Inter a processo per i dossiers illegali. Processo d'appello su Calciopoli: prove di partenza.

News, 24 maggio 2013.

Oggi riparte a Napoli il processo su Calciopoli, ma sarà un'udienza prettamente tecnica. Inter, Telecom e Pirelli a processo al Tribunale di Firenze per i dossiers illegali su Bergamo, Racalbuto e Fabiani. L'ex arbitro Paolo Bertini: Rinuncio alla prescrizione perché sono innocente e voglio che ciò sia riconosciuto. Platini: La Juve ha 29 scudetti e non 31, il conto giusto ce l'ha la Federcalcio non Andrea. Buffon: La Juve per me è uno stile di vita per la nozione di vittoria sul campo e per l'organizzazione di tutti i giorni. Paul Pogba parteciperà con la Francia ai Mondiali Under 20 (21 giugno-13 luglio). Dal 2015-16 chi vincerà l'Europa League parteciperà alla successiva Champions League.


Riparte Calciopoli, ma sarà una falsa partenza - E' oggi il giorno fissato per la ripresa del processo d'Appello su Calciopoli ma, per via di alcuni difetti di notifica, è destinata ad essere una falsa partenza. Ci sarà comunque udienza, davanti alla sesta sezione della Corte di Appello, presidente Silvana Gentile, giudici Roberto Donatiello e Cinzia Apicella; l'accusa sarà sostenuta dal pg Antonio Ricci. Ma sarà udienza eminentemente tecnica, destinata ad accogliere eventuali dichiarazioni di rinuncia alla prescrizione (che incombe per quanti sono accusati di frode sportiva), come quelle preannunciate da De Santis e Bertini. Sarà poi fissata la tabella di marcia, con la ripresa prevista con uno slittamento che potrebbe essere di una settimana od oltre (anche un mese).

Inter a giudizio per le indagini su Bergamo, Racalbuto e Fabiani - La vicenda prende le mosse a inizio novembre 2011, quando Paolo Bergamo, Salvatore Racalbuto e Angelo Mariano Fabiani, vittime dei pedinamenti e delle indagini illegali (a 360°) da parte della Polis d'Istinto, la società che agiva per conto di Tavaroli e della Security Telecom, avevano inoltrato al Tribunale di Firenze (città in cui ha sede la Polis d'Istinto) una richiesta di risarcimento (20 milioni di euro a testa) nei confronti di Telecom, che era rappresentata dall'avvocato Leoni; a Firenze era presente anche l'Inter, con l'allora ad Paolillo scortato dagli avvocati Beretta e Chiarelli, e c'erano anche i legali di Pirelli, gli avvocati Panelli e Stanghellini, che si erano tuffati sulla specialità della casa, la prescrizione ("il reato è prescritto, sono fatti del 2003"); peccato che del lavoro di intelligence le parti offese fossero venute a conoscenza solo nel 2007.
La notizia odierna è che ieri c'è stata un'udienza alla Seconda Sezione Civile del Tribunale di Firenze davanti al giudice Luca Minniti che, a meno che non intervenga una conciliazione tra le parti, procederà nei confronti di Inter, Pirelli e Telecom per i dossier illegali su Bergamo, Racalbuto e Fabiani; la data fissata è il 4 dicembre p. v. Tra i fatti importanti richiamati c'è quello che nel frattempo è intervenuta, nell'estate 2012, la sentenza che ha condannato Inter e Telecom a risarcire Bobo Vieri per i danni subiti per la violazione della sua privacy.

Paolo Bertini: sono innocente e dico no alla prescrizione - Il processo di Appello su Calciopoli alle porte e per tanti imputati vittime di condanne vissute con la rabbia e l'amarezza di chi sa di essere pulito. E allora dopo Massimo De Santis ecco un altro ex arbitro, Paolo Bertini, decide di rinunciare alla prescrizione. Bertini, difeso dall'avvocato Mauro Messeri e condannato in primo grado a un anno e 5 mesi, non ci sta e ieri su 'La Nazione' le sue parole sono state chiarissime: "Rinuncio alla prescrizione, sono innocente e voglio essere giudicato perché venga dimostrata la mia assoluta estraneità ai fatti".
Perché chi è innocente, nonostante tutto, si batte perché la sua innocenza sia riconosciuta. I prescritti abitano altrove.

