Della Valle: Adesso sapremo! Agnelli? Idee chiare, fa bene a chiedere.

News, 19 dicembre 2011.


Della Valle: Adesso sapremo la verità; e Agnelli, che ha le idee chiare, fa bene a chiedere chiarezza. Petrucci: Il tavolo non è stato un fallimento, anche se non ha raggiunto il risultato previsto; ha almeno migliorato i rapporti tra le persone. Conte: Creiamo tanto ma concretizziamo poco; però i risultati non sono solo frutto della fame, ma anche di tanta qualità. Marotta: La rosa è competitiva, comunque nella finestra di mercato di gennaio valuteremo le opportunità. Le dichiarazioni post gara degli autori dei due goal, Pepe e Quagliarella. Adriano Galliani non ha gradito la telecronaca di Bergomi sul tuffo di Boateng. L'Udinese lascia la vetta tutta per la Juve: le lamentazioni di Guidolin. Barça campione del mondo per club: surclassato il Santos.

Della Valle: Agnelli ha le idee chiare - E' andata in onda su Sky, in forma completa, l'intervista di Maria Latella a Diego Della Valle, dopo gli assaggi forniti in preview da SkySport24. E Della Valle ha spiegato il perché della sua esigenza di avere risposte: "Dato che noi sospettiamo e, più che un sospetto, siamo praticamente certi che quelle cose, e l'ha detto anche il Coni nel comunicato di due o tre giorni fa, andavano rilette anche insomma probabilmente in un altro modo (noi parliamo solo per la Fiorentina, ovviamente), crediamo che ci siano tutti gli elementi per chiedere chiarezza". La certezza è infatti venuta dagli elementi usciti chissà perché così tardivamente sulle modalità di conduzione delle indagini e dei conseguenti procedimenti. Spiega anche perché si sia deciso ad adire le vie legali: "La chiarezza l'abbiamo chiesta civilmente, attraverso i media per farci dire, farci spiegare. Ma Guido Rossi le cose ci costringe a richiederle magari in un modo se vuole anche abbastanza duro come siamo costretti a fare. Noi vogliamo solo sapere la verità, le cose vere e sono convinto che a questo punto le cose vere le sapremo". Dopo aver precisato che l'incontro promosso da Petrucci (il cosiddetto Tavolo della Pace) può esser servito, al massimo, a migliorare i rapporti personali tra i singoli, richiesto di un parere sulle azioni risarcitorie intraprese da Andrea Agnelli, ha osservato: "Queste cose hanno tempi lunghi e percorsi che direi tortuosi però Andrea Agnelli ha le idee molto chiare vuole che gli vengano riconosciuti i suoi diritti, vuole che ci sia chiarezza sul trattamento che ha avuto, secondo me fa bene a ricercarla, è una persona perbene, civile, lo sta facendo in modo corretto e quindi perché no?".

Petrucci: Il Tavolo non è stato un fallimento - Nonostante lo stesso Petrucci mercoledì sera apparisse molto deluso, perché il tavolo non aveva prodotto alcun obiettivo concreto, tanto che nemmeno si era giunti alla firma di qualcosa di condiviso (ricordiamo che lo stesso Moratti ha fatto precisare dal sito ufficiale dell'Inter che mai lui avrebbe potuto approvare un documento come quello che poi è trapelato, e che pur non aveva nulla di dirompente), il presidente del Coni ieri ha puntualizzato di non ritenere assolutamente fallimentare l'esperienza del Tavolo della Pace: "Ci tengo a sottolineare come il tavolo, anche se non ha raggiunto il risultato finale, è servito a creare dei presupposti importanti. Un buon percorso, dunque è stato fatto, e quindi il tavolo non è stato un fallimento come tutti dicono. Ricordo che hanno preso parte al tavolo persone che non s'incontravano da tanti anni. Non solo si sono riparlate, ma lo hanno fatto in un modo veramente importante, anche dal punto di vista dei rapporti umani. Dalle telefonate che ricevo, tutti mi dicono di andare avanti, ma adesso io, ovviamente, mi fermo. Diciamo che il rapporto è stato molto utile, anche perchè abbiamo sfiorato il problema delle riforme del calcio, come ha già anticipato il presidente Moratti. Io sono disponibile a portare al Governo, d'intesa con la Federcalcio, le proposte delle leghe, ovviamente le leghe tutte insieme". Non ha voluto commentare la notizia della denuncia di Della Valle nei confronti di "Guido Rossi e altri", iniziativa che certo va in direzione opposta alla lotta di Petrucci contro il doping legale: "Non entro nel merito io ho fatto un incontro per rasserenare gli animi, i presupposti, ripeto, ci sono, e continuerò a perseguire il mio obiettivo d'intesa con la Figc. Deve essere l'anno delle riforme, la Federcalcio deve approfittare di queste occasioni, perchè sono riforme che servono al mondo del calcio e dello sport".

