo dell’informazione su Calciopoli mettendo in evidenza il trattamento diametralmente opposto riservato nel 2006 a Moggi e nelle settimane scorse ai dirigenti dell’Inter riguardo alle intercettazioni telefoniche, ma anche riguardo ai rapporti intrattenuti nel post-calciopoli con dirigenti squalificati, paragonando i casi Menarini-Moggi e le trattative dell’Inter con Preziosi per l’acquisto dei calciatori Motta e Milito.
D’Ascoli ha inoltre speso parole di stima per il suo concittadino e amico Bertini, che è stato criminalizzato al punto tale da farlo sembrare un delinquente, a differenza di “qualcun altro che abita a Viareggio”, che è invece stato santificato.
Paolo Bergamo ha raccontato alcuni aneddoti dei suoi trascorsi da arbitro e designatore.
Da arbitro in attività fu avvicinato dall'allora Presidente del Napoli Corrado Ferlaino che gli comunicò in anticipo che quell’anno lui avrebbe arbitrato il Napoli esclusivamente in trasferta, cosa che puntualmente avvenne.
Già nell’agosto 2004, due anni prima dello scoppio di Calciopoli, di ritorno dalle Olimpiadi di Atene durante le quali aveva svolto il ruolo di designatore arbitrale, incontrò un senatore della repubblica (del quale ha preferito tacere il nome) che gli anticipò la volontà di Montezemolo di far fuori Moggi e Giraudo (circostanza confermata da diverse intercettazioni risalenti allo stesso periodo).
L’ex designatore ha snocciolato a beneficio della platea i dati riguardanti gli score di Bertini e De Santis con Juventus e Milan nella stagione incriminata, non certo favorevoli alla Juventus, e ha voluto ricordare come le accuse di Calciopoli abbiano rovinato i giovani arbitri incriminati.
Bergamo si è augurato che al processo di Napoli si dicano delle verità destinate a fare ancora scalpore e si è dimostrato fiducioso sul fatto che verrà fuori chi ha voluto che Calciopoli scoppiasse.
Sono state fatte ascoltare all’attentissima platea dei presenti alcune intercettazioni tra le più significative (Sandreani-Zavaglia, Bergamo-Bertini, Facchetti-Mazzei).
Un vivace siparietto ha animato il dibattito quando uno spettatore critico con Moggi è intervenuto ricordando la vicenda che nel 1993 vide coinvolto l’ex Direttore generale della Juventus, allora al Torino, con l’accusa di aver procurato prostitute agli arbitri internazionali per allietarne le nottate precedenti gli incontri di coppa Uefa in cambio di arbitraggi benevoli. Salvatore Cozzolino ha ricordato che la vicenda è stata archiviata e che l’unica condanna pendente sul capo di Luciano Moggi è quella di primo grado per violenza privata rimediata a Roma nel processo GEA, per la quale ha peraltro presentato appello.
La platea degli intervenuti ha dimostrato di essere molto informata sui fatti di Calciopoli e di essere molto interessata al dibattito, che si è protratto con numerosi interventi dal pubblico sino a tarda sera. Significativo l’ultimo intervento di un preparatissimo spettatore che ha ricordato un aspetto prettamente lucchese che potrebbe essere legato indirettamente all’affaire Calciopoli, il trasferimento di Stefano Filucchi, ex capo della squadra mobile di Lucca a Vicedirettore generale dell’Inter.
Presente in sala anche il Presidente dello Juventus Club Capannori (uno tra gli Juventus Club più importanti d’Italia) che, a causa della durata dell’incontro, ha dovuto abbandonare la libreria prima della fine del dibattito. Ci auguriamo che, attraverso queste serate, il passaparola successivo possa consentire a un grande numero di Juventini che sono fermi alla lettura della gazzetta di accedere a un’informazione più completa. E’ questo il senso del nostro lavoro. Serate come quella di Lucca ci danno speranza. Grazie Lucca.

P.S. Un sincero ringraziamento al Direttore e allo staff della libreria Edison per la loro disponibilità e gentilezza.