Vergognosi attacchi a Buffon che non fa passi indietro. Punito Mexès, non Muntari.

News, 28 marzo 2012.

Tutti contro Buffon: Toglietegli la fascia da capitano della Nazionale; ma Gigi controbatte: E se capitasse ai Mondiali? Tre giornate di squalifica a Mexès: gesto intenzionale e violento. Muntari se la cava: Non c'è prova che ci sia stata intenzionalità lesiva. Nessuna sanzione per Pirlo: si tratta di un contrasto agonistico che non integra in alcun modo gli estremi della condotta violenta. Una giornata di squalifica sia per Vidal che per Pepe; entrano in diffida Barzagli e Matri. La Juventus multata di diecimila euro. Dino Zoff, che oggi compie 70 anni, difende Buffon e dice: Conte va tutelato. Allegri continua a punzecchiare la Juve. Allegri dice: Ho salutato Conte perché sono molto educato. Platini attacca Buffon: si sarà dimenticato di Henry.

Buffon, messo alla gogna, si difende - Le parole dette da Buffon nel dopo Milan-Juve, quando ha dichiarato che, nella concitazione dell'azione, non si era accorto che il pallone avesse varcato la linea di porta ma che, anche qualora se ne fosse reso conto, non avrebbe aiutato l'arbitro inducendolo a dare il goal, hanno scatenato su di lui un autentico ciclone mediatico, non ultimo un brutto fondo del Corsera, a firma del capodirettore per i servizi dello sport Daniele Dallera, che affermava recisamente che 'Buffon doveva fermare quella palla e dire: fermi tutti', la palla è entrata'. E alla bagarre, in cui si è persino arrivati a chiedere che al numero uno bianconero vengano tolti i gradi di capitano della Nazionale, hanno partecipato anche il solito Zeman (ma questo era assolutamente scontato) e Nicchi, il presidente dell'Aia, che ha esclamato, su Rai 1: "E perfino il 'mio' portiere, voglio dire il capitano della mia Nazionale dice delle cose che si poteva risparmiare perché diseducative per i giovani. Si possono pensare, ma per esternarle bisogna avere cautela". Ma Gigi Buffon è assolutamente deciso a non accettare l'invito all'ipocrisia e dal ritiro azzurro è stato chiaro, sincero ed esplicito come è suo costume: "A prescindere dal mio ruolo. Io vivo in una società, sono un elemento della società, e per cui come tale esprimo il mio parere, che può essere condivisibile o meno. Di quello che pensano gli altri mi interessa, fino a un certo punto: nel senso che non sono mai stato un ipocrita, la mia vita soprattutto sportiva non è mai stata caratterizzata da episodi di slealtà, soprattutto in campo; e come sempre, la miglior risposta è il rispetto e la stima che hanno gli avversari e i compagni nei confronti del sottoscritto. Questo mi basta e avanza, di quella degli altri di stima e rispetto non me ne frega nulla. Sinceramente sono contento di come sono, quello sì. Anzi devo dire la verità che sono ancora più orgoglioso di essere fatto in questa maniera, di essere sicuramente una persona che ha dimostrato ancora una volta di essere molto più leale di tanti retorici, che si accaniscono dietro a determinate frasi. Con questo penso di aver detto tutto". Delle critiche di Dallera non gli importa granché, lui rifarebbe e ridirebbe tutto: "Io non devo giustificarmi di fronte a firme prestigiose del Corriere della Sera. Al Corriere della Sera facciano quello che devono fare, scrivano quello che pensano. Io, come ho già detto dopo la partita, in quella situazione non mi sono accorto di nulla e ribadisco che se me ne fossi accorto non avrei sicuramente affossato la mia squadra, questo è poco ma sicuro; e ridirei le stesse cose, identiche, identiche, perché se dicessi una cosa diversa mi prenderei la responsabilità, magari in una finale mondiale di dover comportarmi di conseguenza a quello che dico. E siccome penso di non avere questa forza, lo ripeto e lo ribadisco, rifare e ridirei tutto, certo". Anche di Nicchi non ha pietà, quando gli viene riferito che ha detto: "I giocatori non ci aiutano, noi avevamo bisogno del loro aiuto. Quindi a questo punto faremo un passo indietro, cioè saremo severissimi, anche in area, dove succede un po' di tutto..."; e chiosa deciso: "Non ho capito che tipo di aiuto. Ognuno ha il proprio ruolo, perché altrimenti arbitrano i giocatori ed è già finito il discorso. Sinceramente non capisco. E' una retorica talmente avvilente che è quasi stucchevole". Del resto a lui l'atmosfera 'calda' che si è creata tra Juve e Milan non fa paura, da un certo punto di vista sono un buon segno: "I veleni non ci sono. C'è sicuramente molto agonismo, anche verbale e questo significa che, in un certo senso, rifacciamo paura e la cosa mi piace"
A fianco di Zoff, si son schierati Cosmi, Thiago Silva, Astori, Mazzarri, Guidolin e Prandelli.