Conte: Creiamo tanto ma concretizziamo poco - Nel dopogara Antonio Conte ha messo il dito nella principale piaga della sua Juventus: la poca lucidità in zona goal. "L'aspetto positivo che creiamo tanto - ha detto a Sky - il negativo è che concretizziamo poco. Ovviamente chi è in campo si accorge poco ma da fuori le coronarie saltano così... Ovviamente bisogna crescere sotto questo aspetto perché il rischio di essere puniti dopo tanti sprechi c'è sempre". Ma il gioco c'è e questo lo conforta: "Io sono dell'idea del risultato attraverso la ricerca del gioco. Poi magari due o tre volte non si vince ma a furia di prestazioni i risultati arrivano, sempre. Preferisco vincere una gara in meno ma dare tutto sul campo e mostrare idee". Perché alla base dei risultati che la squadra sta ottenendo non c'è solo tanta fame, ma anche una buona dose di qualità: "Spesso gli addetti ai lavori si dimenticano dei valori tecnici e dell’organizzazione di questa squadra - ha chiosato a Rai Sport - In una partita come questa in cui creiamo 17 occasioni da rete, proprio grazie al nostro impianto di gioco, alla qualità dei singoli. Non abbiamo solo 11 belve feroci, ma dietro c’è tanto lavoro e qualità".

Marotta: Il mercato di gennaio potrebbe offrire delle opportunità - A Marotta, com'è ovvio dato il periodo, è stato chiesto, nel prepartita Sky, se la società pensi di intervenire sul mercato: "Questa è una rosa che con merito è ai vertici del campionato - ha risposto Marotta - e lo è, direi, in modo trasparente e straordinario. Bisogna dare merito a questi giocatori che hanno recitato un ruolo importante da protagonisti. E' chiaro che il mercato di gennaio è un mercato che potrebbe, uso il condizionale, offrire delle opportunità. Noi vediamo, valutiamo con attenzione se esistono delle situazioni del genere".