Platini: Gli scudetti della Juve sono 29 e non 31 - Le poltrone fanno un brutto effetto, la disabitudine al profumo dell'erba fa perdere i valori del campo e anche chi un campione sul campo è stato resta invischiato nelle pastoie della politica. E' quello che dev'essere accaduto a Michel Platini che con un colpo di spugna, nell'intervista rilasciata a Sky Sport, ha cancellato gli scudetto numero 28 e 29 della Juventus? Perché? Perché l'ha detto la Figc, con la sua giustizia; pazienza se era una giustizia domestica, lui non vuole dichiaratamente entrare nei problemi italiani della giustizia, quasi la giustizia non fosse un concetto universale.
"Capisco la gente - sono state le sue parole - che è innamorata della Juve e che non vuole rischiare di perdere due scudetti. Questi sono i tifosi, ma poi dopo, c’è la giustizia, ci sono le regole che li hanno tolti. Dunque dobbiamo scegliere sempre la giustizia. La Juve ha pagato, ma poi li farà 31 o 30. Penso che a livello nazionale e internazionale, la Federcalcio, la Lega, ha il conto giusto e non quello che pensa Andrea".
Allora facciamo 31 nel cuore e 29 sul campo? gli è stato chiesto. "Facciamo così, facciamo un po' di politica". E meno male che, all'inizio dell'intervista, parlando del numero di squadre per nazione che devono aver diritto a prender parte alle competizioni europee, un numero che dovrebbe essere proporzionale ai risultati ottenuti dai vari club, aveva pomposamente proclamato: "Finché è un giudizio del campo a me va molto bene". La cosa, misteriosamente, non vale per la Juve e per Calciopoli, dove i tavolini di cartone federali battono il giudizio del campo.
Su Antonio Conte: "Penso che Andrea Agnelli stia facendo un buon lavoro, che chi ha preso Conte ha scelto bene, che Conte ha scelto, che quelli che hanno preso i giocatori hanno scelto bene. Una società non è solamente un personaggio, non è solamente un giocatore. Prima alla Juve si parlava solo dei giocatori, oggi si parla dell’allenatore. Le stelle della Juve sono sempre stati i calciatori, fino ad oggi quando si parla dell’allenatore. Non è tanto buono questo. Ma Anche Conte penso sia importante, ma sono i giocatori che fanno vincere le gare, sono i giocatori che daranno il successo, ma per avere i calciatori bisogna avere una grande Società che li prende e un allenatore che li mette insieme, che fa un lavoro difficilissimo".
Non si sbilancia su quanto potrebbe occorrere alla Juve per ritornare ai vertici assoluti: "E' più facile distruggere che costruire e l'abbiamo visto che quando la Juve è stata al top del calcio europeo alcuni anni fa; quando ci sono stati questi problemi son partiti in tanti, quasi tutti i migliori giocatori; dopo ricostruire è molto più difficile, prenderà il tempo che ci vorrà, ma la Juve è una storia infinita, dunque c'è tempo".
E la serie B?
"Ma non voglio entrare nei problemi italiani della giustizia, ha pagato, è tornata, ricomincia a vincere perché i grandi club non muoiono mai"
Cos’ha Andrea della dinastia degli Agnelli, dell’Avvocato?
"Ha la stessa passione, ma lo fa vedere molto di più. E’ molto più giovane di come io ho conosciuto l'Avvocato e suo fratello, è molto più aggressivo nel senso buono della parola. E’ bello che, dopo qualche anno, si ritrovi un Agnelli alla testa della Juve, perché una Juve senza Agnelli è differente. Ha fatto bene, la Storia è così e i tifosi amano la Storia".
I tifosi amano la Storia, perché la conoscono, e la Storia parla di 31 scudetti, documentati dal campo, limpidi e puliti. Quel che limpido non è stato è rappresentato da Calciopoli, con annessi e connessi, antecedenti e conseguenze. Ma a Platini non interessa la verità, "facciamo un po' di politica", e allora conviene che va bene quello che ha deciso la giustizia domestica della Figc.

Buffon: La Juve come stile di vita - Gigi Buffon è intervenuto a Radio Monte Carlo, dve ha spiegato cos'è per lui la Juve: "Dopo dodici stagioni qui, la Juventus è diventata uno stile di vita, ed in questo concetto integro la nozione di vittoria sul campo e l'organizzazione di tutti i giorni. Tutto questo per me è la Juventus". Sul 31° scudetto: "La vittoria dello scorso è stata una grande sorpresa, mentre quella di quest'anno è stata una grande dimostrazione di forza da parte nostra". Su Pogba: "Dobbiamo dire che è stata una grande e bella sorpresa, perché quando è arrivato non sapevamo come potesse essere così forte. Ha dimostrato di essere molto forte e abbiamo avuto modo di apprezzarne le qualità. Questo è un ragazzo eccezionale, molto umile. Ha ancora problemi con la puntualità, a volte è in ritardo, ma va bene così, deve maturare. Ma sono sicuro che lascerà una traccia nella storia della Juventus e in quella della Nazionale francese".

Non c'è riposo per Pogba - Per Paul Pogba non c'è tregua; il giovane francese è stato infatti convocato dal ct della Nazionale francese under 20 per i Mondiali di Categoria che si disputeranno in Turchia dal 21 giugno al 13 luglio.

Dal 2016 chi vince l'Europa League va in Champions - Dalla stagione 2015-16 la squadra vincitrice dell'Europa League sarà ammessa a partecipare alla successiva Champions League: è una novità approvata a Londra durante il comitato esecutivo Uefa e che sarà ufficializzata oggi in occasione del Congresso annuale.


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