Mastronunzio sbugiarda la sentenza su Conte. Petrucci si arrocca.

News, 24 agosto 2012.

 

Le motivazioni della Corte di Giustizia Federale: poteva essere illecito. Salvatore Mastronunzio, sulla cui presunta esclusione fa leva la sentenza, smentisce la Corte: Ero fuori per infortunio, non per motivi legati alla combine. La conferenza stampa di Conte, Angelo Alessio e dei tre legali (De Rensis, Bongiorno, Chiappero): i video con tutti gli interventi. Petrucci: Basta con gli attacchi ai giudici e alla giustizia sportiva. Procedimento disciplinare per Sandulli?

Le motivazioni della Corte di Giustizia Federale. Per Antonio Conte, caduta l'imputazione sulla partita Novara-Siena, è rimasta in piedi quella relativa ad AlbinoLeffe-Siena.
In relazione a questo capo d’accusa (per il quale, recita il comunicato, la responsabilità di Conte poteva configurare "una fattispecie diversa e più grave di incolpazione", dunque un illecito anziché un'omessa denuncia)  le motivazioni sono essenzialmente due: il patteggiamento di Stellini (che peraltro mai coinvolge Conte) per il solito ritornello che per la Corte di Giustizia Federale Conte “non poteva non sapere” e la presunta esclusione di Mastronunzio.
Qui le motivazioni della sentenza su Conte, pubblicate sul sito della Figc.

Mastronunzio smentisce la Corte di Giustizia Federale - Ieri sera su Sportitalia (qui il link al video), Criscitiello ha fatto uno scoop da giornalista "VERO", ha intervistato telefonicamente Salvatore Mastronunzio, che rappresenta uno dei punti fondamentali su cui la Corte di Giustizia ha condannato Antonio Conte. Queste le parole più significative di Mastronunzio:
"Non sono stato messo da parte, mi sono infortunato a tre giornate dalla fine. Mi sono fatto male, mi sono fatto uno stiramento. Non mi ritrovo assolutamente nelle motivazioni. Come ho detto all'interrogatorio sono stato infortunato le ultime tre giornate. E poi.. io, da ex Ancona, avrei detto di dare la partita all'Ascoli? Mi sembrano tutte cose fuori luogo. Il mio rapporto con Conte è stato buono, tranquillo. Lui è chiaro che faceva delle scelte. Il problema di questi processi è che tanto non ti puoi difendere. Si può dire tutto e il contrario".
Pedullà, inoltre, ha dimostrato come Mastronunzio non fosse così "titolare" come dice la sentenza (leggi l'articolo "Lo strano caso di Salvatore Mastronunzio "). Mastronunzio ha precisato che in attacco il Siena offriva la scelta tra tanti ottimi calciatori e lui ha sempre rispettato le scelte dell'allenatore.
Le stesse verità Mastronunzio le ha raccontate su Sky:
"Mai messo fuori rosa per motivi particolari. - Le ultime giornate mi infortunai, andate a vedere il sito del Siena! Il mio rapporto con Antonio era normale, come deve essere con un allenatore. Non mi faceva giocare per i motivi della combine? Balle. Chi accusa deve portare le prove, non solo chiacchiere. Se non mi porti le prove non capisco come si fa a credere ad una persona qualsiasi. Io che non ho fatto nulla, ho preso 4 anni. Chi è stato arrestato ha preso meno di me. Lo sfogo di Conte oggi? Ha fatto solo bene, lo capisco. Ciò che non capisco è come si fa a credere ad uno e non credere ad altre 30/40 persone che dicono il contrario. Uno al mattino si sveglia e decide di accusare uno qualsiasi e questo si deve difendere e dimostrare il contrario, senza però che venga ascoltato. Si può? Mai combinato una partita. Io che volevo favorire l'Ascoli? Ma se ero ex dell'Ancona! Quando segnai due gol all'Ascoli non sapete quanti insulti mi sono preso. Questa non è giustizia. Non rovinano solo la carriera delle persone, ma la vita stessa".
Dal forum TifosiBianconeri.com: Video - Salvatore Mastronunzio in collegamento telefonico con Sky.