Dallo spogliatoio: Pepe e Quagliarella - Pepe e Quagliarella sono stati due tra i migliori in campo contro il Novara. In particolare Pepe si sta dimostrando il valore aggiunto di questa Juve, l'uomo tuttofare, che corre, fa assist e segna pure: fondamentale è stato infatti il suo goal iniziale che ha messo in discesa la gara. Ma nel dopogara su Sky Sport ha attribuito alla squadra nel suo insieme molto merito delle sue positive prove: "La Juve sta facendo molto bene ed aiuta i singoli a fare del loro meglio. Io sto bene fisicamente e a 28 anni ho forse trovato la maturità giusta per esprimermi a certi livelli. Potevamo pagare caro una certa opacità sotto porta, ma la Juve per l'intensità messa in campo ha meritato la vittoria". E lo ha ribadito a RaiSport: "Sicuramente la nostra determinazione è diversa rispetto alla scorsa stagione; io cerco sempre di dare il massimo, ma con una Juve capace di giocare così bene collettivamente diventa tutto più semplice".
Fabo Quagliarella è l'autore dell'altro goal bianconero, un goal che ha rincorso invano per tutto il primo tempo, arrivando poi finalmente nel secondo a mettere a segno la rete della tranquillità, ed è felice di aver interrotto il lungo digiuno, che durava da un anno: "Il digiuno era dovuto sopratutto al fatto che non giocavo. In un gruppo con tanti giocatori importanti ci sta di giocare meno - ha osservato a Sky Sport- ma l'importante è che quando si va in campo si dia il massimo per se stessi e per la squadra. Certo giocare con continuità da maggiore fiducia per tornare a fare quello che si sa fare". E dunque questa rete è stata molto gratificante per lui: "E' inutile nasconderlo - ha detto a Raisport - il gol per un attaccante è importantissimo, per me ancora di più perché dopo un anno ritornavo ad essere titolare. L'obiettivo era quello di fare un ottima prestazione per rivivere tutte le sensazioni di una gara. Il gol è stata senza dubbio la ciliegina sulla torta". Anche se non è titolare fisso, tuttavia, non ha mai pensato di andar via dalla Juventus: "Mi sono sempre sentito un giocatore a disposizione che da un momento all'altro poteva dare un contributo. Mi sono sempre allenato al massimo aspettando la mia occasione. Assolutamente no, sia il mister che la società mi hanno confermato sempre la loro stima".

A Galliani non piacciono le telecronache di Bergomi - Il tuffo di Boateng, al di là dell'arrampicata sui vetri di Allegri nel dopogara, non ha ingannato nessuno se non l'arbitro Bergonzi, tanto che Beppe Bergomi, nella sua telecronaca per Sky, anziché ricorrere all'abituale 'Lo voglio rivedere, Fabio', ha immediatamente etichettato la caduta come un plateale volo. La cosa non è piaciuta a Galliani ('Ma Lei pensa che io dormo?') che sul Corriere dello Sport di ieri ha bacchettato il telecronista: "Quando smetterò di fare il dirigente, mi piacerebbe commentare le partite dell'Inter, così come Bergomi fa quelle del Milan; almeno ci sarebbe un pizzico di equilibrio". Forse non ricorda i commenti di Pistocchi quando De Marco non sanzionò la simulazione del 'serbo' Krasic (che costò al bianconero due giornate di squalifica; punizione che dovrebbe, per equità, toccare anche a Boateng, ma sarà così?).

L'Udinese tra gialli e lamentazioni - Il pareggio rimediato a Roma contro la Lazio è costato all'Udinese il primato in classifica, che condivideva con la Juve, che ora le rimane due punti sopra. Ma mercoledì è in programma lo scontro diretto tra le due compagini 'bianconere', in quel di Udine. I friulani dovranno fare a meno del difensore Benatia che è stato ammonito e, in quanto già diffidato, verrà squalificato. Ma l'allenatore Guidolin ha comunque già iniziato le lamentazioni sul tour de force toccato ai suoi, complice la gara di Europa League di giovedì scorso: "Siamo l'unica squadra italiana che giocherà tre gare in sei giorni". Ascolti Conte, l'anno prossimo non si qualifichi per le competizioni europei e non gli "toccherà a febbraio o marzo raccogliere i suoi col cucchiaino".

Barça sul tetto del mondo - Da oggi sul trono mondiale c'è il Barça, che s'è conquistato con pieno merito battendo facilmente, nella finale, con un sonante 4-0, un Santos letteralmente annichilito dalla prestazione dei catalani, a segno con una doppietta di Messi e le reti di Xavi e Fabregas. In realtà tra le due squadre non c'è proprio stata partita, perché Neymar e compagni sono stati letteralmente imbrigliati dal gioco degli uomini di Guardiola, che hanno impartito ai brasiliani una lezione di calcio.
Al terzo posto si sono classificati i qatarioti dell'Al Sadd, che si sono imposti si rigori (5-3) sui giapponesi del Kashiwa.



Foto Gallery