Il documento su Calciopoli: Moratti disse no. Della Valle insiste: Fuori la verità!

News, 18 dicembre 2011.

Una nota ufficiale dell'Inter precisa che Moratti non ha mai approvato la bozza di comunicato con cui Petrucci avrebbe voluto chiudere il Tavolo. Il comunicato mai nato. Della Valle: Noi vogliamo sapere ma Guido Rossi si nasconde un po' sotto il letto. Ranieri: Ora zitti su Calciopoli, abbiamo già dato scandalo. Altro rigore regalato al Milan: sarà l'Arbitropoli di Carraro? Ventuno i convocati di Conte: fuori i soliti Grosso, Motta e Iaquinta. Conte: Rispetto il Novara ma vogliamo i tre punti. I successi della 'Primavera' e dei Giovanissimi. Caso Sion: la Fifa minaccia di escludere la Svizzera, club e Nazionali, dalle competizioni.


Moratti: Non approvavo affatto quel comunicato - Dopo tutte le voci corse nei giorni scorsi su chi avesse approvato e non approvato il comunicato con cui Petrucci avrebbe voluto si concludesse il Tavolo da lui convocato, per ciò che concerne Moratti è stata l'Inter stessa a mettere la parola fine ai dubbi: Moratti non avrebbe mai firmato quel comunicato, che non approvava. Questa la nota apparsa sul sito della seconda squadra di Milano: "Tavolo Coni: nessun accordo su testo del comunicato - Sabato, 17 Dicembre 2011 10:36 - Milano. In merito al comunicato proposto dal Coni durante l'incontro di mercoledì a Roma e alle tante e diverse interpretazioni fornite in questi giorni da alcuni organi d'informazione, F.C. Internazionale precisa che non è mai stato raggiunto un accordo sul comunicato stesso durante la riunione né, più specificatamente, il documento è stato approvato dal Dottor Massimo Moratti. Ufficio Stampa".

Il testo del documento mai approvato - Pubblichiamo qua sotto quello che sarebbe stato, secondo quanto pubblicato ieri dal 'Corriere della Sera', il testo del documento su cui le parti non hanno apposto la firma. Un documento che in realtà non refertava, se non in forma eccessivamente edulcorata e per allusioni alquanto ermetiche, lo scempio che si è consumato nel 2006: scempio che ora Diego Della Valle porterà in tribunale. Perché l'errore di Petrucci è stato quello di mettere il carro avanti ai buoi: voler fare la pace senza prima aver fatto giustizia. E ha fallito.
«Giovanni Petrucci, Giancarlo Abete, Andrea Agnelli, Aurelio De Laurentiis, Diego Della Valle, Adriano Galliani, Massimo Moratti, Raffaele Pagnozzi e Antonello Valentini».
Riaffermato che la missione principale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano è quella di presiedere, curare e coordinare l'organizzazione delle attività sportive sul territorio nazionale, intese come elemento essenziale della formazione fisica e morale dell'individuo e parte integrante dell'educazione e della cultura nazionale;
Ricordato che la Figc è autorità di disciplina, regolazione e gestione delle attività calcistica in Italia;
Tenuto conto del desiderio e della volontà di tutti i presenti di salvaguardare il futuro del calcio, superando i conflitti basati esclusivamente sugli strascichi di Calciopoli e di garantire agli appassionati e alle nuove generazioni di tifosi uno spettacolo fondato sullo sport e sui valori che esso racchiude;
Convinti che, il fenomeno chiamato Calciopoli, — contraddistinto da comportamenti, deliberati o solo indotti dal clima di quel periodo e a prescindere dalle sentenze e dalle decisioni fin qui assunte dagli organi competenti — rappresenti nel suo insieme il periodo più oscuro nella storia del calcio italiano, considerato anche che gli stessi organi federali di allora seguirono le logiche condizionate dal momento, adottando in qualche caso provvedimenti che, in circostanze diverse e con analisi più complete ed approfondite, avrebbero potuto avere forme e contenuti differenti;
Consapevoli del fatto che, in questo momento di estrema difficoltà dell'intero Paese, far prevalere le ragioni di una serena e durevole convivenza rappresenti una condizione essenziale per preservare il bene primario al di là di ogni rispettabile posizione individuale;
Riconosciuto che ognuno ha il diritto di perseguire i suoi interessi tenendo sempre però ben presente l'interesse generale nonché l'insieme e lo spirito delle norme sportive;
Concordano sull'esigenza di aprire per il calcio italiano — a ogni livello e con il contributo di tutte le componenti interne — una nuova e decisa fase riformatrice che nel rispetto dei ruoli garantisca un equilibrato sviluppo dell'intero sistema;
Lanciano, nello stesso tempo, un appello a tutte le componenti del mondo del calcio di adoperarsi affinché diffondano in ogni circostanza un monito condiviso da tutti: «Mai più un'altra Calciopoli»;
SI IMPEGNANO
Insieme a tutte le altre componenti sportive e calcistiche, nelle diverse forme organizzative rappresentate, a presentare quale primo risultato di un ritrovato clima di armonia e nel più breve tempo possibile, un documento articolato che, anche sulla base di iniziative già in corso, indichi al Parlamento e al Governo le misure di maggiore urgenza per lo sport professionistico nonché i
provvedimenti che nelle norme fondamentali del Coni e in particolare in ambito Figc, possono affrontare e risolvere problemi fin qui evidenziati. A questo fine il Coni incontrerà nel prossimi giorni il Ministro per lo Sport, cui verranno illustrate le proposte della Figc e delle altre Federazioni interessate.