Tre giornate a Mexès - 'Il Giudice Sportivo, ricevuta dal Procuratore federale rituale segnalazione ex art. 35, 1.3, CGS (pervenuta a mezzo fax alle ore 12.16 odierne) circa la condotta tenuta al 1° del secondo tempo dal calciatore Mexès Philippe (Soc. Milan) nei confronti del calciatore Borriello Marco (Soc. Juventus); acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e documentale; osserva: le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, il calciatore rosso-nero, nella zona centrale del campo ed a notevole distanza dall’azione di giuoco in svolgimento, con un repentino ed energico movimento del braccio destro colpiva da tergo con un pugno il fianco destro, all’altezza del costato, del calciatore bianco-nero, che si accasciava dolorante al suolo. L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto, come precisato su richiesta di questo Ufficio (e-mail delle ore 16.11 odierne) "non aveva visto" l’episodio in esame, avendo rivolto la sua attenzione in altra direzione. E’ di tutta evidenza l’intenzionalità del gesto ed appare superflua ogni ulteriore considerazione circa la natura “violenta” della condotta di cui si è reso responsabile il Mexès. Ne consegue l’ammissibilità ex art. 35, n. 1.3 CGS della “prova televisiva” e la sanzionabilità ex art. 19, n. 4 lettera b) CGS del segnalato comportamento, che appare equo quantificare nei termini indicati nel dispositivo. P.Q.M. delibera, in relazione alla segnalazione del Procuratore federale, di sanzionare il calciatore Mexès Philippe (Soc. Milan) con la squalifica per tre giornate effettive di gara'.

Perdonato Muntari - Il Giudice Sportivo, ricevuta dal Procuratore federale rituale segnalazione ex art. 35, 1.3, CGS (pervenuta a mezzo fax alle ore 12.18 odierne) circa la condotta tenuta al 39' del secondo tempo dal calciatore Muntari Sulley (Soc. Milan) nei confronti del calciatore Lichtsteiner Stephan (Soc. Juventus); acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e documentale; osserva: le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, nel corso di un’azione offensiva della squadra rosso-nera, i due calciatori, nell’area di rigore bianco-nera, davano inizio ad un prolungato “corpo a corpo” con reciproche trattenute e divincolamenti, manate e spinte, ai limiti (e oltre…) del Regolamento. Al termine del “contrasto”, Muntari, sottraendosi ad una trattenuta (ennesima..), colpiva con una (ennesima…) manata al capo l’antagonista juventino che cadeva al suolo. L’Arbitro non interveniva in alcun modo, né durante né al termine della “colluttazione”, in quanto, come precisato su richiesta di questo Ufficio (e-mail delle ore 16.11 odierne) “non aveva visto” l’episodio. Questo Giudice ritiene che il comportamento tenuto dal Muntari sarebbe stato decisamente meritevole di opportuna sanzione disciplinare qualora fosse stato “visto” dal Direttore di gara, ma ritiene anche che, considerato l’acceso contesto agonistico e la dinamica dei convulsi movimenti di entrambi i protagonisti, non sussista una prova certa circa quell’intenzionalità lesiva, che integra gli estremi della “condotta violenta” sanzionabile ex art. 35, n. 1.3 CGS . P.Q.M. delibera, in relazione alla segnalazione del Procuratore federale, di non adottare alcun provvedimento sanzionatorio nei confronti del calciatore Muntari Sulley (Soc. Milan).