La conferenza stampa di Antonio Conte - Ieri alle 15, nella sala stampa dello Juventus Center di Vinovo, si è tenuta la preannunciata conferenza stampa con Antonio Conte, Angelo Alessio, l'avvocato Giulia Bongiorno, l'avvocato Antonio De Rensis e l'avvocato Luigi Chiappero.
Antonio Conte: "Sono rimasto allibito, allibito dall'intervento di un componente della Commissione che mi ha giudicato. Un qualcosa di grave. Un qualcosa di mai visto. Reputo questo comportamento da parte di questo signore, improprio e fuori dalle regole. Parliamo da regole e questo signore le regole dovrebbe rispettarle. E dovrebbe soprattutto farle rispettare. Invece cosa vedo? Vedo un signore che forse per uscire sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali, grazie a me e al mio nome, prende e fa delle dichiarazioni quantomeno inopportune. Non so se da tifoso, ma sicuramente inopportune. E che mi fanno pensare che forse c'è qualcosa di personale nei miei confronti da parte di questo signore. Come ho detto mi sono sempre comportato in maniera corretta, sempre, sempre, nonostante il dolore e la consapevolezza di aver subito delle gravi ingiustizie, gravissime ingiustizie"
"Questa è stata l'accusa infamante che ha portato Antonio Conte al calcioscommesse, ad essere lo spot di questo calcioscommesse. Io che non ho mai scommesso. Oggi mi ritrovo, oggi mi ritrovo, che il signor Carob... 'Pippo', 'Pippo', perchè è 'Pippo' per la Procura, non è Filippo Carobbio, perché ormai siamo diventati pappa e ciccia con la Procura"
"Un'accusa, un'infamia per un allenatore, che deve essere il leader, deve trasmettere valori positivi, deve trasmettere la vittoria in campo. In cinque anni ho vinto uno Scudetto e ho fatto due promozioni. Sono antipatico perchè vinco? Non è un problema mio. Io faccio il mio lavoro, lo faccio al massimo, chiedo il massimo prima a me e poi ai miei calciatori e alla società. Do fastidio? Non è un problema mio".

"Eh eh eh, sbagliato. C'è Albinoleffe-Siena, dove Conte non poteva non sapere. Io mi sono dovuto far spiegare cinque ore che significa... 'non poteva non sapere', dagli avvocati".
E' un fiume in piena e va, furente, a muso duro contro tutto e tutti coloro che lo hanno colpito e ancora lo colpiscono a tradimento.
Qui il video integrale del suo intervento.

Angelo Alessio: "Nessuna Procura mi ha indagato. il procuratore federale Palazzi, senza convocarmi, mi ha deferito. La Commissione Disciplinare, mi ha condannato a otto mesi, mentre la Corte di Giustizia Federale mi ha ridotto la pena a sei mesi. Per cosa, non lo so. Tutti mi hanno giudicato, ma nessuno mi ha ascoltato. Mi chiedo, come può succedere una cosa simile".
Avvocato Antonio De Rensis: "Oggi la situazione è diversa da ieri e con una grande ammissione, con grande onestà intellettuale, oggi abbiamo uno scenario diverso. Fino a ieri, avevamo un signore di nome Filippo Carobbio che tutti, tutti, ad iniziare dal signor Palazzi, a gran voce hanno detto 'credibile in toto'. oggi non è più così".
Qui il video integrale degli interventi di Angelo Alessio e dell'avv. De Rensis..

Avvocato Giulia Bongiorno: "Il problema nostro è che ci è mancata la possibilità di difenderci pienamente. E quello che sto dicendo non è una violazione di codice sportivo. Stiamo indicando una violazione a livello costituzionale, che forse viene molto, ma molto sopra a tutte queste violazioni".
Qui il video integrale dell'intervento di Giulia Bongiorno.