Della Valle: Guido Rossi si nasconde sotto al letto - Ora Diego Della Valle non si ferma e contro Guido Rossi e l'intera Calciopoli è un fiume in piena: "Noi vogliamo sapere che cosa veramente è accaduto in quel periodo quali sono le cose che dovevano essere viste e non viste, cosa è stato visto, cosa non è stato visto, quindi vogliamo capire se il processo istruito è un processo istruito nella correttezza e nelle regole che un organo come quello, di quella importanza, deve rispettare. Guido Rossi non ha risposto nulla, come sempre, si nasconde un po' sotto al letto". Queste le parole dette ne 'L'intervista' di Maria Latella. Non c'è niente da fare, Diego vuole proprio sapere, tutto, più di quel che ha già capito.

Ranieri: Abbiamo dato scandalo, stiamocene zitti - Ha cambiato davvero pelle Claudio Ranieri e si è perfettamente conformato allo stile Inter. Queste, in conferenza stampa, le sue parole sul Tavolo della Pace: "Non mi interessa nulla. Meno se ne parla, meglio è. Già abbiamo dato scandalo a tutto il mondo: stiamocene zitti!". In effetti, a far vedere come si conducono in Italia indagini e procedimenti abbiamo davvero fatto scandalo.

Ma Lei pensa che io dormo? - Eh no, al Milan non dormono: ennesimo regalo arbitrale ai rossoneri, sotto forma di un rigore fischiato per un fallo che non c'era di Brkic su Boateng, che si è tuffato a terra in area: l'anno scorso su Krasic ci furono polemiche a non finire; ah già lui era serbo, fonte Mediaset; e nemmeno, scommettiamo, si griderà alla nuova Calciopoli come dopo Juve-Cesena per il rigore su Giaccherini. Forse Carraro, invece di ripensare al goal di Turone o al contatto Iuliano-Ronaldo, potrebbe cominciare ad aprire da qui la sua indagine su Arbitropoli.

I convocati di Conte - Per la gara interna contro il Novara Antonio Conte ha convocato ventun giocatori: fuori, oltre all'infortunato Vucinic e agli squalificati Bonucci e Vidal, quelli che sono ormai i soliti noti, Grosso, Iaquinta e Motta. Questo l'elenco: Buffon, Manninger, Storari, Chiellini, De Ceglie, Barzagli, Lichtsteiner, Pazienza, Pepe, Marchisio, Elia, Pirlo, Giaccherini, Krasic, Estigarribia, Marrone, Del Piero, Quagliarella, Toni, Matri.

