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blogStanze vuote o disordinate.

Ma l'Italia è un paese di smemorati? Difficile dirlo, e poi cos'è la memoria? La memoria è ricordo personale, fatalmente, influenzato da interessi, sensibilità e intelligenza di colui che ne è il depositario.
Memoria di un fatto ben delineato nel tempo e nello spazio, da non confondere con memoria di fatti diversi collegati, svoltisi in luoghi diversi e dipanatisi in epoche storiche differenti.

Bel pasticcio la comprensione della memoria e della coscienza di un singolo individuo. Ancor più difficile la creazione di una coscienza collettiva di un popolo che, va da sé, deve avere una memoria condivisa.
E lì torniamo alla domanda iniziale: ma l'Italia è un paese di smemorati? E perché?

Non è difficile rispondere a questa domanda, invece. La memoria collettiva, la coscienza di una nazione dovrebbe essere affidata alla capacità dei mass-media di riportare i fatti, nella maniera più obiettiva possibile. Documentare tutti gli accadimenti. Successivamente, ovvio, vi è l'intervento di altri. Quelli che comunemente chiamiamo storici. Ovvero gli studiosi che dovrebbero, sulla base di quanto precedentemente registrato, dare un interpretazione organica. Collegando anche gli avvenimenti. Scoprendo le motivazioni per i quali certi fatti sono avvenuti. Lavoro lungo, difficile, certosino. Lavoro difficile qualora i mass media, anziché registrare gli avvenimenti per come avvengono, con la massima obiettività possibile, passassero il loro tempo ad "inquinare i pozzi", a "intorbidire le acque".

Ecco perché siamo un paese senza memoria. Perché manca quel lavoro fondamentale di descrizione della realtà. Ecco spiegate le continue e assurde distinzioni tra guelfi e ghibellini, su tutto lo scibile. Non può esserci condivisione di una verità se qualcuno passa il tempo a nascondere i "retroscena del teatro", per propinare al popolo bue una verità di scena, costruita e artefatta.
Naturale che mai vi sarà una coscienza collettiva. E, cosa ancora più grave, chi non conosce il proprio passato (e i suoi errori) sarà destinato, inesorabilmente, a ripeterlo. Così diceva qualcuno.

Non vi pare assurdo l'entusiasmo per una candidatura olimpica proposta sempre dalla medesima compagnia di giro, dopo svariati grandi eventi finiti con un fallimento? Gli italiani hanno dimenticato tutto,da Italia 90 agli ultimi Mondiali di nuoto?
L'etica dell'appalto

Con quale coraggio De Paola, direttore di Tuttosport, critica ferocemente la Juventus dopo la sconfitta di Palermo, quando per mesi ne ha decantato "le magnifiche sorti e progressive"? Per caso il Direttore confida nella scarsa memoria dei suoi lettori?
Il tifoso è mobile!

Il Direttore della Gazzetta, Verdelli, vuole capire perché Elkann ha sostituito Cobolli Gigli? Semplice, perché i tifosi della Juve hanno una memoria storica condivisa e per di più vincente. Ormai le critiche erano talmente feroci che anche Elkann doveva prenderne atto. Magari il Verdelli confidava che gli juventini avessero dimenticato la loro storia. Cent'anni di storia non possono essere cancellati da un tavolino!
Cosa vuol capire Verdelli?

Hasta luego!!