Nessuna sanzione per Pirlo - Questa volta lo spinga spinga rossonero non ha funzionato. Nonostante la spinta del sito ufficiale del Milan (con il cattivo gusto in stile Milan di menzionare un episodio avvenuto in altra partita), non è arrivata la squalifica che Galliani & C. invocavano per l'ex milanista. In realtà, visto che l'arbitro era a pochi passi e guardava in quella direzione, l'episodio non avrebbe nemmeno dovuto essere sottoposto a prova televisiva, ma l'ineffabile Tagliavento ha dichiarato di non aver visto nulla; perciò il Giudice Sportivo si è pronunciato così: 'Il Giudice Sportivo, ricevuta dal Procuratore federale rituale segnalazione ex art. 35, 1.3, CGS (pervenuta a mezzo fax alle ore 12.17 odierne) circa la condotta tenuta al 32' del secondo tempo dal calciatore Pirlo Andrea (Soc. Juventus) nei confronti del calciatore Van Bommel Mark (Soc. Milan); acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e documentale; osserva: le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, il calciatore bianco-nero, mentre avanzava in possesso del pallone nella zona centrale del campo, veniva contrastato nell’azione dal calciatore rosso-nero, che lo affiancava. In tale frangente, lo juventino allargava ripetutamente il braccio destro, colpendo (e spingendo) al petto l’avversario, con l’evidente intento di vanificarne l’intervento. Il calciatore milanista cadeva al suolo e si rialzava immediatamente, mentre l’azione proseguiva. Nessun provvedimento veniva adottato dall’Arbitro il quale, come precisato su richiesta di questo Ufficio (e-mail delle ore 16.11 odierne), “non aveva visto” l’episodio in esame. Ritiene questo Giudice che il gesto (ovvero i gesti) del calciatore Pirlo, per la dinamica del movimento, la zona del corpo attinta ed il contesto agonistico non integri in alcun modo gli estremi di quella “condotta violenta” sanzionabile ex art. 35, n. 1.3 CGS salva, ovviamente, la valutazione circa la conformità regolamentare di tale comportamento, di esclusiva competenza del Direttore di gara. P.Q.M. delibera, in relazione alla segnalazione del Procuratore federale, di non adottare alcun provvedimento sanzionatorio nei confronti del calciatore Pirlo Andrea (Soc. Juventus)'.

Un turno di squalifica per Vidal e Pepe - Il Giudice Sportivo ha squalificato per una giornata Arturo Vidal, espulso "per essersi reso responsabile di un fallo grave di gioco" e Simone Pepe, già in diffida e nuovamente ammonito al 'Meazza' per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
Due turni di squalifica anche a: Lucarelli (Parma), espulso perché, ammonito per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara, all'atto dell'ammonizione, aveva rivolto all'arbitro un'espressione ingiuriosa; Cassetti, espulso per avere rivolto ad un assistente un'espressione insultante; a Osvaldo (Roma), espulso per avere, con il pallone non a distanza di gioco, colpito un avversario con un calcio ad una gamba, infrazione rilevata dal quarto Ufficiale. Un turno anche per Aronica (Napoli), Balzaretti (Palermo), Canini (Cagliari), Lauro e Guana (Cesena), Gago (Roma), Moralez e Peluso (Atalanta), Pellissier (Chievo) e Valiani (Parma).
Sono entrati in diffida Matri e Barzagli.
Squalificato per una giornata di gara Silvano Ramaccioni dirigente addetto agli arbitri del Milan, per avere, al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, formualto espressioni ingiuriose nei confronti della Società avversaria.
Ammonito con diffida Adriano Galliani, per avere, al termine del primo tempo, al rientro negli spogliatoi, rivolto ad alcuni tesserati della Società avversaria espressioni provocatorie ed irrispettose, infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale.
Pietro Leonardi, amministratore delegato del Parma, è stato inibito a tutto il 5 marzo 2012, per avere, al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, contestato l'operato arbitrale con espressioni ingiuriose.
Squalificato infine per una giornata il fisioterapista del Bologna Carmelo Sposato per avere, al 38' del secondo tempo, rivolto all'arbitro un'espressione ingiuriosa.

Multa di diecimila euro alla Juve - Il Giudice Sportivo ha inflitto alla Juve un'ammenda di 10.000 euro alla Juventus "per avere suoi sostenitori, nel corso del secondo tempo, indirizzato a calciatori della squadra avversaria cori costituenti espressione di discriminazione razziale". Stessa ammenda alla Lazio per avere suoi sostenitori, al 18' del primo tempo, indirizzato ad un calciatore della squadra avversaria cori costituenti espressione di discriminazione razziale. Multato di 5.000 euro il Napoli per avere suoi sostenitori, al 6' del secondo tempo, lanciato un bengala nel settore occupato dalla tifoseria avversaria.