Conte: Dobbiamo prenderci questi tre punti - Il Novara è terzultimo in classifica ma Antonio Conte non si aspetta certo una gara facile, come non lo fu quella del Cesena: "Col Cesena non è che c'è stata una partita di attesa, anzi: abbiamo fatto la partita, ci siamo riversati nella loro metà campo. E' inevitabile che sarebbe tra virgolette più semplice riuscire a segnare prima. Se ciò non dovesse accadere, bisogna avere la pazienza di aspettare e poi di colpire per cercare di ottenere una vittoria che per noi è importantissima. Però sappiamo benissimo che dobbiamo avere grande rispetto di una squadra come il Novara che è al primo anno dopo tantissimi anni di serie A, sta facendo molto bene; è una squadra che io conosco molto bene, visto che l'ho affrontata l'anno scorso. E quindi bisognerà avere grande rispetto nei loro confronti e sicuramente loro vorranno fare qualcosa di importante e di straordinario. Starà a noi essere più bravi a far sì che ciò non avvenga e a portare a casa i tre punti". Perché contano quelli, ogni volta, senza guardare la classifica che, adesso, non conta nulla: "Io penso che quello che a noi deve interessare è in questo momento non guardare la classifica, anche se guardare la classifica ci fa capire sicuramente che stiamo facendo qualcosa di straordinario, quindi vorremmo finire l'anno vedendo che il nostro lavoro è andato oltre le più ottimistiche previsioni, oltre le più rosee previsioni. Questo è fuori dubbio. Però la classifica per noi non deve essere un.... non ci deve creare ansia, non ci deve creare nessun tipo di situazione particolare. Noi dobbiamo pensare a lavorare, dobbiamo pensare a migliorare di giorno in giorno. Ci sono tanti miglioramenti da fare e come dico sempre, non è importante come si parte, ma l'importante è come si arriva, quindi il percorso può essere un percorso fatto di ascensori, si sale e si scende, l'importante, poi, alla fine, è trovarci nelle prime posizioni quando conta". C'è il problema dell'assenza di Vidal, ma Conte ancora non scioglie il dubbio su chi sceglierà, al suo posto, tra Pazienza e Giaccherini: "Può andare bene uno, può andare bene l'altro, può andare bene anche Marrone, che ogni tanto viene sottovalutato troppo spesso ed invece è un giocatore che si sta guadagnando la stima nei miei confronti e nei confronti dei propri compagni. Faremo delle attente valutazioni, sapendo anche e prevedendo anche, che tipo di gara noi ci aspettiamo domani, perché non penso che il Novara venga molto aperto. E quindi comunque abbiamo bisogno di determinate caratteristiche, abbiamo sicuramente bisogno di gente molto tecnica, perché penso che troveremo una squadra che gran parte della partita la farà nella propria metà campo. E le mie scelte dipendono molto anche da questo". La conclusione è sull'importanza che può avere l'allenatore nell'economia dei risultati: "Io penso che l'allenatore debba lavorare, debba dare un indirizzo, poi dirti la percentuale non sarebbe giusto nei confronti di nessuno, sia dalla parte dell'allenatore, sia dalla parte dei calciatori. Io penso che l'allenatore debba lavorare così come il calciatore debba lavorare: aggiungendo queste percentuali, alla fine, c'è il 100%. E' inevitabile che il calciatore viene prima di tutto e viene su tutto, questo è fuori dubbio, perchè come dico sempre, uno può avere tutti i pensieri, tutte le idee, tutte le cose di questo mondo, ma alla fine io ho bisogno di gente che abbia delle qualità calcistiche e soprattutto morali. Soprattutto morali, per fare grandi cose".

'Primavera' in semifinale di Coppa Italia - La strada se l'erano già spianata all'andata i ragazzi di Baroni, imponendosi per 2-0 in trasferta sulla Lazio; e al ritorno, al Chisola, è stata poco più di una formalità, con l'unica seccatura di un fastidioso vento ad interferire sulle trame di gioco. E i giovani bianconeri si sono imposti ancora per 2-0 con reti di Margiotta e Beltrame (con in più il lusso di un rigore sprecato da Corticchia).
Anche i Giovanissimi dal canto loro si sono fatti onore imponendosi in trasferta a Cuneo per 3-0, con reti di Cabella, Clemenza e Koffi.

Caso Sion: La Fifa minaccia di escludere la Svizzera - La Fifa ha richiamato ufficialmente la Federcalcio Svizzera, annunciando l'intenzione di sospendere la Federazione Elvetica a partire dal 13 gennaio 2012, se entro quella data non riuscirà a 'risolvere' il caso Sion. Entro quella data l'Associazione Svizzera di Football dovrà applicare al Sion le sanzioni inflitte al club vallesano per aver schierato nel preliminare di Europa League giocatori che non avrebbe potuto acquistare. Tutte le partite in cui il Sion ha schierato almeno uno dei sei giocatori al centro del contenzioso dovranno essere dichiarate perse a tavolino per forfait (si tratta di cinque risultati, che la Commissione Disciplinare della Swiss Football League ha omologato lo scorso 8 dicembre: per il Sion due vittorie e tre sconfitte, che porterebbero ad una penalizzazione totale di 15 punti). Se non ottemperasse all'ultimatum del Comitato Esecutivo della Fifa la Federazione elvetica dal 14 gennaio sarà automaticamente sospesa: la squalifica colpirebbe tutte le squadre svizzere, si clu che Nazionali: metterebbe dunque a repentaglio la presenza del Basilea agli ottavi di finale di Champions League e quella della Svizzera alle Olimpiadi di Londra, nonché tutti gli impegni della Nazionale maggiore, come le amichevoli contro Argentina e Germania e soprattutto le qualificazioni per i Mondiali brasiliani del 2014.



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