Tutti pazzi per lo Juventus Stadium: fa paura! Quagliarella: Seguiamo Conte alla lettera,

News, 10 aprile 2012.

I tifosi hanno affollato Vinovo per salutare i bianconeri, messi anche ieri alla frusta da Conte. Il Tg5 celebra lo Juventus Stadium, la bolgia infernale che fa paura agli avversari. Quagliarella: Conte con me ha usato il bastone e la carota; e adesso io sogno è Nazionale. Sarà Damato a dirigere Juventus-Lazio. Allegri vuol lasciarsi alle spalle l'onta del sorpasso: il campionato non è finito, non si può perdere e vincere sempre. Krasic verso il Tottenham.

Entusiasmo e tanto lavoro a Vinovo - Il primato in classifica riconquistato dalla Juve, mangiando ai rivali rossoneri cinque punti in due turni, ha scatenato l'entusiasmo di centinaia di tifosi bianconeri che, approfittando della Pasquetta, hanno affollato i dintorni dello Juventus Center di Vinovo per attendere ed applaudire Antonio Conte e i giocatori, per i quali però sembra non essere cambiato nulla: tanto lavoro e tanta intensità.
Come otto mesi fa, come settimana scorsa: stessa mentalità del mister, stessa concentrazione richiesta ai calciatori. Seduta a porte chiuse dedicata alla fase atletica e alla tecnica: infatti, dopo una prima parte a base di una nutrita serie di scatti e di cambi di direzione, Conte ha impegnato i suoi in un torello e in una partitella a campo ridotto. La tattica entrerà invece in scena oggi.

Lo Juventus Stadium sotto i riflettori del Tg5 - Anche lo Juventus Stadium ha fatto la sua parte quest'anno a fianco dei bianconeri alla caccia dell'impresa: giocare in casa propria, circondati, quasi soffocati dall'affetto, un affetto esigente, dei tifosi, ha senz'altro dato un'ulteriore carica ai giocatori, come nei desiderata di Antonio Conte. Ha superato anche le strumentali e sterili polemiche sulle presunte anomalie costruttive ed ora il gioiello ce lo invidiano tutti. E il Tg5 nella sua edizione serale, quella più seguita, vi ha dedicato un servizio, a firma di Alessandro Tallarida. E ne è uscito un vivido ritratto di questo stadio, che in occasione delle gare interne "si trasforma in una bolgia infernale".
"La casa della Juventus, il primo e unico stadio in Italia di proprietà di una squadra di calcio - si è detto mentre sul video ne scorrevano le immagini - sette mesi dopo l'inaugurazione: era l'8 settembre 2011, qui sono sfilate tutte le più grandi squadre di serie A. Questo è il cuore dello Juventus Stadium, lo spogliatoio: è qui che si mettono a punto gli ultimi dettagli prima di scendere in campo, è qui che si consumano piccoli riti e scaramanzie". E' qui che troneggiano i 29 scudetti reali della storia bianconera, si è dimenticato di aggiungere.
"Allo Juventus Stadium è sempre tutto esaurito. Lo stadio fa paura agli avversari, perché per la Juve giocare tra i propri tifosi che ti possono quasi toccare, assicura una spinta eccezionale. La casa della Juve è piena anche durante la settimana, quasi 30.000 persone hanno partecipato agli 'Stadium tour', visite organizzate dell'impianto, fin dentro gli spogliatoio. E a giorni aprirà anche il primo museo della Juventus. Insomma, lo stadio ha sedotto e convinto, tanto che ha già conquistato due trofei: sarà la sede della Finale di Europa League nel 2014 e ha vinto il premio come stadio più innovativo dell'anno".
E c'è anche Pirlo a esaltarlo: "Tutte le squadre che sono venute, poi, finita la partita, parlano sempre della bellezza di questo stadio, del timore che hanno anche a giocare le partite contro la Juventus".
Per la partita di domani contro la Lazio, come ormai d'abitudine, c'è già il tutto esaurito. Ed Edy Reja, l'allenatore dei biancocelesti, conferma le parole di Pirlo: "Lo Juventus Stadium incute paura e Conte è un tecnico che non molla niente, di grande carattere e capace di infondere la sua carica alla squadra”.