Zoff: La Juve tuteli Conte - Oggi Dino Zoff compie 70 anni (Auguri, Dino!), settant'anni da juventino, e non ha problemi a ricordarlo, in un'intervista rilasciata ieri a Tuttojuve.com: "Alla Juve ho vissuto le pagine più belle della mia carriera. Inoltre ero un tifoso bianconero sin da bambino come fra l'altro tutti i ragazzi della mia generazione, perciò essere stato capitano di questa squadra è una cosa che porterò sempre dentro di me". E ne approfitta per difendere Buffon: "Buffon è un ragazzo schietto e sincero e pertanto non va colpevolizzato. Io non lo condanno per quello che ha detto ed inoltre non mi pare che l'arbitro abbia chiesto a Gigi se la palla fosse entrata o meno". Ovvero: tanto rumore per nulla; ci voleva il solido realismo friulano di Zoff per parare senza fronzoli anche questo tiraccio. E manifesta la sua vicinanza non solo a Gigi, ma anche ad Antonio Conte: "Conte è stato un mio giocatore ed è un ragazzo d'oro. Non è facile per un tecnico combattere contro le polemiche e contro le cose che si dicono fuori dal campo. Immagino e penso che la società juventina farà di tutto per tutelare l'immagine di Antonio da certi attacchi mediatici".

Allegri non cessa le punzecchiature - Non c'è niente fare, Allegri non intende smetterla. E anche ieri a margine della consegna del premio della Panchina d'oro' (andato a Guidolin) ha rilanciato il suo fastidioso tormentone: "D'ora in poi tutte le settimane chiederò l'autorizzazione a Marotta per parlare... su carta bollata... no, su carta semplice, non esageriamo". E poi ha proclamato: Noi non ci siamo mai lamentati degli arbitri, non ci lamentiamo ad esempio di un fuorigioco, perché è sempre difficile da giudicare, così come dei rigori. È normale che l'altro giorno, con la palla un metro dentro, la cosa ci ha lasciato un po' dispiaciuti ma non vogliamo assolutamente creare tensione. Noi non ci siamo mai lamentati e mai ci lamenteremo..." Invece in casa Milan si lamentano da sempre: tanto per rimanere su Tagliavento, è sufficiente ricordare le parole dette da Galliani, toh, mica Marotta, ad inizio novembre 2007, quando, per un presunto rigore non fischiato, proprio da Paolo Tagliavento, su Ambrosini, ebbe a dire: "I nostri problemi sono evidenti e non li nascondo. Però a me interessa che ci diano quello che ci spetta! Perché non ce lo danno? Non mi risulta che il regolamento proibisca di vincere 1-0 su rigore. La verità è che il problema arbitrale esiste ed è gravissimo, anche se si continua a ripetere che non esiste". Dunque certe cose sono sacrosante se dette da Galliani e blasfeme se dette da Marotta? E Galliani all'epoca pretese addirittura, come riportava il 'Corriere della sera', che "il sito ufficiale del club pubblicasse l'elenco completo degli sgarbi arbitrali". Questo è il Milan che non protesta, Galliani è sempre lì, e il sito del club è sempre pronto ad accendere la miccia, ne abbiamo appena avuto la prova.

Allegri: Ho salutato Conte: io sono molto educato - C'era curiosità, su SkySport, di sapere se Massimiliano Allegri e Antonio Conte si fossero salutati. Conte, presente assieme al tecnico della 'Primavera' Baroni, è rimasto chiuso nel suo silenzio; Allegri invece ha risposto: "Perché non ci dovevamo salutare? Io saluto tutti. Io sono una persona molto educata. Salutare le persone è un fatto di educazione".

Platini: Buffon ha esagerato - Tra gli accusatori di Buffon è spuntato anche Michel Platini. Il presidente dell'Uefa ha infatti criticato apertamente il portiere bianconero: "Buffon ha esagerato con le parole e fra Torino e Milano non dev'esserci guerra. Se l'arbitro gliel'avesse chiesto e lui avesse risposto di no, avrebbe fatto la figura del bugiardo. Se io avessi segnato un gol di mano e l'arbitro poi mi avesse fatto una domanda, io avrei detto di aver segnato con la mano".Peccato che ci ricordiamo ancora tutti il suo rumoroso silenzio quando Henry, col suo tocco di mano, consentì a Gallas di mandare la Francia ai Mondiali, escludendone l'Irlanda del Trap. E nessuno dei galletti aiutò l'arbitro Hansson.


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