Supercoppa in Italia; Lotito: La prevaricazione provoca malcontento

News, 18 giugno 2013.
Beretta: 'La Supercoppa si giocherà in Italia il 18 agosto'. Dove? Non si sa. Lotito: Mi atterrò alle decisioni e spero di non avere nocumento economico; ma quando c'è prevaricazione c'è malcontento. Botta e risposta tra Marchisio e Marotta: il centrocampista incedibile a meno che... La Juve ha riscattato Peluso dall'Atalanta per 4,8 milioni; si tratta ancora con i bergamaschi per la comproprietà di Gabbiadini. Pirlo: Ho voglia di giocare a calcio, mi diverto come il primo giorno; il Pallone d'Oro? Non ci penso, per adesso. Gli Allievi Nazionali battuti in semifinale dal Parma.
 
 
Beretta: Supercoppa in Italia il 18 agosto. Dove non so... - Finalmente Maurizio Beretta, ridestato dagli strepiti incrociati di Juve e Lazio dei giorni scorsi, si è ricordato di essere il presidente della Lega Calcio e ha fatto sentire la sua voce su Sky Sport24: "Posso affermare con certezza che la Supercoppa si giocherà in Italia il 18 agosto, anche perché le finestre a disposizione sono veramente poche"; ma è l'unica certezza, resa ancor più certa proprio dalla mancanza di alternative, dal fatto che i tempi ormai sono troppo stretti per soluzioni nuove: fuori dai nostri confini l'improvvisazione è bandita. ma già sulla sede certezze invece non ce ne sono: "La sede non è ancora stabilita - ha detto - ma mi auguro che si trovi una soluzione condivisa". Quando? "Il 27 verranno convocati un Consiglio e un'assemblea di Lega con altri temi importanti all'ordine del giorno. Quella sarà la sede deputata per la decisione, anche se auspico che l'accordo si trovi prima". La soluzione secondo le regole che tanto piacciono a Lotito (anche se più di una regola vera e propria, ma neanche quella di giocare in Cina lo era, in questo raffazzonato mondo del nostro calcio dove esistono competizioni con regolamenti inesistenti o con più buchi di un groviera, era un delibera di Lega che istituzionalizzava una prassi) sarebbe quella di giocarla allo Juventus Stadium (con tifosi e incassi equamente suddivisi); anche se girano voci, raccolte anche da Sky che si potrebbe accordare per Roma. Comunque finisca una pessima figura per questa Lega che già nell'Assemblea del 22 febbraio 2013 metteva all'ordine del giorno la "Supercoppa Tim 2013", e si ritrova quattro mesi dopo a navigare in un mare burrascoso e senza bussola.
 
Lotito: Quando c'è prevaricazione c'è malcontento - Ma la precisazione dell'amico Beretta pare non aver placato l'animo di un furioso Lotito che dai microfoni di Radio Radio ha così commentato le dichiarazioni del presidente della Lega: "Mi atterrò in modo pedissequo a ciò che deciderà l'organismo preposto, e cioè il Consiglio di Lega. La Lazio però ha rinunciato a 1,8 milioni di euro per una trasferta. Qualora la partita si giocasse a Roma, spero non ne abbia un nocumento economico perché in Cina avremmo avuto 2,5 milioni. Mi auguro che nel sistema conti il rispetto delle regole, quando c'è prevaricazione c'è malcontento. Farò valutazioni in base ai fatti e a quella che sarà la scelta migliore che farà il Consiglio di Lega". Sembra dare per scontato che la sede sia Roma, visto anche che la decisione uscirà dal Consiglio di Lega, di cui la Juventus non fa parte; quanto al discorso economico, non c'è regola che garantisca alla Lazio quei 2,5 milioni, nessuna prevaricazione. Se poi sarà malcontento, pazienza, nemmeno Agnelli è contento di quel caos disorganizzato che è il nostro calcio, una situazione che causa, a tutto il movimento, danni ben superiori a quei 2,5 milioni...
 
Botta e risposta tra Marchisio e Marotta - Tiene ancora banco sui media la questione Marchisio che ieri è vissuta di due nuove battute; la prima del centrocampista che, dal Brasile, ad Alciato che per Sky Sport24 gli chiedeva se si fosse accorto che in Italia c'era chi che lo sta facendo passare per uno che con le dichiarazioni fatte, vuole solo batter cassa, ha risposto: "Non ho chiesto quello, non ho chiesto quello, quindi.. è tutt'altro, non è solo una questione di soldi".
La risposta di Marotta arrivava con una telefonata a Xavier Jacobelli, direttore di calciomercato.com: "La Juve non ha mai pensato di vendere Marchisio. Né ora né mai. Nel settembre 2012, la società ha prolungato il contratto al giocatore sino al 30 giugno 2017, ritoccandone l'ingaggio. Mi pare che questa sia la dimostrazione più evidente di quanto Marchisio sia importante per la Juve. Lo riapriremmo solo se ci pervenisse un'offerta stratosferica e decisamente fuori mercato. Cosa che fino a questo momento non si è verificata".
Poi in serata è trapelato che Marotta avrebbe telefonato direttamente a Marchisio, per chiarire la situazione e rassicurare il giocatore sulla fiducia inalterata che la Juve nutre nei suoi confronti.
 