Avvocato Luigi Chiappero: "Noi siamo sospettosi perché nel 2001 c'erano i passaporti e nessuno ha pagato; perché nel 2005/06 è successo quello che è successo; perché una sentenza di Napoli ha detto che quel campionato era un campionato regolare e non c'è stato uno della Federazione e non si sia alzato e abbia detto: 'Ragazzi, juventini, 14 milioni di italiani, state certi, se arriva alla fine questo processo si dirà come si è già detto in primo grado, si dirà anche all'ultimo grado di giudizi e si scoprirà come è già stato detto che quel campionato era regolare perché non è stato alterato, vi ridaremo lo Scudetto. Non c'è stato mai nessuno che ci abbia detto questo. E allora anche quando ci danno dieci mesi, il tifoso juventino comincia a pensare che a otto mesi arrivavi fino ad aprile, dieci mesi copre anche la finale di Champions, così siamo tranquilli, questo pensa uno juventino. Ma lo juventino non pensa questo perché è impazzito, non perchè sta male, ma perché c'è una serie di situazione che non riusciamo a raddrizzare. Sembra che lo facciano apposta: lui da otto è sceso a sei, lui da dieci rimane a dieci. Cioè spiegatemi perché? Forse perché non sapevamo a chi dare il numero dieci e allora lo abbiamo dato a Conte".
Qui il video integrale dell'intervento dell'avvocato Chiappero.

Petrucci: Giù le mani dalla giustizia sportiva - "Basta con questi attacchi ai giudici e alla giustizia sportiva, In queste settimane assisto a esibizioni muscolari che mostrano il lato peggiore di uno sport che non merita mortificazioni. Sembra che l'unico colpevole di questo calcioscommesse sia Palazzi e non chi ha commesso illeciti. Così non si può andare avanti. Il calcio non può pensare di vivere senza regole o in spregio di quelle esistenti approfittando di casse di risonanza mediatiche superiori a quelle degli altri sport che invece rispettano le regole e i verdetti anche nei settori professionistici. Nelle ultime settimane ho assistito ad esibizioni muscolari che ancora una volta hanno mostrato il lato peggiore di uno sport che non merita tali mortificazioni. Non si può immaginare di commentare le sentenze ad ogni grado di giudizio. Occorre rispettare i giudici, gli arbitri e quanti sono preposti al rispetto delle regole. Altrimenti sarà solo caos e questo il Coni non può consentirlo. Per questo dico: giù le mani dalla giustizia sportiva!".
Tace Abete ma si fa sentire Petrucci. Così. E i toni non sono certo da tavolo della pace. Anche lui esibisce i suoi metaforici muscoli, in difesa di Palazzi, per il quale (e per i vari 'giudici, arbitri e quanti sono preposti al rispetto delle regole') sembra quasi che la mela marcia del calcioscommesse sia Conte, e non i vari Carobbio, Gervasoni, Masiello e compagnia cantante che combinavano gare, alteravano campionati, scommettevano e/o facevano scommettere col tramite degli 'zingari'. Questo sarebbe l'ordine, magari anche etico e scevro da doping legale, per il numero uno del Coni; tutto il resto, inclusa la Giustizia (quella autentica, con la G maiuscola) per lui sembra essere caos.

Procedimento disciplinare per Sandulli? - L'intervista concessa da Piero Sandulli a Radio Capital sul procedimento nei confronti di Antonio Conte potrebbe costare all'avvocato romano, componente della corte di giustizia federale, un procedimento disciplinare. La Federcalcio ha infatti segnalato il suo comportamento alla commissione di garanzia sulla giustizia sportiva, sulla base del combinato disposto dell'art. 28 (comma 2) del codice di giustizia sportiva e dell'art.2 del regolamento di disciplina dei componenti degli organi di giustizia sportiva, che precludono ai giudici la possibilità di esprimere commenti sui processi nei quali sono coinvolti. La commissione di garanzia degli organi di giustizia sportiva è l'unica istituzione che può comminare sanzioni ai giudici, una sorta di organismo di autodisciplina come il Csm per la magistratura ordinaria, ed è presieduta da Pasquale De Lise, ex presidente del Consiglio di Stato, e composta anche dagli ex presidenti di Corte Costituzionale Capotosti e Mirabella, dall'ex pg di Milano Borrelli e dal magistrato della Corte dei Conti e presidente del collegio dei revisori dei conti del Coni, Raffaele Squitieri.


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