Quagliarella: Che stagione fantastica! La Nazionale, perché no? - Dopo mesi bui, conseguenti ai postumi del grave infortunio del gennaio 2011 (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro), Fabio Quagliarella, dopo qualche altra disavventura (frattura dello zigomo a gennaio 2012), ora sta attraversando un buon momento di forma, così come tutta la Juventus. E lui e la Juventus ci terrebbero da morire a far sì che il sogno diventi realtà: "Lo scudetto? Magari, l'obiettivo è quello. Da qui alla fine siamo obbligati a crederci, come ha detto il Mister abbiamo la bicicletta e dobbiamo 'pedalarla'. Nessuno se lo sarebbe aspettato ad inizio stagione, anche se è normale che in cuor nostro speravamo di arrivare in questo momento a giocarci tutto. Ci restano sette partite più una di Coppa Italia, speriamo bene. La stagione finora è stata fantastica. Normale che l'ambiente rispetto all'anno scorso sia migliorato, del resto quando i risultati arrivano è sempre tutto tranquillo". Così si è espresso l'attaccante nel corso del programma "Premium Football Club"su Premium Calcio.
Uno dei protagonisti principali del boom bianconero è stato senz'altro Antonio Conte, ora osannato dai tifosi e stimato e apprezzato dagli interpreti dei suoi spartiti, nonostante non risparmi loro lavoro e fatiche in quantità industriale: "Martedì e mercoledì sono due giorni spaventosi, non mi sono mai trovato in carriera ad avere i crampi per gli allenamenti. Il mister lo ripete sempre: 'Se non corri in allenamento, non puoi pretendere di farlo in partita'. E noi seguiamo Conte alla lettera". E le sue scelte tecniche poi sono insindacabili: "Davanti il Mister è sempre stato chiaro, con l'alternanza riproposta spesso anche in base all'avversario. Lui il giorno prima prova la formazione ma non deve dare spiegazioni, non è tenuto. Seconda punta o esterno? Io preferisco giocare". Ma non è mai stato facile per Fabio, complice la situazione fisica, trovare un posto: "Arrivando dall'infortunio, Conte mi ha conosciuto in un momento in cui non ero in forma. Lui mi ha sempre detto che mi avrebbe aspettato, anche quando ero guarito e volevo giocare lui vedeva che forse non ero ancora pronto e mi consolava nel momento in cui mi lasciava fuori, ribadendomi che quando fossi tornato al top avrei avuto molte più possibilità. Ci sono stati momenti non facili dove il mister mi ha tirato su: ha usato il bastone e la carota". Adesso il peggio sembra alle spalle e Quagliarella, partita dopo partita, si gioca il suo posto in squadra con Matri, Borriello e Del Piero, al fianco di Vucinic. Perché bisogna fare più punti possibili per mantenere la testa del gruppo e non sarà semplicissimo: "Il Milan rispetto a noi ha alcune individualità che fanno paura, mentre noi abbiamo giocatori buoni che però devono affidarsi totalmente al gioco, alla giocata a memoria. Per noi i dettagli sono fondamentali, loro possono risolvere la partita con una giocata del singolo. Delle prossime partite Lazio e Roma, sulla carta, sono le più complicate, ma ormai tutte le nostre avversarie quando ci incontrano vanno a mille: c'è la volontà di essere i primi a farci perdere l'imbattibilità. D'altra parte anche noi abbiamo le nostre motivazioni". E anche Quagliarella ha i suoi personali sogni nel cassetto, e il principale è la maglia azzurra: "La Nazionale? Ci spero, è uno dei miei principali obiettivi, al pari di chiudere campionato e coppa Italia in bellezza. Spero di entrare nei pensieri di mister Prandelli, dipende da me. Sarò sempre grato a Lippi per avermi fatto vivere l'emozione del Mondiale, anche se non siamo riusciti ad andare avanti". L'altra grossa soddisfazione dovrebbe essere quella di vivere, la prossima stagione, finalmente, l'emozione della Champions League: "Pensare di incrociare squadre come il Barcellona, come il Manchester... Sarebbe bello affrontarle".

C'è Damato per Juventus-Lazio - Sarà Antonio Damato a dirigere Juventus-Lazio, in programma allo Juventus Stadium domani mercoledì 11 aprile alle ore 20.45; sarà coadiuvato dagli assistenti Stefani e Faverani, quarto uomo Orsato. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per mercoledì 11 aprile alle ore 20.45, salvo diversa indicazione in parentesi: Chievo-Milan (anticipo di stasera, martedì 10 aprile, alle ore 20.45): Valeri (Viazzi-Liberti; Bergonzi); Catania-Lecce: De Marco (Galloni-Giallatini; Guida); Fiorentina-Palermo: Doveri (Iannello-Grilli; Giacomelli); Genoa-Cesena: Mazzoleni (Altomare-Costanzo; Massa); Inter-Siena: Romeo (Passeri-Nicoletti; Merchiori); Napoli-Atalanta: Giannoccaro (Musolino-Alessandroni; Cervellera); Parma-Novara: Tagliavento (Vuoto-Di Liberatore; Ostinelli); Roma-Udinese: Rizzoli (Tonolini-Bianchi; Celi); Bologna-Cagliari (posticipo di giovedì 12 aprile, alle ore 20.45): Di Bello (Cariolato-La Rocca; Banti).

Allegri: Il campionato è assolutamente aperto - La perdita della testa della classifica per Massimiliano Allegri non è un dramma, solo una tappa: lo si evince da quanto dichiarato nella conferenza stampa pre-Chievo dal tecnico rossonero, che crede nel controsorpasso: "Dopo lo scivolone di sabato, la partita di Verona è importante: dobbiamo essere consapevoli dell'importanza della partita. Preferivo star davanti, questo non vuol dire che tutto finito. Il campionato era lungo per la Juve anche quando lei era dietro, era lungo anche per noi. La stessa cosa si ripete ora". E le voglia e la speranza di vincere paiono in lui intatte: "Non sono preoccupato: sabato abbiamo avuto difficoltà dovute al fatto che il campo non ci ha agevolato. Abbiamo trovato una Fiorentina che ha fatto una buona partita e noi non abbiamo giocato al meglio. Vogliamo vincere il campionato, abbiamo ancora degli infortunati e squalificati: ma questo non è un alibi". Certo "la Juve sta facendo bene", ma pure "il Milan, nonostante gli infortuni, non sta facendo meno. Nel calcio non si può perdere e vincere sempre". Perciò nulla ancora è scritto: "Per la forza della società e dei giocatori, il Milan sta facendo una grande stagione. Dopo poche partite avevamo un distacco dalla Juve di sei punti. Nulla è compromesso dopo uno scivolone. Il campionato sarà avvincente come la fine".

Krasic verso l'Inghilterra - Che Krasic sia ormai fuori dai piani presenti e futuri della Juve è chiara da mesi: il serbo non è riuscito ad integrarsi nella nuova Juve evidenziando limiti a più livelli, tecnico, tattico e caratteriale. Sarebbe già potuto partire a gennaio, ma era richiesto solo in prestito e la Juve (così come anche il giocatore) ormai puntano ad un divorzio definitivo, che avverrà nel mercato estivo. La meta più probabile è l'Inghilterra, soprattutto il Tottenham, che ha sopravanzato il Liverpool.


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