La Juventus ha riscattato Peluso  - Federico Peluso era arrivato alla Juventus dall'Atalanta il 3 gennaio 2013 in prestito con diritto di riscatto, che ora il club bianconero ha esercitato "a fronte di un corrispettivo di 4,8 milioni che sarà versato in due esercizi". Per il calciatore un contratto fino al 30 giugno 2017.
Con l'Atalanta la Juventus ha parlato anche di Manolo Gabbiadini, una comproprietà da risolvere entro giovedì sera: non si è ancora trovata una soluzione, ma non è certo un caso a rischio buste; le due società si parleranno ancora in questi giorni: la Juve sarebbe interessata a acquisire l'intero cartellino, per poi inserirne la comproprietà in una trattativa di mercato, visto che il ragazzo è molto richiesto (e la Juve non vorrebbe perderlo in maniera definitiva); però potrebbe anche essere rinnovata la comproprietà per poi dividere il ricavato di un'eventuale cessione nel caso che la Juve decidesse di sacrificarlo per qualche trattativa: potrebbe essere quella con la Sampdoria per Simone Zaza; ma sull'attaccante ci sono anche la Fiorentina e la Lazio, anche se in questo momento i rapporti tra bianconeri e biancocelesti sono ai minimi storici (per questo la Lazio avrebbe sondato il terreno dalla parte dell'Atalanta); con i viola se ne parlerebbe sono nel caso di una riapertura per Jovetic, anche se il ragazzo preferirebbe, si dice la Samp, dove troverebbe più spazio.
 
Il giorno dopo di Pirlo - Gli applausi piovuti su di lui per la bella prestazione, il goal e la centesima maglia azzurra hanno certo fatto piacere a Pirlo, ma non ha certo scalfita la sua usuale tranquillità di 'fenomeno normale'. Così ha raccontato le sensazioni del suo giorno dopo a Sky Sport24: "E' stato un bel risveglio, ci siamo goduti questa vittoria. Adesso ci riposiamo e siamo pronti per la prossima". Non può essere stata una notte normale? "No, ero contento, soddisfatto, perché 100 presenze in Nazionale e riuscire anche a fare gol in uno stadio storico come quello del Maracanà fa sicuramente un certo effetto". Se mi sento di essere entrato nella storia dopo la partita di ieri? "Non lo so, so di essere diventato il primo italiano a far gol, quindi magari per quello, però sono soddisfatto di aver raggiunto un traguardo importante con la maglia azzurra". L'applauso quando sono entrato nello spogliatoio? "E' stato il mister: prima della partita, prima di entrare in campo, mi ha ringraziato e ha detto di applaudirmi per le 100 partite. Poi alla fine c'è stato un abbraccio collettivo con tutta la squadra". Il prossimo obiettivo? "Ho voglia di giocare ancora a calcio, mi diverto ancora come se fosse il primo giorno, quindi guardo avanti partita dopo partita". Il Pallone d'Oro? "No, per adesso no. L'importante è far bene, poi vedremo più avanti". Cosa vuol dire 'per adesso'? "No, non ci penso neanche".
A Rio de Janeiro, prima dell'inizio dell'allenamento degli azzurri, la Federcalcio ha regalato a Pirlo una maglia della Nazionale con il numero 100, quante sono le presenze che Andrea  ha festeggiato domenica sera al Maracanà contro il Messico; nella classifica dei centenari (guidata da Cannavaro con 136 gare in azzurro) Pirlo è quinto, all'inseguimento di Zoff che è a quota 112. Davanti a tutta la squadra, il vice presidente federale Demetrio Albertini, il ct Cesare Prandelli e il capitano Gianluigi Buffon (che di presenze ne ha collezionate 129) gli hanno consegnato la maglia ricordo della sua magica serata.
 
Gli Allievi Nazionali si fermano in semifinale - Sognavano la finale i ragazzi allenati da Ivan Della Morte, ma il loro sogno si è infranto stasera quando il Parma, dopo un'accesissima battaglia finita ai supplementari, li ha eliminati in semifinale. 4-3 è stato il risultato: i marcatori bianconeri sono stati Clemenza (su rigore) e Donis (doppietta per lui). La gara si è messa subito in salita quando la Juve, appena passata in vantaggio, è rimasta in dieci per l'espulsione di Mattia Vitale, uno dei suoi elementi migliori, reo di aver detto qualche parola di troppo ad un assistente: un'ingenuità costata cara alla squadra che per di più poco dopo perdeva per infortunio un altro dei suoi pilastri, Vajebah Sakor. I giovani bianconeri escono comunque a testa alta e meritano ugualmente i complimenti per essersi battuti fino in fondo e per l'insieme della stagione; alcuni di loro promettono davvero bene, in primis quel Donis che ieri sera si è procurato un rigore e poi è andato due volte a segno. Ma anche i vari Audero, Vitale, Clemenza, Romagna e Sakor (quest'ultimo impiegato già nella Primavera) hanno davanti un buon futuro.

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